Casa
Editrice Salani
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BREVE STORIA |
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Adriano
Salani nasce il 18 ottobre 1834 e riceve un'istruzione sommaria; all'età
di 14 anni viene mandato all'apprendistato tipografico presso la Tipografia
Niccolai, e lavora presso alcuni tipografi (Le Monnier, Mariani) prima
di diventare proto per Spiombi nel 1859. Finalmente, messi da parte
pochi scudi, nel 1862 acquista un unico torchio a mano, in legno, una
cassetta di caratteri e affitta un locale che nelle prime pubblicazioni
viene indicato come "Fondaccio San Niccolò". Inizia
così a stampare per conto proprio dei fogli volanti in cui si
narravano i fatti del giorno, possibilmente tragici: quei foglietti
colorati venduti a pochi centesimi erano molto in voga, letti dal popolo,
quello che non leggeva né comprava giornali. In seguito compra
un torchio in metallo ed assume alcuni ragazzi, e dai fogli passa a
stampare i libretti, dai libretti ai librini, e dai librini ai libri
veri e propri, in un percorso duro ma sempre in salita. "In labore
dignitas" reca il suo motto, intrecciato al disegno di un torchio,
nella creazione del suo logo editoriale. La fatica è tanta, sicché
passano anni prima che Salani sia in grado di poter stampare "Adriano
Salani Editore" sui frontespizi delle proprie opere, passando da
"Stamperia Adriano Salani" a "Tipografia Adriano Salani",
e quando ciò avviene è il 1882 ed ha abbandonato quella
"specie di stalla", come descrive il "fondaccio",
ovvero la prima tipografia, il caustico P. Ermenegildo Pistelli in Eroi,
uomini e ragazzi (Sansoni, 1927), e si era trasferito poco lontano,
in via S. Niccolò al n° 102; da lì, nel 1887, si trasferisce
al n° 24 del Viale Militare, in una zona in espansione all'opposto
della città, oltre la ferrovia, verso Fiesole. parallela al Lungarno Serristori, tra la porta S. Niccolò e il prolungamento di Ponte alle Grazie. E' in Viale
Militare che Salani organizza la propria azienda in maniera concreta.
Suddivise le pubblicazioni in collane: la prima, quell'immensa "Biblioteca
Salani illustrata", contiene infatti testi di ogni genere e per
un pubblico indifferenziato, adulti e ragazzi.
Nel 1958 il grande stabilimento tipografico di via dei Mille venne chiuso, e la stampa affidata in conto terzi, in particolare all'officina dei fratelli Stianti a San Casciano in Val di Pesa. Con la chiusura dello Stabilimento Tipografico di via dei Mille, Salani cambia: anche se nel 1962 ritornano in un formato "moderno" e più grande, le ristampe della favolosa Biblioteca dei Miei Ragazzi, e dei popolari Romanzi della Rosa e arrivano nuove collane, i libri li stampano altri. Pochi anni dopo, l'alluvione del 1966 che sommerge Firenze segna la fine della Casa Editrice così come la ricordiamo noi, i vecchi e affezionati lettori, rimasti un po' bambini. Infatti
la chiusura dello stabilimento nel 1958 in qualche modo è l'inizio
del declino: la casa venne progressivamente perdendo mercato a fronte
di nuovi colossi dell'editoria (uno per tutti: Mondadori); alla sua
morte, Mario lasciò numerosi figli nessuno dei quali vocato al
proseguimento dell'attività di famiglia. Dopo un periodo oscuro
durante il quale la casa fu in mano a Milko Skofic, il marchio e ciò
che restava del passato fu acquisito dal Gruppo Longanesi di Mario Spagnol.
Attualmente la casa editrice Salani ha riacquistato mercato ed è
assai fiorente, ancora dedicata in gran parte all'editoria per ragazzi
(e la sua fortuna si deve ad Harry Potter di cui ebbe la felice intuizione
di acquistare i diritti prima ancora che il fenomeno esplodesse a livello
mondiale). Ciò che resta del vecchio archivio storico è
attualmente molto curato, tanto che è in atto un progetto tra
il Laboratorio di Arti Visive della Scuola Normale Superiore di Pisa
e la Adriano Salani Editore, curato da Giorgio Bacci, che prevede la
digitalizzazione e la schedatura informatizzata dei disegni originali
custoditi nell'archivio.
(Ved. www.artivisive.sns.it/archivio_salani.html) Il primo logo Salani (una A e una S intrecciate) Quando
inizia a pubblicare romanzi in volume lo fa
senza una precisa definizione editoriale. Il secondo logo Salani (una A e una S intrecciate entro uno scudo araldico) anno della morte di Adriano e dell'inizio della nuova gestione del figlio Ettore: la pressa a mano e il motto "in labore dignitas". Il quarto logo Salani con il motto "labor non clamor". |
Le
prime pubblicazioni
Il più antico esemplare stampato da Salani che la Redazione ha potuto reperire è del 1864, un libro sulla Toscana, con la dicitura "Tipografia di Adriano Salani, Fondaccio S. Niccolò, num. 26" privo dell'indicazione dell'autore. I casi della Toscana, 1864, frontespizio Adriano
Salani, dopo le esperienze "giornalistiche", pubblica un po'
di tutto su smilzi foglietti di friabile e leggera carta di non eccelsa
qualità, come molti altri editori, o meglio stampatori, dell’epoca.
Infatti, titola la propria bottega "stamperia" e non già
casa editrice, e senza l'indirizzo. L'Italia
in camicia, lunario satirico per l'anno 1869,
sciocchezze, sentenze, epigrammi", Firenze, Tipografia Adriano Salani, Via S. Niccolò n° 102, anno di stampa 1875, cover e frontespizio Firenze, Adriano Salani Editore, Via S. Niccolò, 102, anno di stampa 1882 cover e frontespizio, che recita: "raccolta di burlette per ridere, compilate e ordinate da Adriano Salani" Adriano Salani Poichè oltre ad essere l'editore è anche l'autore del volume La Conversazione, Adriano Salani mette la propria fotografia in colofon. Non è l'unico volume di cui è anche l'autore: pubblica anche una Raccolta di rebus, indovinelli e sciarade per divertirsi in conversazione nella Collezione a 25 cent., 1882, e diverse raccolte di fiabe. Pochi anni dopo la stamperia diventa "Tipografia Adriano Salani", e l'indirizzo cambia dal fondaccio alla via S. Niccolò, con una nuova numerazione. A cavallo del 1880 finalmente appare la dicitura "Adriano Salani Editore". Il grande salto è fatto. Lo stabilimento Salani in Viale Militare (poi via dei Mille) (source file: A. Bonetti, Storia dell'editoria italiana, Roma, 1966) (source files: La casa editrice Adriano Salani, pubblicazione per il centenario 1862-1962) Il ritratto di Ettore Salani è una fotografia presa dal ritratto a olio eseguito da Alberto Zardo. V. de Fereal, Storia della tremenda inquisizione di Spagna, 1886, frontespizio (courtesy Gianfrancesco Casalini) Al posto del logo in questo volume appare un rapace inscritto in un cerchio. La Redazione non è in possesso di altri volumi con questo particolare logo. |
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Nelle
varie collezioni di libretti vi sono soprattutto aneddoti e fatti, come
ad es.:
Egisto Cipriani ingoiatore di una forchetta. Fatto vero e strepitoso successo in una trattoria di Via Nuova in Firenze la sera del 10 Gennaio 1872, raccontata al popolo da un testimone del fatto,1872. Nella Collezione di commedie con Stenterello abbondano le farse e le commedie, come ad es. Povero Gigi! Povero Gigi! Ossia l'allargatura di via Calzajoli con Stenterello presentato da un ipocrita, 1872; oppure Gli amori di Stenterello con Beppa fioraja, 1873; il classico Stenterello servitore di due padroni. Commedia in tre atti, 1873; la famosa maschera fiorentina è anche nella Collezione Teatrale: Il terribile Gregorio Passaponti con Stenterello spaventato nella camera della morte, 1872. Si stampano le novità e si ristampano i testi popolari: nel 1875 Salani pubblica Buffonate di Cacasenno, figlio del semplice Bertoldino: operetta onesta e di gradevole trattenimento, copiosa di motti, sentenze, proverbi e argute risposte di Camillo Scaligeri Dalla Fratta, pseudonimo di Adriano Banchieri. Armando Dominicis (a cura di), Raccolta di brindisi, sonetti, proverbi e poesie per tutte le occasioni, 1907 Vi sono naturalmente
tutte quelle pubblicazioni di vario genere che non appartengono a collane
predefinite. Nel 1907 pubblica la decima edizione riveduta dell'Artusi,
che diventa la prima edizione Salani: (terza edizione) ill. di Cipriano Mannucci Tra le pubblicazioni di vario genere molti sono i manualetti di galanteria, e non manca nemmeno il libro della cabala per i numeri del lotto. Le più belle lettere d'amore (courtesy L'angolo del collezionista di Pileri, Roma) Il vero Libro dei Sogni, composto sul sistema rutiliano, 1976 Contemporaneamente alla suddivisione ragionata dei titoli in collane, a partire dal 1912, si continuava a ristampare di tutto, come queste rime di chiara derivazione ottocentesca: Due
libriccini di piccolo formato (14 x 9,5) rispettivamente del 1926 e
1928:
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Letteratura
Nel 1891 Salani pubblica La capanna dello zio Tom di Enrichetta Beecher-Stowe. E' negli ultimi due decenni del secolo che la Casa Editrice pubblica autori in voga oppure i classici: Dumas, Grossi, Giusti, Zola, Hugo, Balzac, Maupassant e Feuillet (con Il romanzo d'un giovane povero nel 1894); ma anche Foscolo, Leopardi, Alfieri, Boccaccio, Tasso, Manzoni, Pellico. Nel 1899 stampa una prima edizione della Divina Commedia. Enrico Sienkiewicz, Amori d'artista - ill. in antiporta e front, 1901 da sin: cover, front e illustrazione in antiporta Pubblicare i romanzi di Carolina Invernizio è stato un buon affare per Salani, infatti la scritrice è popolarissima e viene letta non solo dal popolo, per il quale scrive, ma anche dai ceti più alti, e perfino dalle signorine "perbene", di nascosto. Salani le dedica una collana apposita, pur editando i vari titoli in diverse vesti grafiche, sia in versione lusso sia in versione economica. I TITOLI DI CAROLINA INVERNIZIO
ill. di Enrico Mazzanti
Alfonso Daudet, Tartarino sulle Alpi, 1909, Ill. di Carlo Chiostri, cover e front
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L'elenco
delle varie e numerosissime collane Salani per ragazzi
è riportato alla pagina web LE COLLANE SALANI PER RAGAZZI dalla quale si accede alle pagine dedicate a ciascuna collana per ragazzi. Le stesse pagine sono accessibili direttamente dalla homepage |
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