letteratura per ragazzi |
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LA FAMIGLIA KLITSCHE DE LA GRANGE |
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Figlio
morganatico del principe Luigi Ferdinando di Prussia e della contessa
francese Maria Adelaide de la Grange, il barone
Teodoro Klitsche de la Grange dopo la battaglia di Waterloo
giunge a Roma dove svolge il servizio pontificio sotto Pio IX, e in
seguito diviene comandante di una brigata leggera al servizio del Re
di Napoli; dopo diversi spostamenti, risiede infine ad Allumiere. Sposa
la nobildonna romana Teresa Costanzi, dalla quale ha diversi figli tra
i quali Antonietta (Roma, 17/6/1832 - Allumiere, 23/1/1912) e Adolfo
(1836 - 1894).
Antonietta Klitsche de la Grange inizia a scrivere articoli per L'Osservatore Romano, e in seguito pubblica romanzi, racconti storici, saggi, totalizzando oltre 100 titoli. Dal 1871 riceve dal Comune di Allumiere l'incarico di Ispettrice delle Scuole Elementari femminili. Fa parte dell'esclusivo cenacolo del L'Arcadia, una rivista pubblicata tra il 1889 e il 1897, "Periodico mensile di Scienze, Lettere ed Arti diretto da una Commissione di Arcadi presieduta dal Custode Generale", dove Antonietta Klitsche scrive col nome di Asteria Cidonia. Alla sua morte, la sua amica Teresa De Dominicis Venuti così apre in sede accademica la commemorazione funebre: "L'Arcadia è in lutto! Ha perduto uno dei suoi più belli ornamenti femminili, una delle sue più valorose pastorelle." Ad Antonietta Klitsche de la Grange è intitolato uno dei più bei viali di Villa Sciarra in Roma. Adolfo Klitsche de la Grange Adolfo Klitsche de la Grange è ingegnere, geologo e archeologo, ma anche poeta, scrittore e pittore, ed è socio della Regia Accademia dei Lincei. Nel 1868 viene inviato alla Rev. Camera Apostolica di Allumiere dove è preposto alla direzione delle miniere della zona per l'estrazione di allume, e la sua conoscenza del territorio lo porta ad indicare la zona più propizia per gli scavi archeologici che il marchese Lepri intendeva perseguire. Sua è l'intuizione del monte Rovello che darà luogo a ritrovamenti etruschi di primaria importanza. Nel 1880 sposa Irene Mandolesi, dalla quale ha due figlie, Daniella (1880 - 1972) e Maria Norberta (1887 - 1970), e diversi figli. Nel 1882 è Ispettore del Territorio e Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti. Ad Adolfo Klitsche de la Grange è intitolato il Museo Civico di Allumiere. In questa casa (attuamente sede del Museo Civico di Allumiere) nasce il 29 novembre 1880 Daniella Klitsche de la Grange. Daniella, la maggiore delle figlie di Adolfo, viene istruita dalla zia Antonietta, dalla quale apprende il piacere di scrivere. Esordisce giovanissima, a diciotto anni, con un saggio, Moesti Flores, oggi introvabile. Pubblica alcuni romanzi, ma poi, dopo il 1909, la famiglia assorbe tutto il suo tempo e la produzione letteraria subisce un arresto. Daniella Klitsche (sposata Annesi) infatti ha ben sette figli; solo dopo il 1940 riprende l'attività narrativa che tuttavia resta limitata, dedicandosi piuttosto alla saggistica. Una storia di tanti anni fa ripercorre la storia antica della propria famiglia; il 2 gennaio 1956 pubblica un articolo sul Messaggero sulla zia Antonietta e sull'unità d'Italia. Nel 1958 ripubblica anche un racconto della zia: Il barcaiolo del Tevere: racconto storico (modernizzando i termini: il racconto della zia era intitolato Il navicellaio del Tevere). Nel 1973 viene pubblicata una raccolta di bozzetti (In Arcadia tra Ottocento e Novecento, con prefazione di Francesco Gabrieli) che Daniella Annesi Klitsche dedica ai protagonisti della rivista letteraria L'Arcadia, tra i quali spicca quello sulla zia, soffuso di filiale affetto ma anche di ben temperata ironia. Daniella racconta l'esistenza di Antonietta Klitsche, vero ciclone d'idee e caratterizzata da una fortissima personalità; dopo due delusioni dovute al decesso in guerra dei due ufficiali, "attribuendosi Dio sa quali poteri funesti, la scrittrice Antonietta si considerava idealmente vedova e abbandonando per sempre ogni idea nuziale lasciava tranquillamente che i suoi modi si virilizzassero e come George Sand prendeva il vizio del sigaro. [...] Sulla propria tomba al Verano fu inciso: "Visse nubile, scrisse molto, soffrì moltissimo, ora felice si riposa in Dio" in obbedienza alle sue ultime volontà." Chi raccoglie la vera eredità di Antonietta Klitsche è una delle figlie di Daniella, Giuliana Annesi Klitsche (1911 - 2003). Nel 1932 esordisce, anche lei giovanissima, con Resurrezione: romanzo per signorine. La prefazione è scritta dalla madre, che le "passa il testimone" della zia, raccontando come Antonietta fosse morta mentre Giuliana nasceva. Poco prima della guerra Giuliana sposa Filippo Palieri, che muore in un campo di concentramento e la lascia vedova a soli 32 anni. In seguito firmerà la propria copiosa produzione letteraria come Giuliana Palieri Annesi: è autrice di opere in prosa e in poesia, insignita del Premio per la Cultura della Presidenza del Consiglio di Ministri e vincitrice di premi letterari. Giuliana Annesi Klitsche, Resurrezione, Bietti, 1932, frontespizio
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Un ritratto di Antonietta Klitsche de la Grange Alcuni titoli di Antonietta Klitsche de la Grange: Bernardo da Sarriano o il castello di Celano: racconto storico del secolo XIII (1895) Cignale il minatore (1895) Isa o occhi di zaffiro (1895) Il navicellaio del Tevere: racconto storico (1895) Bruna: romanzo (1898) Cesare o l'ebrea: scene romane. Su la neve. Dal giornale di un viaggiatore. Racconti (1897) Due cuori : racconto (1897) Il denaro maledetto: racconto (1897) Gli ultimi giorni di Gerusalemme La Vestale Le figlie dell'impiccato o Andrea Vesalio Leone il muratore Episodio della vita di Guidi Reni Ottavia Le figlie di Pier delle Vigne o il Cavaliere del Toro La vittoria, episodio della Guerra dei Trent'Anni Cesare o l'Ebrea Due cuori La maledizione Dimo Il declamatore Manuelle nero Virtù Per vie occulte Pomponio Leto Lo spettro di Framoriale Un racconto del guardiano del cimitero Tribolata La torre del corvo Il cavaliere di Malta Guido Cavalcanti Vinegia Cignale il minatore, 1995, uno dei racconti più famosi di Antonietta Klitsche de la Grange, ristampato per il centenario della prima stesura del libro (1895) che filologicamente lo rispetta: si tratta infatti dell'anastatica della prima edizione, mentre la ristampa del 1952 (Pia Soc. S. Paolo) aveva "modernizzato" la lingua, che oggi infatti appare desueta. La prefazione è di Giuliana Palieri Annesi. Antonietta Klitsche de la Grange, Bernardo da Sarriano o il castello di Celano: racconto storico del Secolo XIII riveduto e corretto dall'autrice Adelmo Polla, 1998 (ristampa anastatica) Antonietta Klitsche de la Grange, Gli ultimi giorni di Gerusalemme, Bietti, 1932 Incisione in antiporta, forse rappresentante Antonietta Klitsche de la Grange in Gli ultimi giorni di Gerusalemme, Bietti, 1932 |
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