Augusta
Rasponi appartiene ad una delle famiglie ravennati aristocratiche
più note, quella dei Rasponi, la cui origine si fa risalire
al IX secolo. Nasce il 16 novembre 1864, figlia unica del conte Lucio
e di Amelina Campana, figlia del Presidente del Tribunale di Bologna.
Il padre è assai colto, si diletta di poesia, buon conversatore;
fa parte dei buoni circoli; in gioventù ha parteggiato per
Garibaldi, ma fa il consigliere comunale. Augusta viene istruita in
casa, come usava all'epoca, ma la pronta intelligenza la fa diventare
assai colta nelle lettere classiche ed inoltre parla perfettamente
francese e inglese.
Come il suo rango prescrive, viene accompagnata a Roma per far parte
del seguito di damigelle della Regina Margherita, ma la cosa non le
piace, anzi, la corte aumenta incredibilmente la sua timidezza; a
nulla valgono le parole della sua amica, la contessa Maria Pasolini,
di qualche anno maggiore: Augusta ritorna a Ravenna.
Non è molto curata nel vestire, non le interessano i pizzi:
lei ama i bambini. Nessuno è mai riuscito a capire per quale
motivo non si sia sposata, ma da vaghi accenni si comprende che fosse
di salute incerta ma soprattutto che lei stessa ritenesse di avere
una salute assai malferma.
I bambini occupano tutti i suoi pensieri. Incomincia verso i vent'anni
a disegnarli, còlti nelle loro espressioni più vere,
nei loro atteggiamenti di giuoco e di birichinate. I disegni di Gugù
(così prende a firmarsi) mostrano com'ella li osservi bene,
come riproduca i dettagli e le espressioni, anche con pochi tratti
di penna. Più tardi si firma con un'oca ("io sono un'ochetta"
diceva) e sempre più pone l'oca al centro del disegno formato
da bambini: è il suo eterno desiderio. Da un certo punto in
poi, utilizza l'oca per firmare anche i semplici biglietti di comunicazione
con i conoscenti. E' con la Grande Guerra che Augusta si dedica fattivamente
al soccorso dei bambini bisognosi; raccoglie gli orfani e i malatini
e li accompagna nei centri di assistenza, soprattutto nei sanatori,
tutto a sue spese; e anche dopo la guerra non cessa di occuparsi dei
bambini bisognosi. Nel 1916, alla morte del padre (la madre muore
nel 1918 di "spagnola"), si trasferisce in una più
modesta abitazione: a poco a poco vende i beni di famiglia per aiutare
i poveri e i bambini orfani, tanto che muore quasi povera, il giorno
11 ottobre 1942. Nel 1938, su interessamento di alcuni concittadini,
le viene assegnato il Premio della Bontà Motta, che la mette
in non poco imbarazzo, ma tuttavia le consente di fare ancora delle
opere di carità.
Disegna
da sempre; alle amiche, ai conoscenti, alle mamme dei neonati che
va a visitare, consegna deliziosi biglietti augurali, oppure calendarietti,
o schizzi, qualunque produzione a penna, matita, acquerello. Nel 1898
esegue un Calendario di Gugù che viene riprodotto
dalle Arti Grafiche di Bergamo e viene subito notata e chiamata ad
illustrare libri per l'infanzia. Inizia a collaborare
con il Corriere dei Piccoli dal 1909 al 1910; al Giornalino
della Domenica dal 1909 al 1911; alla rivista Italia! nel
1912. Viene contattata da Hachette per cui cura le illustrazioni di
una serie di favole. Anche in Inghilterra le commissionano alcune
illustrazioni. Oltre ai calendarietti e alle cartoline postali, tra
le sue produzioni si annoverano un originale mazzo di carte da giuoco
a misura di bambino, un abbecedario, le illustrazioni per le rime
di Lina Schwarz; e un singolare manuale di puericultura, intitolato
Le rosee pagine di Gugù, un libriccino piccino, in
cui ogni consiglio alle mamme viene opportunamente illustrato.
Nel 1914 scrive addirittura La mia statistica, piccolo studio
sull'allevamento del bambini, dove propugna concetti di cui
oggidì sembra superfluo parlare, ma che all'epoca erano rivoluzionari.
In esso Augusta Rasponi dice di come una cattiva balia possa rovinare
un piccino, suggerendo che in mancanza di latte materno si possa usare
il poppatoio, ed insegna come prepararlo e maneggiarlo;
era fortemente contraria al baliatico perchè osservava come
la necessità spingesse qualunque donna, in genere del contado,
a proporsi come balia, anche quelle meno adatte, o quelle malate,
e che se la balia non abitava in casa (cosa che si potevano permettere
solo i signori), le occupazioni giornaliere facevano sì che
trascurasse alquanto i bambini a lei affidati. Si concentra sul concetto
di igiene e di pulizia; si raccomanda di eliminare la stretta
fasciatura
del neonato, all'epoca ancora in uso. Elabora i dati relativi a 4mila
casi di bambini da lei osservati, realizzando un'opera pionieristica.
Palazzo
Rasponi del Sale
in piazza del Popolo
dove nacque Augusta Rasponi.
L'ingresso principale era sito
in via XIII Giugno
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Casa Monaldini (XVII sec.):
al n° 5 di via XIII Giugno,
di fronte al palazzo avito,
Augusta Rasponi abitò per un certo tempo.
Dx:
La modesta casa in via D'Azeglio dove visse i suoi ultimi anni
Augusta Rasponi
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Sin:
Ill. tratta da Il calendario di Gugù, 1898
ristampa
anastatica
Centro: da La mia statistica, 1914
Un'immagine che riassume
tutto il libro: una nidiata di bimbi
iin fuga dalla balia
Dx: da Rosee Pagine di Gugù, 1904
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Anna
(Augusta Reggiani Banfi), Mondo infantile: scene dal vero,
Hoepli, 1900. Frontespizio e ill. interne
Mother
ducks children,
Heinemann,
1900
ill. interna dalla
ristampa anastatica
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LIBRI
SCRITTI E ILLUSTRATI DA GUGU'
Mother
ducks children (nursery rhymes), London, Heinemann, 1900
Rosee pagine di Gugù,
Danesi, 1904
Calendario di Gugù, Danesi, 1904
Vice Calendario di Gugù, Zanichelli, n.d.
La mia statistica, Stab. Poligrafico Emiliano, 1914
Alla conquista della salute, Cogliati, Milano 1915
LIBRI
ILLUSTRATI DA GUGU'
Anna, Mondo infantile: scene dal vero, Hoepli, 1900
Joseph Jacquin, La belle histoire du Prince Muguet,
Paris, Hachette, 1901
Edith Hirons, Le meraviglie della Fata Natura, Bemporad,
n.d.
Lina Schwarz,
Ancora!... un altro libro dei bimbi, Cogliati, Milano
1910
Maso
Bisi, Il libro delle oche, Bemporad, 1910 (con 100
ill. di Gugù)
Luisa Cittadella Vigodarzere, Sepia e delfino (fiaba),
Sandron, 1914
Luisa
Cittadella Vigodarzere, Remora
(fiaba), Sandron 1914
Luisa
Cittadella Vigodarzere, Camaleonte (fiaba), Sandron,
1914
Luisa
Cittadella Vigodarzere, Smeraldina (fiaba), Sandron,
1914
Luisa
Cittadella Vigodarzere, Le memorie di un cane bassotto
(fiaba), Sandron, 1914
Luisa Cittadella
Vigodarzere, Arcana (fiaba), Sandron, 1914
Dede Pintor
Dore, Dai ricordi di una bambina, Paravia, 1925
Lina Schwarz, Ancora ... e poi basta!, Bietti, Milano,
1946 (ristampe 1954, 1959, 1960) |
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novembre 2009
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