Elinor Sutherland nasce nel Jersey il 17 ottobre 1864. La madre
proviene da una famiglia anglo-francese emigrata in Canada,
il padre è di ascendenza scozzese. Rimasta presto vedova,
la madre torna in Canada con le due figlie, Elinor e Lucy (Lady
Gordon, che più tardi diverrà famosa come disegnatrice
di moda con il nome d'arte di Lucile e che fu una dei pochi
sopravvissuti al disastro del Titanic nel 1912). La madre si
risposa quando Elinor ha otto anni, e la nuova famiglia ritorna
nel Jersey. Nel 1892 Elinor sposa Clayton Glyn (1857-1915),
un proprietario terriero di nobili ascendenze, da cui ha due
figlie, Margot e Juliet. Diventa intima della contessa di Warwick,
all'epoca amante del Principe di Galles, e la Glyn può
così frequentare quel bel mondo, fatto di feste nei castelli,
balli e battute di caccia, che più tardi descriverà
con somma eleganza nei suoi romanzi. La vita che vede e dipinge,
è quella dell'alta società vittoriana, caratterizzata
da un'etichetta molto rigida ma da costumi e morale che rigidi
sono assai di meno. Nel 1897 inizia a scrivere articoli di varia
natura per lo Scottish Life Magazine e nel 1899 pubblica
a puntate su The World il suo primo romanzo, The
visits of Elizabeth, in forma anonima. La genesi di
questo romanzo, come spesso accade, è casuale. Durante
una seria malattia, per distrarsi un giorno si mise a rileggere
alcune pagine di diario scritte in gioventù; costretta
al riposo, pensò a quanto sarebbe stato bello muoversi
e viaggiare e così fantasticando scrisse altre pagine,
lavorando di fantasia su vecchi appunti. I primi lettori, il
marito e la madre, si divertirono e le suggerirono di pubblicarli,
il che avvenne prima su The World, e in seguito in volume,
che ebbe un immediato successo. Lord Currie le disse: "Non
è perchè il libro mi ha divertito, che le faccio
i miei complimenti, ma perchè vi ho trovata tanta filosofia".
Il libro piacque anche all'Imperatrice di Germania, vecchia
e inferma.
Eliminata completamente dai suoi testi la pruderie, tradizionale
nei libri per signorine, la Glyn inizia a pubblicare un volume
dopo l'altro. Il suo romanzo-scandalo è Three Weeks,
che narra di una regina esotica che seduce un aristocratico
inglese e si dice fosse il racconto dell'avventura della stessa
Glyn con Lord Alistair Innes Ker, ma poi ha
una lunga relazione con il marchese George Nathaniel Curzon
Kedleston. Gli edoardiani se ne sentono scandalizzati,
tanto che il libro viene bandito dalle biblioteche di Eton.
Elinor Glyn inizia a viaggiare negli Stati Uniti, cosa che le
ispira Elizabeth visits America (1908), il seguito
di The
visits of Elizabeth.
Ciò che dà tanto scandalo è che nei suoi
romanzi manca quello studio raffinato di psicologia che rende
meno urtanti tanti romanzi non meno scandalosi né pricolosi
dei suoi - basti pensare a Paul Bourget, che impiega duecento
pagine per raccontare di un tradimento coniugale, mente la Glyn
lo dice in tre pagine, con molto più spirito e molte
meno lacrime. La Glyn scrive con leggerezza di stile, vivacità,
e i suoi personaggi non sono mai mossi da sentimenti alti e
profondi, ma osservano il mondo con disincanto e l'ambiente
perverso in cui vivono li fa riflettere e agire di conseguenza.
Il risultato è che la gente si diverte a leggere i suoi
libri: Three weeks vendette 50mila copie in Inghliterra
e 200mila in America, e questo solo fino al 1910. In origine
il testo era stato scritto per il teatro, ma la censura oppose
il veto alla rappresentazione: se ne tenne una privata, al teatro
Adelphi, con la stessa Glyn nei panni della protagonista. Del
resto, non le mancava il physique du role: alta, carnagione
di alabastro, rossa di capelli, occhi verdi con lunghe sopracciglia
nere; parla a voce bassa e senza gesticolare, emanando un fascino
particolare.
Con i guadagni ottenuto con Le vicissitudini di Evangeline
si costruisce nel giardino di Sheering, la tenuta di campagna
del marito, un padiglione di gusto francese ottocentesco, che
fa arredare in Francia su suoi bozzetti, nello stile Luigi XVI
che predilige perchè contiene una purezza di linee pari
a quella greca. E racconta di aver vissuto altre due volte:
appunto nell'antica Grecia, nell'età di Pericle, e sotto
Luigi XVI, dove afferma di essere stata ghigliottinata. Del
suo sapere sull'arte e sulla cultura greca si capisce leggendo
Alcyone, un romanzo fuori da ogni schema, colto
e divertente.
Il
salottino primaverile, parato di grigio con stuchi bianchi,
tendaggi e
tappeti verde chiaro, come le poltrone, mentre il divano
è color malva;
sopra il caminetto un pastello d'epoca e alle pareti stampe
francesi
del XVI secolo. Sui mobili una profusione di statuine
e bibelots.
Nella sala da bagno i tendaggi sono blu pallido e legati
da cordoni
in seta con mazzi di rose; nella parete di fianco alla
vasca è inserito
un grande specchio.
Le fotografie qui riprodotte descrivono il padiglione
fatto erigere da
Elinor Glyn in campagna e adibito a suo uso personale,
e provengono da un giornale inglese.
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Durante
la Grande Guerra, la Glyn si reca in Francia come corrispondente
di guerra. Morto il marito nel 1915, che l'ha lasciata in bancarotta,
Elinor Glyn nel 1917 firma un contratto con Sir Randolph Hearst
per l'esclusiva del'edizione americana dei suoi libri: è
la sua fortuna. Si trasferisce in California per seguire i fim
tratti dai suoi romanzi, e viene attratta dal mondo di Hollywood.
Nel
1920 Elinor Glyn viene invitata ad Hollywood come sceneggiatrice
ed ottiene un grande successo, dato che gli script sono come
i romanzi: intriganti, audaci e sexy, come esigeva la filmografia
dell'epoca. La sua prima sceneggiatura è per Gloria Swanson,
allora una semplice stellina: Elinor Glyn si
occupa del suo look e ne fa una grande attrice. La seconda sceneggiatura
è per l'adattamento di Beyond the rocks,
dove viene lanciato Rodolfo Valentino.
Conia il termine "it" nel romanzo The Man and
the Moment (1923) che diventa un eufemismo per indicare
il sex appeal, o, come da lei stessa definito, "a strange
magnetism that attracts both sexes"; in italiano, viene
comunemente indicato con la parafrasi "quel certo non so
che". La Glyn, che è dotata,
oltre che di temperamento, anche di fiammeggianti capelli rossi
(da cui il film Red Hair) e sa utilizzare senz'altro
il proprio "it", diventa in breve una delle persone
più influenti di Hollywood. Nel 1928 It
diventa un film con Clara Bow, soprannominata "It Girl", tradotto
in italiano con "vamp". Il
termine "it" (frattanto divenuto il semplice titolo
di un romanzo che fa ancora più scandalo di Three
weeks) diventa di moda, e nasce la "it girl",
intendendo la donna libera, che esprime il proprio fascino e
conquista uomini.
Nel 1929 dopo
la parentesi hollywoodiana la Glyn ritorna in Inghilterra,
dove fonda una sua compagnia cinematografica e gira due film,
ma qualcosa manca e l'insuccesso la porta a chiudere con lo
star system: si ritira a vita privata e continua a scrivere
fino alla morte. The Third Eye (1940) è
il suo ultimo romanzo. Il 23 settembre 1943 Elinor Glyn muore
a Londra nella sua abitazione di Chelsea.
©www.letteraturadimenticata.it,
febbraio 2012
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Elinor
Glyn
Elinor
Glyn nel
1909
Clara
Kimball Young nel fim muto
del 1918
The reason why,
tratto dal romanzo omonimo
di Elinor Glyn
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Rodolfo
Valentino
e Gloria Swanson
nel fim muto del 1922
Beyond the rocks,
tratto dal romanzo omonimo
di Elinor Glyn
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Film
tratti da Elinor Glyn:
The Reason Why (1918)
Beyond the Rocks (1922)
Six Hours (1923)
Three Weeks (The Romance of a Queen) 1923
His Hour, regia di
King Vidor (1924)
Man and Maid (1925)
Love's Blindness (1925)
The Only Thing (1926)
It
(1928)
Red
Hair (1928)
Such Men Are Dangerous (il primo film parlato, 1929)
Film diretti da Elinor Glyn:
The Price of Things (1930)
Knowing Men (1930)
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