Bibliothèque
de SuZette
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LA CASA EDITRICE HETZEL |
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Un
uomo moderno Pierre-Jules
Hetzel
in una foto del 1870
Pierre-Jules
Hetzel nasce a Chartres il 15 gennaio 1814. Entrato al Collège
Stanislas di Parigi, si distingue in latino e belle lettere. Nel 1836
entra come apprendista presso il libraio Paulin di Strasburgo, e insieme
mettono su una casa editrice in rue de Seine. Nel 1841 Hetzel si associa
con Dubochet e Furne per lanciare l'edizione della Comédie Humaine
di Balzac, ma pubblica anche Emile Zola. Le edizioni Hetzel già
a quest'epoca si distinguono per le incisioni di Grandville, Bertall,
Gavarni e Johannot. Nel 1842 pubblica un proprio testo, Voyage où
il vous plaire, con lo pseudonimo di P.-J. Stahl; l'opera è
condivisa con Alfred de Musset e Johannot. Userà lo stesso pseudonimo
per tutti i racconti per bambini che verranno pubblicati in seguito
sui propri periodici. Nel 1843 Hetzel fonda la prima rivista per l'infanzia:
J.
Verne, Parigi nel XX secolo, |
Alcuni
volumi dei Voyages Extraordinaires di Verne vengono ripubblicati da Mursia con lo stesso design degli originali francesi tra il 1970 e il 1985 Hetzel e Verne Nel 1862 avviene l'incontro tra Jules Verne e Pierre-Jules Hetzel. Verne ha 34 anni, ed è al debutto come scrittore, Hetzel ne ha 48 ed è già navigato, avendo avuto un enorme successo come editore. Verne gli presenta il manoscritto di Le Voyage dans l'air, rifiutato da diversi editori con la motivazione "troppo scientifico". Hetzel lo convince a riscriverlo, e nel 1863 appare con il titolo Les Cinq Semaines en ballon, ed è il primo di ben 65 Voyages extraordinaires, che Verne scrive fino al 1905. Il contratto che gli fa Hetzel sarà di consegnare 40 opere in 20 anni, per un compenso di 20mila lire. L'impegno verrà onorato da ambo le parti. La situazione di Verne non era delle migliori, e il sodalizio con Hetzel - che durerà sino alla morte di questi - non gli apporta che benefici. Hetzel è un vero editore: legge e rilegge i manoscritti, corregge le bozze, suggerisce cambiamenti e miglioramenti. Sa scrivere, e bene, e dunque sa fare il suo mestiere. I suggerimenti di Hetzel nei confronti di Verne sono decisivi, e la prova è che gli editori precedenti avevano tutti rifiutato i manoscritti. Hetzel lo convince addirittura a riscrivere interi capitoli, ma ciò è fondamentale. Verne aggiunge una leggera vena comica, smussa il feroce pessimismo che lo caratterizza, cambiando i finali negativi nei classici happy end (sapendo bene che i romanzi si vendono meglio con il lieto fine), e smorza i sottintesi politici. Ad es. cambia il finale de L'isola Misteriosa, dove nel manoscritto originale i protagonisti serbavano un ricordo nostalgico dell'isola tale da farli immalinconire per sempre. Ancora, per non offendere l'alleato francese dell'epoca, la Russia, le origini del Capitano Nemo vengono cambiate da rifugiato polacco a rifugiato indù dopo la guerra dei Sikh contro l'impero britannico. Così, i volumi hano un grande successo, ed Hetzel ne pubblica due all'anno. Alla morte di Hetzel, il figlio non è così rigoroso nei confronti di Verne, e questi riprende i toni oscuri della narrazione. Verne, che dipinge così bene invenzioni che seguiranno solo nel secolo successivo, in realtà non è un fautore del progresso tecnologico. Nel romanzo Parigi nel XX secolo la visione di Verne è sorprendentemente veritiera: grattacieli di vetro, treni a velocità supersonica, automobili funzionanti a gas, calcolatori, e un network di comunicazione mondiale. Per le strade di Parigi si diffonde una musica che viaggia "su fili". Tuttavia, a Verne queste tecnologie avanzate non piacciono, e il finale è tragico. Il manoscritto sarà ritrovato dopo oltre un secolo dagli eredi di Verne, sgomberando una soffitta, e il romanzo vedrà la luce solo nel 1994.
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