letteratura
rosa
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LA BIBLIOTECA DELLE SIGNORINE Casa Editrice Salani | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Salani
dà vita nel 1912 alla Collezione
Salani, suddivisa in tematiche, di cui la sezione "romanzi"
comprende un po' tutti i generi, dai classici ai feuilletons, e
le opere di autori serissimi come di quelli più leggeri, dai nomi
di grido. Il formato si modella su
analoghe collane
francesi dell’epoca: piccole dimensioni, 10x13, copertina
telata con fregi a colori (la prima versione è fondo avorio con
fregi rosso scuro e oro, la seconda è fondo avorio con fregi verde
e oro, la terza è fondo azzurrino con fregi verde e blu). La sovracoperta
è di carta leggerissima, e per questo è tanto difficile trovarne oggigiorno,
e riporta la stampa a colori dell’immagine in antiporta, a fronte del
titolo interno. All’interno della sovracoperta si trovano gli elenchi
dei volumi già pubblicati. Non tutte le sovracoperte hanno lo stesso format,
ma quello più comune è quello con i titoli in basso e alcune
righine ai lati del nome dell'autore, tanto nella Collezione Salani
(romanzi) quanto nella Biblioteca delle Signorine.
Le due collane sembrano convivere, dato che le sovracoperte riportano
lo stesso costo (L. 4.00) negli Anni Trenta. L'attribuzione all'una o
all'altra collana è impossibile senza la sovracoperta, poichè
all'interno del volume non è specificata la collana di appartenenza,
ed inoltre la coperta è la medesima. Per questo motivo abbiamo
raccolto i titoli e gli autori sotto un'unica denominazione, quella della
Biblioteca delle Signorine.
Clara Sheridan, El Caid, 1933 - sovracoperta Dato che i titoli sono nella stragrande maggioranza i medesimi, per i nostri scopi consideriamo le due collane come se fossero una sola. Di fatto, agli inizi degli Anni Trenta la Collezione Salani cambia nome in Biblioteca delle Signorine, intesa come "nuova serie". Precisazione resa necessaria dal cambiamento di target: Salani aveva finora pubblicato classici italiani: Alessandro Manzoni, Ippolito Nievo, Antonio Fogazzaro, Massimo D’Azeglio, Matilde Serao; e da oltralpe tradotto Alexandre Dumas, Victor Hugo, Theophile Gautier e i fecondi scrittori dell’Accademia francese, tra i quali il ponderoso moralista Paul Bourget. La scelta dei titoli era quanto mai vasta e, soprattutto, eterogenea, lasciata un po’ al caso un po’ alla moda, senza tener conto della cosiddetta moralità: Il giglio rosso di Anatole France fece scandalo e venne messo addirittura all’indice, ma Salani regolarmente lo pubblicò e riteniamo con successo, così come non esitò a pubblicare Il fuoco di Gabriele D’Annunzio. Certo, nella libreria delle signorine per bene Anatole France e D’Annunzio non compaiono, e nemmeno Lecomte Du Nouy, che peccaminosamente osa raccontare di amori illeciti e proibiti. Ma le lettrici non erano soltanto signorine per bene...
E' quindi sulla scia dell'enorme successo dei romanzi di Delly che la collezione assume connotati più specificatamente sentimentali e il pubblico a cui si rivolge è quello femminile. Vengono ristampati sempre di meno i classici e sempre di più gli autori del genere “rosa”, tanto che circa a metà degli Anni Trenta si ristampa la Biblioteca delle Signorine in una nuova versione, e i titoli saranno conosciuti come I romanzi della rosa, dal logo che contraddistingue i nuovi libretti, più piccoli, con sovracoperta a vivaci colori e con la copertina telata di colore rosa con impresso il logo. Ecco dunque che la pubblicità, che sempre compare nelle seconde e terze di copertina delle varie collane, può permettersi di definire i titoli “scelti seguendo i migliori criteri morali, in modo da offrire la più sicura garanzia alle famiglie”: dimenticati Gabriele D’Annunzio e Anatole France, vengono tradotti dall’inglese i romanzi di Elynor Glyn e Berta Ruck, e vengono riproposti i romanzi francesi di Berthe Bernage, Max du Veuzit e tanti altri nomi a noi noti. In parallelo, la vecchia Collezione Salani (romanzi) diventa la Collezione Grandi Romanzi Salani, con la copertina azzurra con impresso il logo (sempre una rosa, come nella nuova Biblioteca delle Signorine); i romanzi tuttavia possono essere sia di impronta sentimentale, sia di stampo più avventuroso: è qui che Salani pone infatti i romanzi di Hull, autore della celebre storia dello sceicco, e la saga della Primula Rossa della Baronessa Orczy. La sovracoperta ancora una volta può essere molto diversa. M. Delly, Non si passa, 1957 sovracoperta della nuova collana Grandi Romanzi Salani C. L. Droze, E' tornata primavera, 1954 sovracoperta della nuova Biblioteca delle Signorine
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H. Lecomte Du Nouy, Amicizia Amorosa, 1914
M. Delly, Il milione nascosto, 1934 - retro della sovracoperta Il trafiletto recita: "Questa nuova serie della 'Collezione Salani' è sorta con lo scopo di procurare alle famiglie libri belli e buoni, piacevoli e onesti, della letteratura di tutti i paesi,che possano esser messi senza inconvenienti nelle mani delle fanciulle più finamente e moralmente educate. Chi sa quanto sia difficile trovare, tra la moderna produzione romantica, libri veramente adatti per signorina, che siano insieme dilettevoli e morali, accoglierà con particolare favore questa nostra iniziativa." Il formato cambia a metà degli Anni Trenta, ma convive con quello precedente per tutto il decennio; solo negli Anni Quaranta il formato bianco con fregi lascia definitivamente il posto al colore rosa per la Biblioteca delle Signorine e azzurro per la collana Grandi Romanzi Salani (entrambe le collane sono note come I ROMANZI DELLA ROSA). I titoli sono più o meno gli stessi, con qualche inserimento.
Ds: quello della collana Biblioteca delle Signorine Questa tipologia di sovracoperta rimane invariata per tutti gli Anni Trenta, in seguito le sovracoperte saranno sempre più diversificate. Ds: La cover telata rosa della nuova Biblioteca delle Signorine Il logo può essere anche impresso senza la doratura Sotto: varie versioni del logo dei Romanzi della rosa
A complicare le cose scopriamo una collana I Romanzi delle Signorine comprendente ancora i medesimi titoli (Maryan, Grenville, Marlitt, Werner, etc.) già veduti nella vasta collana della BIBLIOTECA SALANI ILLUSTRATA (sezione Romanzi e Letture per Famiglie), e pubblicata presumibilmente soltanto in versione economica (la copertina è in carta assai sottile).
I due volumi sono identici come formato editoriale, datano lo stesso anno, e le copertine sono entrambe firmate da Fiorenzo Faorzi. Nulla ci vieta di pensare ad una variazione editoriale estemporanea intesa a rivitalizzare le vendite, comprendente pochi titoli e con una tiratura limitata (lo dimostrerebbe il fatto che non si trovano facilmente volumi di questo genere). | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Naturalmente
nel panorama editoriale del tempo non mancano altre collane dedicate alle
signorine, che pubblicano lo stesso genere di romanzi e gli stessi
autori; a volte anche lo stesso testo, magari con un titolo diverso. Tutte
le Case Editrici, indistintamente, traducono i romanzi rosa delle collane
francesi e inglesi, anche se è Salani che si assicura i diritti
della
Bibliothèque de ma fille della
casa editrice Henri Gautier. Inevitabimente
le collane finiscono per avere gli stessi titoli: esisteva una collana
Biblioteca delle Giovanette della Casa fiorentina Successori Le
Monnier la
cui pagina pubblicitaria interna, comune a tutti i volumi della collana,
esordisce con: "nessuno ha sin ad oggi pensato a fare per le Giovanette
italiane una Biblioteca ...",
il cui modello editoriale è evidentemente la Bibliothèque
Rose Illustrée di Hachette.
Leopoldo Guerrieri, Le due sorelle di Nancy, Biblioteca delle Giovanette Successori Le Monnier, 1887, front Incisione di Enrico Mazzanti
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Henri Gautier, n.d. - cover e front In seguito, quando Gautier si associa a Languereau, la collana manterrà il nome.
la pubblicità sia della Biblioteca della Signorina di Cappelli, sia della Biblioteca delle Signorine di Salani
Sonzogno è l'altra grande Casa Editrice che opera un'esaustiva raccolta di romanzi rosa e non solo, pertanto non è difficile ritrovare gli stessi autori, soprattutto nella Biblioteca Romantica Economica. Vi sono altre Case Editrici meno note, naturalmente, che pubblicano i romanzi rosa in edizioni popolari in brossura (come Attilio Quattrini di Firenze o Barion), o che imitano la Biblioteca delle Signorine di Salani (come Bietti). La Biblioteca della Signorina della Casa Editrice Cappelli non riporta molti titoli, ma pure gli autori sono i medesimi. Negli Anni Trenta e Quaranta le edizioni rosa si moltiplicano; a titolo di esempio citiamo solo la collana I romanzi del biancospino della Pia Società San Paolo, perchè pubblica per prima la famosissima saga di Brigitte di Berta Bernage. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
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