Bibliothèque de SuZette
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LA CASA EDITRICE HETZEL

Un uomo moderno

Numerose sono lo biografie di Pierre-Jules Hetzel, che lo descrivono come una delle figure più importanti del mondo letterario francese del secondo Ottocento. La storia dell'editoria gli deve molto: fu una fucina di idee e di innovazioni, scopritore di talenti, inventore del marketing editoriale, il primo editore a credere fortemente nella letteratura per l'infanzia, tanto da creare le prime collane dedicate ai giovanissimi.
Per una biografia, completa della bibliografia della casa editrice, rimandiamo al volume di
Jean-Paul Gourévitch, Hetzel, le bon génie des livres.

Pierre-Jules Hetzel in una foto del 1870

Pierre-Jules Hetzel nasce a Chartres il 15 gennaio 1814. Entrato al Collège Stanislas di Parigi, si distingue in latino e belle lettere. Nel 1836 entra come apprendista presso il libraio Paulin di Strasburgo, e insieme mettono su una casa editrice in rue de Seine. Nel 1841 Hetzel si associa con Dubochet e Furne per lanciare l'edizione della Comédie Humaine di Balzac, ma pubblica anche Emile Zola. Le edizioni Hetzel già a quest'epoca si distinguono per le incisioni di Grandville, Bertall, Gavarni e Johannot. Nel 1842 pubblica un proprio testo, Voyage où il vous plaire, con lo pseudonimo di P.-J. Stahl; l'opera è condivisa con Alfred de Musset e Johannot. Userà lo stesso pseudonimo per tutti i racconti per bambini che verranno pubblicati in seguito sui propri periodici. Nel 1843 Hetzel fonda la prima rivista per l'infanzia:
Le Nouveau Magasin des Enfants
.
Nel 1844 fonda anche Le diable à Paris, un giornale illustrato al quale contribuiscono Balzac, Théophile Gautier, Alfred de Musset, Gérard de Nerval, Charles Nodier, George Sand, Stendhal ed Eugène Sue. Nel 1848 tuttavia si compromette con la politica, prendendo parte all'esecutivo della Seconda Repubblica, e si rifugia a Bruxelles in seguito al colpo di stato del 2 dicembre che vede l'installazione di Napoleone III. Qui incontra Victor Hugo, anch'egli in esilio, e ne diviene l'editore, oltre che l'amico; l'amicizia, trattandosi di due forti personalità, testimonia scoppi di collera e riconciliazioni alternate, ma i due si stimano e, soprattutto, condividono le stesse condanne politiche. La vita privata non è facile (perde una figlia, ma non può tornare in Francia per il funerale) e si butta anima e corpo nell'attività letteraria. Tra il 1852 e il 1859 fonda la famosa collana "Diamant", inventando il formato tascabile, che "deve trovar posto in mano e in tasca", e che deve formare "uno scaffale a parte nella biblioteca". La collana include solo autori francesi. Nel 1860 rientra a Parigi, dove mette su la propria casa editrice al n° 18 di rue Jacob, una strada molto frequentata da artisti e scrittori. Nel 1862 associa alla sua "maison de librairie" Jean Macé e Jules Verne.
Fonda la Bibliothèque Illustrée des Familles, che diventa nel 1864 la Bibliothèque d'Education et de Récréation. Tra il 1861 e il 1914 la collana pubblicherà oltre trecento volumi. Nello stesso anno, a seguito del successo delle pubblicazioni in volume, lancia il bimensile Magasin d'Education et de Récréation: il primo numero appare il 20 marzo 1864; tranne l'interruzione del 1870-71 per cause di guerra, la rivista non cesserà le pubblicazioni fino al 1906; a metà degli anni Settanta tra i direttori figura anche Verne.


Pubblicità in terza di copertina di un volume della biblioteca. Si legge:

Education et Recréation
18, rue Jacob, 18
Paris
J. Hetzel & Cie

Journal illustré de toute la famille
Magasin Illustré

d'éducation et de récréation
couronné par L'Académie Française
dirigé par
Jean Macè - P-J Stahl, Jules Verne


Fonda una nuova società, la Hetzel et Cie, editrice esclusiva di Jules Verne, ma pubblica anche
Erckmann-Chatrian, Baudelaire e Proudhon, Alphonse Daudet e Alexandre Dumas, Théophile Gautier e Hector Malot, Charles Nodier e Jean Macé, George Sand (sua buona amica, di cui diviene esclusivista dal 1851) e Charles Dickens. E' del 1861 l'edizione delle Favole di Charles Perrault illustrata da Gustave Doré.



Dal 1867 pubblica Les Albums Stahl, per un totale di 133 opere, di cui la prima è La Journée de Mademoiselle Lili; la maggior parte sono scritte dallo stesso Hetzel.
La letteratura per l'infanzia è quella che l'appassiona di più, e ad essa si dedica in prevalenza. In particolare, i romanzi di Verne fanno la sua fortuna; tuttavia, nel 1863 rifiuta il manoscritto di Parigi nel XX secolo, pensando che presentasse una visione troppo negativa del futuro.
Nel 1873 lascia l'azienda in mano al figlio Louis-Jules Hetzel, e si ritira a Montecarlo, dove muore il 17 marzo 1886.
Louis-Jules Hetzel (1847-1930) dirige la casa editrice sino al 1914, quando cede l'attività alla concorrente Hachette. I locali siti al 18 di rue Jacob invece passano nel 1926 all'editore Gautier-Languereau. Gli arredi invece sono altrimenti destinati, e Louis-Jules Hetzel, buon amico di Michel Verne, figlio del grande Jules, dona a quest'ultimo l'intero arredo dell'ufficio del padre; attualmente questo ufficio, insieme con gli effetti personali, i libri, etc. di Jules Verne, si trova al museo "Casa di Jules Verne" ad Amiens.

J. Verne, Parigi nel XX secolo,
Newton-Compton, 1995

Ernest Legouvé, Une Elève de Seize Ans,
Bibliothèque d'Education et de Recréation
Hetzel, Paris, n.d.
(courtesy Alina di Collefiorito)

Alfred de Bréhat, Aventures d'un Petit Parisien,
Bibliothèque d'Education et de Recréation
Hetzel, Paris, 1876


Alcuni volumi dei Voyages Extraordinaires di Verne
pubblicati da Hetzel nel 1907

I Viaggi straordinari di Verne
vengono ripubblicati da Mursia
con lo stesso design degli originali francesi tra il 1970 e il 1985


Hetzel e Verne

Nel 1862 avviene l'incontro tra Jules Verne e Pierre-Jules Hetzel. Verne ha 34 anni, ed è al debutto come scrittore, Hetzel ne ha 48 ed è già navigato, avendo avuto un enorme successo come editore. Verne gli presenta il manoscritto di Le Voyage dans l'air, rifiutato da diversi editori con la motivazione "troppo scientifico". Hetzel lo convince a riscriverlo, e nel 1863 appare con il titolo Les Cinq Semaines en ballon, ed è il primo di ben 65 Voyages extraordinaires, che Verne scrive fino al 1905.
Il contratto che gli fa Hetzel sarà di consegnare 40 opere in 20 anni, per un compenso di 20mila lire. L'impegno verrà onorato da ambo le parti.
La situazione di Verne non era delle migliori, e il sodalizio con Hetzel - che durerà sino alla morte di questi - non gli apporta che benefici. Hetzel è un vero editore: legge e rilegge i manoscritti, corregge le bozze, suggerisce cambiamenti e miglioramenti. Sa scrivere, e bene, e dunque sa fare il suo mestiere. I suggerimenti di Hetzel nei confronti di Verne sono decisivi, e la prova è che gli editori precedenti avevano tutti rifiutato i manoscritti. Hetzel lo convince addirittura a riscrivere interi capitoli, ma ciò è fondamentale. Verne aggiunge una leggera vena comica, smussa il feroce pessimismo che lo caratterizza, cambiando i finali negativi nei classici happy end (sapendo bene che i romanzi si vendono meglio con il lieto fine), e smorza i sottintesi politici. Ad es. cambia il finale de L'isola Misteriosa, dove nel manoscritto originale i protagonisti serbavano un ricordo nostalgico dell'isola tale da farli immalinconire per sempre. Ancora, per non offendere l'alleato francese dell'epoca, la Russia, le origini del Capitano Nemo vengono cambiate da rifugiato polacco a rifugiato indù dopo la guerra dei Sikh contro l'impero britannico.
Così, i volumi hano un grande successo, ed Hetzel ne pubblica due all'anno.
Alla morte di Hetzel, il figlio non è così rigoroso nei confronti di Verne, e questi riprende i toni oscuri della narrazione. Verne, che dipinge così bene invenzioni che seguiranno solo nel secolo successivo, in realtà non è un fautore del progresso tecnologico. Nel romanzo
Parigi nel XX secolo
la visione di Verne è sorprendentemente veritiera: grattacieli di vetro, treni a velocità supersonica, automobili funzionanti a gas, calcolatori, e un network di comunicazione mondiale. Per le strade di Parigi si diffonde una musica che viaggia "su fili". Tuttavia, a Verne queste tecnologie avanzate non piacciono, e il finale è tragico. Il manoscritto sarà ritrovato dopo oltre un secolo dagli eredi di Verne, sgomberando una soffitta, e il romanzo vedrà la luce solo nel 1994.


18, rue Jacob diventa la sede di
Gautier-Languereau
editori della Semaine de Suzette e dei volumi della Bibliothèque de Suzette

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