CASA EDITRICE EDOARDO PERINO
 


Ludovico Edoardo Perino nasce a Torino il 15 ottobre 1845 da Antonio e Felicita Magnoni, secondo di cinque: Giovanni, Edoardo, Anna, Crescenza e Luisa.
Antonio Perino lavora come tipografo e i due figli apprendono il mestiere. Con lo spostamento della capitale a Firenze, i due fratelli Perino vi si trasferiscono per trovar lavoro: Firenze all'epoca è la città italiana col maggior numero di imprese tipografiche e in breve sarà la capitale dell'editoria. Qui Edoardo sposa Elisa Cini che gli dà l'unico figlio Antonio. Edoardo, che non è colto ma possiede il fiuto per gli affari, capisce ben presto che Roma, unificata all'Italia nel 1870, offre buone opportunità di lavoro nel campo editoriale (basti pensare al numero stratosferico di testate giornalistiche, tra settimanali e quotidiani, che fiorirono negli anni immediatamente seguenti alla presa di Porta Pia).
Perino rileva una bottega in piazza Colonna (1) e diventa giornalaio, ovvero distribuisce le pubblicazioni periodiche romane ma non solo, i giornali satirici tanto in voga all'epoca, e perfino quelli stranieri. La domanda era tanta che Perino pensa bene di installare delle bancarelle qua e là per distribuire maggiormente la sua mercanzia (chissà se egli fu uno dei primi bancarellai in piazza della Fontanella Borghese ...)
Da Firenze si era portato dietro un piccolo torchio a pedale, con il quale stampa biglietti di visita e altre cosette su commissione, finché ha l'idea di stampare dei "fogli volanti" con le notizie sensazionali riguardo ai delitti e altri fattacci di cronaca locale, cosa che aveva già fatto Adriano Salani a Firenze qualche anno prima, iniziando in tal modo la sua fortuna. L'omicidio più sensazionale è quello di Raffaele Sonzogno, erede degli editori milanesi, colpito da tredici coltellate il 6 febbraio 1875. Il mandante è un tale che poi fugge con la moglie del Sonzogno, insieme con alcuni complici. Questi fatti a noi non interessano, se non perché la pronta stampa dei "fogli volanti" che riportano la sentenza all'ergastolo dei colpevoli è opera di Perino. Il Procuratore del Re dichiara colpevole Perino di aver stampato il risultato del dibattimento della Corte d'Assise relativo al delitto in questione, e lo condanna ad una salatissima multa. Sarà il primo di tanti processi intentati a Perino, che opera con spregiudicatezza, la maggior parte dei quali con accuse di oltraggio al pudore, di inadempienze di legge, ed uno persino per contraffazione.
Perino ora è libraio-editore, perché esordisce nell'editoria pubblicando testi sempre relativi a misfatti e malfattori: il primo è Vita e misfatti del famigerato Antonio Gasparoni, terrore delle provincie romane, un volume di cento pagine pubblicato a dispense.
Ben presto l'attività viene ampliata con la formazione di collane tematiche e con l'introduzione di nuove testate (citiamo solo i più noti Il Folletto, settimanale satirico, e Il Rugantino a cui ridà vita nel 1877).
Nel 1882 acquista i macchinari della tipografia Bodoniana in via Torino. Sembra tuttavia che spostasse l'indirizzo abbastanza spesso: agli inizi del 1884 risiede in via delle Muratte 12; nel 1884 in vicolo Sciarra 64, poco distante; e nel 1887 in un palazzo di via del Lavatore 88, dove acquista dei locali in cui stabilisce la sua casa editrice. Qui implementa lo stabilimento tipografico e qui l'attività fiorisce (nel 1886 avrà 120 addetti). Già nel 1882 con la tipografia di proprietà si fa conoscere come editore pubblicando le opere del Guerrazzi, che andavano per la maggiore (coeve le edizioni di Sonzogno e di Salani), ma Perino ben presto è in grado di editare molte collane, fra cui la Biblioteca Perino, destinata a durare fino alla chiusura della casa editrice, in cui sono pubblicati circa 70 romanzi di autori italiani e stranieri in volumi di circa 300 pagine, con uscita quindicinale, e venduti al prezzo di una lira circa. Nel 1891 la collana ospita, tra l'altro, il romanzo d'esordio Fior di Sardegna della ventunenne Grazia Deledda, già sua collaboratrice per alcune riviste.
Tuttavia la sua produzione non è eccelsa, la veste tipografica è imprecisa, gli argomenti sono quelli che vanno per la maggiore tra il ceto medio-basso: commedie, romanzi tratti da racconti storici o fattacci di cronaca, rivisitazione di temi derivati dalla tradizione orale.
Perino inoltre fa qualcosa che gli altri tipografi-editori ancora fanno in maniera limitata: infarcisce i testi di illustrazioni, possibilmente mettendo in rilievo le azioni più efferate o comunque che abbiano un impatto emozionale sul pubblico. Preferibilmente pubblica a dispense, in modo da favorire il ceto meno abbiente, e inoltre stampa dei fogli-manifesto, da affiggersi nelle vetrine dei negozi e nei caffè, o dove possibile, con una bella illustrazione a tutto campo, per pubblicizzare un nuovo libro. Insomma, molte idee nuove.
Ma è un self-made man e non guarda in faccia nessuno: a volte rimaneggia le pubblicazioni originali con titoli diversi, e riutilizza in opere diverse le medesime illustrazioni. Tale modus operandi procura a Perino diversi problemi con la giustizia e alcuni processi per plagio, mancato rispetto del diritto d'autore e immoralità. Nel 1884 viene condannato a sei giorni di carcere e al pagamento di una multa di cento lire per offesa alla morale in seguito alla pubblicazione di un volume delle Memorie di Giacomo Casanova. Altri processi furono istruiti nel 1888 per i racconti ritenuti osceni nel giornalino umoristico Almanacco del Cri-Kri, e nel 1894 per le illustrazioni, ritenute offensive della morale, contenute nel romanzo I misteri dei conventi di Davide Besana (il processo si conclude nel 1897, dopo la morte di Edoardo Perino, con la condanna dell'autore e del revisore Epaminonda Provaglio).

Si avvale di numerosi collaboratori: uno per la critica letteraria, uno per i testi in vernacolo, uno per la storia, etc., tra i quali citiamo coloro che ci sono più noti: Onorato Roux (1859-1923), che si occupa della didattica, Giuseppe Petrai per l'umorismo, ed Epaminonda Provaglio, che dapprima è un tuttofare, dalla correzione delle bozze alla gestione di rubriche sui periodici, alla produzione di racconti di fate, tutto sotto strampalati pseudonimi, e in seguito diviene responsabile della "Biblioteca Fantastica". Giuseppe Petrai, giornalista e prolifico autore di commedie e romanzi, è noto per la serie Ore Allegre, sorta di appuntamento settimanale (la dispensa) con i lettori, dove scrive di tutto un po', elargendovi quell'umorismo un po' cialtrone di fine secolo, oggi illeggibile anche per gli accenni ai fatti del giorno, ormai abbondantemente dimenticati. Petrai dirige anche le pubblicazioni di Marionette, giornale illustrato di varietà, sempre settimanale (esce la domenica al costo di 5 centesimi). Altri collaboratori sono Giggi Zanazzo, il poeta dialettale che dirige il giornale in romanesco Rugantino, e in seguito organizza il primo festival della canzone romanesca, il famoso "Sangiovanni", che si svolgerà per decenni davanti alla basilica omonima; Ernesto Mezzabotta e Luigi Palomba, autori di storie romanzate in dispense a grande tiratura; Giustino Ferri, di ben altra levatura, che pubblica con lo pseudonimo di Maffio Savelli; infine citiamo il Prof. Francesco Sabatini, autore dell'Enciclopedia popolare illustrata, e Luigi Stefanoni, autore della Storia d'Italia narrata al popolo. Redattore capo della Casa è Giuseppe De Rossi (n. Roma 1861): dapprima commesso libraio, comincia a scrivere per il Giornale dei bambini diretto dal Collodi, firmando D'Artagnan, poi conosce Luigi Arnaldo Vassallo, che gli accetta un articolo per il Fracassa. Per Edoardo Perino lavora dal 1885 al 1895. Gli illustratori sono Gino de Bini e Giuseppe Marchetti (quest'ultimo incisore), poi Leonida Edel, Luca Fornari e Ottavio Rodella. Oreste Francesco Maruca, che si firma Camuar, pittore, giornalista e vignettista calabrese, illustra tutta la serie del Cri-Kri (1887-1890).
Anche Emma Perodi fa parte della redazione di Perino ed è Leonida Edel che illustra la prima edizione delle sue celeberrime Novelle della Nonna.

Attento a catturare ogni tipo di pubblico, Perino allarga ulteriormente la produzione rivolgendosi al pubblico dell'infanzia con la collana dedicata "Biblioteca Fantastica", e fonda diversi giornali per bambini: nel 1886 il "Giornale illustrato per ragazzi" diretto da Onorato Roux, poi divenuto "Il Paradiso dei bambini" con Epaminonda Provaglio a dirigerlo dal 1890, e divenuto infine "La ricreazione"; nel 1890 "La Domenica dei bambini"; e infine "Il tesoro dei bambini", diretto da Emma Perodi tra il 1893 e il 1896. Possiede librerie concessionarie nelle maggiori città italiane.

Affetto da febbre malarica, Edoardo Perino nel 1895 si stabilisce a Rocca di Papa, paesino dei castelli romani noto per l'aria salubre, in via del Tufo, dove muore il 31 agosto 1895, all'una e mezza del mattino, nemmeno cinquantenne.

Lo scarno necrologio di Edoardo Perino nell'Almanacco Bemporad del 1897
La data di morte è come sempre riportata errata

Lascia il figlio trentenne Antonio, un provetto incapace con moglie e tre figli, e le tre sorelle che lavorano tutte in tipografia; l'azienda, invece di essere sostenuta dal creditori per un suo rilancio, viene svenduta per pagare i debiti e in brevissimo tempo Antonio Perino è costretto a dichiarare fallimento nel 1897. La meteora Edoardo Perino, che in soli quindici anni era riuscito a fondare una casa editrice e a costruire un patrimonio, viene in tal modo frantumata dall'incapacità gestionale degli eredi.
Tutto sommato non abbiamo dato un quadro esaltante della Casa Editrice Perino, parendoci un guazzabuglio di iniziative piuttosto che di una ragionata scalata al successo editoriale; vero è che la concorrenza sul finire del secolo è agguerrita e solo gli editori accurati e lungimiranti sono sopravvissuti fino al secolo successivo e anche oltre. Corre l'obbligo comunque di far notare che Perino - che al suo apice ha fino ad oltre cento dipendenti - da buon tipografo si preoccupa di acquistare macchinari all'avanguardia, tanto che ottiene la medaglia d'argento e il diploma alla Prima Mostra Industriale di Roma (maggio 1890) e successivamente viene insignito dal Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio di una medaglia per l'incremento dato all'industria tipografica e al commercio librario. Quanto rimase dell'archivio Perino dopo la chiusura definitiva venne acquisito da Salani.

COLLANE:

Biblioteca Perino
Biblioteca Nova
Biblioteca Romantica popolare
Biblioteca Classica per il popolo
Piccola Biblioteca amena
Biblioteca Diamante
Biblioteca di Viaggi
Biblioteca magica
Biblioteca legale per il popolo
Biblioteca patriottica
Biblioteca romanesca
Biblioteca umoristica
Biblioteca birichina


Il logo della Casa Editrice
Edoardo Perino

 

















LA BIBLIOTECA FANTASTICA ILLUSTRATA:

L
e opere vengono pubblicate a dispense ampiamente illustrate di otto pagine, pubblicate ogni due settimane; la raccolta poteva venire rilegata in maniera semplice o con rilegature fregiate. I primi due titoli della collana sono due grandi classici: Le avventure del barone di Munchhausen e I viaggi di Gulliver, entrambi illustrati da Gino de Bini.
Poi inizia la pubblicazione dei volumi a tema le fate, che fanno di questa collana un unicum nel suo genere: Grimm, Perrault, Andersen, Esopo, e l'immancabile Astuzie sottilissime di Bertoldo Bertoldino e Cacasenno. Seguono Nei regni incantati, Nei castelli fatati e Nel paese delle fate, tutti curati da Onorato Roux. Seguono i numerosi testi di Epaminonda Provaglio: La regina delle fate (1891), in tre volumi e illustrati da Leonida Edel, Il mago delle sette teste e il gigante marino (1892), in tre volumi, La bella maga Lona (1894), Nel mondo dei nani: avventure meravigliosissime di una famiglia di naufraghi (1896), Le fate della notte: fiabe per l'infanzia e l'adolescenza (1897). Dopo la chiusura della casa Perino i testi di Provaglio vengono ristampati da Salani e Nerbini. Di Emma Perodi citiamo infine Le novelle della nonna (1892-1893), in cinque volumi, seguite da Le fate d'oro (1892), Lo spirito degli animali (1893), e Le fiabe dei fiori (1893).


Altra pubblicità, più tarda:
vi compare l'indirizzo di Piazzetta
e Vicolo Sciarra - Roma

La pubblicità delle edizioni Perino in calce ad un volume della Biblioteca Nova.

















 

 

 





(1) La Guida Monaci riporta infatti il nome di Edoardo Perino, nella categoria "Agenzie giornalistiche", a partire dal 1872, e lo situa in piazza Colonna al n°360, in seguito al n°358: i due siti sono due bottegucce contigue, accanto alla chiesa dei SS Bartolomeo e Alessandro dei Bergamaschi. Oggi sono negozi di vario genere, e nella piazzetta del vicolo Sciarra oggi c'è un ristorante.



Luigi (Giggi) Zanazzo
il poeta dialettale


Il vol. n° 14 della Biblioteca Nova:
Mario Rapisardi, Spigolature,
Perino, 1884


Il vol. n° 37 della Biblioteca Nova:
E. Lombardi, Canti,
Perino, 1884



Il vol. n° 43 della Biblioteca Nova:
Camillo Cavour, Roma
Capitale d'Italia

Discorsi Parlamentari
Perino, 1885


Enrico Montazio,
Giù pel Tamigi,
Biblioteca di Viaggi,
Perino, 1884



R. Martire,
Minestrone,
Biblioteca Umoristica
Perino, 1885



Emile Zola,
Il Paradiso delle Signore,
(a dispense), Perino, 1883,
rist. 1885
Si legge: usciranno due dispense
a settimana - opera completa
in 40 dispense.
Il titolo godette di immenso
successo e venne ristampato
da più editori (VEDI Salani)



Cri-Kri, Anno I, n° 15,
21 agosto 1887

 
COPERTINE
 
Le Prince,
La mano del defunto,
(a dispense) Perino, 1886,
rist. 1890, 1895
C. Cantù,
Margherita Pusterla,
(a dispense) Perino, 1882
Giuseppe Petrai,
Ore Allegre,
(a dispense) Perino, 1893
Emma Perodi,
Le novelle dela nonna,
(a dispense) Perino, 1892
Gustave Feuillet,
Il Romanzo d'un Giovane Povero
,
Perino, 1887
Matteo Maria Boiardo,
Orlando innamorato,
Perino, 1895

ill. Leonida Edel
Onorato Roux,
Nel paese delle fate,
Perino, 1895

ill. Leonida Edel
Giuseppe Petrai,
Ore Allegre, Perino, 1895
cover di Guastalla
Giuseppe Petrai,
Ore Allegre, Perino, 1895

back cover
J. Swift,
Viaggi di Gulliver,
Perino, 1890

cover di Gino de Bini
(courtesy D. Legnani)

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