letteratura
per ragazzi
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LETTERATURA PER RAGAZZI: AUTORI (M-R) |
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MALOT,
HECTOR (1830
- 1907) Nasce il 20 maggio 1830 a La Bouille, vicino a Rouen, nella regione della Senna inferiore, dove studia legge (in seguito a Parigi), ma la letteratura diventa presto la sua vera passione. Dapprima come critico teatrale per alcune testate giornalistiche, publlica il suo primo romanzo, Les Amants, nel 1859. Il suo titolo più famoso rimane Sans famille (1878), che come molti altri romanzi del periodo a tema sentimentale e tragico, non era originalmente inteso per i ragazzi. Muore a Fontenay sous Bois nel 1907. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Les Amants (1859) Les Epoux (1865) Les Enfants (1869) Les Amours de Jacques (1860) Un beau-frère (1869) Une belle-mère (1869 Romain Kalbris (1869) al n° 20 dei Libri della Gioventù Salani Une Bonne affaire (1870) Mme Obernin (1870 Sans Famille (1878) al n° 12 dei Libri della Gioventù Salani En Famille (1893) al n° 28 della Collezione Salani e al n° 8 della Biblioteca delle Giovinette Salani L'amour Dominateur (1896) Le Roman de mes Romans (sorta di autobiografia letteraria, 1896) Pages choisies (1898) NB: Le opere di Hector Malot contano oltre 70 titoli Senza
famiglia è pubblicato da Salani in numerose forme editoriali;
a sin: nella collana I Grandi Libri; a ds: nei Libri della Gioventù |
a sin: nella collana Collezione Salani-Romanzi; a ds: nella Biblioteca delle Giovinette
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MANZELLA,
TITOMANLIO (KARASSIK, ALESSIO; 1891-1966)
(courtesy Vania Di Stefano) © Vania Di Stefano |
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MARTINENGO
CESARESCO, EVELINA (1852-1931)
Carmi d'Italia
(Genova, 1867) Per ragazzi: |
Evelyn Carrington, The Fairies' Fountain, Arnold Fairbairns & Co. London, 1908 ill. Charles Robinson (1870-1937) |
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MESSINA,
MARIA (1887 - 1944) Nasce ad Alimena, piccolo centro della provincia di Palermo, il 14 marzo del 1887 da madre di origini nobili e padre appartenente alla piccola borghesia, Gaetano Messina e Gaetana Traina. Purtroppo la famiglia è povera e lacerata dai litigi coniugali: Maria viene addirittura istruita dal fratello maggiore. Il padre è ispettore scolastico e la famiglia si sposta continuamente, e tuttavia Maria non frequenta alcuna scuola, e da grande si istruisce da sé; dal 1903 al 1909 è a Mistretta, poi a Napoli. Infine si trasferisce in Toscana, nell'assoluta riservatezza. Pubblica la prima raccolta di novelle nel 1900, Pettini fini (Sandron), che viene premiato nel 1910 con medaglia d'oro in un concorso bandito dalla rivista Donna, di cui il Presidente di commissione è Antonio Fogazzaro. Una sua novella viene pubblicata su La Nuova Antologia, e inizia così la carriera letteraria. Viene lodata da Giovanni Verga, con il quale intrattiene una fitta corrispondenza. Anche Ada Negri l'apprezza. Negli Anni Trenta si ammala di sclerosi multipla, il che le impedisce di continuare a scrivere; muore durante la guerra, nel 1944, a Pistoia. Maria Messina conosce un certo periodo di notorietà, tuttavia la sua produzione letteraria non lascia traccia nella letteratura, e viene totalmente dimenticata fino al 1980 quando Leonardo Sciascia ne riesuma l'opera e la fa conoscere. Nel 2004 a Mistretta è stato istituito il Premio Nazionale Letterario "Maria Messina".
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MOLESWORTH,
MARY LOUISA (1839 - 1921) Mary Louisa nasce il 29 maggio 1839 da Charles Augustus Stewart (1809-1873), mercante, e Agnes Janet Wilson (1810-1883). Ha tre fratelli e due sorelle. Viene istruita in Gran Bretagna e Svizzera, ma trascorre la sua giovinezza a Manchester. Nel 1861 sposa il Maggiore R. Molesworth, militare di carriera, nipote del Visconte di Molesworth; la coppia ha sei figli: Violet n. 1863, morta a soli tre anni, Cicely, n. 1863 (la gemella), Juliet n. 1865, Olive n. 1867, Richard n. 1870, Lionel Charles n. 1873. Nel 1879 la coppia si separa legalmente. Forse per incrementare gli introiti, Mary Louisa inizia a scrivere. I suoi primi romanzi sono per adulti: da Lover and Husband (1869) a Cicely (1874) sono pubblicati sotto lo pseudonimo di Ennis Graham. La produzione per bambini invece è firmata semplicemente come Mrs. Molesworth; The Carved Lions (1895) è considerato il suo capolavoro, ma è The Cuckoo Clock ad essere continuamente ristampato, fino ai giorni nostri. Di tutta l'abbondante produzione per l'infanzia di Mrs. Molesworth in Italia viene tradotto soltanto quest'ultimo titolo, tradotto da E. Gallo che come d'uso all'epoca figura come autore (1902 e rist. 1923, 1926). Si interessa anche al soprannaturale (prassi di moda nella seconda metà Ottocento) per cui nel 1888 pubblica una serie di racconti fantastici, Four Ghost Stories, e nel 1896 una serie simile di sei racconti, Uncanny Stories. Inoltre il volume Studies and Stories include un racconto di fantasmi intitolato "Old Gervais" e Summer Stories for Boys and Girls include "Not exactly a ghost story". Muore il 20 gennaio 1921 a Londra. BIBLIOGRFIA ESSENZIALE Carrots': just a little boy (1876) The Cuckoo Clock (prima ed. come Ennis Graham, illustrato da Walter Crane, 1877) A Christmas Fairy and Other Stories (1878) The Tapestry Room: A Child's Romance (1879) The Boys and I: A child's story for children (1883) Two Little Waifs (1883) Little Miss Peggy: Only a Nursery Story (1887) Four Ghost Stories (1888) The Man With the Pan-Pipes; and Other Stories (circa 1892) Olivia, a Story for Girls (1895) The Carved Lions (1895) Sheila's Mystery (1896) The Magic Nuts (1898) The House That Grew (1900) Sin:
Mary Louisa Molesworth nel 1859
Dx: fotografia di Mary Louisa Molesworth, una elaborazione tratta da un disegno originale conservato alla National Portrait Gallery di Londra |
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MOLLOY,
ANNE STEARNS BAKER (1907 - 1994) Nasce a Boston, Massachusetts, il 4 ottobre 1907 da Lawrence Wills e Lila Nichols Baker. Dal 1925 al 1928 frequenta il Mount Holyoke College; nel 1928 sposa Paul Edward Molloy, dal quale ha due figli: John Stearns e Jane. Vissuta ad Exeter, scrive 98 tra romanzi e racconti per ragazzi, in genere ambientati sulle coste nordoccidentali degli States, di genere avventuroso e non di rado di genere marinaresco. Gode di una vasta notorietà, tanto che i suoi titoli sono costantemente ripubblicati. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Wampum The Mystery of the Pilgrim Trading Post A Proper Place for Chip Five Kidnapped Indians: a True 17th Century Account of Five Early Americans: Tisquantum, Nahanada, Skitwarroes, Assocomoit, and Maneday The Years Before the Mayflower: hte Pilgrims in Holland Lucy's Christmas The Christmas Rocket Decky's Secret Celia's Lighthouse Shaun and the Boat, an Irish Story Uncle Andy's Island The Pigeoneers Coast Guard to Greenland The Girl from Two Miles High The Monkey's Fist Captain Waymouth's Indians Shooting Star Farm Blanche of the Blueberry Barrens Where Away?, 1952, trad. da Salani come Alla ricerca della 'Falena' |
A.
Molloy, Alla
ricerca della 'Falena'
al n° 23 della Biblioteca delle Giovinette Salani |
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MONICELLI,
TOMASO (1883 - 1946) Nasce a Ostiglia (Mantova) il 10 febbaio 1883 da Ettore e Caterina Simonelli; la famiglia, di commercianti, è di modeste condizioni economiche ed egli è costretto ad abbandonare gli studi; dopo qualche impiego saltuario nel 1903 viene assunto dalla casa editrice Treves. La letteratura lo attrae ed inizia come collaboratore dell'Avanguardia socialista. Nel 1905 si trasferisce a Roma dove diviene redattore dell'Avanti! fino al 1908, collabora all'Avanti della Domenica, supplemento letterario settimanale, e così entra in contatto con personalità come Ugo Ojetti e Gabriele D'Annunzio. Dal 1906 al 1913 è intensa la produzione teatrale e pubblica la cosiddetta trilogia drammatica: Il viandante, Esodo, La terra promessa. Il viandante riscuote un successo clamoroso, viene rappresentato dalla compagnia Calabresi-Severi a Milano, al Teatro Manzoni, e vince il Premio Giacosa. Monicelli si lega all'attrice Elisa Severi, dalla quale ha un figlio. Il titolo della pièce diventa il titolo di un settimanale, fondato nel 1909; sono degli stessi anni altre opere narrative che hanno larga fortuna editoriale, come Il viaggio d'Ulisse. Nel 1911 conosce Arnoldo Mondadori, insieme al quale fonda La Sociale di Ostiglia e dà vita alla collana di libri per bambini Bibliotechina de "La Lampada", che viene inaugurata con la riduzione della sua celebre pièce dal titolo Il piccolo viandante. La sorella di Monicelli, Andreina, sposa Mondadori, mentre Tomaso Monicelli sposa nel 1913 Maria Carreri, dalla quale ha cinque figli, tra i quali Mario futuro regista cinematografico e Giorgio che lavorerà per Mondadori. Successivamente si trasferisce a Bologna, dove collabora al Resto del Carlino, redattore poi direttore (nel 1923). Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale è interventista e partecipa al movimento nazionalista italiano, trasferendosi nuovamente a Roma. Volontario, nel 1916 combatte sul fronte del Carso con il grado di sottotenente nell'81° reggimento dei Granatieri. Favorevole al fascismo, nell'ottobre del 1922 partecipa all'adunata di Napoli, qualche giorno prima della marcia su Roma; assume la direzione del quotidiano Il Tempo e, insieme con Giuseppe Bottai, de Il Giornale di Roma. Nel 1924 il suo rapporto con il Regime si incrina, segnatamente dopo il delitto Matteotti, e poichè in qualità di direttore del Resto del Carlino aveva criticato apertamente gli eccessi del regime, è costretto ad abbandonare il giornale. Emarginato dal regime, incontra difficoltà economiche, tanto che sopravvive solo grazie alla parentela con Mondadori e alla benevolenza di Bottai, che gli garantisce un impiego presso la casa editrice Rizzoli. Traduce dal francese l'Abbé Prévost e Il Visconte di Bragelonne di A. Dumas. Muore suicida a Roma il 25 maggio 1946. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Come l'Italia andò a Roma: pagine di storia per gli alunni delle scuole elementari (Ostiglia, La Scolasica, 1911) Aia Madama, novelle e costumi paesani (Ostiglia, La Solastica, 1912) Scintille: corso di letture per le scuole primarie italiane (con Gino Armandi, quattro volumi per le classi 2-6, Ostiglia, La scolastica, dal 1912 al 1922) Il piccolo viandante (Ostiglia, La Solastica, 1912, ill. A. Rubino; rist. 1927 Pinochi) Nullino e Stellina: storia di due bambini (Ostiglia, La Scolastica, 1913, ill. A. Rubino; rist. 1917 e 1922; rist. 1943 ill. V. Accornero) Signori, signore e signorine Commediole e passatempi (Ostiglia, La Scolastica, 1913) La regina Marmotta (Mondadori, 1922 ill. B. Angoletta; rist. 1956, ill. V. Accornero) |
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MONTGOMERY,
FLORENCE (1843 - 1923) Nata a Londra il 17 gennaio 1843, Florence Harriet è la seconda dei numerosi figli dell'Ammiraglio Sir Alexander L. Montgomery e di Caroline Rose Campbell; è la maggiore di cinque sorelle, alle quali racconta delle storie così belle che l'amico scrittore Whyte-Melville la persuade a pubblicarle. Sono per la maggior parte opere edificanti indirizzate a bambini e adolescenti. Nella prefazione di un'opera del 1872 l'autrice confessa che anche mentre legge letteratura per adulti, la prende il desiderio di accostarsi ai fanciulli, per i quali infatti ha una vera adorazione. Tuttavia, è rimasta nella storia per uno dei libri più terribili che siano mai stati scritti, un titolo che non era affatto inteso per ragazzi, Incompreso, come afferma la stessa autrice nella prefazione: PREFACE: The following is not a child's story. It is intended for those who are interested in children; for those who are willing to stoop to view life as it appears to a child, and to enter for half-an-hour into the manifold small interests, hopes, joys, and trials which make up its sum. It has been thought that the lives of children, as known by themselves, from their own little point of view, are not always sufficiently realized; that they are sometimes overlooked or misunderstood; and to throw some light, however faint, upon the subject, is one of the objects of this little story. So much of it has been gathered from observation and recollection, that the author cannot help hoping it may not entirely fail of its aim. September, 1869. Muore l'8 ottobre 1923 nella sua casa di Londra, dove viveva con due sorelle zittelle come lei. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE A Very Simple Story (1866) Peggy and Other Tales (1868) Misunderstood (1869) Thrown Together (1872) Thwarted (1873) Wild Mike and his Victim (1874) Seaforth (1878) The Blue Veil (1883) Transformed (1886) The Fisherman's Daughter (1888) Colonel Norton (1895) Tony (1897) Prejudged (1900) An Unshared Secret and Other Stories (1903) Cats and Kitts (1910) Behind the Scenes in a Schoolroom (1914)
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NEPPI
FANELLO, INES (1893 - 1985)
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La collana del Magnifico e Il segreto della torre sono stati editati con due diverse copertine |
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NOVARO,
ANGIOLO SILVIO (1866 - 1938) Appartiene ad una vasta famiglia di buona borghesia tra cui professionisti e letterati, residente nella Liguria di ponente; un lontano prozio è Michele Novaro (23/10/1818-20/10/1886), direttore di banda, che fu l'autore della musica per l'inno italiano Fratelli d'Italia di Goffredo Mameli. Agostino Novaro, sposato con Paola Sasso, nel 1880 fonda lindustria olearia "P. Sasso e figli", esistente ancora oggi. Angiolo Silvio è il secondo dei loro sei figli (Eugenio, Angiolo Silvio, Caterina, Mario, Anna Emilia ed Enrico). Nasce a Diano Marina il 12 novembre 1866 e dopo gli studi di ragioneria si dedica alla letteratura, pubblicando su quotidiani e riviste (La Gazzetta del popolo della Domenica, La Gazzetta Letteraria, Nuova Antologia). Si dedica alla poesia ma è anche autore di narrativa; scrive soprattutto poesie per l'infanzia. Nel 1884, dedicatosi alla pittura, espone a Torino una "Montagna ligure", ma presto abbandona questa via per tornare alla scrittura (complessivamente una ventina di opere e una decina di raccolte poetiche). Nel 1894 sposa Laura Butta dalla quale avrà il figlio Jacopo, morto nella Prima Guerra Mondiale (3/9/1894 - 3/6/1916), per il quale scriverà Il fabbro armonioso (1919). Insignito già dal 1926 della tessera ad honorem del PNF, è nominato nel 1929 Accademico dItalia per la classe delle Lettere. All'Accademia la vedova lascerà un milione di lire per borse di studio a nome del figlio Jacopo. E' in corrispondenza con personalità di rilievo come Giovanni Verga, Gabriele dAnnunzio, Marino Moretti, Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini. Muore a Imperia il 10 marzo 1938. Il fratello Mario (1868-1964) è un noto studioso di filosofia e direttore de La Riviera Ligure (1899-1919) una delle riviste più caratteristiche del primo Novecento. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Manoscritto di una vergine (1887) Sul mare (1889) Giovanna Ruta (romanzo, 1891) Il libro della pietà (1898) L'angelo risvegliato (romanzo, 1901) Il cestello: poesie per i piccoli illustrate a colori da Domenico Buratti (Treves, 1910) Garibaldi ricordato ai ragazzi (Bemporad, 1910) La bottega dello stregone (undici racconti con illustrazioni di Domenico Buratti, Treves, 1911) La festa degli alberi spiegata ai ragazzi (Bemporad, 1912) Suzette: novella (in: La lettura, 1914) Inno dei giovani esploratori italiani (versi di Angiolo Silvio Novaro; musica di Riccardo Zandonai, Milan, G. Ricordi & C., 1916) La fisarmonica (raccolta di sei racconti, 1924) A Margherita di Savoia (Treves, 1925) Dio è qui (Mondadori, 1927) Il piccolo Orfeo (Treves, 1929) Il libro della IV classe elementare: letture (compilato da Angiolo Silvio Novaro; illustrato da Bruno Bramanti, Roma, La Libreria Dello Stato, 1930) Sin:
Angiolo Silvio Novaro.
Ds: il busto in marmo di Jacopo Novaro eseguito da Pietro Canonica |
Dal sito www.fondazionenovaro.it: "La Riviera Ligure di Ponente nasce nel 1895 come mezzo di diffusione dei prodotti della Ditta Sasso. Insieme al listino prezzi pubblica giudizi di clienti, medici, personalità del tempo, ospita rubriche di cucina e giochi a premi. Con una scelta innovativa, la Sasso si propone pertanto con una immagine gradevole, in linea con il gusto dell'epoca, concedendo spazio a tematiche localistiche connesse alla cultura dell'olivo e al paesaggio ligure. Un radicale mutamento del foglio avviene a partire dal 1899, sotto la direzione di Mario Novaro, il quale - con la definitiva testata di La Riviera Ligure - lo trasforma in una innovativa occasione culturale di notevole risalto per i contenuti letterari e pure per l'aspetto grafico-illustrativo, per il quale Novaro chiama a collaborare, tra gli altri, Giorgio Kienerk, Cesare Ferro, Plinio Nomellini, Edoardo De Albertis, Felice Carena, Adolfo Magrini." L'intero corpus della rivista è disponibile in formato digitale. |
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NUCCIO,
GIUSEPPE ERNESTO (1874 - 1933) Giuseppe Ernesto Nuccio nasce a Verona il 10 novembre 1874; il padre Giuseppe è palermitano, ufficiale dei bersaglieri di La Marmora, la madre è la milanese Clotilde Gerli, figlia di uno scultore piuttosto noto all'epoca. La famiglia si trasferisce a Palermo, ma nel 1878 la madre muore lasciando orfano a quattro anni il maschietto e le due sorelline. G.E. Nuccio diviene maestro elementare, scrive racconti educativi e compila libri di letture per le scuole; nel 1900 fonda un giornaletto illustrato: "I racconti della domenica" che vende a due centesimi la copia. Dirige la Biblioteca Ideale Illustrata e pubblica le prime opere con Sandron. Dal 1906 collabora con Vamba al Giornalino della Domenica ed è Governatore della Sicilia per la Confederazione Giornalinesca; in questa veste organizza feste e assistenza agli Istituti per l'infanzia abbandonata. Dopo il terremoto di Messina si prodiga per assistere famiglie e fanciulli dispersi o rimasti orfani, membro del Comitato apposito organizzato sempre sotto l'egida del Giornalino. Allo stesso modo, generoso sempre verso i fanciulli, durante la Grande Guerra fa parte del Comitato per l'assistenza agli orfani di guerra e dei maestri, redige riviste e giornali a beneficio dei figli dei richiamati. E' anche segretario particolare del Sindaco durante gli anni della guerra. Collabora con diverse case editrici tra cui Bemporad per la quale dirige la "Bibliotechina per i Fanciulli". Nel 1929 riceve una medaglia d'oro del Ministero dell'Educazione Nazionale per benemerenze di scrittore-educatore. Nel 1930 si trasferisce per un periodo a Napoli. Nella prosa rivolta ai giovani si rileva un atteggiamento politico pedagogico, e tuttavia non fornisce un quadro edulcorato, bensì un modello derivato piuttosto dal verismo e dal naturalismo. Muore a Palermo l'8 novembre 1933. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Anime infantili (1897) Piccolo mondo nuovo (1898) Racconti allegri (1907) Il colombo di Tata (1910) Racconti della conca d'oro (1911) pubbl. sul Giornalino della Domenica Bambini e bestiole (1913) nella Biblioteca Bemporad per i ragazzi Una fiaba e molti racconti (1913) nella Biblioteca Bemporad per i ragazzi Un muletto alla guerra (1913) Viva l'Italia (1913) Sicilia buona (1914, ill. Filiberto Scarpelli) Turi: infanzia dolorosa (1917) Picciotti e Garibaldini (su Il Giornalino della Domenica 1910, edito 1919) Profughi (due voll. nella Bibliotechina de La Lampada, ill. di Yambo) Una fiaba e molti racconti (1920) Il libro delle avventure (1922) Racconti piccini piccini (1923) Il giardino dei limoni (1928) Orlandino alla ricerca d'Angelica (illustrato da ragazzi con copertina a colori di R. Sgrilli, 1930 ) Gloriose imprese del paguro Bernardo (Racconti, 1931) La luce del mondo (viene pubblicato postumo solo nel 1952 e premiato nel 1953)
G.E.
Nuccio, Profughi, Bibliotechina de "La Lampada",
n.d., ill. di Yambo
cover e ill. interna (courtesy Biblioteca Classense, Ravenna) |
per l'anno 1922, compilata da G.E. Nuccio e contributi, tra gli altri, di Titomanlio Manzella, Antonio Beltramelli, Giuseppe Fanciulli, Paola Lombroso (courtesy Vania Di Stefano) |
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ORNELLA
(ORONZINA QUERCIA TANZARELLA, 1887 - 1940) Oronzina Tanzarella nasce ad Ostuni nel 1887 da Onofrio e Giuseppina Greco (moriranno rispettivamente nel 1930 e nel 1929). Frequenta la Scuola Normale Femminile e successivamente la Scuola di Pedagogia di Napoli. La sua tesi di laurea è la sua prima pubblicazione nel 1912. Maestra elementare e poi Ispettrice Scolastica, collabora a periodici a carattere didattico e pedagogico come "I Diritti della Scuola" per cui cura una rubrica fin dal 1915 e sul quale pubblica quasi tutti i suoi romanzi, prima dell'edizione in volume. Sceglie come pseudonimo il nome dannunziano di Ornella. Durante la Grande Guerra le muore l'unico fratello Italo. Il 29 settembre 1918 sposa Camillo Quercia, che negli Anni Venti è un funzionario (laureato) del Ministero dell'Educazione Nazionale; successivamente sarà Ispettore Generale di questo Ministero e infine, negli Anni Trenta, Capo Divisione per l'Educazione Infantile e le Istituzioni di Assistenza Scolastica. Hanno un figlio, Italo Federico, nato nel 1921. I nomi impostigli sono in memoria di Italo, fratello di Oronzina, e di Federico Quercia, filologo e dantista. Oronzina Quercia Tanzarella pubblica diversi testi per la scuola primaria, sillabari, raccontini, etc. di cui i più noti sono il ciclo di Vivere, in diversi volumi per le varie classi sia maschili sia femminili, e il ciclo di letture intitolato Giovinezza (in bibliografia riportiamo solo il primo di ogni ciclo). Per Vivere viene giudicata nel 1924 tra le migliori scrittrici per la scuola. E' molto apprezzata durante il Ventennio; nel 1929 viene cooptata dalla Commissione ministeriale per il libro di Stato, insieme con quel gruppetto di insegnanti/pedagoghi che scrivono per l'infanzia; la Commissione era formata per le prime due classi da Dina Belardinelli Bucciarelli e Oronzina Quercia Tanzarella, entrambe ispettrici; per le classi successive ricordiamo Roberto Forges Davanzati, Angiolo Silvio Novaro, Dante Dini, più una serie di professori specifici per le singole materie (storia, etc.). Oronzina Tanzarella muore a Roma, prematuramente per malattia, nel 1940. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Il fattore sociale nella educazione della donna meridionale (Ostuni, Tip. Ennio, G. Tamborrino, 1912) Io e voi come siamo: novelle (Mondadori, 1922) I peccati degli altri: Romanzo (Bemporad e Figlio, 1922) Vivere (volume per la 3. classe maschile e femminile (Mondadori, 1922) La più bella di tutte: cinque storie una più bella dell'altra, più un'ultima più bella ancora, dedicate ai fanciulli che se le meritano (Mondadori, 1924, ill. Yambo/Angoletta) nella collana Bibliotechina de La Lampada La Puglia: libro sussidiario per la cultura regionale (Mondadori, 1924) La Calabria: almanacco di cultura regionale per le scuole calabresi (3. 4. e 5. elementare, Mondadori, 1925) Giovinezza: corso di lettura per le scuole elementari maschili e femminili urbane e rurali (quinta classe, Palermo, Industrie Riunite Editoriali Siciliane, 1927, ill. Pino Melis) I peccati degli altri: romanzo (Bemporad, 1928, ill. D. Tofani) Il libro delle burle: Romanzo di avventure comiche per i ragazzi che ridono volentieri (Palermo, Sandron, 1930) Il mondo è fatto a scale: chi vuol salire sale (romanzo moderno, Bemporad, 1930) Poco e molto: libro divertente e istruttivo per i bambini dai sette ai nove anni (Bemporad, 1930, ill. Mario Pompei) Pandemonio: libro umoristico per i ragazzi (Bemporad, 1934) nella collana Questo è un libro divertente Oronzina
Quercia Tanzarella, alias Ornella
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ORVIETO,
LAURA (1876 - 1953) Laura Cantoni è figlia dello scrittore Achille Cantoni e cugina di Luigi e Alberto Cantoni, anch'essi dediti alle belle lettere, ma la personalità di spicco nella sua vita è quella del marito, Angiolo Orvieto, suo biscugino (la madre Amalia Cantoni è cugina di Achille C.). Si vedono nel 1898 e si sposano il 18 ottobre 1899; avranno i figli Leonfrancesco (1900-1977) e Annalia (1903-1954). Sono i piccoli Leo e Lia della "Storia di due bimbi italiani". La famiglia si trasferisce da Milano a Firenze, in una bella villa sulla via Bolognese. I fratelli Angiolo (18/6/1869 - 2/12/1967) e Adolfo (19/9/1871 - 17/11/1951) Orvieto avevano fondato da poco la rivista Il Marzocco, che in quegli anni è il fulcro dell'intellighenzia nazionale. Angiolo è amico di Luciano Zuccoli, Ugo Ojetti, incontra anche D'Annunzio. Il nome per la rivista, cioè quello del leone fiorentino, viene scelto durante un incontro alla pasticceria Giacosa, accanto a quella che invece è la sede (seria) degli incontri: la libreria Paggi in via Tornabuoni. Il primo numero esce il 2 febbraio del 1896; la rivista è diretta per un anno da Angiolo Orvieto, in seguito da Enrico Corradini e poi da Adolfo Orvieto, dal 1900. Terminerà le pubblicazioni nel 1932. Laura Orvieto collabora alla rivista e scrive per l'infanzia, i suoi libri di divulgazione storica per l'infanzia hanno un grande successo. Poco prima della Seconda Guerra Mondiale la famiglia subisce le persecuzioni razziali e deve fuggire; già era stata sospesa la vendita delle "storie greche e barbare" dopo il 70° migliaio a causa delle leggi razziali. Laura si salva dalle deportazioni rifugiandosi in un ricovero di preti nel Mugello. Negli anni 1945-47 dirige La settimana dei ragazzi. Muore a Firenze il 9 maggio 1953. A suo nome è intitolato uno dei più prestigiosi premi per la letteratura per l'infanzia. Angiolo Orvieto muore quasi centenario nel 1967. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Storie della storia del mondo (trilogia che comprende la storia greca, barbara, e quella di Roma - Bemporad, 1911) Leo e Lia. Storia di due bimbi italiani con una governante inglese (Bemporad, 1909) Principesse, bambini e bestie (Bemporad, 1914) Sono la tua serva e tu sei il mio Signore. Così visse Fiorenza Nightingale (1920) Beppe racconta la guerra (Bemporad, 1925) Il Natale di Roma (Bemporad, 1928) La forza di Roma (Bemporad, 1933) Storie di bambini molto antichi (1937) Storia di Angiolo e Laura (Olschki - Collana Fondazione Carlo Marchi - Quaderni, 2001)
Angiolo
e Laura Orvieto con
il figlio Leonfrancesco, 1901
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Il natale di Roma (rist. 1932), La forza di Roma (rist. 1937), ill. di Ezio Anichini
La settimana dei ragazzi, 24 marzo 1946 Direttrice: Laura Orvieto |
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OTT,
ESTRID (1900 - 1967) Scrittrice danese, nasce e muore nello stesso giorno (14 maggio). Il padre è Hans Christian Ott e la madre è Olga Juliette Marie Sørensen. Nel 1920 si trasferisce negli Stati Uniti, viaggiando sul Mauritania; nel 1922 sposa l'americano John Knox-Seith da cui avrà ben quattro figli: Betty (1924), Joan (1926), Barbara (1929), John (1931). Utilizza diversi pseudonimi, tra i quali Moen Magnus e Peter Vandresen con il quale pubblica Ta' Pelle me med nel 1952. In Reden (e altri due volumi) narra, sul modello delle antiche saghe, la storia di una famiglia. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Ragazze del Nord, al N°10 della Biblioteca delle Giovinette Elisabetta alle terre polari, al N° 14 della Biblioteca delle Giovinette Chico's Struggle (Chico's Harde Kamp, 1959) Estrid
Ott in una foto giovanile (source: Scandinavian Review)
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Ragazze del Nord e Elisabetta alle terre polari nella collana Biblioteca delle Giovinette Salani |
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PALAU,
ALBERTINA (1873
- 1960) Nasce a Livorno il 24 agosto 1873 da Paolo e Fanny Barelli da famiglia benestante (il nonno è armatore). Nel 1891 sposa Pietro Guazzini e si trasferisce a Firenze; qui nasce l'unico figlio Paolo nel 1892, mentre il marito muore prematuramente, nel 1902. Fa parte del mondo colto, conosce gli Orvieto e gli artisti dell'epoca tra i quali Piero Bernardini e Giorgio Kienerk. Inizia a collaborare con la casa editrice Salani, prima con il patron Adriano per le traduzioni dal francese, e in seguito con il figlio di questi, Ettore, con il quale collabora per tutta la vita, come correttrice di bozze e segretaria di redazione, e infine anche come autrice, specializzandosi in una tematica molto cara alla casa editrice: le novelle a tema le fate. Traduce per la casa numerosi romanzi di inizio secolo, in seguito raccolti nella collezione "Biblioteca delle Signorine" (Daniel Lesueur, Henry Greville, Georges Ohnet, René Bazin, Alexandre Dumas, Anatole France, Paul Bourget, Emile Zola, etc.). Dirige le collane per bambini, e si occupa delle riedizioni dei libri di ricette culinarie, molto in voga a seguito delle edizioni dell'Artusi, che anche Salani ebbe tra i suoi autori. La casa dove abita a Firenze, insieme con il figlio, la nuora e i nipotini, le viene lasciata in vitalizio da Ettore Salani. Nonostante una grave forma di artrite lavora fino alla morte, avvenuta il 15 dicembre 1960. (testo a cura di Lia Madorsky parzialmente riprodotto dal volume di Anna Levi, Storia della Biblioteca dei Miei Ragazzi). BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Nel mondo delle fate (1905) Evviva le fate! (1906) Il paradiso delle fate (1906) C'era una volta... (1907) Nei paesi delle fate (1907) Maghi e fate (1910) Rondinella (1920), al N°12 della Collezione Salani per i Ragazzi Balilla (1932) Pinocchio in vacanza (1933) Pinocchio e Semellino (1933) (Per questi ultimi due titoli ved. PINOCCHIO E PINOCCHIATE) Albertina
Palau, Maghi e fate, Salani, 1932, cover
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ill. interna di Adriano Minardi |
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PAOLIERI,
FERDINANDO (1878 - 1928) Ferdinando Angelino Raffaello Vittorio Paolieri nasce a Firenze il 2 maggio 1878 da Annibale e Carolina Braionetti. La famiglia è benestante, il padre è insegnante. Interrompe gli studi liceali per darsi alla pittura che apprende dal 1898 al 1902 sotto la guida di Giovanni Fattori. Espone a Firenze nel 1903 con un quadro a soggetto sociale, "L'amaro distacco", nel 1904 e 1906 espone dei paesaggi. Nel 1905 espone a Berlino "Vento caldo" che non era piaciuto a Firenze dove imperavano gli accademici. Contemporaneamente esordisce nel giornalismo come critico d'arte, e sarà il critico de La Nazione per lunghi anni, e successivamente esordisce nel campo letterario, dove svolge un'intensa attività: poemi, commedie, romanzi, testi di critica, e testi per l'infanzia. Nel 1905 aderisce alla Massoneria nella Loggia Lucifero di Firenze e nel 1906 diviene Compagno. Si avvicina al cattolicesimo e nel 1913 fonda a Siena il settimanale La Torre, insieme con Federigo Tozzi e Domenico Giuliotti. Durante la Prima Guerra Mondiale è ufficiale presso la II e IV Armata. Continua a dipingere, i suoi lavori sono conservati presso collezioni private, solo il quadro raffigurante "La Messa all'Impruneta" è conservato alla Galleria d'Arte Moderna di Lima (Perù). Si autodefinisce "l'ultimo dei macchiaiuoli". Alla Primavera fiorentina del 1922 espone "Il fico" e "L'aratro". Muore improvvisamente il 4 maggio 1928 nella sua abitazione di Firenze, quando ormai la sua fama si è consolidata e viene considerato il degno successore di Renato Fucini, per l'appartenenza a quel tipo di letteratura toscana di tipo paesaggistico, dove si celebra la Maremma selvaggia, i suoi butteri, contrabbandieri, briganti, furbi contadini, il tutto calato nel paesaggio aspro e meraviglioso della bassa Toscana; il linguaggio, non scevro di forme lessicali tipiche, è semplice ma prezioso, in un italiano perfetto. . Compagna e collaboratrice di Paolieri è la giornalista Ermengarda Caramelli, nata il 28 settembre 1862. Studia tra grandi difficoltà riuscendo a conquistarsi un posto onorevole nell'ambiente magistrale fiorentino. E' in ottima relazione con i letterati del suo tempo (Fucini, Nencioni). La Caramelli e Paolieri scrivono insieme "Il mattino". Muore a Montopoli in Val d'Arno il 5 agosto 1939. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Venere agreste: poema in ottava rima (Nerbini, 1908) Fra due fuochi: scene maremmane in un atto (1913) Novelle toscane (Libr. Ed. Internazionale, 1913) Scopino e le sue bestie, nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi (1914) Novella francescana: Versi (Libr. Ed. Internazionale, 1917) Novelle selvagge (Treves, 1918) Il gatto fatale (Formiggini, 1920) Novelle incredibili (Treves, 1920) Novelle toscane: con note pei non toscani (Societa Editrice Internazionale, 1920) Uomini e bestie: novelle (Battistelli, 1920) Storia d'un orso e d'una gatta (Bemporad, 1921) Fra la corona... e l'amore (Milano, Gandolfi, 1922) La maschera celeste: romanzo contemporaneo (Mondadori, 1922) Natio borgo selvaggio: romanzo (Vallecchi, 1922) Bacco in Toscana: operetta italiana in tre atti di F. Paolieri e L. Bonelli, musica di Renato Brogi (Sonzogno, 1923) Giovanni Lomi pittore: cenno critico (Livorno, Edizione di Bottega d'arte, 1923) Fuggiaschi: romanzo (Treves, 1924) La maschera nuda: operetta in 3 atti (libretto di Ferdinando Paolieri e Luigi Bonelli, musica di Ruggero Leoncavallo, adattazione di Salvatore Allegra (1925) Mattino; Le quattro stagioni: letture per la quinta classe elementare (testi di Ferdinando Paolieri e Ermengarda Caramelli, Vallecchi, 1925) Novelle agrodolci (Treves, 1925) La maschera celeste: romanzo storico (Mondadori, 1926) La mistica fiamma (Caterina da Siena): Dramma in quattro atti (Barbera, 1926) Novelle per i soldati (racconti eroicomici da leggersi in caserma) (Bacher, 1926) In memoria di Augusto Novelli: discorso letto la sera del 30 gennaio 1928 al teatro Alfieri di Firenze in occasione della commemorazione del creatore del Teatro Fiorentino (Stab. Grafico Commerciale, 1928) La statua (con litografie originali di Hedda Celani, Urbino, R. Istituto di Belle arti, 1931) Vita di tutti i giorni: fantasie e varietà (Vallecchi, 1934)
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PARRAVICINI,
LUIGI ALESSANDRO (1800
- 1880) Nasce a Milano il 20 maggio 1800, figlio del conte Pietro Parravicini e di Paola Cagnola. Studia al ginnasio di Brera e in seguito a Pavia; dapprima impiegato all'istituto topografico di Milano, si ritira nella villa di campagna, a Cireggio sul Lago d'Orta per alcuni anni; interessatosi alla pedagogia, si trasferisce a Bergamo come maestro elementare. Pubblica testi per la scuola e sillabari. Nel 1834 la Società fiorentina dell'istruzione elementare indice un concorso per un'opera originale che servisse sia da esercizio di lettura sia di istruzione morale; vengono presentati cinque manoscritti, ma nessuno vince; l'anno seguente, modificato il testo secondo le indicazioni del comitato, Parravicini si aggiudica il premio di mille lire, e il Giannetto vede la luce. La fama lo porta ad insegnare metodica nel Canton Ticino, ma tiene anche conferenze. Pubblica il Manuale di pedagogia e didattica a Locarno nel 1842; il Manuale di pedagogia e metodica, nel 1845, riporta anche una storia della pedagogia. Viaggia in Germania e in Austria per visitare gli istituti tecnici, e inaugura un suo istituto tecnico a Venezia nel 1843; è riconosciuto grande pedagogista a livello nazionale. Malfermo di salute, muore a Vittorio Veneto il 4 agosto 1880. Il Giannetto è un'opera pedagogica, tesa ad insegnare diverse materie (il corpo umano, i doveri dell'uomo, il saper vivere; le arti e i mestieri; la geografia; i tre regni della natura, etc.) sotto forma di racconti brevi dove il protagonista è il fanciullo Giannetto, la sua mamma, ed altri personaggi. E' di una noiosità abissale, e tuttavia per lungo tempo fu l'unico testo dove, pur ingabbiati nell'insegnamento delle materie, ci si rivolgeva ai ragazzi con racconti espressamente scritti per loro. La sua funzione era infatti quella di fungere nella scuola primaria da ponte per passare alle prime letture. I racconti scritti in continuazione di Giannetto sono tredici, principalmente biografie e racconti storici. La formula viene presa a modello dal De Amicis per Cuore, peraltro un testo più moderno e che avrà una fortuna immensa. Il Giannetto originale ricompare dopo la riforma Gentile, che pone come materia di studio per gli Istituti magistrali la letteratura per ragazzi; ma infine, superato dal Giannettino di Collodi, viene del tutto dimenticato. |
Il frontespizio della prima edizione del Giannetto, 1837 |
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PERODI,
EMMA (1850
- 1918) Maria Emma Caterina Matilde Perodi nasce a Cerreto Guidi (Firenze) il 31 gennaio 1850 da Federigo e Adelaide Morelli. La famiglia è benestante e questo la favorisce nel ricevere una buona educazione; studia a Pisa e a Berlino. Gode anche di una grande indipendenza e viaggia in gran parte dell'Italia e dell'Europa. La sua maturazione artistica, comunque, avviene principalmente a Firenze. E' prima collaboratrice e poi direttrice del Giornale per i Bambini fondato da Ferdinando Martini, che si pubblica a Roma, dove appare tra l'altro il Pinocchio di Collodi col titolo Storia di un burattino. E' anche pubblicista per numerose riviste tra le quali Il Fanfulla della Domenica, Corriere della Sera e Nuova Antologia. Traduttrice dall'inglese, dal francese e dal tedesco (tra cui Le affinità elettive di Goethe), nonchè dal rumeno (Astra e Idem di Carmen Silva, pseudonimo della regina Elisabetta di Romania). Traduce nel 1888 Toby Tyler di James Otis con il titolo Flick o tre mesi in un circo e il seguito Il fratello del signor Bertolucci, e La perla ripescata, tutti titoli ripubblicati in seguito da Salani. Collabora con Carlo Collodi, Grazia Deledda, Luigi Capuana, Matilde Serao, Ida Baccini, Ferdinando Martini. Si dedica all'educazione dell'infanzia e pubblica volumi di racconti e romanzi per bambini. La sua opera di maggior successo è la raccolta Le novelle della Nonna (1893), in cui gli elementi tipici della novella toscana si fondono con quelli magici e paurosi delle fiabe nordiche. Si tratta di una raccolta di racconti fantastici ambientati nel Casentino, i quali, pur essendo destinati ai bambini, contengono temi inquietanti, goticheggianti, quasi horror, che sono apprezzabili a pieno da lettori maturi. Tra le righe si percepisce una pedagogia liberale. Muore a Palermo il 5 Marzo 1918, dove aveva lavorato per circa 20 anni in qualità di direttrice della casa editrice di Salvatore Biondo. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE L'omino di pasta (1877) Giornalai e lustrascarpe (1889) Sorellina (1907) Le Novelle della nonna (Perino, 1892) v. FATE E NOVELLE La calza della befana Fiabe fantastiche Le fate belle Le fate d'oro Le fate e i bimbi Nell'antro dell'orco Cuoricino ben fatto (Paggi, 1886. Rist. Bemporad nella Biblioteca Azzurra 1891, 1900, 1901, 1905; 1913 nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi e rist. 1921, 1929, 1936) Il figlio di un imperatore Fiabe elettroniche Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle città di Sicilia I briganti di Cerreto Guidi Sull'Appennino Roma italiana 1870-1895
(courtesy
D. Legnani)
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Emma Perodi, Il figlio di un imperatore, pubblicato a puntate nel Giornale per i bambini, 1884
Per una biografia e bibliografia completa: AA.VV., Emma Perodi - saggi critici e bibliografia Collana del Notiziario Bibliografico Toscano, 2006 |
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PERRAULT,
CHARLES (1628 - 1703) Nasce a Parigi da una famiglia di agiata borghesia, il minore di quattro fratelli tutti molto dotati. Il maggiore è Pierre (1608-1680), scrittore e ricevitore generale delle finanze, che si occupa di letteratura e traduce in francese La secchia rapita del Tassoni (1678). Il secondo è Nicolas (1611-1661), teologo, il quale per le sue idee gianseniste venne espulso dalla Sorbona; è autore di una Morale des Jésuites dove accusa i gesuiti di lassismo: l'opera venne condannata dalla facoltà di teologia e dal Parlamento di Parigi e venne pubblicata solo postuma; Nicolas collabora con Charles ad un rifacimento burlesco del VI libro dell'Eneide. Il terzo è Claude (1613-1688), architetto e medico; sue sono la facciata orientale del Louvre, detta la colonnade, costruita tra il 1666 e il 1670, la facciata meridionale e l'osservatorio; come architetto è un esponente della tradizione classicista in opposizione a quella barocca e lascia delle trattazioni sull'architettura. Come medico è membro dell'Accademia delle Scienze; morì per un'infezione contratta eseguendo una dissezione. Infine Charles. E' impiegato alla corte del Re Sole alle dipendenze del ministro plenipotenziario Colbert con la carica di Commis de la surintendance des bâtiments, per la quale agisce da intermediario tra la corte e gli artisti dell'epoca. Dal 1671 è Accademico di Francia. La carriere letteraria inizia prendendo parte ad una celebre polemica, la Querelle des anciens ete des modernes, leggendo all'Accademia il poemetto Le siécle de Louis le Grand (1687) in cui parteggia per i moderni; Boileau è in favore degli antichi, e fra i due corrono tesi e scritti in continua contrapposizione. Nel 1697 raccolgie sotto il titolo Histoires ou contes du temps passé, avec des moralitez, meglio note con il titolo Contes de ma mère l'Oye. Le fiabe, alcune in versi altre in prosa, sono quelle universalmente note: La belle au bois dormant, le petit chaperon rouge, Le chat botté, Cendrillon, Le petit poucet, Peau d'asne. Nel 1759 vengono pubblicate le Mémoires. I Racconti di mamma oca vengono tradotti in italiano da Carlo Collodi e pubblicati dall'editore Paggi nel 1875, con illustrazioni di Enrico Mazzanti. Charles
Perrault
nell'unico ritratto conosciuto.
(Scuola francese, 1671, Musée National des Châteaux de Versailles et de Trianon) FILMOGRAFIA DI CENERENTOLA |
illustrazioni di Gustave Doré. Dx: l'edizione Hetzel C. Perrault, Cenerentola, Belforte, n.d. Ill. di Carlo Romanelli |
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PETRAI,
GIUSEPPE (1853 - 1941) Giuseppe Gaetano Luigi Amos Raffaello Petrai nasce il 25 luglio 1853 a Firenze da Gustavo di Giuseppe, e dalla Margherita di Gaetano Mazzinghi. Giornalista, scrittore, sceneggiatore. Collabora a Il Messaggero (1878-1881), Il Corriere d'Italia (1885-1887), Il Popolo d'Italia (1917-1919), Il Lavoro Fascista. Autore di romanzi storici, drammi, commedie e libri per l'infanzia, è anche sceneggiatore di tre film muti nel 1912. Collabora a lungo con la casa editrice di Edoardo Perino; alla morte di questi, si rivolge alle fiorentine Nerbini e Salani, con cui ristampa i propri titoli e continuamente le serie che lo hanno reso famoso, le Ore allegre (novelle umoristiche). E' anche autore di libri di fate e purtroppo anche di orrende pinocchiate. Muore nell'aprile del 1941 a Gallese (Viterbo). BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Donne giuoco e vino : scene della vita popolare-domestica in due atti (Firenze, Salani, 1871) Metamorfosi di un angelo : storia d'amore (Firenze Tip. Galletti e Cocci, 1874) Un marito antropofago : scherzo comico in un atto (Roma. C. Riccomanni, 1876) Lanterna magica : bozzetti umoristici (Roma, Edoardo Perino, 1883) Il certificato d'onesta... et reliqua (Roma, Perino, 1884) Donna cannone (Roma, Edoardo Perino, 1884) Di qua e di la per la città (Roma, Perino, 1885) Nove Donne (Roma, Casa Editrice C. Verdesi e C., 1885) Storie rosse (Roma, Edoardo Perino, 1885) Santa Ghigliottina: dramma in un prologo e 4 atti (Roma, E. Perino, 1891) Vita romana (Roma, E. Perino, 1892) Avventure di Montecarlo: giuoco e cocottes (Roma, E. Perino, 1893) Ore allegre (Roma, Edoardo Perino, 1893) Bacco, tabacco e Venere (Roma, Edoardo Perino, 1894) Roma aneddotica (Roma, E. Perino, 1895) Ore allegre : pubblicazione umoristica settimanale di Giuseppe Petrai, illustrata da L. Guastalla e V. Faini (Firenze, Nerbini, 1904) Ore allegre : centododici novelle umoristiche (Firenze, Nerbini, n.d.) Lui, lei, l'altro : triangolo umoristico (Roma, M. Carra, 1912) Ore allegre : novelle umoristiche (Firenze, Salani, 1914) Il mercante di Venezia : romanzo storico del secolo XVI; dalla commedia omonima di Guglielmo Shakspeare (Firenze, Nerbini, 1928, illustrazioni del pittore T. Scarpelli) Per ragazzi: Il libro della befana pei grandi e pei piccini (Roma, E. Perino, 1885) Maschere e burattini; con prefazione di Curzio Antonelli (Roma, Edoardo Perino, 1885) Al mare!... al mare!... : strenna estiva delle "ore allegre" pel 1894 (Roma, Edoardo Perino, 1894) Mascherine : strenna carnevalesca delle ore allegre pel 1894; con 30 illustrazioni originali del pittore Silvio Guastalla (Roma, E. Perino, 1894) Lanterna magica (Roma, Franzini, 1901) Ore allegre dei piccini : racconti, fiabe, novelle (Firenze, Nerbini, 1909) Pinocchio boxeur: la sfida tra Pinocchio e Mestolone (Firenze, Nerbini, n.d.) Pinocchio fascista (Firenze, Nerbini, n.d., disegni di Giove Toppi) Pinocchio pellegrino (Firenze, Nerbini, n.d.) Avventure e spedizioni punitive di Pinocchio fascista (Firenze, Nerbini, 1923, disegni di Giove Toppi) Le fate del mare (Firenze, Salani, 1928, disegni del pittore Carlo Chiostri) La regina delle bambole (Firenze, Salani, 1928, disegni del pittore Carlo Chiostri) Spilungone (Firenze, Salani, 1928) nella collana I Libri dei Ragazzi |
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PETROCCHI,
POLICARPO (1852-1902) Nasce il 16 marzo 1852 a Castello di Cireglio (Pistoia), piccolo paese montano, che lascia per Roma e Milano, dove trascorre la sua operosa esistenza nel mondo letterario dell'epoca. E' compilatore di un noto Dizionario della lingua italiana, al quale lavora tra il 1880 e il 1891, collabora ai giornali, esegue traduzioni, commenta I promessi sposi e scrive diversi saggi su Alessandro Manzoni; per le scuole compila grammatiche, antologie e libri di lettura, antologie con la traduzione dei classici latini e greci. E' autore di un Dizionario storico geografico e mitologico, e di una varietà di saggi; è autore anche di un trascurabile romanzo (Il mio paese) e di una raccolta di novelle che invece hanno un discreto successo, pur risentendo dell'eloquio toscano contadino: Nei boschi incantati, uscite a puntate su Il Giornale dei Fanciulli del Treves (che infatti pubblica anche la prima edizione del volume nel 1887), mentre in seguito è Bemporad che ne edita diverse ristampe, nella Biblioteca Azzurra e nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi. Sposa Clementina Biagini dalla quale ha ben sei figli. Tornato alla casa natale, qui muore improvvisamente il 25 agosto 1902. Nel 1909 il paese gli dedica un monumento. I figli in seguito cureranno molto bene la sua memoria, donando al Comune di Pistoia l'album di famiglia, al quale rimandiamo per la sezione iconografica assai interessante: http://petrocchi.comune.pistoia.it/page_1_5.html BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: Fiori di campo: letture toscane (Agnelli, 1876) Racconti ameni (Agnelli, 1879) I vespri (commedia in cinque atti e un prologo, Ripamonti Carpano, 1882) Ne' boschi incantati (Treves, 1887, illustrato da Ettore Ximenes e Gennaro Amato) A Giosué Carducci senatore: Ode (Antonio Vallardi, 1890) |
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PEZZE'
PASCOLATO, MARIA (1869-1933)
Nasce il 15 aprile 1869 nel palazzo Moro-Lin di Venezia, sito sul Canal Grande, da Alessandro Pascolato e Francesca Restelli, buona amica di Erminia Fuà Fusinato. Maria ha l'età dei piccoli Fusinato, compagni di giuochi. Il padre Alessandro (1841-1905), avvocato, massone, uomo di cultura, docente e poi direttore a Ca' Foscari, è esponente della destra liberale e arriva a ricoprire le cariche di sottosegretario nel Governo Di Rudinì e di Ministro in quello Saracco. Maria viene educata e istruita in famiglia, poi frequenta la scuola superiore femminile, infine si iscrive a Lettere e Filosofia a Padova. Inizialmente si dedica alla poesia: nel 1884 un suo sonetto vince un concorso di Cordelia, all'epoca diretto da Ida Baccini. Il 6 febbraio 1891 Maria sposa Luigi Pezzè, medico, e la coppia si stabilisce a Poppi nel Casentino, dove lui dirige un ospedale. Ma Poppi è un piccolo borgo e Maria per non morire di noia studia le lingue: francese, tedesco, inglese. Collabora alla Rivista per Signorine di Milano, ma non le basta; si fa assegnare dal Comune di Poppi un'aula dell'unica scuola e vi insegna italiano, le lingue straniere, economia domestica. Scopre così la sua vocazione, tra il filantropico e l'educativo, tanto che si decide nel 1895 a presentare la tesi per ottenere la patente all'insegnamento Il matrimonio tuttavia non è felice, la coppia non ha figli, e Maria, nel 1896 tornata a Venezia per la morte della madre, non fa più ritorno al tetto coniugale. Si dedica alle istituzioni culturali, è eletta socia dell'Ateneo Veneto, una delle poche donne; è anche socia perpetua della Società Dante Alighieri (tra i cui fondatori è il padre). Nel 1897 è nominata ispettrice scolastica del Comune di Venezia, poi diventa direttrice dell'Istituto Tecnico Femminile, e più avanti sarà anche una delle prime docenti di Ca' Foscari. Inizia l'attività di pubblicista: La Nuova Antologia, L'Ateneo Veneto, Roma Letteraria, Bollettino di filologia moderna, e naturalmente La Gazzetta di Venezia. Tiene conferenze, scrive saggi, compie traduzioni. Conosce anche le lingue slave, lo svedese e il danese, da cui traduce per la prima volta in Italia le 40 novelle di Andersen per la Hoepli di Milano (1904). Esegue anche altre traduzioni per bambini, tra cui le novelle del canonico Schmid (1907) e le novelle del tedesco Wilhelm Hauff (1910). L'edizione del 1930 viene illustrata dalla nipote Francesca Pascolato in Cattaneo, alla quale la scrittrice Térésah dedica uno dei suoi libri. Crea il Circolo Filologico, in cui si tengono conferenze e corsi di lingue a vari livelli, con sede persso l'Ateneo Veneto; tra i promotori anche Vittoria Aganoor e Cesare Musatti. Nel 1912 all'inaugurazione del nuovo campanile di San Marco viene musicata e cantata da un coro di bambini una sua poesia in vernacolo sul crollo del campanile, avvenuto nel 1902. Come molte sue colleghe, scrive un manuale per le giovanette (1907), ma scrive novelle e racconti, tra cui anche "libere imitazioni" di opere di altri scrittori. Ovviamente è interventista per la guerra del 1915-18 (fa propaganda, pubblica articoli e perfino un testo per fanciulli) ma storicamente non le si può dare torto: per i Veneziani si trattava della IV guerra di indipendenza, dal momento che parte del Veneto era ancora in mano austriaca, come le restanti regioni del Friuli, Istria e Dalmazia. Agli inizi degli Anni Venti è considerata una delle massime esperte in letture per l'infanzia, tanto che il Ministro Gentile, che sta attuando la sua famosa riforma (1923), la convoca per la consulenza nella selezione dei testi in uso nelle scuole elementari. E' l'incarnazione della donna ricca colta e famosa che soccorre i bisognosi (bambini, orfani, malati), modello assai apprezzato dal fascismo, che infatti la onora e la annovera tra i suoi adepti. Dopo un memorabile incontro con il Duce, che la prega insistentemente di occuparsi dei Fasci Femminili di Venezia, Maria Pascolato aderisce completamente al Fascismo: nel 1927 diviene Delegata Provinciale dei Fasci Femminili e del'OMNI (Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e dell'Infanzia). Dal 1914, dopo la morte del fratello Mario, direttore della Gazzetta di Venezia, Maria ha assunto la direzione delle due biblioteche da lui fondate e intitolate a Edmondo De Amicis: è il primo passo che la porterà ad avere l'idea innovativa di aprire una biblioteca per i bambini. La Biblioteca per Fanciulli, dotata di 2000 volumi, viene inaugurata il 5 maggio 1925 a San Gallo, sede del Fascio Femminile, poi trasferita nella sede di Palazzo Reale a San Marco, vicino alla Biblioteca Marciana. Oggi la Biblioteca che porta il suo nome è stata recuperata ed è conservata presso la Biblioteca Civica di Mestre. Maria Pezzè Pascolato muore il 26 febbraio 1933 e Venezia dichiara il lutto cittadino. BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE
Maria
Pezzè Pascolato, Pif-paf,
Biblioteca Bemporad per i Ragazzi, 1921 cover e front
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PICCIONI,
AUGUSTO (MOMUS, 1874 - 1926) Nasce a Foligno il 4 maggio 1874 da Decio e Maria Busi Bocci. Compie studi regolari, diviene maestro e poi Ispettore Scolastico, per cui cambia spesso di residenza. Nel 1902 sposa a Massa Marittima Angiolina Giuggioli. Termina la carriera a Recanati, da cui si trasferisce nel 1925 a Grosseto, più vicino al paese natale della moglie. Dopo solo un anno, il 25 febbraio 1926, muore di nefrite diabetica nella sua casa di Grosseto, in via Ginori. La produzione letteraria è sterminata, e si può suddividere in tre filoni distinti: i testi di critica (vite e opere di personaggi illustri, ad es. i saggi a firma Augusto Piccioni: Alfredo Baccelli, scrittore (Ferrara, Soc. Tip. Ed. Taddei, di A. Neppi e C., 1922) o L'apostolo della gioventù: vita aneddotica del ven. Giovanni Bosco (Torino, SEI, 1925)); i testi scolastici (manuali per le classi inferiori, libri di lettura, etc.), ad es. Guardando imparo: corso pratico di geometria e di disegno geometrico con 200 illustrazioni (Ostiglia, La scolastica, n.d.) che in bibliografia non riportiamo, tutti testi che sono pubblicati con il suo vero nome; infine i testi di svago per fanciulli, per i quali sceglie lo pseudonimo di Momus, e che compongono la grande maggioranza delle pubblicazioni. Questi ultimi si collocano in un periodo storico piuttosto ampio, e risentono delle mode periodiche: dalla scuola collodiana, dove non si contano gli epigoni - infatti Momus scrive le sue brave pinocchiate -, alle narrazioni esotiche, di viaggi e di paesi lontani, naturalmente mai visitati da Augusto Piccioni, sul filone salgariano, ai testi brevi, a volte rimati, in realtà di solo supporto alle illustrazioni, tipici dei volumetti per bambini piccoli, illustrati dai migliori artisti dell'epoca ma anche dallo stesso Momus, che si dilettava di pittura e sapeva tenere la matita in mano. I personaggi sono al solito monelli e discoli di vario genere ai quali occorrono le avventure più diverse, già preannunciate nel titolo, che nelle intenzioni dovevano essere divertentissime: e può anche darsi che all'epoca venissero letti e goduti con divertimento. I testi risentono di un certo linguaggio paesano non scevro di dialettismi, vivace fin che si vuole, ma oggi dimenticati. Momus pubblica per le migliori case editrici che si occupano di editoria infantile: Biondo, Nerbini, Belforte, Bemporad, Paravia, e la Bibliotechina de "La Lampada" di Mondadori. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: Primi fiori: Frammenti (Foligno, Stab. Tip. F. Campitelli, 1895) Morino e Topolina, novella con illustrazioni dell'Autore (Lanciano, Carabba, 1897 e Torini, Speirani, 1898) La vergine del Clitunno, leggenda medioevale (Ascoli Piceno, L. Cardi, 1898) Le pericolose avventure d'un marinaio attraverso il grande Oceano australe (Genova, Gio. Fassicorno e Scotti, 1899) Yagar il deportato (Genova, Gio. Fassicomo e Scotti, 1899) Fiorello e farfallino, Straordinarie avventure di due ragazzi (Palermo, Sandron, 1901) Pispolino (Palermo, Sandron, 1901) Farfarello e... (Massa Marittima, 1901) Saltapicchio e Lumachino, racconto umoristico per fanciulli (ill. Attilio Mussino, Torino, Paravia, 1901) Il capitan Bum-Bum...! (con 100 pupazzetti dell'Autore, Firenze, Bemporad & figlio, 1902) Il cugino di Pinocchio, romanzo umoristico (ill. Corrado Sarri, Palermo, Salvatore Biondo, 1902) Le avventure di Limoncino, romanzo umoristico per ragazzi (con pupazzetti a colori dell'Autore, Firenze, G. Nerbini, 1903) Avventure meravigliose di Gingillino intorno al mondo, romanzo umoristico e velocipedistico (ill. Attilio Mussino, Torino, Paravia, 1903) Capitan Saetta, straordinarissime avventure in un viaggio automobilistico (disegni a colori dell'Autore, Firenze, Nerbini, 1903) Mangiapappa e zuccatonda, romanzo umoristico per fanciulli (ill. Attilio Mussino, Torino, Paravia, 1903) Strepitose avventure di Formicolino attraverso l'Affrica (ill. Attilio Mussino, Torino, Paravia, 1905) Racconti di Tartarino, appunti umoristici (il. Attilio Mussino, Napoli, Zenon, 1909) Viaggi straordinarissimi di Pinocchio intorno al mondo, grande romanzo umoristico (ill. Attilio Mussino, Firenze, Bemporad & figlio, 1909) nella collana Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Piripicchio in aereoplano (Torino, Paravia, 1912) Ditta Birichini & C., novelle umoristiche (ill. Attilio Mussino, Torino, Paravia, 1913) Mestolino e Pocciachicche, avventure di due birichini (ill. Attilio Mussino, Torino, Paravia, 1914) Ninì: memorie d'uno zio (ill. Attilio Mussino, Torino, Paravia,1914) Macchiette magistrali (ill. Yambo, Ostiglia, La scolastica, 1915) Monellucci e monellacci (ill. Yambo, Roma, Mondadori, 1915) nella collana Bibliotechina de La Lampada La cacciata di Passerino (ill. Piero Bernardini, Trieste, La editoriale libraria, n.d.) Chicchi, Cocchi & C.: birichinate (ill. Piero Bernardini, Trieste, La Editoriale Libraria, n.d.) La congiura di Gorizia, avventure umoristiche di un piccolo italiano (ill. Aro-Dif, Trieste, La Editoriale Libraria, n.d.) Il romanzo di un fanciullo povero (Lanciano, Carabba,1915) Sermolino e Picchiasodo (Roma, Voghera, n.d.) Zoccolino: Racconto per i ragazzi che... hanno volontà di leggere (Milano, R. Sandron, n.d.) Il libro degli eroi: letture patriottiche per la gioventù italiana (Firenze, Bemporad & figlio; 1920) Trottolino intorno al mondo : straordinarissime avventure umoristiche veramente vissute (con ill. dell'Autore, Livorno, Belforte & C.,1920) Capitan Saetta: straordinarissime avventure in un viaggio automobilistico (Firenze, Nerbini, n.d., ill. Giove Toppi) Novelline toscane per far ridere i fanciulli (Torino, Paravia,1923) Piripicchio il Pinturicchio: racconti umoristici per fanciulli (Torino, Paravia, 1923) Smemoratelli & C., novelle allegre (Torino, Paravia, 1923) Il serraglio di Bubi, racconto umoristico per fanciulli (con ill. dell'Autore, Livorno, S. Belforte, 1927) Il tesoro dell'Imalaja: avventure meravigliose nel regno dell'elefante bianco (con disegni originali dell'autore; Palermo, Sandron, 1900) Attraverso la Cina in automobile (con disegni originali dell'autore; Palermo, Sandron, 1901) Fior di thé: avventure sul fiume delle perle (Firenze, Bemporad, 1921) Fra gli Uccelli del paradiso: Avventure d'un marinaio italiano nella nuova guinea (Firenze, Bemporad, 1921) La terra dei mostri: avventure straordinarie di due italiani alle sorgenti del Congo (Firenze, Bemporad, 1921) Atlantide: le meraviglie d'una terra sommersa: avventure straordinarie d'uno scienzato italiano (Firenze, Bemporad, 1922) La baleniera del Nord: Avventure fra i pescatori dei fjordi norvegesi (Firenze, Bemporad, 1922) Il Sahara di ghiaccio: avventure di un italiano fra gli Eschimesi (Firenze, Bemporad, 1922) Il tesoro dei Faraoni: avventure di uno scienziato sulla "Perla del Nilo" (Firenze, Bemporad, 1922) L' ultimo dei pellirosse: narrazione di "Occhio di Falco" il Re della Montagna d'Oro (Firenze, Bemporad, 1922) I Robinson dell'aria: avventure straordinarie di due italiani nell'Oceano Indiano (Firenze, Bemporad, 1923)
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Sin: nel 1901, dx: nel suo studio negli anni Venti
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PIERAZZI,
RINA MARIA (1883 - 1962) Nasce a Firenze il 15 novembre 1883 da Ferdighino e Francesca Giovannini. Nell'atto battesimale il nome è Elena Maria. Esordisce sulla scena letteraria come poetessa, in seguito novelliera per ragazzi ma soprattutto autrice di romanzi per signorine e giovanette (una buona cinquantina di titoli) editi in gran parte da Cappelli, per cui dirige Cordelia dopo la morte di Jolanda, dal 1917 al 1935. Il titolo più ristampato è Per non morire che esce da Cappelli nel 1916 con cover di Adele Zandrino. E' anche conferenziera. Scrive anche un libro di galateo, Per essere felici, il libro della cortesia (1922). Dal 1940 si trasferisce a Cortona, nella casa avita del pittore e architetto Pietro Berrettini, più noto come Pietro da Cortona, dove muore nel 1962. Cortona le intitola una via. BILIOGRAFIA ESSENZIALE Tra fate e folletti, Racconti per la fanciullezza (Stamp. Reale Della Ditta G. B. Paravia, 1897) Storia meravigliosa di Animuccia (Sonzogno, n.d., ill. Filiberto Scarpelli) Fil d'argento - La sposa del principe Zefiro (Petrini, 1902, ill. di G. Carpanetto) Eroi senza Gloria: esempi dal vero (Paravia, 1909) Il viaggio di Beppino, Romanzo fantastico. . . . igienico (Vallardi, 1912) Prima del concerto: commediole per bambine e bambini (con Camillo Antona Traversi, Mondadori, 1915, ill. Rubino) nella Bibliotechina de La Lampada La guerra: commediole per bambine e bambini (con Camillo Antona Traversi, Mondadori, 1916, ill. di A. Rubino) nella Bibliotechina de La Lampada Per la patria: commediole per bambini (con Camillo Antona Traversi, Vallardi, 1915) Gli ultimi giorni di Goffredo Mameli - dramma storico in due atti (con Camillo Antona Traversi, Brugnoli, 1919) Il cuore di Gioietta (Cappelli, 1931, ill. di A. M. Nardi) Gli amici di fata Stella (Cappelli, 1933, ill. di Cervellati) La siepe di biancospino - Novelle (Marzocco, 1949) Due ragazzi in fondo al mare (La scuola, 1953) Tre omini vestiti di verde (Marzocco, 1957, ill. di Luisa Fantini)
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PISTELLI,
ERMENEGILDO (1862
- 1927) Nasce a Camaiore (Lucca). Saggista, filologo, autore di testi scolastici e d'evasione per ragazzi, che firma con il noto pseudonimo di Omero Redi. Padre Scolopio, insegna latino e greco alle Scuole Pie ma tiene lezioni anche all'Università. Collabora fattivamente al Giornalino della Domenica di Vamba, dove tra il 1906 e il 1011 tiene una rubrica "le pìstole d'Omero", poi raccolte in volume, ma è ben più di un collaboratore: a lui si deve tutta la filosofia che sta dietro alla costituzione dei gruppi (i "grilli") e anche la politica del giornale, intrisa di morale cattolica, benpensante e patriottica. Nella prefazione di Eroi uomini e ragazzi, a firma di Mussolini, P. Pistelli viene definito "fascista fedele e appassionato". Contemporaneamente dirige Il passerotto, giornaletto per ragazzi che contiene esclusivamente gli scritti che i piccoli lettori mandano in redazione. Muore a Firenze il 14 gennaio 1927. Pistelli pubblica numerosissimi testi didattici e di commento ai classici (ad es. I Promessi Sposi con inserimenti di fotografie e autografi), traduzioni dal latino e dal greco, antologie, e libri di commento ai testi sacri, ma il testo più famoso rimane Le pìstole d'Omero, un classico della letteratura per ragazzi che tuttavia è più apprezzato dagli adulti, essendo una parodia dell'eloquio infantile. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Si comincia male ... (1908) Le pìstole d'Omero (con prefazione di Vamba, 1917) Per la Firenze di Dante (1921) Profili e caratteri: Conti, Carducci, Villari, San Filippo, il P. Settimi, il P. Tosti, il P. Marchese, Rosmini, Manzoni, Bechi (1921) Il 69° fanteria nella campagna europea 1915-1918 (1923) Racconti di storia sacra per le Scuole elementari (1923) Novelle dal secolo 13° al secolo 20° scelte e annotate per le scuole medie (Sansoni, 1926) Eroi, uomini e ragazzi (con prefazione di Benito Mussolini, Sansoni, 1927) Lettere a un ragazzo italiano (con prefazione di Enrico Bianchi, Salani, 1927) Le memorie di Omero Redi: profili del Giornalino e del Passerotto, La scuola, Frasi fatte, Le voci più care, Ricordi e Ultime pìstole d'Omero (a cura di Laura Lattes, Bemporad, 1932)
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POCOCK,
DORIS ALICE (1890
- 1974) BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE |
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PROSPERI,
CAROLA (1883 - 1975) Nasce a Torino il 12 ottobre 1883 da padre toscano e madre piemontese; diplomata, insegnante elementare, collabora al Corriere dei Piccoli, alla Stampa di Torino di cui è caporedattore il marito G. Pestelli; è pubblicista della rivista La Donna. Pubblica le prime novelle e fiabe a carattere scolastico nel 1905 pubblicate a Torino in opuscoletti dell' "Unione dei Maestri". Nel 1980 raccoglie in volume alcune novelle, La profezia. In seguito si afferma con La paura d'amare, che vince il Premio Rovetta. Gode dell'apprezzamento di critici come Borgese e Cecchi per una vena intimista del quotidiano e del privato, soffuso di sottile alienazione. Frequenta l'ambiente letterario dell'epoca, è amica della Guglielminetti e apprezza molto l'Aleramo. Ella stessa viene lodata da Guido Gozzano. E' assai longeva, e ciò le permette in tarda età di redigere con conoscenza di causa e memorie di prima mano alcune biografie di donne celebri (Le grandi enigmatiche). Pubblica anche Un ricordo di Guido Gozzano. Sposa il giornalista e scrittore Gino Pestelli, condirettore de La Stampa, da cui ha il figlio Leo (1906-1976), anch'egli giornalista, critico teatrale e cinematografico. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Un'eredità (1899) Le avventure di Carboncino (1910) Tre fiabe (1912) La storia dell'ochina nera (1915) Storia del cavalier Grifù che una volta c'era e adesso non c'è più (1920) Il più felice bambino del mondo (1921) Reucci e fatine al chiaro di luna (1923) Codaditopo (1930) E inoltre: Attraverso un velo, Il naso rivelatore, Il Natale di Clarina, Il piccolo sonatore ambulante, La catenella d'oro, Lontano, Che bel viaggio!, Il minuetto di Lulù. Per adulti: La profezia (novelle, 1909), La paura d'amare (1911), Il cuore in gioco (1911), La nemica dei sogni (1914), L'estranea (1915), Vocazioni (1919), La casa meravigliosa (1920), Tormenti (1921), La felicità in gabbia (1921), L'amore di un'altra (1922), Una storia appena cominciata (1923), Tempesta intorno a Lyda (1931), Agnese, amante ingenua (1934), Il secondo amore (1934), La donna forte (1935), Amanti nel labirinto (1937), Rose bianche (1938), L'indifesa (1940), La maschera d'amore (1941), La sua sconosciuta (1941), Incomprensibile cuore (1942), Regina di cuori (1943), Graziella (1943), Ho guardato nel tuo cuore (1943), Qualcuno ti attende (1944), (La colpa segreta, 1947), ed altri nel dopoguerra.
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Carola Prosperi, Il più felice bambino del mondo, Biblioteca Bemporad per i Ragazzi, 1921, front ill. di Attilio Mussino Carola Prosperi in una foto giovanile e, a ds., nel 1938 |
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PROVAGLIO,
EPAMINONDA (1851 - 1925) Nasce nel 1851 a Gussola di Mantova. Esercita diversi mestieri per sbarcare il lunario, compreso quello di venditore ambulante di libri usati, poi collabora ad un giornale socialista (è direttore responsabile del giornale mantovano La Federazione Operaia, periodico democratico sociale; ottobre-novembre 1885) e per questo motivo è costretto ad emigrare in quanto inviso alle autorità. Si trasferisce dunque a Roma dove è apprendista tipografo presso l'editore Edoardo Perino, ma ben presto diviene uno dei tuttofare nella redazione dell'editore, e diviene poi direttore dei vari periodici di Perino, che stampa dispense contenenti le storie più truci e i fatti di cronaca nera. Provaglio (come del resto le sue contemporanee Emma Perodi, Albertina Palau e Carolina Invernizio) scrive storie a tematiche pietistiche, dove si mescolano rovesci di fortuna, catastrofi familiari e conflitti domestici, ispirati a fatti di cronaca soprattutto nera. La sua carriera è quella di scrittore e pubblicista. E' redattore de Il Paradiso dei bambini, diretto da Onorato Roux, di cui diviene in seguito direttore (1890-1894). Come "Contessa Elda di Montedoro" dirige il giornale femminile Ultima moda di Roma, altra rivista popolare romana di Edoardo Perino, attorno al 1892. Scrive molto per i fanciulli, e anche una serie di pinocchiate: Pinocchietto emulo dell'ebreo errante, Avventure straordinarie del figlio di Pinocchietto editi da Bietti; Pinocchino fra i Pellirosse e un Pinocchio astronomo per Nerbini. Da un suo testo (Francesca da Rimini) si ricava la sceneggiatura di Paolo e Francesca, regia Raffaello Matarazzo, con Armando Francioli, Andrea Checchi, Odile Versoi, nel 1949. Traduce Paul et Virginie di Bernardin de Saint Pierre. Scrive testi storici. Dopo il fallimento della ditta Perino, i suoi testi, come gli altri della casa editrice, vengono acquisiti e ristampati da Salani e Nerbini. Muore a Roma nel 1925. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Per adulti: Francesca da Rimini (Nerbini, 1906, Leonida Edel) La vita di Garibaldi (Nerbini 1907) Ciceruacchio (Carra, 1907) Fra' Diavolo (Nerbini 1908) Vita dei grandi maestri dell'arte (pittori, scultori, architetti d'ogni epoca e scuola), desunta dalle opere di Vasari, Mengs, Zanetti, Ridolfi, Ranalli e d'altri celebri autori (Edoardo Perino, 1893) Quei... signori: scene del mal costume dal vero (Nerbini, 1906) Luna di Miele: Scene boccaccesche (Carra, 1909) La Regina dei balcani: Romanzo storico (Soc. Ed. Lombardi, 1909) Ernani il bandito per amore (Nerbini, 1917) Per bambini: La bella Maga Lona (Edoardo Perino, 1894) Nel mondo dei nani: avventure meravigliosissime di una famiglia di naufraghi artisticamente illustrate da 20 disegni di Leonida Edel (Perino, 1896) I racconti dell'uccello sapiente (undici fiabe, Bietti) Il mago delle sette teste (racconto fantastico, Perino, 1892, illustrata da L. Edel) rist. Nerbini, 1905 La fata delle bambole : racconto fantastico disegni del pittore Filippo Marfori (Salani, 1904) Nel mondo dei nani : avventure meravigliose di una famiglia di naufraghi; disegni di Corrado Sarri (Salani, 1904) Le novelle della befana; disegni del pittore Filippo Marfori (Salani, 1904) Nuovi racconti delle fate; disegni del pittore Filippo Marfori (Salani, 1904) Nuovi racconti di fate: illustrate da 42 disegni di L. Edel (U. V. Tofani e C. Edit., 1904) Il mago dalle Sette teste: Romanzo fantastico di viaggi e avventure (Nerbini, 1907) La Regina incantatrice: nuovi racconti di fate (Nerbini, 1907) Il cinematografo delle fate: fiabe fantastiche disegni del pittore Carlo Chiostri (Salani, 1908) Le fate in automobile; disegni dei pittori Finozzi e Castellucci (Carra, stampa 1908) Frullino, ovvero La trottola maravigliosa: racconto fantastico (Salani, 1915) Le mille e una fiaba, raccontate dalla bella Elda al principe melanconico: Preziosa raccolta per I Piccoli e per I grandi lettori. Fasc. 1-4 (Nerbini, 1915) Il giardino incantato (Carra, 1920) Nel castello dei sogni: dieci fiabe (Bietti, 1925] I racconti dell'uccello sapiente: undici fiabe (Bietti, 1925) Nel castello dei sogni: dieci fiabe; ill. con 12 tavole dei pittori C. Tallone e C. Sarri (Bietti, 1932) I prodigi delle fate: una bella serie di racconti fantastici per i bambini (Bietti, 1932) l palazzo delle fate: fiabe (con M. Gioia; ill. di C. Tallone (Bietti, 1934) Come Contessa Elda di Montedoro: La Regina delle Fate (Perino, 1891, ill. Leonida Edel) (rist. tal quale da Bideri, 1934 e 1937) Le fate della notte: fiabe per l'infanzia e l'adolescenza; illustrate da 40 disegni di L. Edel (Perino, 1987) Come Contessa Bice di Valtesoro: La dea delle bambole, Perino, 1896
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PUCCI
, VANNI (1877-1964) Vanni
Pucci
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RASPE,
RUDOLF ERICH (1737 - 1794)
Edizioni Aurora, 1934 cover di Nicouline, ill. int. tratte dal Doré
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Il
Barone di Munchhausen nelle edizioni ridotte
per bambini
Grandi Piccoli Libri di Salani (sin) e Scala d'oro UTET (ds) Gustave Doré esegue le incisioni per l'edizione francese del 1872, tradotta da Théophile Gautier, riportate nell'edizione Sonzogno, 1894. courtesy Piccolo Museo di Bambole e altri Balocchi, Ravenna Il Barone di Munchhausen viene pubblicato a puntate sul Giornale per i bambini, 1884 |
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REMBADI
MONGIARDINI, GEMMA (1856 - 1916) Gemma Luisa Anna Caterina Maria Rembadi nasce il 14 novembre 1856 a Firenze da Domenico, medico, e Anna Pellini, figlia del Cancelliere Giovan Battista Pellini. Sposata al Colonnello Mongiardini. Traduce dal francese e dall'inglese. Muore a Firenze nel 1916. Il suo tilo più famoso, la prima pinocchiata, viene tradotto in francese: Le secret de Pinokio traduit de l'italien par la comtesse De Gencé, illustrations de Rapeño, Paris, Albin Michel, 1938. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Il segreto di Pinocchio (1894) nella Biblioteca Azzurra Bemporad Aladino a tu per tu con le stelle (1897) Il capitombolo di Visnù (1904) Avventure romanzesche di un ragazzo nell'India inesplorata (n.d.) L'Italia s'è desta (1911) Alla reggia di S.M. la vecchiezza (opera delle piccole suore dei poveri, 1911)
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Il segreto di Pinocchio, Bemporad, 1897 (terza edizione), frontespizio e illl. in antiporta. Illustrazioni di Giuseppe Magni |
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ROSSATO,
ARTURO (1882 - 1942) Nasce a Vicenza il 17 giugno 1882 da Francesco e Luigia Bottazzo; altri fratelli sono Sandro, Silvio, Guido, Ginevra ed Emma. La famiglia non è abbiente e in gioventù si deve arrangiare con lavoretti come l'intagliatore, il tipografo, il tranviere, lo scaricatore al Verziere; ma legge quel che può e si fa una cultura. La città natale gli sta stretta e ben presto si trasferisce a Milano, a Vicenza non tornerà più. Comincia a scrivere sull'Avanti! e sul Popolo d'Italia dell'amico Mussolini, con cui condivide la causa interventista, e di cui scrive una biografia che poi rimaneggia in senso negativo e sarà la causa della rottura dei rapporti tra i due. Ha passato i trent'anni quando viene chiamato alle armi come tenente di fanteria sul fronte del Caffaro e del basso Trentino, dove si procura lesioni polmonari permanenti. Nel 1919 pubblica L'elmo di Scipio, dove narra l'esperienza bellica in tutto il suo itineriario (Val Sabbia, Palmanova, il Carso e la prigione di Codroipo). Scriverà: "la guerra è la cosa più orrenda che malefico genio possa immaginare". Giornalista polemico e mordace, si firma "Arros" e "Uno qualunque", ma è anche commediografo, poeta, romanziere, e soprattutto librettista per i molti musicisti dell'epoca: Riccardo Zandonai, Carmine Guarino, Franco Alfano, Felice Lattuada, e molti altri. I ricordi sparsi relativi alla sua attività di librettista (aneddoti da Mascagni a Puccini, Alfano, Zandonai, senza dimenticare l'editore Ricordi) sono stati collazionati e pubblicati da Oreste Palmiero nel 2019 in Basso ostinato (sottotitolo: "romanzo musicale"). Ben note sono le sue commedie musicali in dialetto veneto dove dispiega affreschi caricaturali: Nina no far la stupida e La biondina in gondoleta (rielaborazione di un archetipo veneziano), entrambe in collaborazione con Gian Capo (Giovanni Capodivacca, 1884-1934). Come pubblicista collabora a Comoedia, Il dramma, Sipario: rassegna mensile dello spettacolo, con pièces sue e articoli di critica. Poco prima della Seconda Guerra Mondiale, forse terminata la vena creativa, si ritira nella casa di campagna di Lucino-Montano (CO), dove vive con la moglie Giuditta e la figlia Laura. Muore l'11 marzo 1942 a Milano. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Un sogno: romanzo (La Milano, 1903) Bocoleti: versi (Vicenza, Stab. Tip. Fratelli Giuliani, 1906) Ignis: versi (S. Maria Capua Vetere, Casa edit. della gioventù di C. Fossataro, 1906) Tempi novi: commedia in tre atti (Palermo, L'Attualita, 1911) Umile dramma (Bologna, Libreria L. Beltrami Ed. Internazionale, 1912) L'aeroplano di Girandolino (Bemporad, 1916) nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi L'elmo di Scipio (Milano, Modernissima, 1919) Mussolini (Milano, Modernissima, 1919) Il cuore della strada: romanzo sentimentale (Milano, Vitagliano, 1920) L'amore che ride (Milano, Modernissima, 1921) La principessa Bom Bom (Milano, Modernissima, 1922, ill. Carmelo Marotta) LIBRETTI MUSICALI Giulietta e Romeo: tragedia in tre atti (quattro quadri), musica di Riccardo Zandonai (a cura dell'ufficio Stampa del Teatro dell'Opera, Roma, n.d.) Madama di Challant: tragedia in 3 atti, musica di Carmine Guarino (Milano, Casa Musicale Sonzogno, 1926) Il gobbo del Califfo, musica di Franco Casavola (in: Stagione Lirica Ufficiale 1928-29 A. VII) Liolà, musica di Giuseppe Mulè (Milano, Ricordi, n.d.) Madonna Imperia: commedia nusicale, musica di Franco Alfano (Roma, Selecta, n.d.) Nina, no far la stupida: commedia all'antica in tre atti di Arturo Rossato e Gian Capo, musica di E.G. Montebello con preludio di Renato Simoni (Milano, Treves, 1926) Il gatto dagli stivali: commedia lirica in tre atti, musica di Giuseppe Mariani (Milano, Rozza, n.d.) Castello nel bosco: azione coreografica in un quadro, musica di Franco Casavola (Milano, G. Ricordi e C. Edit. Tip., 1931) Graziella: dramma lirico in quattro atti, musica di Gianni Bucceri (Milano, Casa Musicale Sonzogno, 1933) Una partita: dramma in un atto, musica di Riccardo Zandonai, riduzione per canto e pianoforte di Ugo Solazzi (Milano, G. Ricordi & C., 1933) Arturo
Rossato (foto Sacchi)
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Arturo Rossato, L'aeroplano di Girandolino, Bemporad, 2a ed. 1924 ill. di Paolo Santarone
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ROSSELLI,
AMELIA (1870
- 1954) Amelia Pincherle Moravia nasce a Venezia il 16 gennaio 1870. Nel 1892 sposa a Roma Joe Nathan Rosselli, livornese, musicista e compositore, proveniente da una famiglia interessante. I Nathan si trasferiscono in Italia da Londra attorno alla metà Ottocento. Le donne della famiglia sono attive sia nel femminismo sia nella diffusione del pensiero mazziniano, e molto attente ai problemi sociali. Nel 1873 Sara Levi Nathan apre la scuola elementare serale intitolata a G. Mazzini in Trastevere (zona Piscinula), e nel 1895 Virginia Nathan apre l'educatorio (sempre intitolato a Mazzini). Aprono anche alcune colonie estive per i figli dei ceti popolari. Tutto è autofinanziato. Sara Nathan insegna storia, geografia e morale; alla sua morte viene sostituita dalla figlia Adah. Nel 1904 la scuola femminile G. Mazzini chiude i corsi elementari mantenendo quelli per le classi professionali. Nel 1906 Ernesto Nathan (figlio di Sara), Gran Maestro massonico, è sindaco di Roma. Nel 1917 la famiglia Nathan istituisce l'opera pia intitolata a Sarina Nathan per finanziamenti di beneficenza e anche delle scuole di Trastevere; il primo CdA è presieduto da Ernesto Nathan, Liliah Nathan sposata Ascoli e Virginia Nathan sposata Mieli. E' interessante sapere che Giuseppe Mazzini morì a Pisa nell'abitazione di Giannetta Nathan (figlia di Sara) sposata Rosselli. E' suo figlio Joe che sposa Amelia Pincherle Moravia, il quale l'abbandona con i tre figli Aldo, Carlo e Nello e si dedica al vizio del giuoco, dove perde tutte le sue sostanze. Nel 1903 Amelia si trasferisce a Firenze, dove diventa buona amica di Laura Orvieto. Vince il primo premio per un'opera drammatica, L'anima, che viene rappresentata a Torino, e in seguito compone commedie; scrive novelle e testi per ragazzi. Nel 1914 partono volontari per il fronte i diciassettenni, tra i quali Giacomo e Augusto Morpurgo, figli di Salomone Morpurgo, direttore della Biblioteca Nazionale, che in seguito verranno perseguitati dalle leggi razziali, e Aldo Rosselli, il bellissimo e biondo figlio di Amelia, il quale troverà la morte sulle Alpi, in Carnia. Amelia, compresa di carità cristiana, aveva sempre nascosto ai figli la vera ragione della separazione dei genitori, facendo loro credere che il padre fosse costretto a lavorare all'estero; quando questi si riduce in fin di vita, accorre al suo capezzale per assisterlo negli ultimi momenti. Amelia Rosselli è molto attiva nei circoli dei letterati, soprattutto in quelli femminili; collabora a diverse testate con rubriche fisse, incluso Il Marzocco, Regina - Rivista per le signore e per le signorine, La Lettura; nel 1917, insieme con Olga Monsani e Gina Lombroso, fonda a Firenze l'ADDI (Associazione Divulgatrice Donne Italiane). Per Le Monnier cura anche la collana di libri per ragazze Biblioteca delle giovani italiane, fino al 1926. Dai primi Anni Venti inizia ad appoggiare l'attività antifascista dei figli raggiungendoli nei luoghi di confino ed esilio. Dopo il loro assassinio avvenuto il 9 giugno 1937 lascia l'Italia e si trasferisce in Svizzera presso Gina Lombroso e il marito Guglielmo Ferrero, poi in Inghilterra e infine negli Stati Uniti, da dove invia articoli e, nel 1944, in vista del processo per l'assassinio dei fratelli Rosselli che inizierà il 29 gennaio 1945 presso l'Alta Corte di Roma, trasmette via radio un suo "messaggio ai patrioti e ai partigiani dell'Italia Settentrionale" che verrà in seguito pubblicato il 1º aprile 1945 su La Settimana dei Ragazzi (all'epoca diretto da Laura Orvieto). Solo nel 1946 rientra in Italia; muore a Firenze nel 1954. E' zia dello scrittore Alberto Moravia. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Gente oscura (novelle, 1903) Il padre (novella, 1904) La bambola (novella, 1905) Topinino, storia di un bambino e Topinino garzone di bottega (1909) Fratelli minori (1921) Emma Liona (Lady Hamilton; testo teatrale, 1924) |
Amelia Pincherle Moravia Rosselli (in qualche testo si trova anche la grafia Amalia) |
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ROSSI
GENTILE, MARIA
(1906 - n.d.) (1) La Rassegna
Nazionale, vol. XXVII, 1939. Testo
parzialmente
riprodotto dal volume di Anna Levi Storia della Biblioteca dei Miei
Ragazzi. |
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Ved. anche: DALLE FAVOLE AI ROMANZI: BREVE STORIA DELLA LETTERATURA PER RAGAZZI DALLE ORIGINI ALL'OTTOCENTO comprendente i ritratti degli Autori home page |