IL MUSEO
GIORGIO KIENERK
A FAUGLIA


La campagna è splendida, il verde brillante, l'aria frizzantina perchè è piovuto da poco. Non c'è traffico su queste strade strette ma ben asfaltate, fiancheggiate dagli ontani e dalle acacie. C'è pace. Fauglia è un paese adagiato su un crinale, dietro le case si gode un panorama immenso sia da un lato sia dall'altro. E' di concezione povera, le case sono abbarbicate alle salite, tutte in fila lungo la strada che corre sul crinale. Un paio di belle piazzette, una con la chiesa, l'altra col municipio. Eppure, nella seconda metà dell'Ottocento Fauglia era un paese importante, tanto che aveva anche la Pretura, col suo bravo carcere. E' questo carcere che oggi il Comune ha trasformato nel Museo dedicato a Giorgio Kienerk, con un recupero degli ambienti davvero eccellente, che l'architetto ha giustamente pensato di sfruttare senza eliminare il carattere originario della costruzione. Ecco dunque le celle ancora con le grosse inferriate a nodo e le porticine originali, spesse due palmi, con lo spioncino chiuso da un chiavistello. Oggi queste celle sono scrigni contenenti dei preziosi: le opere di Giorgio Kienerk.

Mi accompagnano nella visita la gentile dottoressa Rossi e Vittoria Kienerk, figlia del grande pittore, giustamente orgogliosa di questo museo, sorto per sua iniziativa. Fin dall'ingresso sosto ammirata: campeggia nella parete di fronte uno dei più fulgidi esempi della grafica innovativa di Kienerk, quei famosi caratteri tipografici dove il principio della continuità della linea si intreccia alla figurazione.
Vi sono le testate per le riviste, e le litografie delle "macchie", altra innovazione grafica.
Ogni cella è tematica, e conserva nella grande maggioranza gli oli, i paesaggi, i ritratti, ma v'è uno spazio anche per i ricordi personali, perfino le sue ultime cassette con i colori e i pennelli, e l'attrezzatura per gli esterni.
La scultura forse più famosa di Kienerk, "L'anguilla", è nella versione realizzata in gesso, mentre quella in marmo è conservata a Bologna. Uno spazio con poltroncine è dedicato alla visione del filmato sull'opera e la vita di Giorgio Kienerk, realizzato con il contributo di diversi critici, tra i quali mi piace ricordare Eugenia Querci.

Una visita entusiasmante e commovente.
Fauglia non è sulle grandi vie turistiche, bisogna andarci appositamente, ma da Firenze si tratta appena di un'ora d'automobile, da Pisa o da Livorno una ventina di minuti. Chi si recasse nelle grandi città d'arte toscane potrebbe ben inserire nella propria agenda una mattina o un mezzo pomeriggio per fare una scappata qui. E' una visita imperdibile per chi si interessa non solo di pittura ma anche di arti grafiche e di illustrazione. Ricordo ai nostri lettori che Giorgio Kienerk è presente in questo sito per aver illustrato diversi volumi della Biblioteca delle Signorine Salani (qui al Museo è presente una sanguigna che è l'originale dell'illustrazione del romanzo Via mala di Fulvia), e che Vittoria Kienerk è un'autrice della Biblioteca dei Miei Ragazzi.

Il volume di Piero Pacini
Giorgio Kienerk
tra simbolismo e liberty

Ed. Cantini, 1989

 


Il corridoio dell'antico carcere
oggi sede del Museo Giorgio Kienerk

Il dépliant del Museo, che reca in copertina un excerpt
del bellissimo ritratto della figlia Vittoria
visibile al Museo stesso, insieme con vari
ritratti e autoritratti di Giorgio Kienerk




© M.E.C. giugno 2011
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