CASA EDITRICE MODERNISSIMA


La Modernissima viene fondata a Milano nel 1919 da Icilio Bianchi, figlio di Augusto Guido cronista del Corriere della Sera. La casa ha sede nella prestigiosa Galleria Vittorio Emanuele, poi in via Victor Hugo 4, poi in via Sacchi 3, ed infine in corso Buenos Aires 76. Marchio editoriale: un albero con frutti contornato dalla scritta fructus in folio. Esordisce con collane raffinate come "I libri del buonumore", "Essenze", "I Racconti Meravigliosi" per l'infanzia, e soprattutto la prestigiosa collana "Gli uomini del giorno", caratterizzata da una buona grafica caricaturale delle copertine, illustrate da Luigi Crespi, Mario Bazzi, Ezio Castellucci e Girus (Giuseppe Russo). Per un certo periodo pubblica anche Poesia, la rivista di Marinetti. Dal 1922 direttore è Enrico Dall'Oglio (Imola 25/7/1900-Milano 4/9/1966), già impiegato fin dall'inizio. Direttore editoriale è Gian Dàuli (Ugo Nolato, Vicenza 9/12/1884-Milano 29/12/1945), eclettica figura di autore, traduttore, consulente ed editore. Allontanato dai vertici aziendali lo stesso Bianchi nel 1924, nel settembre 1927 viene nominato amministratore unico Spartaco Saita. Bianchi comunque continua ad aver a che fare con la casa, dato che lo troviamo direttore della rassegna letteraria mensile Il Segnalibro, pubblicata dalla Modernissima. Gian Dàuli è colui che tiene in mano tutto: nel 1928 crea la collana "Scrittori di tutto il mondo" per la quale compone un gruppo di nuovi traduttori in grado di tradurre direttamente dalla lingua originale senza passare dalla mediazione francese, come usava da tempo. Necessita soprattutto di tradurre dall'inglese, dato che intende offrire al pubblico italiano una nuova letteratura straniera (e fra chi si propone come traduttore c'è anche Cesare Pavese nel 1930). Tra i nuovi autori c'è Jack London: la Modernissima, tra il 1924 e il 1927, pubblica venti suoi romanzi tradotti dallo stesso Dàuli. Purtroppo l'iniziativa non viene apprezzata dal pubblico ancora legato alla vecchia cultura e la casa subisce un tracollo. Tuttavia il valore culturale di questo genere di narrativa viene compreso da Enrico Dall'Oglio, che, lasciata la Modernissima nel 1923 e posto a capo della rilevata casa editrice Corbaccio, fa propria la collana. Dàuli e Dall'Oglio continuano a collaborare e diremmo noi a rimescolare le carte tra le due case, dato che Dàuli dirige le collane di Dall'Oglio. La Corbaccio riesce a produrre nel solo 1929, contemporaneamente alla collezione "Scrittori di tutto il mondo", oltre 40 volumi raccolti nella serie "Scrittori italiani e stranieri". Se Dall'Oglio ebbe il merito di pubblicare la prima edizione italiana de La montagna incantata di T. Mann (1933), di cui Dàuli era riuscito ad assicurarsi i diritti già nel 1928, quando l'autore era ancora sconosciuto ai lettori italiani, la piccola casa editrice Delta, avviata da Dàuli nel 1928-29 per la pubblicazione di libri di letteratura amena, ebbe il merito di far conoscere la danese Selma Lagerlöf, premio Nobel nel 1909; e nella collana di gialli "Argo - collezione di racconti straordinari" di far conoscere Edgar Wallace. Ma l'infaticabile Gian Dàuli aveva anche fondato la casa editrice Dauliana nell'aprile del 1929 (con il supporto di Spartaco Saita), e creato la collana "Ultra" che proponeva "grandi romanzi in formato tascabile": suo fu il merito di aver tradotto G.K. Chesterton. In questo turbinoso biennio 1929-30 Dàuli dunque lavora in tre case editrici, che dovrebbero essere concorrenziali tra loro: la Modernissima, la Delta e la Dauliana, senza contare le collaborazioni con altre ancora, e ricordiamo che il miglior romanzo a firma Gian Dàuli, La rua, viene pubblicato dalla Corbaccio. Nel 1930 la Delta cessa l'attività, la Modernissima chiude nel 1932 e nel 1933 anche la Dauliana. Non estranea a queste chiusure è stata probabilmente la crisi generale del 1929, oltre ad una supposta incompetenza gestionale. Chi salva Gian Dàuli dalla rovina è Andrea Lucchi (Modena 16/12/1861-Milano 13/3/1957) che aveva una sua tipografia sin dal 1918, che stampava per la propria casa editrice Aurora, fondata nei primi Anni Trenta, divenuta Lucchi nel 1935, il quale gli affida la direzione della casa, che dovette chiudere nel 1942 per mancanza di carta. Gian Dàuli, inarrestabile, l'anno seguente tenta di resuscitare la Modernissima, ma senza successo. La Corbaccio resiste ma ne viene distrutta la sede dai bombardamenti e solo nel 1949 può riprendere l'attività, sia pure in forma ridotta, con la sigla Dall'Oglio Editore.

COLLANA
I RACCONTI MERAVIGLIOSI


Arturo Rossato, La principessa Bom Bom, 1920
Nonna Maria, Le farfalle d'oro, 1920 (ill. V. Castelli)
Nonna Maria, La fata delle bambole, 1920
Nonna Maria, Le monellerie di Bob, 1920
Nonna Maria, Lo Zio Pipa, 1920
Nonna Maria, I folletti allegri, 1920
Zagara Sicula, Il vezzo di perle, 1920
Zagara Sicula, Il bosco degli incanti, 1920
Zagara Sicula, Stellino e l'orchessa, 1920
Giovanni Capodivacca, Farfarello e Luccioletta, 1922
Marie de Aulnoy, La gattina bianca, La bella dai capelli d'oro, Pelle d'asino, 1922
Nonna Maria,
Lo Zio Pipa,
Modernissima, 1920
Nonna Maria,
I folletti allegri,
Modernissima, 1920

Renzo De Renzi,
Baciami!
,
Modernissima, 1920
H.G. Wella,
La macchina del tempo
,
Modernissima, 1924
Jack London,
Zanna Bianca
,
Modernissima, 1928
Charles Dickens,
Le avventure di Pickwick,
Modernissima, 1932


GLI UOMINI DEL GIORNO

Angelo Frattini,
Ada Negri,
Modernissima, 1919
La foto originale da cui è derivato
il disegno si può vedere alla pagina
Scrittrici dimenticate alla scheda
relativa ad Ada Negri
Icilio Bianchi,
Guido da Verona,
Modernissima, 1919
ill. di Crespi
Arturo Rossato (Arros),
Mussolini,
Modernissima, 1919
ill. di Bazzi
Arturo Rossato (Arros),
Mussolini,
Modernissima, 1919
ill. di Bazzi
Nicola D'Aloisio,
Fausto Maria Martini,
Modernissima, 1919
Rodolfo Jacuzio Ristori,
Marinetti,
Modernissima, 1919
Leonarso De Benedetti,
Carini,
Modernissima, 1919
Giovanni Mussio,
L'on. Meda,
Modernissima, 1919
ill. di Girus
Massimo Bentempelli,
Maria Melato,
Modernissima, 1919
Mario Sandri,
Alfredo Testoni,
Modernissima, 1919
ill. di Bazzi
Lazarillo,
Salvator Gotta,
Modernissima, 1919
ill. di Castellucci
Gerolamo Lazzeri,
Mario Mariani,
Modernissima, 1919
ill. di Castellucci
Giorgio Bolza,
Turati,
Modernissima, 1919
ill. di Bazzi
X.Y.Z., uno che lo conosce,
D'Annunzio,
Modernissima, 1919
ill. di Bazzi
Gino Valori,
Notari,
Modernissima, 1920
ill. di Castellucci
Carlo De Flaviis,
Roberto Bracco,
Modernissima, 1920
ill. di Girus



Per saperne di più:
www.enricodalloglioeditore.it

www.ilscmilano.it/wp-content/uploads/2017/03/D%C3%A0uli-a-Milano-alcune-esperienze-editoriali.pdf


Per alcune immagini di questa pagina si ringraziano Lia Madorsky, Simonetta Vaccari (Tesori di carta, Bologna),

© www.letteraturadimenticata.it, maggio 2020

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