Amandine
Lucie Aurore Dupin de Francueil nasce a Parigi il 1° luglio
1804 da Maurice Dupin (1778-1808) e Sophie Victoire Antoinette
Delaborde (1773-1837). Porta il nome della nonna paterna,
Marie-Aurore, moglie in prime nozze del maresciallo de Saxe
e in seconde nozze del ricchissimo
Louis-Claude
Dupin, dalla quale erediterà il famoso castello di
Nohant.
Sposa nel 1822 il barone Casimir Dudevant, dal quale ha due
figli, ma che abbandona nel 1831 per perseguire la carriera
letteraria libera da vincoli. Pubblica il primo romanzo, Rose
et Blanche (1831) insieme con Jules Sandeau, il primo
dei suoi legami sentimentali, e assume lo pseudonimo di Jules
Sand; in seguito lo cambia in George Sand. La relazione con
Sandeau si interrompe presto, e lei cerca la pace con Prospero
Mérimée, letterato dalla natura posata che tuttavia
non la capisce e che lei lascia presto. Il dolore di non aver
trovato ciò di cui era in cerca viene espresso nel
romanzo Lélia (1833), di cui manda i
due volumi in omaggio ad un giovane ventitreenne appena conosciuto,
Alfred de Musset. Una dedica recita: "Al mio signor monello
Alfredo", l'altra "Al signor visconte AdM, omaggio
rispettoso del suo devoto servitore GS".
Inizia così una tempestosa relazione dove il genio
e la sregolatezza di entrambi si divorano a vicenda. La storia
fa epoca perchè i due, oltre ad essere ben noti, vivono
la relazione in maniera sadica, facendosi del male e soffrendo.
Lei gli scrive cose come "non ti voglio più ma
non posso fare a meno di te" e dopo due anni de Musset
perfino se ne ammala. Al momento i due sono a Venezia, dove
il medico italiano Pagello, chiamato a curare il poeta quasi
in fin di vita, suscita in lei dei nuovi desideri. Infine
tutto termina con strazio. Amandine narra questa storia nel
romanzo Elle et lui (1859), dove lui è
rappresentato da Lorenzo e lei da Teresa, e Palmer rappresenta
il medico veneziano. Il testo suscita l'indignazione degli
amici del poeta, morto due anni prima, tanto che il fratello
Paul De Musset si affretta a scrivere il romanzo Lui
et elle dove la Sand è Olimpia, De Falconey
il poeta, e Pagello è rappresentato sotto le spoglie
del medico Palmariello. Si innesca così una querelle
(chi ha ragione dei due?) che perdura, facendo la fortuna
dell'uno e dell'altro autore. E pensare che lo stesso Alfred
De Musset aveva scritto un primo romanzo sul suo amore veneziano
con la Sand (Confessioni di un figlio del secolo,
1835), tuttavia privo di polemiche e di alto stile letterario.
Ma Amandine ha capito il proprio bisogno di soffrire e di
prendersi materna sollecitudine per qualcuno.
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Alfred de Musset
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George
Sand
in un disegno di Alfred de Musset
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Ha
una breve relazione con l'avvocato e legislatore Michele di
Bourges (Everard), dal freddo temperamento, che tuttavia l'aiuta
ad ottenere il divorzio dal marito, nel 1836. Affida i due
figli, Maurice e Solange, ad un precettore, tale De Pelletan,
di cui diventa l'amante, e che lascia immediatamente per trasferirsi
a Ginevra insieme con Liszt e l'amante di questi Marie d'Agoult,
sua amica da lungo tempo. Tornati a Parigi, si stabiliscono
tutti e tre all'Hotel de France, in rue Lafitte, che viene
immediatamente frequentato dagli artisti: Eugène Sue,
l'abate di Lamennais, il cantante Nourrit, Henri Heine. Tutti
parlavano di Chopin. E'
già malaticcio, ma a Parigi fa furore e viene chiamato
"il nuovo Liszt", peraltro autore di musica assai
diversa; i due sono accumunati dal pubblico per l'incredibile
facoltà di improvvisazione al piano e i concerti fanno
il pienone. Hiller
una sera lo conduce con sé, e il commento del giovane
compositore è: "Che donna antipatica è
quella Sand. Ma sarà poi una donna?"
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Chopin in un disegno di
George Sand
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Sin:
Marie di Flavigny, moglie del conte D'Agoult, conosciuta
nel mondo letterario con lo pseudonimo di Daniel Stern.
Ds: Franz Listz nel 1838, durante il suo soggiorno milanese.
La coppia ebbe ben tre figli.
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Nel
1837 Amandine torna nel suo castello di Nohant, nell'Indire,
sola con i figli e il suo lavoro. Le fanno visita Liszt e
Marie d'Agoult prima di partire per l'Italia. Lei rimane a
Nohant con il nuovo precettore dei figli, tal Feliciano Mallefille.
Nel gennaio 1838 le fa visita Balzac, che scrive alla contessa
Hanska: "Ho abbordato il castello di Nohant [...] e ho
trovato il camerata Sand in veste da camera, mentre fumava
un sigaro dopo aver cenato, accanto al fuoco, in un'immensa
camera solitaria. Aveva delle graziose pantofole gialle ornate
di ricami [...] e pantaloni rossi. Questo per il morale. In
quanto al fisico, ha il doppio mento come quello di un canonico.
Non ha un solo capello bianco malgrado i terribili dispiaceri
[...] i begli occhi sono sempre splendenti [...]. E' a Nohant
da più di un anno, molto triste, e lavora enormemente.
Conduce press'a poco la mia vita. Si corica alle sei del mattino
e si alza a mezzogiorno, mentre io mi corico alle sei di sera
e mi alzo a mezzanotte. [...] per tre giorni abbiamo chiacchierato
fino alle cinque del mattino: tanto che ci siamo conosciuti
più durante queste chiacchierate che durante i quattro
anni precedenti [...] Ella è stata sfortunata [...]
dal fondo della sua stessa solitudine, condanna a volta a
volta il matrimonio e l'amore, perchè da entrambi non
ha avuto che delusioni. [...] Ella non è amabile, e
per conseguenza, sarà difficilmente amata. E' come
un maschio: è un'artista, è grande, generosa
[...] ha lineamenti d'uomo: ergo, non è donna. Chiacchierando
per tre giorni vicino a lei, non mi sono sentito prendere,
come altre volte, dal quell'attrazione epidermica che in Francia
come in Polonia emana da qualsiasi specie di donna. Chiacchieravo
con un compagno. [...] E' un uomo che vuole essere tale; è
uscita dal suo ruolo di donna [...] La donna attrae ed ella
respinge [...] sarà sempre infelice. Così ella
ama sempre uomini che le sono inferiori, e in tali condizioni
una donna che ha una bell'anima non può incontrare
che disincantamenti e delusioni. E' necessario che una donna
ami sempre un uomo che le sia superiore o che ella [...] creda
tale."
Nella primavera dello stesso anno Amandine si reca più
volte a Parigi, rivede Chopin e infine i rispettivi dolori
si intrecciano. Lui aveva amato senza speranza Maria Wodzinska
fin dai tempi di Vienna, ed è un givane infelice. Frequenta
gli artisti contemporanei, Berlioz, Schumann, Liszt, Mendehlsson,
ma il suo unico amico è il conte Grzymala, il quale
cerca di tenerlo lontano da George Sand. Inutile. Poichè
il medico aveva prescritto a Chopin aria pura, passeggiate
e riposo, i due, accompagnati dai due figli di Amandine, partono
per le Baleari. Qui Amandine ne fa il suo amante, ma ben presto
il sentimento si trasforma in qualcosa di materno: Chopin
va sempre peggiorando e lei lo cura come un bambino. Abitano
nella Certosa di Valdemosa, un posto incantevole con un giardino
immenso, ma Chopin viene ripreso dalla tisi, e inoltre è
sempre più angosciato: è proprio qui che compone
alcuni Preludi. Agli inizi del 1839 ritornano in Francia,
a maggio riprendono la via di Nohant, e in autunno ritornano
a Parigi, dove condividono un vasto alloggio in via Pigalle.
Qui George Sand riprende la vita brillante e accoglie gli
amici: Saint-Beuve, Pierre Leroux, Eugène Delacroix,
la cantante Paolina Viardot, Henri Heine. C'è anche
Liszt, ma viene per Chopin, non per lei.
Tra brevi soggiorni a Nohant e la vita parigina, questo è
un periodo assai fecondo per il compositore. Nel 1842 si trasferiscono
in piazza Orléans, in due appartamenti contigui. Amandine
ama sempre molto Chopin, ma come ama Solange e Maurice: come
un figlio. E questo causò violenti dissapori in quella
strana famiglia; Maurice, artista eclettico, poco andava d'accordo
con la sorella Solange, che francamente destestava la cugina
Agostina, accolta in casa per carità; si formano quindi
due fazioni: da una parte Maurice, Agostina e Amandine, dall'altra
Solange e Chopin. I dispetti arrivano al punto che Amandine
tutt'a un tratto licenzia i vecchi e affezionati domestici,
compreso il cameriere polacco personale di Chopin. Siamo nel
1846, lei ha quarantadue anni, e rinuncia alla felicità
personale. Si convince che i suoi figli debbano venire prima
di tutto, e si occupa in maniera sconclusionata del matrimonio
di Solange, promessa prima a Des Préaulx, poi allo
scultore Clésinger, che al compositore non piace affatto.
Chopin a novembre lascia Nohant per non farvi ritorno mai
più. George Sand pubblica Lucrezia Floriani,
dove trasfonde la fine di questa insana passione.
Il 20 maggio 1847 Solange sposa il suo scultore a Nohant;
subito dopo va a monte il matrimonio di Agostina con il pittore
Théodore Rousseau, perchè Solange confida a
quest'ultimo che Agostina era stata l'amante di Maurice, fatto
peraltro mai ammesso da nessuno dei due; le due fazioni in
lite ora sono rappresentate da Solange e il marito da una
parte, Maurice e Amandine dall'altra. Dopo un episodio increscioso
nel quale Clésinger alza un martello sul capo di Maurice,
fermato da Amandine, la giovane coppia torna a Parigi, dove
capziosamente tira dalla propria parte il povero Chopin, il
quale sinceramente vuol bene a Solange, avendola vista crescere
negli ultimi otto anni. Egli è ormai disincantato sul
conto di Amandine, di cui comprende la natura: "Strana
creatura, con tutta la sua intelligenza! La frenesia la prende
e sconvolge la sua vita e sconvolge pure l'esistenza di sua
figlia. [...] Ella vorrebbe addossare delle colpe a quelli
che le vogliono bene, che credono in lei, che non le hanno
mai fatto dei torti ma che non può soffrire vicino
a lei, perchè sono lo specchio della sua coscienza."
(da una lettera di Chopin alla sorella, 25 dicembre 1847).
George Sand scrive allora il suo romanzo migliore, l'autobiografia.
E' l'unico abbastanza sincero.
Histoire de ma vie (1854) e la raccolta postuma
della Correspondance (1882-84) danno una visione
chiara della lunga relazione con Chopin. Dopo la morte di
questi, Amandine si ritira definitivamente a
Nohant,
dove non cessa di scrivere. La sua produzione è notevole:
ammonta ad oltre un centinaio di romanzi, oltre a commedie
ed altri scritti. Si dedica anche alla letteratura per l'infanzia,
di cui il titolo più noto è La petite
Fadette, che fa parte del ciclo dei romanzi detti
"campestri". Intreccia una relazione più
affettuosa che sentimentale con il proprio segretario, Alexandre
Manceau, fino alla morte di questi, nel 1865.
Amandine Dudevant, alias George
Sand, muore
l'8 giugno 1876.
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- giugno 2010