letteratura
per ragazzi
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LETTERATURA PER RAGAZZI: AUTORI (D-L) |
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D'AMBRA,
LUCIO (1870 - 1939)
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Lucio D'Ambra |
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DADONE,
CARLO (1864 - 1931) |
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DAUDET,
ALPHONSE (1840 - 1897) Nasce a Nîmes il 13 maggio 1840 da una famiglia borghese; ha due fratelli maschi: Henri (n.1832) ed Ernest (n.1837). Il padre è commerciante di sete, ma un rovescio di fortuna obbliga Alphonse ad abbandonare gli studi per lavorare come sorvegliante nel liceo di Alès, cosa che non gli piace affatto. Nel 1857 si rifugia a Parigi, presso il fratello Ernest che cercava di sbarcare il lunario come giornalista. Inizia così a scrivere; la prima pubblicazione è una raccolta di poesie, Les Amoureuses (1858); collabora con delle novelle, sotto lo pseudonimo di Piccolo, a Paris-Journal e in seguito anche a Le Figaro; diviene uno dei segretari privati del duca di Morny, alla corte di di Napoleone III, fino al 1865; il duca in seguito verrà messo in ridicolo come duca di Moira. Frequenta gli ambienti letterari e si lega di amicizia con Frédéric Mistral, Edmond de Goncourt , Gustave Flaubert, Emile Zola. Dopo un viaggio in Provenza, compone i primi testi che faranno parte delle Lettres de mon Moulin (1866), che in seguito pubblica a puntate su L'Evénement per tutto l'anno 1866 con il titolo di Chroniques provençales. Sono racconti che presto diverranno i più popolari di Francia. Nel 1867 sposa Julia Allard dalla quale avrà tre figli: Léon, Lucien ed Edmée (nel 1868 Léon Daudet sposerà Jeanne Hugo, nipote di Victor Hugo). La famiglia abita a Champrosay, nei dintorni di Parigi, in una casa acquistata dal padre di lei. Qui Daudet può tenere il proprio cenacolo letterario con gli amici di sempre, ai quali si aggiungono Sully Prud'homme, Anatole France, Joseph de Hérédia e alcuni pittori impressionisti, di cui Daudet è uno dei primi estimatori (Auguste Renoir fa un ritratto di Julia Daudet). Nel 1870 Daudet parte in guerra come volontario e riceverà la Legion d'Onore. Nel 1872 inizia la saga di Tartarino, mitico personaggio che colpisce la fantasia di adulti e piccini (in tre libri: Tartarin de Tarascon, Tartarin sur les Alpes, Port-Tarascon). Daudet ha un suo stile, anche se viene accusato di imitazione nei confronti di Dickens, e presto raggiunge la fama. Pubblica molto, romanzi, opere teatrali (17), ma il suo punto di forza sono i racconti; dal romanzo Sappho il M° Massenet trasse un'opera lirica. Muore a Champrosay, a soli 57 anni, dopo una breve malattia, il 16 dicembre 1897. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Le Petit Chose (1868) L'Arlésienne (1872, pièce teatrale) Les contes du Lundi (1873, racconti sulla guerra franco-prussiana) Jack (1876) Le Nabab (1877, ispirato al duca di Morny) Les Rois en exil (1879) Numa Roumestan (1881) Sappho (1884) La Belle Nivernaise (1886) L'Immortel (1888) Trente ans de Paris (1887) e Souvenirs d'un homme de lettres (1888) sono autobiografici.
Alphonse Daudet, Tartarino sulle Alpi,Salani, 1909 ill. Carlo Chiostri |
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DAZZI,
PIETRO (1837 - 1896) Pietro Dazzi nasce a Firenze il 7 gennaio 1837; compie studi liceali presso i Padri Scolopi e nel 1859 consegue la laurea in Legge all'Università di Pisa. Attratto dalle belle lettere, nel 1863 inizia ad insegnare nel ginnasio di San Miniato; è subito socio ordinario dell'Accademia Samminiatese degli Euteleti, presso la quale tiene discorsi di retorica. In seguito vince il concorso e nel 1865 insegna lettere al celebre collegio Cicognini di Prato, successivamente ritorna a Firenze ed insegna alla Scuola Superiore femminile. Nel 1866 fonda le "Scuole del Popolo", piccola scuola sostenuta dal Dazzi e da pochi altri volontari . E' una scuola solo maschile per il popolo, in cui la domenica si insegna a leggere, scrivere e far di conto agli operai, ai quali venivano dati libri e carta e si tengon loro discorsi sulla morale e sui doveri del cittadino. Nel 1871 è nominato regio ispettore scolastico. Dal 1874 è socio residente e complilatore del vocabolario dell'Accademia della Crusca; dal 1869 al 1871 coopera alla compilazione del vocabolario della lingua dell'uso fiorentino, ed assiste Pietro Fanfani nella compilazione del suo vocabolario della lingua italiana. Autore composito, la sua prima pubblicazione certa sembra essere una raccolta di versi: A Elisa Livoli nel giorno delle sue nozze, pubblicato presso una tipografia fiorentina nel 1865, ma qualche anno dopo c'è un secondo All'avvocato Raffaello Niccoli e alla Valeria Chiti nel giorno del loro matrimonio (versi, 1867), poich'era usanza a quel tempo omaggiare uno sposalizio con doni poetici. Per Barbèra cura raccolte di scritti politici ma anche edizioni critiche dei classici ad uso delle scuole. Dazzi è conosciuto anche per i libri scolastici che ebbero immensa diffusione, come le varie raccolte di letture Il primo libro del bambino, Il primo libro della bambina, etc., tutti pubblicati da Felice Paggi per la Biblioteca Scolastica. Inoltre raccoglie tutti gli scritti del Thouar e li pubblica in otto volumi. Single per vocazione, vive con l'anziana madre alla quale versa una vera devozione, tanto che, invitato ad una serata in casa di conoscenti, si alza da tavola alle dieci e mezza, dicendo di non poter rientrare tardi a casa per non lasciarla troppo sola. Pietro Dazzi è noto per essere stato l'esaminatore di Ida Baccini quando questa diede gli esami per l'insegnamento alle elementari, e in seguito le diede oltre a buoni consigli, anche non piccoli aiuti finanziari e le trovò le prime pubblicazioni. Alla morte della madre si sposa. Muore improvvisamente a Quarto il 3 settembre 1896, e viene sepolto a Firenze al cimitero della Misericordia. Sulla sua lapide è iscritto il seguente epitaffio: "Pietro Dazzi che la scuola e il libro / volle fossero sopratutto un'opera buona / e nelle Scuole del Popolo / per la sua Firenze / e ne' libri pe' bambini / d'Italia sua / attuò quella magnanima idealità / e in essa / e nella collaborazione al vocabolario della lingua / raccolse le forze dell'ingegno e del cuore / in sua gioventù esercitate nell'insegnamento liceale / e negli studi dell'italiana filologia / moriva a 59 anni / fiducioso in Dio / il 3 IX 1896 / e il popolare compianto sulla tomba del benefattore / si univa alle lagrime della vedova Camilla Mascagni / dei colleghi e degli amici". BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Racconti storici (di Pietro Thouar, per la prima volta raccolti ad uso della gioventù italiana da Pietro Dazzi, Felice Paggi, 1867) Versi e prose: raccolti ad uso delle scuole elementari da Pietro Dazzi (Paravia, 1869) L'amico degli asili: libriccino di lettura per le classi infantili composto da Pietro Dazzi (Paravia, 1872) Il primo libro della bambina, composto dal prof. Pietro Dazzi (F. Paggi libraio-editore, 1875) Il secondo libro della bambina, composto dal prof. Pietro Dazzi (F. Paggi Libraio-editore, 1876) Terzo libro di lettura per i fanciulli (F. Paggi, 1883) Il bambino: Primo libro di Lettura (F. Paggi, 1886) Il fanciullo: Secondo libro di Lettura (F. Paggi, 1889) Nuova raccolta di scritti per fanciulli: ordinata ad uso delle scuole dal prof. Pietro Dazzi (raccontini vari, Felice Paggi Edit., 1889) |
Pietro Dazzi |
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DE
AMICIS, EDMONDO (1846 - 1908) Nasce a Oneglia il 31 ottobre 1846. La famiglia si trasferisce presto a Cuneo e dal 1863 frequenta il liceo presso il Collegio Candellero di Torino. Nel 1860 tenta inutilmente di raggiungere i Mille di Garibaldi; l'anno dopo, morto il padre, interrompe gli studi ed entra all'Accademia militare di Modena, che lascia con il grado di sottotenente nel 1866 per prender parte alla battaglia di Custoza. E' in Sicilia durante l'epidemia di colera, nel 1867 si trova a Firenze come direttore de L'Italia Militare, e il 20 settembre 1970 entra in Roma. Dall' esperienza modenese ricava un Bozzetti di vita militare che riscuote immediato successo, e si dedica alla carriera letteraria e al giornalismo, collaborando a testate come Il Fanfulla, Antologia, Le Cronache Bizantine, L'Illustrazione Italiana, La Tribuna. Dal 1871 al 1870 pubblica ben sei libri di racconti di viaggi, poichè viaggia molto: Spagna, Olanda, Marocco, Parigi, Londra, Costantinopoli. Stabilita la sua base a Torino, viaggia molto, anche come inviato de La Nazione di Firenze; il decennio degli anni Ottanta è il più fecondo, e sviluppa il suo interesse per l'aspetto sociale, tanto che nel 1891 aderisce al Partito Socialista, anche grazie all'amicizia con Filippo Turati. In seguito subisce anni di travagli familiari: nel luglio 1898 muore la madre Teresa, a cui era legatissimo, e nel novembre dello stesso anno il figlio Furio, di soli 21 anni; in seguito si separerà dalla moglie che tenta di impedirgli di vedere l'altro figlio, Ugo, il quale tenta di seguire le orme paterne. Nel 1899 Ugo De Amicis ha venti anni e scrive drammi, alcuni rappresentati a Torino (L'arco dele streghe). A fine secolo De Amicis rinuncia al seggio parlamentare conquistato a Milano e si dedica solo alla scrittura. Muore improvvisamente in un albergo di Bordighera l'11 marzo 1908, mentre si trovava di passaggio.
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Incisioni di V. Bignami, E. Matania, D. Paolocci, E. Ximenes, G. Colantoni
Nel 1886 Treves pubblicò Cuore. Il testo in origine era pensato come libro di lettura per le classi elementari. Il titolo ebbe un successo clamoroso, ed è considerato uno dei tre pilastri della letteratura per ragazzi dell'Ottocento (gli altri due sono Memorie di un pulcino e Le avventure di Pinocchio). La prima edizione fu riccamente illustrata da Arnaldo Ferraguti, Enrico Nardi, Giulio Aristide Sartorio. Nel 1923 il titolo arrivò al milione di copie.
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DE
FOE, DANIEL (1660? - 1731)
Nasce a Londra come Daniel Foe, in data incerta, da un macellaio. Più tardi aggiunge l'aristocratico "de" al nome affermando di discendere dalla famiglia De Beau Faux. Nel 1684 sposa Mary Tuffley, da cui avrà otto figli. Nel 1685 si aggrega al movimento del Duca di Monmouth contro Giacomo II, per cui è forzato a tre anni di esilio. La famiglia è sommersa dai debiti, tanto che De Foe viene arrestato, ma i continui arresti si devono soprattutto all'attività politica e di libellista: nel 1701 pubblica The True-Born Englishman a favore di Guglielmo III, e nel 1703 a causa di un pamphlet intitolato The Shortest Way with the Dissenters, in cui mette alla berlina i Tories, viene rinchiuso a Newgate e condannato alla gogna, ma riesce a far pubblicare un Hymn to the Pillory per cui ottiene un gran successo e la libertà. Nel 1703 assiste al Great Storm ("il grande uragano") che imperversa il 26-27 novembre, l'unico uragano della storia ad aver superato l'Atlantico e aver raggiunto le isole britanniche causando la morte di 8.000 persone. E' il soggetto per il primo titolo di De Foe, The Storm (1704), così come il racconto della Grande Peste di Londra del 1665 è il soggetto di A Journal of the Plague Year, romanzo storico che viene pubblicato solo nel 1722. Robinson Crusoe (1719) è il racconto di un naufragio su un'isola deserta e del seguente sforzo per la sopravvivenza basato sulla reale avventura dello scozzese Alexander Selkirk. A tour thro' the Whole Island of Great Britain, prodotto tra il 1724 e il 1727, è un resoconto dei suoi viaggi, mentre The Political History of the Devil (1726), che sembra una satira, viene ritenuto dai critici il vero pensiero di De Foe, cioè che il diavolo sia uno dei protagonisti della storia del mondo. De Foe è uno dei pionieri del romanzo inglese come del giornalismo, e raggiunge in vita, alternando fortune e disastri, una notevole fama. Muore misteriosamente nel 1731. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE A True Relation of the Apparition of one Mrs Veal, the next day after her death (1705) The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe (1719) The Life Adventures and Pyracies of the Famous Captain Singleton (1720) The Fortunes and Misfortunes of the Famous Moll Flanders (1722) The Fortunate Mistress, or a History of the Life of Mademoiselle de Beleau Known by the Name of the Lady Roxana (1724) Il titolo è pubblicato da tutti gli editori sotto varie forme editoriali, ancora oggi, e non mancano le imitazioni. Alcune
edizioni straniere del Robinson Crusoe.
Da sin: Francia, 1883; Germania, 1890; Olanda, 1940 |
collana "Biblioteca dei Ragazzi", n.d. Ill. interne di Riccardo Salvadori
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de
SEGUR, COMTESSE SOPHIE (1799-1874) Il Conte Rostopchine è Primo Ministro dello Zar. La piccola Sophie nasce a Pietroburgo; fin da piccola diverte la famiglia facendo buffonerie e inventando storielle; bionda, occhi verdi, è furba e faceta. Sposa il Comte de Ségur e si trasferisce a Nouettes, in Normandia, dove trascorrerà tutta la sua vita, una vita ricca e benefica. Inventa per i propri numerosi figli storie e fiabe, ma ancor giovane viene costretta a letto da una terribile malattia che la rende inferma per ben 13 anni. La sua bontà e il suo buonumore non vengono meno, anzi da questa vita forzatamente sedentaria nascono le storie più belle per i figli che passano ore accanto alla sua poltrona, e dopo i figli vengono i nipotini. Nonna da leggenda, solo verso la sessantina Sophie comincia a trascrivere e pubblicare i suoi racconti. Comtesse de Ségur ottiene una notevole popolarità in Francia e altrove per una lunga serie di fiabe e racconti che pubblica quando ormai è alle soglie della vecchiaia. Ma non sono le fiabe a darle la popolarità: vi si riaffacciano inutilmente i medesimi motivi delle fiabe classiche, rinfrescati appena da qualche espediente; sono piuttosto i racconti architettati coi nuovi ingredienti realistici. Ne Les mémoires d'un âne, ad esempio, il dialogo aggiunge arguzia ad arguzia, e il fine pedagogico agisce per suo conto. Comtesse de Ségur lascia che la morale nasca dalla simpatia naturale e spontanea del lettore per l'eroe virtuoso; la bontà, l'onestà e la virtù sono così attraenti che i bambini vanno verso il bene non per ragionamento, ma per amore. Prima di allora, si rappresentavano dei ragazzi cattivi e dei genitori ottimi, che facevano di tutto per correggere ed educare, ma nei romanzi di Comtesse de Ségur le persone grandi spesso lasciano a desiderare, e i ragazzi, al contrario, sono generalmente buoni, e quando sono cattivi, ciò dipende dalle persone grandi che non li sanno dirigere. Altre potrebbero essere le ragioni della popolarità della scrittrice franco-russa: fatto curioso e difficilmente spiegabile a prima vista, Comtesse de Ségur ha conquistato non solo i fanciulli ricchi, ma anche quelli poveri, che vi trovano la rivelazione di un mondo che non avevano mai immaginato, tanto esso differisce da ciò che li circonda: grandi dame, signori titolati, beneducate fanciulle dal linguaggio gentile, salotti illuminati, feste sul prato, passeggiate, pranzi, merende, ombrellini e crinoline, soprabiti e favoriti: tutto un insieme aristocratico che continua a piacere ai fanciulli d'oggi, perchè a loro sembra appena meno strano e meno bello di ciò che circonda i principi e le principesse nelle novelle delle fate. Comtesse de Ségur ci mostra "come si viveva prima": ecco forse uno dei segreti di questo fascino persistente. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Contes des Fées et Nouveaux Contes des Fées (1857) Les petites filles modèles Les vacances Les mémoires d'un âne François le Bossu L'Auberge de l'Ange Gardien Le Général Durakin Les malheurs de Sophie (autobiografia)
de
Ségur, Nouveaux
C ontes de Fées, Bibliothèque
Rose Illustrée, Hachette, 1910
front e ill. interna. Il volume contiene 46 illustrazioni di Gustave Doré e Jules Didier Bibliothèque Rose Illustrée, Hachette, 1922 front. e ill. in antiporta di H. Castelli |
il libro come sempre è dedicato a una nipote, "ma petite fille Marie-Thérèse de Ségur". Dx: due volumi nell'edizione economica della Librairie Hachette, copertina cartonata Nouveaux Contes des Fées (1932) e Les Bons Enfants (1931)
cover, frontespizio e ill. interne di Marie-Madeleine Franc-Nohain (courtesy Donatella Legnani)
N.B. Il ritratto della bellissima Comtesse de Ségur è alla pagina DALLE FAVOLE AI ROMANZI |
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DEL
LUNGO, ALBERTINA (1875-1944) BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Fanciulli
d'ieri e d'oggi (Firenze, R. Bemporad e Figlio, 1918, rist. 1923 con copertina
di Ezio Anichini) nella Biblioteca Bemporad per
i Ragazzi |
Albertina Del Lungo, Fanciulli d'ieri e d'oggi, Bemporad, 1918 cover di Ezio Anichini |
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DEL
SOLDATO, CAMILLA (1862 - 1940) Camilla Poggi nasce a Reggio Emilia il 23 settembre 1862, figlia dello scrittore Ulisse Poggi, noto pedagogo, autore di opere dedicate ai giovani e alla scuola, di famiglia toscana di nobili origini. E' il padre che la istruisce in casa, a Belluno dove la famiglia si trasferisce. Ulisse Poggi è Provveditore agli Studi di Piacenza quando Camilla è adolescente, e insieme con le sorelle attende alle faccende di casa sotto il vigile sguardo dell'inflessibile madre; Camilla però mostra una grande disposizione per la pittura, tanto che le viene assegnato un maestro privato, che la dichiara pronta ad accedere all'Accademia di Brera dopo poco tempo. Ma il padre viene trasferito a Prato, alla direzione del collegio Cicognini, e del progetto non se ne fa più nulla. Sposa Oreste Del Soldato, dal quale ha la figlia Maria, nata a Prato il 19 gennaio 1893, sposata Del Corno, futura scrittrice. Agli inizi del secolo la famiglia si trasferisce a Milano per un dissesto finanziario; qui intraprende un'intensa attività di traduttrice e in seguito di scrittrice. Negli Anni Trenta dirige la collana romantica Biblioteca delle Giovani Italiane di Le Monnier. Traduce dall'inglese (tra gli altri, Appassionata, storia di una musicista di Elsa D'Esterre-Keeling nel 1919, in seguito publicato da Salani, ved. LA BIBLIOTECA DELLE SIGNORINE); pubblica testi per le scuole e racconti per l'infanzia. Storia di quattordici ragazzi ottiene il 1° premio al concorso indetto per un libro di ragazzi dal Gruppo d'Azione per le scuole del popolo di Milano. Il testo verrà revisionato e riproposto dalla figlia Maria e ristampato negli anni Sessanta. Camilla Del Soldato Muore a Milano il 19 marzo 1940. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Coscienza (racconti, 1910), Mattina di vita (bozzetti, 1914), La casa (1916), Tempo di guerra: note di una mamma (1917), Due manine (1926), La storia di Cecina (1922), Anime (1923), La casa di cristallo (1926), Il focolare (1929), Santa Elisabetta d'Ungheria (1931), Storia di Anita Garibaldi (1932), L' unica via (1932), Oggi e domani (1935), Mamma (1936). Per ragazzi: Staffetta: due anni di vita d'un ragazzo (1915) Le memorie del Merlo zoppo (1920) Le esperienze di Rosetta (1924) La novella delle novelle ed altre fiabe (1926) Allegria (1932) La casa del cuccù (1935) Come Neri diventa Ranieri (1936) Da ragazzi a uomini (1938) Giovinezza in marcia (1938) Le idee di Serenella (1938) La casa di cristallo (1939) Camilla
Poggi Del Soldato
A ds. in un ritratto di Marina Battigelli (courtesy Lia Madorsky) |
le splendide ill. interne in b/n e grigio di Marina Battigelli Camilla Del Soldato, Da ragazzi a uomini, Paravia, 1943, ill. Manca, cover Roberto Lemmi (courtesy Tesori di carta, Bologna) |
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DICKENS,
CHARLES (1812 - 1870) Nasce a Portsea presso Portsmouth il 7 febbraio 1812; il padre peregrina da un posto all'altro, a Clatham, poi a Londra nella zona allora più povera e malfamata, Camden Town, tanto lontana dal centro da venir considerato un nucleo abitativo a parte. Il padre viene arrestato per debiti e il giovane Charles si impiega in una fabbrica di lucido da scarpe, poi riesce a terminare gli studi, a quindici anni, e si impiega come scrivano in uno studio legale. E' un autodidatta sia per la letteratura, sia per la stenografia, che gli permette di farsi assumere dai giornali e divenire il più veloce stenografo parlamentare d'Inghilterra. Viene preso da passione per Maria Beadnell ma il padre banchiere si guarda bene dal darla in moglie allo spiantato Dickens; egli si consola pubblicando i primi racconti su vari giornali, The Monthly Magazine, Morning Chronicle, Evening Chronicle, e facendo la corte alla figlia maggiore del redattore capo di quest'ultimo, Kate Hogarth, che sposa il 2 aprile 1836, anche se il suo vero amore era la sorella minore, Mary: questa muore ad appena diciassette anni, sul letto di morte Dickens le sfila un anello e se lo mette al dito, portandolo per tutta la vita. Pubblica a puntate The Pickwick Papers che hanno subito un enorme successo. E' un successo di pubblico e non di critica, poiché gli intellettuali del tempo, quei terribili vittoriani, lo snobbano accusandolo di mancanza di cultura ed eccesso di sentimentalismo. Il fatto è che i suoi romanzi sono tutti, più o meno, e più o meno nascostamente, autobiografici. E' il 1838; nel 1842 compie il suo primo viaggio negli Stati Uniti e successivamente gira un po' l'Europa; nel 1844 visita l'Italia e ne riporta le impressioni in Pictures from Italy (1846). Tornato a Londra, fonda la rivista Household Words, che dopo qualche tempo diventa All the Year Around. Nel 1853 dà voce alle sue ambizioni drammatiche (voleva fare l'attore) e inizia a leggere in pubblico stralci dei suoi scritti, cosa che diviene una prassi dal 1858 in poi. La moglie lo lascia, anche perchè Dickens si fa vedere in pubblico più che con lei, con un'altra cognata, Georgina. Muore improvvisamente per un'emorragia cerebrale a Rochester il 9 giugno 1870. E' sepolto nell'Abbazia di Westminster, sacrario dei maggiori poeti inglesi. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Il circolo Pickwick (1837) Oliver Twist (1838) Nicholas Nickleby (1839) David Copperfield (1850) Hard Times (1954) Little Dorrit (1857) Great Expectations (1861) Charles
Dickens
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DINI,
DANTE (1878 - 1957) Giovanni Rocco Dante Dini nasce a Montemagno di Camaiore (LU) il 16 agosto 1878. E' maestro elementare; dal 1903 al 1909 insegna a Pisa, poi si trasferisce a Milano dove conosce Franco Ciarlantini e Giovanni Capodivacca, due teste calde che si dilettavano di letteratura, entrambi insegnanti di fede socialista. I tre partecipano al gruppo dei maestri di estrema sinistra raccolti intorno alla rivista Critica magistrale. Dini, come molti degli adepti al gruppo, oscilla tra socialismo e anarchia, finché nel 1913 si candida addirittura alle politiche tra i socialisti rivoluzionari. Ben presto cambia idea e si colloca su posizioni interventiste per cui viene espulso dal Partito socialista; allo scoppio della Grande Guerra si arruola volontario (novembre 1915). Nel 1919 si iscrive al Fascio milanese di combattimento e nel 1922, dopo aver abbandonato del tutto i vecchi compagni, promuove la "Corporazione fascista della scuola" (con Francesco Bascone) e l'anno seguente partecipa a un non ben chiaro gruppo per lo sviluppo di una comune azione politica tra i gruppi dei maestri magistrali fascisti e quelli neoidealisti (per intenderci, quelli vicini a Giovanni Gentile). Ben presto trova da ridire anche sull'ideologia di Gentile, e soprattutto sulla riforma scolastica che questi aveva architettato su indicazione del Regime. Va da sé che deve lasciare l'incarico politico, ma riesce a mantenere quello scolastico. Nel frattempo inizia a scrivere, soprattutto poesie e storielle per l'infanzia. Aveva già dato prova di vena poetica nel romanzo Madeo, pubblicato nel 1912 presso Nugoli, probabilmente grazie ai buoni uffici dell'amico Capodivacca. Il titolo viene rieditato da Bemporad qualche anno dopo, dato che aveva avuto buone recensioni. Il personaggio è un vecchio di Montemagno, povero e semplice, che tuttavia esercita attrazione per i ragazzetti locali, per i quali compone all'impronta fiabette e storielle, ma compaiono anche altri personaggetti di contorno, tutte persone di campagna, collocate in ambito popolaresco, e tuttavia sul libro aleggia un afflato poetico, coadiuvato da un sapiente uso della lingua. In Lo zufolo tutto ciò si accentua, girotondi e ninnenanne si svelano nel contesto di una campagna descritta soavemente - trilli, bisbigli, voli di lucciole: tutto l'armamentario che incanta i più piccini (dell'epoca, si intende). In Vita in fiore (1935) va oltre: musica egli stesso i versi che infarciscono i raccontini. Dal 1923 al 1931 dirige Il Balilla, poi dal 1926 Il Giornale dei Balilla. Nel 1930 partecipa ai lavori della commissione incaricata di attuare le legge sul libro unico di Stato, e nel contempo prosegue le pubblicazioni: canzonieri, romanzi, favole, etc. Dante Dini muore a Milano il 15 giugno 1957. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Voci nell'alba: poesie per i fanciulli (Palermo, R. Sandron, 1915) La festa della pace (Milano, Cooperativa editrice libraria, 1910, insieme con Giovanni Capodivacca e Franco Ciarlantini) Aurore beate: corso di letture per le scuole elementari maschili e femminili in conformità dei programmi e delle istruzioni ufficiali del 29 gennaio 1905: classe 1a (Palermo, R. Sandron, 1914) Motivi (Milano, n.d.) Madeo (Milano, Nugoli & C., 1912, ill. A. Rubino; poi Bemporad, n.d., ill. A. Mussino; poi Vallardi, 1940, ill. A. Terzi) Lieta brigata, corso di letture per le scuole elementari maschili e femminili. Fanno parte della raccolta: La danza della rosa (Classe 2, Milano, Mondadori, 1922, ill. Pinochi) e Lo Zufolo incantato (Classe 4, Milano, Mondadori, 1922, ill. Pinochi) successivamente editato nella Bibliotechina de La Lampada Mondadori (1927) Il 'maggio' di Donna Uliva (Milano, Treves, 1922) A S. E. Benito Mussolini (Coi Tipi del Popolo d'Italia, 1923) Lo stormo del diavolo, romanzo (Milano, F.lli Treves, 1926) Alla porta del cuore: canzoniere per i giovanetti (Milano : Mondadori, 1927, ill. Pinochi) I sogni dei fiori e delle stelle: Piccola lirica su parole di Dante Dini [per canto e piano] musica di Carlo Ravasenga (Bergamo, V. Carrara, 1931) Il Grillo: Aria per coro a 4 voci ineguali su poesia di Dante Dini, musica di Francesco Catalani d'Abruzzo (Bergamo, V. Carrara, 1932) L'ultima amante, romanzo (Milano, F.lli Treves, 1936; poi Garzanti 1944) Favole e miti (Torino, S.E.I., 1937, ill.B. Angoletta) Vita in fiore: libro di amena lettura per bambini (Torino, S.E.I., 1934, 1935, 1939) |
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DONNA
PAOLA (1866 - 1954)
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DUMAS,
ALEXANDRE (1802 - 1870) Alexandre Davy de la Pailleterie nasce il 24 luglio 1802 a Villers-Cotterets, non lontano da Parigi, figlio di un'ostessa e del generale Thomas-Alexandre Dumas, figlio del marchese Alexandre-Antoine Davy de la Pailleterie. Il generale muore nel 1806 lasciando l'ostessa e il figliolo in cattive acque. Con l'avvento della restaurazione, Alexandre si reca a Parigi dove ottiene un posto presso il duca d'Orléans. Scrive articoli e si cimenta con il teatro. Nel 1830 partecipa al movimento per detronizzare Carlo X e porre sul trono il suo ex principale, il duca d'Orléans, come Luigi Filippo, il "re cittadino". Dal 1839 al 1841 Dumas insieme a diversi collaboratori, compila una raccolta di saggi in otto volumi su crimini e criminali famosi della storia (inclusi saggi su Beatrice Cenci e Lucrezia Borgia). Nel 1840 sposa un'attrice, Ida Ferrier, il che non gli impedisce di avere numerose storie con una quantità di donne diverse che gli daranno anche dei figli, uno dei quali sarà Alexandre Dumas fils, anch'egli celebre scrittore. Dumas scrive a più non posso, e per tener dietro a tutto si avvale di numerosi ghost-writers, il più celebre dei quali è Auguste Maquet, che propone l'intreccio e scrive il brogliaccio, al quale Dumas aggiunge i dettagli, i dialoghi, e le note finali. Si devono a Maquet le illuminazioni che fanno del Conte di Montecristo e de I tre moschettieri dei capolavori, ma sono di Dumas i dialoghi frizzanti, le finezze della narrazione, il taglio molto veloce dell'andamento narrativo: in effetti, lavora appunto su brogliacci. Guadagna molto ma spende anche molto, più di quello che si può permettere, con le donne, i divertimenti, e con tante persone che si approfittano della sua generosità. Quando il re Luigi Filippo viene detronizzato a sua volta, Dumas non viene ben visto da Luigi Napoleone, e nel 1851 deve emigrare a Bruxelles e da qui si reca in Russia, dove si ferma per due anni. Nel 1860 Dumas si reca al seguito di Garibaldi in Sicilia, e viene nominato da questi direttore onorario delle Belle Arti di Napoli. Entusiasmato dalle lotte per l'unità d'Italia, fonda un giornale, L'indipendente, e ritorna a Parigi solo nel 1864. Muore il 5 dicembre 1870 a Puys. In occasione del bicentenario della nascita delle sue ceneri sono state trasferite al Pantheon. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Storia di uno schiaccianoci (1844), una rielaborazione della novella di Hoffmann, adattata in balletto da Tchaikovsky La pappa della Contessa Berta Robin Hood Palla di neve Storia delle mie bestie I titoli di Alexandre Dumas sono più di un centinaio. Sono definiti romanzi "di cappa e spada" quelli più noti che hanno a tema vicende di fantasia legate alla storia del Regno di Francia, destinati dall'Autore ad un pubblico eterogeneo; oggi sono letti soprattutto dai ragazzi, spesso in forma ridotta. ved. anche in AUTORI D-F nella Biblioteca delle Signorine Alexandre
Dumas, Storia di uno Schiaccianoci, Bemporad, 1920
cover e ill. interna di Attilio Mussino |
cover e ill. interna di Bertall
A. Dumas, I tre moschettieri, Casa Ed. Gloriosa, n.d., ill. di Carlo Nicco (riduzione per ragazzi) |
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ERRERA,
ROSA (1864 - 1946)
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Buona gente (Coop. Ed. It., 1891) Michelino (Treves, 1892, ill. G. Amato) La famiglia Villanti (Letture per la 4a classe femminile, Agnelli, 1895) Nonno e nipote e altri racconti (Vallardi, 1899) Senza colazione (Vallardi, 1902) Piccoli galantuomini (Letture per la 4a classe maschile, Agnelli, 1903) Una storia di ombrelli (Vallardi, 1903) Un secolo fa (Vallardi, 1903) Gioconda e Micin (Bemporad, 1910) Filiberto il falegname (Paravia, 1920) Quel che raccontò la castagna (Letture, Paravia, 1923) Piccoletta (Bemporad, 1923) nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Noi (Treves, 1926) Rosa
Errera,
Piccoletta,
Biblioteca Bemporad per i Rgazzi, 1923, cover di Sergio Burzi |
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FABIETTI,
ETTORE (1876-1962) Nasce nella piccola località di Trifoglieto nel Comune di Cetona (Siena) il 20 dicembre 1876 da Luigi e Margherita Tosoni, terzo di sette figli. La famiglia è povera, sono contadini. Ettore ottiene la licenza elementare ma poi è costretto dal padre a lavorare, ma per conto suo continua a leggere e a istruirsi nella piccola biblioteca parrocchiale. Fattosi adulto si impiega all'esattoria delle imposte e nel 1896 si trasferisce a Firenze, dove lavora come contabile, ma frequenta i circoli letterari e conosce vari letterati. Nel 1901 si trasferisce a Milano dove fa parte di varie iniziative nell'ambito dei riformismo lombardo per l'elevamento culturale delle classi subalterne, e poiché la sua istruzione dipese da una biblioteca, è appunto alle biblioteche popolari che dedica le sue forze (vi ravvisa "la vera scuola dell'uomo del popolo"). Dirige il Consorzio milanese delle biblioteche popolari, fondato nel 1903; viene quindi nominato alla presidenza della Federazione italiana delle biblioteche popolari. Nell'ambito delle sue tante iniziative promozionali, come l'attività di propagandista e conferenziere, fonda e promuove la costituzione di biblioteche circolanti fra gli allievi delle scuole, nonché, durante il primo conflitto mondiale, per i soldati. A livello nazionale cura personalmente il Bollettino delle biblioteche popolari. Nel 1914 sposa Maria Sanguini (autrice di due volumi di ricette). Nel 1926 viene rimosso dalla Federazione dal Regime fascista, e a questo punto si dedica all'editoria popolare e divulgativa. Cura pubblicazioni scolastiche storiche e scientifiche, compila antologie. Per la casa editrice Paravia dirige una collana dedicata a "I grandi viaggi di esplorazione"; per la Mondadori dirige la collana biografica "I Grandi"; per Vallardi dirige "I grandi cicli storici"; nel corso degli anni Quaranta coordina per Garzanti e per un altro editore milanese una "Piccola storia delle grandi invenzioni" e una raccolta di "Vite dei grandi". Nei primi Anni Cinquanta una malattia lo costringe a cessare ogni attività e a condurre una vita appartata nella casa paterna di Trifoglieto (Cetona). Muore a Solbiate (Como) il 19 marzo 1962. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Saggio di catalogo modello per la scelta dei libri adatti ai vari tipi di biblioteche popolari (Milano, Federazione italiana delle biblioteche popolari, 1908) Manuale per le biblioteche popolari (Milano, Consorzio delle biblioteche popolari, 1908) Canti di Trifoglieto (Firenze, tipografia di L. Franceschini e C., 1898) Carme a Giacomo Leopardi (Firenze, Tip. di S. Landi, 1898) Armi e democrazia (Firenze, Tip. Cooperativa, 1900) La rivoluzione francese narrata al popolo (Paravia, 1914) I Martiri di Belfiore (Mondadori, 1915, ill. R. Feola) nella Bibliotechina de La Lampada Cinematografo educatore (Milano, Unione Italiana dell'Educazione popolare, 1918) I fratelli Bandiera (Mondadori, 1921) nella Bibliotechina de La Lampada Alessandro Volta (Mondadori, 1927) Cesare Battisti: l'anima, la vita (con lettera prefazione di Ernesta ved. Battisti, Vallecchi, 1928) Un chicco di grano (Paravia, 1931) nella collana Il piccolo italiano I grandi uomini e la terra: Esiodo, Virgilio, S. Francesco, Garibaldi (Paravia, 1931) Nell'Australia inesplorata (Paravia, 1931) Cristoforo Colombo nella storia delle esplorazioni geografiche (Vallecchi, 1933) Mameli (Treves, 1933) Cesare Augusto (Barion, 1937) Marconi e la radio (Barion, 1938) Nel nome d'Italia: eroi e martiri del Risorgimento (Paravia, 1944, ill. Gustavino) nella "Collana i Bei Libri" Vite eroiche (Marzocco, 1944, ill. Ezio Anichini) Luci e ombre nella vita di artisti (Paravia, 1947, ill. Gustavino) nella "Collana i Bei Libri" FABIETTI, ALFREDO (1893-1966) Fratello minore di Ettore, nasce a Cetona il 19 giugno 1893; segue il fratello a Milano dove consegue il diploma magistrale e insegna come maestro elementare. Il 29 novembre 1920 sposa a Milano Giovanna Fabrò. Esordisce nel 1924 e produce romanzi e raccolte di racconti, alcuni dei quali indirizzati ai ragazzi; nel 1936 vince il premio letterario «Diritti della scuola» con il romanzo Sole di novembre. Traduce dal francese (Maupassant, Stendhal, Balzac, De Musset, Bordeaux, Pierre Loti, H. Greville, F. Mistral, A. Daudet, Verne e Dumas) e in misura minore anche dall'inglese (Melville, Wallace, Stevenson). Con la seconda guerra mondiale termina la sua produzione letteraria. E' sindaco di Cetona nel 1944, rappresentando il Comitato di Liberazione Nazionale, dove gli è stato dedicato nel 1989 un parco cittadino; il figlio Renato è poeta e storico. Alfredo Fabietti muore a Firenze il 15 luglio 1966. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Birilli campanaro (Palermo, Industrie riunite editoriali italiane, 1924) Stanley attraverso il continente nero (Paravia, 1924) La casa sul Colle (Milano, G. Morreale Edit. Tip., 1825, ill. Francesco Carnevali) Festa in famiglia Firenze (Vallecchi, 1933) Fram! - Il viagio polare di Nansem (Paravia, 1933) Due ragazzi in Abissinia: avventure di terra e di cielo (Milano, Genio, 1935) Sole di novembre (Treves, 1935) Caporal bicchi (Milano, Nuova Italia, 1936) Un posto al sole: avventura di pionieri (Genio, 1936, ill. ) Il sentiero dei pionieri: avventure in Abissinia (Milano, Genio, 1936) Il tamburino dell'imperatore (SEI, 1936, ill. F. Carnevali) L'amba selvaggia: Avventure sui laghi d'etiopia (Milano, Genio, 1937) Le crociate (Vallardi, 1940) Italiani alla scoperta della terra (Paravia, 1941) nella "Collana i Bei Libri" |
Sul frontespizio la firma autografa dell'Autore (courtesy Biblioteca Comunale di Cetona) |
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FANCIULLI,
GIUSEPPE (1881 - 1951) Nasce a Firenze l'8 marzo 1881 da Giovanni ed Enrichetta Guidotti. Per lo stile e l'ispirazione ricorda la tradizione del Thouar e della Baccini, ma unisce allo spirito prettamente educativo anche una certa freschezza. Maestro e pedagogo, Fanciulli non solo scrive racconti e romanzetti per ragazzi, ma anche una letteratura per l'infanzia e diverse antologie per la scuola, libri di storia e biografie di uomini illustri per i ragazzi. Collabora al Giornalino della Domenica dal 1906; ne è redattore dal 1907 al 1911, e lo riprende dal 1918. Dal 1920, alla morte di Vamba, ne assume la direzione fino al 1924. Con l'avvento del Ventennio, e come accade a tanti altri (citiamo Antonio Bertarelli, Guido Fabiani, Salvator Gotta, Ugo Scotti Berni, Arnaldo Micheli) produce anche letteratura di regime e certi titoli oggi non sono più pubblicati. Secondo le direttive fasciste, si adopera per diffondere all'estero, tra gli emigrati, romanzi per ragazzi dove si esaltano i concetti di fede e amor patrio. E' autore di una pregevole Letteratura per l'infanzia, insieme con la madre Enrichetta Monaci Guidotti (1926, con ristampe fino a tutto il 1942). BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Per i più piccini (19009) Pippo Sizza aviatore (1910) L'omino turchino (1912) Il più bel fiore (1913) Gente nostra (1918) Alla sorgente (1919) Lascio ai miei figli (1929) Il libro dei perchè (1924, piccola enciclopedia) Il sole di occhiverdi (1926, fiaba scenica) Il libro di Natale (poesie, novelle, dialoghi, in collaborazione con Milly Dandolo) Fiore, romanzo per ragazzi, vincitore del "Concorso Bemporad", 1927 Il Duce del popolo italiano (1929) Lisa-Betta (1932) Storie di questo mondo (1933) Alza Bandiera!, romanzo per ragazzi vincitore del Concorso indetto dal Partito Nazionale Fascista in occasione della IIa Mostra Nazionale del Libro per il Fanciullo, 1934 Nota: Le opere di Giuseppe Fanciulli contano oltre 150 titoli
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cover, frontespizio e ill. in antiporta. (courtesy
Libreria Giorni, Firenze)
Il titolo vinse un concorso indetto dal PNF. Per la collana "I libri dell'Ardimento" cfr. la pagina BEMPORAD - BREVE STORIA |
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FATA
NIX (MORANDO ATTILIA, 1866 - 1933) Attilia Morando nasce a Genova il 20 febbraio 1866. Si diploma maestra ma non insegna, sceglie piuttosto di scrivere dato che a quei tempi lavorano solo le bisognose; Attilia è moglie dal 1893 di un funzionario comunale di alto livello, Luigi Montaldo, e dunque non ha bisogno di lavorare. Esordisce come poetessa (dedica alcuni versi a Garibaldi, che le risponde cortesemente. Ved. Epistolario di Giuseppe Garibaldi, a cura di Enrico Emilio Ximenes, Brigola, 1885, Vol. II p. 309) poi si dedica alla narrativa e alla divulgazione. Per i più piccini scrive fiabe e novelle di una certa originalità, anche se legate al fantastico in parte derivato dalle fiabe dei fratelli Grimm, ma in parte proveniente dagli esperimenti mediatici a cui partecipa col marito presso il Circolo Minerva di Genova (le sedute spiritiche a fine Ottocento sono di gran moda dappertutto). Muore a Genova il 9 giugno 1933. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Albori (Genova, Tip. Litografia di Gio. Sambolino, 1884) Bozzetti e versi (Genova, O. Morando Edit., 1887) Per voi, piccini! 80 fiabe con 18 illustrazioni di G. Gamba (Genova, Donath, 1898) Fra luci blande: versi (Genova, A. Donath, 1901 con 12 illustrazioni di L. Fornari, 1902) Il castello rosso: racconti per fanciulli con 12 illustrazioni di L. Fornari (Genova, Donath, 1902) Per voi, piccini! Trentanove fiabe (Genova, A. Donath Edit., 1903) Fior di neve 41 fiabe con 18 illustrazioni di Enrico Ulivi (Genova, Donath, 1904) L'ho scritto io! (Genova, A. Donath, 1907) Il libro dell'omino grigio: nuove favole illustrato da 18 disegni di A. Della Valle (Genova, Donath, 1907) Per voi, piccini 39 fiabe con 17 illustrazioni di G. Gamba (Genova, Donath, 1911) Madonna Luna (Vallardi, 1932) "L'ho scritto io" Milano (Vallardi, 1933) |
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FAVA,
ONORATO (1859 - 1941) Piemontese di nascita e napoletano di adozione, giornalista, Onorato Fava collabora alla Gazzetta Letteraria di Torino e in seguito al Corriere del Mattino di Napoli. Insieme con Salvatore Di Giacomo fonda il giornale letterario Fantasio. Onorato Fava dedica gran parte delle sue opere ai fanciulli, riuscendo spesso assai efficacemente a coniugare una fondamentale educazione veristica con elementi di favola e di collodiano umorismo. Riproduce efficacemente Napoli nel pastelli descrittivi, e la sua prosa è caratterizzata da quella ingenuità di visione che la rende particolarmente vicina alla psicologia infantile. La produzione letteraria è vasta: 18 tra novelle e romanzi, 30 titoli per l'infanzia. Muore a Napoli nel 1941. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Vita napoletana, preceduta da una lettera di Giovanni Verga (1885) Il teatro dei pupi: racconto napoletano (1885) Al paese delle stelle (1889) Granellin di pepe (1890) La discesa di Annibale (romanzo, 1891) Trezzadoro (1893) Serate invernali: racconti per bimbi (1893) Francolino (1895) Blitz e Fritz (1897) Le pantofole del re e altri racconti (1898) Il libro di Natale, con acquerelli di P. Scoppetta (1901) I racconti dell'anno (1900) illustrati da Fortunino Matania Il libro di Natale (1901) Il libro delle piccole cose (1912) nella Bibliotechina de La Lampada Per le vie (1916) Torna la primavera (novelle, 1920) L'isola del silenzio (1921) Il libro delle piccole cose (1922) Caduto dal nido (novelle, 1925) La bambina dei perchè (1926) Teatro color di rosa (5 commedie, 1927) Cip Cip e Glu Glu (1927) L'isola del silenzio (raccolta di fiabe, 1929) Bambini e burattini (1930) Anime allegre (raccolta di novelle, 1930) Il fanciullo nella letteratura (saggio critico, 1931) (courtesy Libreria Onofri, Roma) |
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FIDUCIA
(1876 - 1961) Ada Della Pergola nasce ad Ancona il 18 aprile 1876 da Cesare ed Elvira Almagià. Ha tre sorelle, una delle quali sposerà Massimo Bontempelli. Compie gli studi a Firenze, al Magistero superiore, avendo per maestra la scrittrice Eugenia Levi e si forma una notevole cultura. La tesi di laurea su Lorenzo Mamiani viene ritenuta degna di pubblicazione. Nel 1895 manda un bozzetto a Lodovico Bosdari, che subito lo pubblica: Due medaglie e molti rovesci. Diviene così pubblicista, scrive pezzi di critica letteraria, indagini storiche, articoli di intonazione mondana, e collabora in seguito alle maggiori testate della sua epoca, come Il Fanfulla della domenica, La Lettura, La Donna, Il Corriere dei Piccoli; ma la sua vena migliore è per la novellistica e nei racconti per bambini. Sposa Alfredo Cagli dal quale ha due figli: Ebe e Corrado, che diventerà un noto pittore e artista composito. Ada Della Pergola conduce una vita modesta, attende personalmente ai figli, fino a cucire i loro abitini, e non conduce vita mondana; scrive la sera, dopo che i bambini sono addormentati. In seguito la famiglia si trasferisce a Roma, anche per permettere a Corrado di frequentare l'Accademia di Belle Arti; gli inizi di carriera del giovane sono facilitati dallo zio Bontempelli, che recensisce le sue mostre personali, e dalla madre che lo introduce al Corriere dei Piccoli per i disegni, ma le leggi razziali causano l'emigrazione dei ragazzi: Ebe, sposata Seideberg, vive a New York, dove la raggiunge il fratello, il quale tornerà in Italia solo dopo il 1948. Dopo la guerra Ada Della Pergola cessa l'attività di scrittrice. Muore il 17 febbraio 1961. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Terenzio Mamiani e le sue poesie (1899) Ragnateli: novelle (Streglio, 1907) Il rifugio: romanzo (L. Cappelli, 1910) I capricci di Fata Luna (Bibliotechina de La Lampada, Mondadori) Batuffolo (Biblioteca per i Ragazzi Bemporad, 1923 - illustrazioni di M. Battigelli) L'esilio di Brunello: romanzo (Campitelli, 1924) Allodole: romanzo (Bemporad, 1925) Due: novelle (Campitelli, 1925) Il dolce frutto: novelle (SEI, 1926) Si recita! (SEI, 1930, scenette dialogate con illustrazioni di Pino Melis) A cuor sereno: consigli di belle maniere per iPiccoli. ( SEI, 1934 - ilustrazioni di Carlo Nicco) Il Filo azzurro: novelle (C. Moscheni e C., 1934) La primavera di Mariella (Mondadori,1934 - illustrazioni di Bruno Angoletta) Il signor Trulli e la sua avventura: racconto per ragazzi (Bemporad, 1935 - illustrato da T. Ragni) Ada
Della Pergola Cagli (alias Fiducia) nel 1906
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FIORENZA
(n. 1861)
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Fiorenza, Il cuore dei ragazzi, Bemporad, 1924 ill. di Marina Battigelli |
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FLEURIOT,
ZENAIDE (1829 - 1890) Zénaïde Marie Anne Fleuriot nasce a Saint-Brieuc in Bretagna il 28 ottobre 1829 da una famiglia illustre ma impoverita. Dal 1849 al 1860 è costretta a guadagnarsi la vita come istitutrice della famiglia Guillotou de Kerever. A Roma conosce la principessa Sayn-Wittgenstein, nota dama del gotha internazionale e scrittrice per diletto, che le dà validi consigli e l'aiuta a farsi conoscere. Dapprima collaboratrice di giornali femminili (Journal des demoiselles e La Mode illustrée), scrive con lo pseudonimo di Anna Edianez dei racconti per l'infanzia, che vengono molto apprezzati. Ha inizio così una carriera letteraria di tutto rispetto (oltre 80 titoli, quasi tutti pubblicati da Hachette nelle collane per giovani fanciulle). Nel 1870 compie un soggiorno a Roma, alloggiata nei pressi del Corso, da cui ritrae delle impressioni che pubblica due anni dopo sotto forma di lettere alla sorella. Pur pubblicando diversi titoli all'anno, nel 1871 organizza una scuola professionale per le giovani operaie, e dal 1874 al 1879 dirige il settimanale La Semaine des familles. Nel 1872 Zénaïde Fleuriot conosce la località marina di Locmariaquer, sul Golfo di Morbihan, dove si stabilisce, facendosi costruire una casa che chiama "Kermoareb" che in bretone significa "la maison de ma tante". Per la delicatezza di sentimento, grazia e leggerezza unite al dono di "saper raccontare", viene accostata dalla critica alla Comtesse de Ségur, pre quanto quest'ultima scriva fiabe più che romanzi. Muore il 19 dicembre 1890 a Parigi, ma le sue spoglie riposano a Locmariaquer. Salani pubblica alcuni romanzi, tra i quali il più noto è Brizzolina. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Marquise et pêcheur (1860) Eve (1861) L'oncle trésor (1867) Deux bijoux (1868) Mes héritages (1872) Notre capitale Rome (1872) Aigle et colombe (1873, premiato dall'Académie Française) Les pieds d'argile (1873) Petit Chef de Famille + Plus Tard ou le Jeune Chef de Famille (1874) La Petite Duchesse (1876) Raoul Daubry (suite du Petit Chef et Jeune Chef de Famille, 1878) Tranquille et Tourbillon (1880) Mandarine (1880) Tombée du nid (suite de Mandarine, 1881) Alberte (suite de Petite Duchesse, 1881) Bouche en coeur (1882) Le clan des têtes chaudes + Au Galadoc (1887) Le Coeur et le Tête (suite de Tranquille et Tourbillon, 1887) L'exilée du Val Argand (suite de Le Coeur et la Tête, 1888) Bengale (suite de Galadoc, 1890) Rayon de soleil (postumo, 1891)
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incipit e ill. interna di A. Ferdinandus frontespizio e ill. interna di H. Castelli |
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FLODEN,
HALVOR (1884 - 1956) Nasce il 22 luglio 1884 a Trysil in Norvegia, nella contea di Hedmark, località turistica famosa per lo sci; insegnante, scrive poesie che descrivono la natura e la vita quotidiana del suo paese, e numerosi romanzi per ragazzi che indagano sulla psicologia dei personaggi, in genere appartenenti alla comunità della Norvegia dell'Est. L'autobiografico Ein fjellgard (a mountain farm) è un'importante fonte storico-culturale per conoscere la vita e le abitudini di questa parte della Norvegia nel secolo XIX. Trascorre la maggior parte dell'esisistenza a Hernes in Elverum; tramite il matrimonio con Tora Haugen, anche lei di Trysil, diviene cognato di un altro scrittore per ragazzi, Ole Haugen-Flermoe. Insieme con Sven Moren, Halldis Moren Vesaas ed Einar Skjæraasen, Halvor Floden rappresenta l'intellighenzia letteraria di Trysil. E' Chairman del Norsk Bokmannlag (a Norwegian union for writers) dal 1930 al 1956, anno della sua morte. Nel 1950 è il primo scrittore per ragazzi ad ottenere una Artist Grant dal Governo. Il romanzo più noto è Gjenta fra lands vegen (in inglese The Girl from the Road, che racconta di una zingarella); Harald und Ingrid è l'unico dei suoi titoli tradotto in italiano da Salani. Nel 1923 N.N. Rønning inizia a pubblicare un giornale per le comunità norvegesi degli Stati Uniti (prevalentemente al nord), The Friend, che gode di larga diffusione fino a tutto il 1938; Halvor Floden vi pubblica alcuni racconti e viene in seguito tradotto anche in inglese negli Anni Venti. E' tradotto in tedesco e pubblicato in Germania negli Anni Quaranta e Cinquanta. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Frik med Fela (Frik with the fiddle, 1917) Harald und Ingrid, al n° 12 della Biblioteca delle Giovinette Salani Bibliografia in tedesco: Drei wackere Jungen (1944, trad. Georg Bachmann) Der grosse Bjönn und der kleine Ola (1947, trad. Georg Bachmann) Harald und Ingrid (1947, trad. Käthe Miethe) Wir halten Fagerlia (1947, trad. Georg Bachmann) Ungleiche Freunde (1951, trad. Käthe Miethe) Das Mädchen von der Landstrasse (1952, trad. Käthe Miethe) Der Heimat treu (1953, trad. Georg Bachmann) Frik und seine Freunde (1954, trad. Georg Bachmann) Die "Wölfe" und die Nachbarskinder (1955, trad. Marie Morgenstern) Niels und seine Freunde (1956, trad. Marie Morgenstern) Jugend überspringt Grenzen (1957, trad. Marie Morgenstern)
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FRANCHI,
ANNA (1867 - 1954) BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Dulcia Tristia, Rocca S. Casciano (1898) Decadente (novella, 1901) Cirillo a reggimento (901) I viaggi di un soldatino di piombo, ill. di C. Chiostri (1901) Avanti il divorzio (1902) Mafia e Giustizia (1904) Un eletto del popolo (1909) Dalle memorie di un sacerdote (1910) Maremma (1911) Mamma (romanzo, 1912) Le fate piccine (1912) rist. 1932, 1936, 1946, 1949, 1951 A voi, soldati futuri, dico la nostra Guerra (1916) Per colui che verrà (romanzo, 1921) Alla catena (romanzo, 1922) Il viaggio di Tardo Pie' attorno alla sua casa, ill. di Carlo Chiostri (1927) Fate e geni padroni del mondo, ill. di Maria de Matteis (1926) Nei giardini delle fate: dodici avventure, ill. interne di T. Ragni (1928) Pinocchio dalla fata dai capelli turchini, ill. di Ezio Anichini (1929) Pinocchio tra i selvaggi, ill. di Carlo Chiostri (1930) Caterina de' Medici, Regina di Francia (1933) Maria Teresa d'Austria (1934) Livingstone attraverso l'Africa, ill. di Gustavino (1938) La mia vita (autobiografia, 1940) Scopri l'Oriente meraviglioso, ill. di Ugolini (Ristampa, 1955)
(courtesy
Tesori di Carta, Bologna)
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Corbaccio dall'Oglio, 1941; ill. interne monocrome di Bruno Angoletta (courtesy Alberto P.) |
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FUCINI,
RENATO
(1843 - 1921)
Il Mondo Nuovo, pagine interne. Tutte le vignette sono siglate GK. (courtesy Vittoria Kienerk) front e ill. interna di Pietro Malvani |
Renato Fucini nel ritratto eseguito da Antonio Ciseri a ds. in una foto giovanile, in tenuta da cacciatore
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FUMAGALLI,
ROSA (n. 1878) Tutte e tre dedite alla letteratura le sorelle Fumagalli: Rosa nata a Cremona 29 marzo 1878, Anna nata a Verona il 26 agosto 1887, Giuseppina nata a Verona il 25 novembre 1894. Anna collabora al Fanfulla della Domenica per la critica letteraria; Giuseppina è insegnante di lettere negli Istituti Magistrali e pubblica numerosi romanzi tra il 1914 e il 1939, ma è Rosa che pubblica testi per l'infanzia con le maggiori case editrici. Riduce da precedenti traduzioni integrali testi importanti come il Don Chisciotte di Cervantes, e perfino Ruskin (dall'inglese), e anche racconti, in genere di fiabe, di altri autori, come La regina delle nevi di C.A. Andersen. Dall'ingese traduce Il piccolo corista di Charles Dickens, I bambini acquatici di Kingsley, Incompreso di Florence Montgomery, e alcune novelle di Nathaniel Hawthorne, dal francese La signorina Disordine e altri racconti di J. Macé e alcune novelle di George Sand, dal tedesco Biancaneve ed altri racconti dei fratelli Grimm, questi ultimi anche riadattati. La sua vasta produzione spazia dalle fiabe ai racconti storici. Per la casa editrice Paravia scrive tutta la serie "Le novelline di..." (vari animali) per i più piccini, illustrate da Luigi Melandri, e pubblica quattro titoli nella collana "Il piccolo italiano". Per la casa editrice Bemporad collabora con un numero imprecisato di volumi alla collana "Bibliotechina al Cuore" diretta da Ettore Fabietti, intesa come letture per le classi elementari. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE La lezione dei balocchi (Varese, Tip. sociale, n.d.) Il paradiso dei Piccoli - Novelle e fiabe (Napoli, Soc. Ed. Partenopea, 1913) Le disgrazie di "Loro" (Vallardi. 1921) Festa dei tetti ed altre novelle (Sandron, 1921, illustrazioni di Corrado Sarri) La principessa nuvoletta ed altre novelle (Sandron, 1921, illustrazioni di Corrado Sarri) Bambini che lavorano (Paravia, 1923, disegni di Luigi Melandri) nella collana Il piccolo italiano Brave mammine - storiette vere (Paravia, 1923) nella collana Il piccolo italiano Il castello del gatto: racconti (Sandron, 1923, illustrazioni di Carlo Chiostri) Le novelline dei perchè (Paravia, 1923) Il romanzo di Tigretta (Imperia, 1923, con trenta illustrazioni di Amerigo Greco) Il dono di Ceppo (Bemporad, 1924) nella Bibliotechina "Al Cuore" L' elefante bianco ed altre novelle (Paravia, 1924) La gallina che credeva di viaggiare; Le due margheritine; Gl'inviti; La storia della prima pratolina; Le voci delle foglie: cinque racconti (Bemporad, 1924) Nel paese dei confetti (Paravia, 1924) nella collana Il piccolo italiano Quel ramo traditore; La Befana di Cosimo: due racconti (Bemporad, 1924) Il topino, il passerotto e la gallinetta bionda; la vecchia credenza e il topino goloso; il rastrellino di Tonietto; la campana che camminava: quattro racconti (Bemporad, 1924) La paura nel cartoccio (Paravia, 1925, disegni di Carlo Romanelli) Storie vere d'uccellini (Paravia, 1928) Le belle storie dell'arca di Noe' (Paravia, 1931, con quadri a colori di Albertarelli) nella collana Il piccolo italiano Le più belle leggende di Gesù (Paravia, 1931, ill. Andrea Fossombrone ) nella collana I bei Libri L'angelo scrisse Maria: leggende e vita della Vergine (Paravia, 1944, ill. Antonio Maria Nardi) nella collana I bei Libri
Rosa Fumagalli, I canti dei nostri bimbi, Sandron, 1923 |
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GIANELLI,
GIULIO (1879-1914) Nasce a Torino il 7 ottobre 1879 da Pietro, ingegnere, e da Gennarina Bauducco. ll padre emigra in Argentina e non dà più notizie, la madre muore nel 1883 e il bambino viene messo in collegio, dove viene costretto a umilianti mansioni per pagarsi la retta. Nel 1898 prende la maturità classica ma non ha certo i mezzi per pagarsi l'università. Frequenta tuttavia le lezioni di Arturo Graf e conosce Guido Gozzano, Giovanni Cena, Nino Oxilia e altri futuri protagonisti della scena culturale italiana. Con il sostegno di amici pubblica alcune raccolte di poesie e collabora a riviste (L'Artista moderno, Il Momento, Studium, La Riviera Ligure). Caratteristiche fondamentali della vita e della produzione letteraria di Gianelli sono un intenso spirito religioso, la carità verso il prossimo, soprattutto i bambini, e l'amore per la natura. Dopo aver prestato a Torino la propria opera nel Comitato di Difesa dei Fanciulli ispirato a Don Bosco, nel 1908 si trasferisce a Roma dove collabora al Corriere d'Italia e al Popolo romano; nel 1909 aderisce al movimento per l'alfabetizzazione dei contadini dell'Agro Romano promosso da Cena insieme con Sibilla Aleramo. Questo impegno sociale sfocia nell'adesione ai soccorsi inviati a Messina, in seguito al famoso terremoto. Di ritorno dalla Sicilia conduce con sé Mario e Ugo Morosi, due orfani sopravvissuti di cui si prende cura. Nel 1911 pubblica sul periodico milanese L'Adolescenza la Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino, poi uscito con discreto successo in volume presso l'Editrice de "Il Momento", quotidiano cattolico fondato dal Cardinale Carlo Richelmy, Arcivescovo di Torino, nel 1903. Sempre per la narrativa infantile pubblica poi una serie di raccontini sul Buon augurio, il giornalino edito dall'ospizio dei Piccoli Derelitti di Milano. Intanto tra il 1911 e il 1912 torna più volte in Piemonte a visitare gli amici di un tempo ma anche per sottrarre i suoi due giovani protetti alle inopportune richieste della madre, ricomparsa dopo il terremoto di Messina in cui era stata data per dispersa. Muore a Roma il 27 giugno 1914. BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE
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Giulio Gianelli, Storia di Pipino nato vecchio e morto bambino, S.E.I., 1942, cover, ill. di Massimo Quaglino (courtesy TUTTOFUMETTO PARMA) |
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GINESI,
OLGA (1894-1943) Nasce a Lugo di Romagna il 15 dicembre 1894 da Ferdinando e Rachele Castelfranchi. Si dedica alla letteratura per l'infanzia collaborando a diversi giornali per ragazzi e pubblica testi per i più piccoli. Sposata con Gino Bonfiglioli, ha una sorella minore, Bice (n.1898), sposata con il milanese Mario Luzzatto. Sono tutti di origine ebraica. Dopo l'8 settembre Luzzatto si ritirò nella sua villa di Baveno (Novara) con la moglie, le figlie Silvia e Maria Grazia, di 18 e 16 anni, e la cognata Olga. Pochi giorni dopo venne prelevato dalla villa e fatto prigioniero. La sera del 15 settembre le SS tornarono a Baveno e portarono via anche le quattro donne. Furono tutti uccisi nella strage del Lago Maggiore, che si compì fra il 15 settembre e l'11 ottobre del '43; la morte dei componenti della famiglia Luzzatto e di Olga Ginesi avvenne presumibilmente la sera del 21 settembre. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Piccoli cuori (Cartoccino, 1926) Patria lontana, patria diletta (Cartoccino, 1929) La vendetta dei fiori (Paravia, 1931) nella collana Il piccolo italiano Feste (Paravia, 1932) nella collana I bei Libri Nonno, raccontami di Garibaldi (Paravia, 1932) nella collana Il piccolo italiano Aneddoti garibaldini (Cartoccino, 1932) Un nonno e sette nipotini (Carroccio, 1934) Un cane in scuola (Carroccio di G. e R. Boschi, 1934) Pinocchietta (Carroccio di G. e R. Boschi, 1934) Figli d'Italia (Carroccio di G. e R. Boschi, 1934) Villa Gloria, nido d'amore (Carroccio, 1934) Eroine italiane in terra d'Africa: Maria Boni Brighenti, Lydia Maffioli Rocca (Carroccio di G. e R. Boschi, 1936) Fede e eroismo: Padre Reginaldo Giuliani (Carroccio di G. e R. Boschi, 1936) La fuga dei giocattoli (Vallardi, 1936 e 1944) Presagi di Gloria: Episodi dell'infanzia di uomini illustri. Con 28 grandi tavole in nero di Pier Lorenzo de Vita (Ed. Genio, 1949)
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Olga Ginesi, Un cane in scuola, Bibliotechina "Bimbi d'Italia", Carroccio, 1934 |
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GOTTA,
SALVATOR (1887-1980) Nasce a Montalto Dora in provincia di Ivrea nel 1888, da una famiglia borghese. Compie sgli studi a Torino, dove si laurea. Nel 1915 si arruola volontario fra gli alpini per combattere al fronte, l'esperienza verrà narrata nel suo romanzo più noto, Piccolo Alpino. Eclettico, scrive lavori teatrali e commedie, tiene una famosa rubrica per ragazzi su Topolino, collabora alle sceneggiature cinematografiche, e totalizza una settantina di titoli, tra i quali romanzi all'epoca molto apprezzati, ma anche opere storiche, saggi, biografie, e testi per ragazzi. Aderente al fascismo, nel 1925 scrive il testo dell'inno ufficiale fascista "Giovinezza" su musica del compositore Giuseppe Blanc (1886-1969). Sulla scia dell'enorme successo del piccolo alpino Giacomino Rasi, nel 1935 scrive il seguito, dove il protagonista diviene uno squadrista ne L'altra guerra del piccolo alpino. Sposato, vive sulla costiera ligure, tra Portofino e Rapallo, II suo unico figlio Massimo in guerra è ufficiale dei Savoia Cavalleria. Salvator Gotta Muore a Rapallo il 7 giugno 1980. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Pia (1912) La porta del cielo (1913) Ragnatele (1915) La più bella donna del mondo (1919) L'amante provinciale (1920) Tre mondi (1921) Mistica Patria (1924) Piccolo Alpino (1926) L'altra guerra del Piccolo Alpino (1935, illustrazioni di Italo Mazzocchi ) I birichini del cielo: Romanzo sportivo (1935, illustrazioni di M. Vellani Marchi) La damigella di Bard - commedia in tre atti; Mille lire - commedia in un atto (1936) Piccolo Legionario in Africa Orientale (1938) Ottocento (1940, con tavole a colori di Giuseppe Amisani, che nelle ristampe aumentano progressivamente di numero) La signora di tutti (1945) Il piccolo giardiniere (1946, con 12 tavole di Federico Patellani) Una bimba alla ventura (1955, ill. di P. Nardini) Il piccolo marinaio (1955, ill. di Cattaneo) Tre maestri: Fogazzaro, Giacosa, Gozzano (1975) Zaira ragazza del circo (1963)
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Il testo, di immediato ed enorme successo, è stato illustrato da diversi artisti. La prima edizione del 1926 riporta 5 tavole a colori di Nadir Quinto, ma nello stesso anno un'altra edizione viene illustrata da Cesare Colombi. Per dare un'idea delle vendite, diamo le ristampe dei tre decenni seguenti: 1930, 1932, 1933, 1935 (ill. di Pinochi), 1936, 1938, 1940, 1941 (ill. di Francesco Pelizza), 1942, 1943, 1948, 1950, 1951, 1953, 1956, 1958.
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GOZZANO,
GUIDO (1883 -1916) Nasce a Torino il 19 dicembre 1883 da Fausto e Diodata Mautino. Il padre è ingegnere, la seconda moglie Diodata è figlia di un senatore ed appartiene ad una famiglia benestante, dotata di terre e proprietà ma anche di cultura. Dei cinque figli sopravvivono in tre: Erina, Guido e Renato, ma Guido gode di pessima salute e fin da bambino ha accessi di tosse, tanto che ben presto gli viene diagnosticata la tubercolosi, che lo porterà presto alla tomba. Nel 1900 muore il padre e la famiglia ha bisogno del sostentamento dei figli, ma Guido, che ha frequentato molto male diverse scuole, pur iscritto a Legge, mai prenderà la laurea. Piuttosto, scrive. Inizia collaborando a diversi giornali, anche periodici femminili, e frequenta l'ambiente letterario torinese, che all'epoca vantava qualche bel nome come Arturo Graf e Amalia Guglielminetti, ma è in relazione anche con Massimo Bontempelli, Nino Oxilia, Giovanni Cena. Tra il 1904 e il 1906 pubblica i primi versi, anche su Poesia di Marinetti. Nel 1907 pubblica a proprie spese La via del rifugio, e Tomaso Monicelli, all'epoca giornalista a Milano, lo vuole incontrare. E' forse da qui che nasce una curiosa collaborazione di quello che è uno dei maggiori poeti simbolisti italiani con la Bibliotechina de "La Lampada" di Mondadori, di cui Monicelli era stato il padrino. Collabora al Corriere dei Piccoli e Adolescenza, settimanale cattolico torinese, con venticinque fiabe. Nel 1911 pubblica l'altra grande raccolta di versi, I colloqui, con la cover illustrata da Leonardo Bistolfi (il cui figlio Gian Bistolfi collaborava alla Bibliotechina). Nella celebre e bellissima collana del "La Lampada" Gozzano pubblica nel 1914 I tre talismani, comprendente sei fiabe, e un'altra raccolta sempre di sei fiabe verrà pubblicata postuma da Treves nel 1917 con illustrazioni di Golia, che egli ben conosceva per averlo frequentato nei salotti letterari torinesi. Del resto sembra che comporre fiabe gli fosse congeniale, sebbene fossero storie un po' allarmanti e inusuali. Naturalmente scrive anche di prose giornalistiche, anche se la critica non trova degno di interesse questo aspetto della produzione di Gozzano. Nel 1912 compie un lungo viaggio in India, di cui racconterà nel volume postumo Verso la cuna del mondo (1917). Frequentatore di salotti, descritto dai contemporanei come un elegantone, Guido Gozzano muore nella sua casa di Torino il 9 agosto 1916. Carola Prosperi, sua buona amica, gli dedica un ricordo nel volume Cara Torino, Torino, Viglongo, 1975. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE I colloqui (1911) Raccolte di fiabe: I tre talismani (1914), nella Bibliotechina de "La Lampada" La principessa si sposa (1917)
(courtesy
Tesori di carta, Bologna)
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a Torino nel 1911 Guido Gozzano in una celebre caricatura |
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GRANATA,
MARIO (1895 - n.d.) Nasce ad Alessandria il 22 agosto 1895 da Antonio ed Ermelinda Rampini. Laureato in filosofia, insegna lingua francese; in seguito è anche pubblicista. Dirige il Giornale dei Fanciulli nel 1931, e come altri autori che spesso ritroviamo nelle edizioni Salani degli anni Venti-Trenta (ad es. U. Scotti Berni, G. Chelazzi, M. Rossi Gentile, M.P. Sorrentino), Granata appartiene al regime. Autore di testi scolastici, sceglie di divulgare le materie in cui è più versato attraverso racconti e romanzi destinati ai ragazzi. Per i suoi romanzi storici nel 1937 riceve un Premio dell'Accademia d'Italia di Lire Mille (erogato dal Ministero della Cultura Popolare). Purtroppo di lui, come di altri, non è rimasta traccia né nelle antologie (tranne quelle dell'epoca, che però si limitano a citarlo come autore contemporaneo) né tantomeno nelle letterature. Non essendo ristampato da nessuna casa editrice, non rimane che cercare tracce biografiche nelle opere, reperibili esclusivamente sulle bancarelle dei libri di antiquariato. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Nella prima collana Libri della Gioventù: Da lui ebbe nome il Nuovo Mondo Dai ghiacci del Polo alla Terra del Fuoco Nella seconda a collana Libri della Gioventù: Il grande ammiraglio, al n° 10 Altro: Balilla (sulle cinque giornate di Genova) Terra d'Africa (1937) Nella collana di romanzi storici I CONDOTTIERI, G.B. Paravia, diretta da Vittorio Emanuele Bravetta: Emanuele Filiberto (1928) Guglielmo Lungaspada (1934) Facino Cane (1936) Marcantonio Colonna (1940) M.
Granata, Guglielmo
Lungaspada, Paravia, 1934,
(VED. collana I CONDOTTIERI alla pagina PARAVIA) |
Da lui ebbe nome il Nuovo Mondo nella prima collana Libri della Gioventù Salani M. Granata, il volume Il grande ammiraglio nella seconda collana Libri della Gioventù Salani |
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GRASSO,
ENRICA (1877-1967) Nasce a Torino nel 1877, dove si diploma alla Scuola Normale. Inizia a pubblicare novelle su L'Illustrazione Italiana del Treves, poi collabora a Natura ed Arte, Scena Illustrata, Fanfulla della domenica, Ventesimo Secolo, ed è redattrice del settimanale femminile La Donna, dove pubblica soprattutto articoli su artiste pittrici ma non solo (ad es. 5/4/1911: "Le vittoriose della I Esposizione d'arte femminile a Torino"; 20/7/1912: un pezzo su Evangelina Alciati; ancora su Emma Ciardi). Nel 1908 viene annunciato un prossimo lavoro di Enrica Grasso illustrato proprio da Emma Ciardi, ma purtroppo non risulta in OPAC. Su Comoedia pubblica un pezzo insieme con Giacinta Pezzana su "Grandi attrici del passato". Scrive anche su La Gazzetta del Popolo di Torino e La Sera di Milano, e dopo il matrimonio anche sul Gazzettino di Venezia. Su tutte le testate citate pubblica resoconti, interviste, versi, prose, poi raccolti anche in volume. Sposa nel 1907 Cesare Spellanzon (Venezia, 14/2/1884 - Milano, 4/9/1957), da cui ha le figlie Silvia, Annamaria e Gabriella. Nel 1920 la famiglia si trasferisce a Milano. Cesare Spellanzon è giornalista e storico; esordisce sul Gazzettino di Venezia poi passa a Il Secolo d'Italia e al Corriere della Sera e a molte altre testate. Negli Anni Venti per lui termina la libertà di stampa (sottoscrive il Manifesto degli intellettuali antifascisti promosso da Giovanni Amendola); dal 1928 firma con gli pseudonimi di Sigma, Caesar, C.S.; poi si dedica alla ricerca storiografica: la sua maggior opera è la Storia del Risorgimento, col primo volume nel 1933 e il quinto ed ultimo nel 1950. Nel 1952 viene insignito dal premio dell'Accademia dei Lincei e dal Diploma di Benemerito dalla Presidenza della Repubblica. Durante il brutto periodo fascista la famiglia sfolla a Usmate Velate nella località Cassinetta, dove è Enrica a sostentare la famiglia. Infine nel dopo guerra torna a Milano, in Piazza Carlo Erba al n°4. Enrica Grasso muore nel 1967. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: Dolce risveglio (Cappelli, 1905) Fra due silenzi (Cappelli, 1907) Le ombre dell'amore (Norsa, 1910) Ferri vecchi e cannoni nuovi - racconto veneziano del 1915-16 (Bemporad, 1918) nella collana Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Occhionero e Occhioazzurro (Mondadori, 1923), nella Bibliotechina de La Lampada La scuola degli uccellini (Vallardi, 1936) Giovanni e Sebastiano Caboto (Paravia, 1938) Leonardo Bistolfi (Oberdan/Zucchi, 1940) I Caboto (Paravia, 1944)
Enrica
Grasso, Ferri
vecchi e cannoni nuovi, Bemporad, 1918 |
Enrica Grasso, La Scuola degli Uccellini, Vallardi, 1939 ill. di Bonfanti |
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GRAZIANI CAMILLUCCI, EUGENIA (1873 -1963) Nasce a Vittorio Veneto nel 1873 da famiglia ebrea; consegue il diploma magistrale e subito si trasferisce nella poco ospitale Maremma, in un paesino nei pressi di Massa Marittima, dove insegna nelle scuole elementari. Qui viene a contatto con il mondo dei poveri, degli operai, e ne rimane un poco scossa. Prende molto a cuore il suo magistero, tanto che organizza dei corsi serali per gli adulti analfabeti del luogo. Collabora al giornale didattico I diritti della scuola, cercando di favorire la frequenza (all'epoca la scuola non era obbligatoria se non per i primi anni, tanto solo da poter apprendere come leggere scrivere e far di conto). Sposa Ubaldo Camillucci, dal quale ha il figlio Camillo nel 1908. Nel 1913 esordisce come autrice letteraria con il testo Quel che racconto al mio piccino di tre anni, appunto dedicato al figlioletto. Seguono altri volumetti di storielle facili sempre rivolti ad un pubblico piccino, come Sulle ginocchia della mamma, Ogni pagina un racconto, Storielle della mia età. Il marito però muore presto, e lei si trova a dover affrontare la vita vera. Indomita, si dedica anima e corpo all'attività letteraria, che all'epoca forse poteva darle qualche lira in più, con una sterminata produzione. Pubblica dapprima presso Paravia, poi Vallardi, e infine, in tarda età, presso La Scuola di Brescia, salvo occasionali collaborazioni con altre case editrici. Spazia in tutti i generi, ma ovviamente la didattica ha il primo posto: corsi di letture per le scuole elementari, esercizi di logica grammaticale, esercizi di aritmetica, sillabari, libri didattici illustrati del regno animale (nel mondo degli insetti, mammiferi, uccelli, serpenti), e poi del regno vegetale, libretti di compiti per le vacanze, giochi di intelligenza, e chi ne ha più ne metta. Non manca un manuale di economia domestica, una raccolta epistolare, e perfino una letteratura per l'infanzia, quest'ultima a dire il vero un po' scarsa, un mero elenco di autori e alcuni dei loro titoli. Per quanto attiene alla narrativa, il suo testo più famoso rimane La cara cerchia, romanzo per giovinette, in origine facente parte della collana "Le Rose" diretta da Maria Bersani, poi variata nella collana "I Bei Libri", sempre di Paravia. In questo testo che descrive il mondo operaio, gli stenti e le ristrettezze, il lavoro viene visto come riscatto sociale e il mezzo per tendere al miglioramento. Tale concetto viene ripetuto spesso, anche nei libri per i più piccini, come Nessuno è povero se è sano e buono, nella collana "Il Piccolo Italiano" di Paravia; in questa collana pubblica ben sei titoli. La maggioranza della sua produzione è composta da raccontini moralistici diretti ai ragazzi più piccoli, ma produce anche pièces teatrali e sceneggiature di favole (e purtroppo anche un Pinocchio). Dal 1938 al dopoguerra l'attività letteraria registra uno stallo, dovuto alle persecuzioni razziali del Regime, anche se fin dal 1935 si era convertita al cattolicesimo. Eugenia Graziani Camillucci muore nel 1963. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Quel che
racconto al mio piccino di tre anni (Milano, La Voce Delle Maestre D'asilo,
Unione Tip., 1911) Eugenia
Graziani Camillucci,
Piccole Storie (Sillabario e Compimento al Sillabario), Signorelli, 1944 ill. Luca Fornari
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Le novelline di tutte le stagioni letture semplici e gaie per i bambini che hanno imparato a leggere Signorelli, 1923 cover di Luigi Melandri, ill. int. di Marina Battigelli |
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GRIMM,
I FRATELLI: GIACOBBE (1785-1863) GUGLIELMO (1786-1859) Nascono ad Hannover dove compiono studi di storia e filologia, e vivono sempre insieme. Studiosissimo, severo e metodico Giacobbe; sognatore, dolce e fantasioso Guglielmo. Il primo è anche autore di una Grammatica tedesca e di una Mitologia tedesca, dove raccoglie gli antichi miti pagani dei popoli germanici. I due fratelli ricercano l'anima della vecchia Germania attraverso il racconto e la lingua del popolo; viaggiano per tutto il Paese prendendo appunti e scegliendo, per le loro raccolte, le fiabe ancora tramandate a veglia: quelle con lontane origini orientali, le beffe e le arguzie, le fiabe con gli animali per protagonisti, le filastrocche ("la bella Caterina"). Molte sono le fiabe di provenienza nordica, come Pollicino. L'aria indigena viene assunta dall'ambientazione, in genere la foresta, popolata da elfi e folletti. E' sempre presente la morale, anche un po' alla buona, come quella dei proverbi. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Kinder und Hausmarchen (1812) a cui seguono un secondo volume nel 1815 e un terzo nel 1818.
Le fiabe dei Fratelli Grimm, universalmente note e divenute classici per bambini, vengono pubblicate da tutti gli editori e continuamente ristampate. Salani pubblica le fiabe dei Fratelli Grimm in forma ridotta per i più piccini in viarie collane, ma anche in raccolte complete per adulti (ad es. Le Novelle per le famiglie, nella Biblioteca Salani Illustrata). Bemporad le pubblica nella collana Capolavori Stranieri per la Gioventù.
FILMOGRAFIA DI BIANCANEVE |
ill. interne di Corrado Sarri (2° e 3° di tre volumi) |
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GROSSI MERCANTI, ONORATA (1853 - 1922) Pare
impossibile, ma è sempre così: la maestrina ottocentesca
si mette a scrivere - non la maestrina dalla penna rossa, che ha altri
grilli per il capo - ma quella che è anche una brava madre di famiglia,
un po' sovrappeso, devotamente dedita al proprio magistero, tanto da inculcare
nelle menti dei fanciulli a lei affidati, oltre al sapere, anche tutto
il proprio pensiero, da filosofico a politico, e per farlo bene, si mette
appunto a scrivere. Scrive di tutto, raccontini illeggibili di stampo
didattico, operette morali, commediole, e via discorrendo. Aveva iniziato
la maestrina Baccini, tuttavia ben presto svincolata dalle istituzioni,
che aveva avuto per prima l'idea geniale di far divertire i piccini con
un raccontino simpatico, l'immarcescibile Pulcino, e che si è
guadagnata un posto di tutto rispetto nel panorama della prima letteratura
infantile - soprattutto come direttrice di Cordelia - ma il suo
esempio fu immediatamente seguito da una massa di maestrine che, credendosi
scrittrici, hanno invaso le tipografie di testi sempre uguali e nella
maggioranza dei casi privi di qualsivoglia valore. Questo preambolo è
tutto in onore di Onorata Grossi Mercanti, ma vale anche per Eugenia Graziani
Camillucci, Gemma Mongiardini Rembadi, le sorelle Errera, le sorelle Fumagalli,
Maria Savi Lopez, e tante altre. |
Onorata Grossi Mercanti, Dice il proverbio... Bemporad, 1901 ill. int. di Giorgio Kienerk |
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HAYDEE
(1867 - 1946) Ida Finzi nasce a Trieste da Giuseppe e Chiara Clerles il 1° settembre 1867 e qui vive per tutta la vita; l'ambiente letterario lo frequenta tramite le riviste letterarie alle quali collabora. Ha due sorelle e tre fratelli, la famiglia è agiata e dotata, soprattutto per la musica. L'ambiente è quello dell'intellighenzia borghese della Trieste fin-de-siècle che si ritrova in tanta letteratura (Ida è compagna di scuola di una delle ragazze Wieselberger, e come non pensare alle tre sorelle amate da Zeno Cosini?). Nel 1885 Ida esordisce quindicenne sull'Indipendente di Trieste con lo pesudonimo Haydée, derivato da Il conte di Montecristo di Dumas, con brevi articoli di attualità rivolti al pubblico femminile. L'anno successivo pubblica con Treves due racconti per bambini, Paolo Landi e Gli amici di Lucia, l'anno dopo si rappresenta al Teatro Carignano di Torino un suo dramma in cinque atti, Il Girasole. Purtroppo il giorno dopo la prima rappresentazione l'attrice principale Maria Rosa Guidantoni, che Eleonora Duse chiamava "la più grande matta dell'arte", fugge in Russia con Emanuel e Haydée ci rimane molto male. Entra al Piccolo, al quale collabora per 27 anni, e all'Illustrazione Popolare, il che le dà una notorietà immensa. Anche sull'Illustrazione Italiana si occupa di critica teatrale e letteraria, e cura una rubrica femminile in cui si firma come "la signora in grigio" fino al 1933; altre testate alle quali collabora sono Il Caffaro, Roma letteraria, e quel Fanfulla della domenica che raccoglie le più prestigiose firme del periodo: D'Annunzio, Verga, Gnoli, Scarfolgio, Neera, Serao, Contessa Lara. Inizia a scrivere novelle e romanzi, commedie e libretti d'opera, e ottiene una gran quantità di premi (15), compresa una "penna d'oro e brillanti" per una novella in un concorso offerto dalla Regina Margherita. Nel 1912 viene indetto il premio Rovetta dalla Società degli Autori di Roma e lei vince con Faustina Bon. La Prima Guerra Mondiale la costringe a lasciare Trieste per trasferirsi a Bologna e poi a Milano; il conflitto lascia impressioni vivissime su di lei, che ama la propria città e ne scrive sempre volentieri; nel 1916 pubblica con Bemporad Bimbi di Trieste, sorta di reportage sui piccoli profughi. Tornata nella città natale a fine conflitto, trova la situazione assai cambiata e pervasa di dolore (il martirio di Cesare Battisti ha riportato alla memoria quello di Guglielmo Oberdan, sempre amato dai triestini): eppure lei stessa era stata fortemente interventista, esaltata dalla ricerca dell'identità nazionale. Pubblica insieme con Bruno Astori (1922) La passione di Trieste: diario di vita triestina: luglio 1914-novembre 1918. Nel dopoguerra riprende comunque le sue cronache mondane e frivole; si fa un nome anche perchè nei suoi romanzi le protagoniste non esitano a condursi liberamente, tanto che viene perfino censurata. Nel 1933 Vita di Doretta Cisano viene acclamato dalla stampa nazionale come "il romanzo di Trieste". Si riafferma in lei il sentimento nazionale, che la porta a credere in Mussolini, fino ad omaggiare nei suoi scritti lui e la 'forza della latinità' e a tesserne le lodi ne Il libro della Madre e del Bambino (che nel 1933 vince il premio Fusinato). Nel 1938 Ida Finzi cade vittima delle leggi razziali: non può più pubblicare, e presto deve anche lasciare la propria abitazione (una delle sorelle morirà in un lager tedesco) e intraprendere un triste esilio che la porta fino in un ospizio di Portogruaro, dove muore il 23 gennaio 1946. Nell'ambito letterario triestino è necessario ricordare il "premio Haydée", istituito nel 1950 da Mario Finzi "in ricordo della sorella Ida Finzi, scrittrice e giornalista di grande merito, con un concorso annuale a premio per una prosa d'arte fra le alunne dell'ultima classe delle scuole medie superiori". TITOLI Il cuore delle bambine (1922), al n° 44 della Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Bimbi di Trieste (scene dal vero, 1916), al n° 93 della Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Narrativa: Gli amici di Lucia (1892), Novelle e poemetti (1895), Dalla vita: novelle (1898), Racconti di Natale (1908), Il ritorno (1909), La risorta: dramma in un atto (1913), Faustina Bon: Romanzo teatrale, fantastico (1913), Vita triestina avanti e durante la guerra (1916), Ricordi triestini (1919), Le quasi artiste (novelle, 1925), Sorelle (1926), Vita di Doretta Cisano (1933), Il libro della mamma e del bambino: volume dedicato alle madri d'Italia (1934, illustrato da Moscheni), Rime di Trieste e di una vita (1935) Per il teatro: Barba Romolo, Pantalon Spiritista, Per te!, Aura (libretto per il melodramma musicato dal M° A. Zanella) |
Haydée negli Anni Dieci (sin) e negli Anni Venti (ds) |
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HAWTHORNE,
NATHANIEL (1804 - 1864) Nasce a Salem, Massachusetts, il 4 luglio 1804; il padre, capitano di Marina discendente di uno dei giudici del famoso processo alle streghe di Salem del 1692, muore lasciando il figlio piccolo, che per tutta la vita resta legatissimo alla madre. Scriverà all'amico Longfellow: "I have locked myself in a dungeon and I can't find the key to get out." E' amico di Franklin Pierce, che diventerà il 14° Presidente degli Stati Uniti, ma conosce anche Ralph Waldo Emerson e Henry David Thoreau. Il suo primo romanzo, Fanshawe, è basato sulle sue esperienze e viene pubblicato anonimo nel 1828, senza molto successo. Nel 1837 inizia a pubblicare una serie di racconti per bambini (Twice Told Tales viene apprezzato anche da Poe). Hawthorne non guadagna abbastanza con la letteratura ed è costretto ad impiegarsi con scarso successo. Nel 1853 l'amico Pierce diventa Presidente e Hawthorne, che aveva scritto per lui una biografia, viene nominato console a Liverpool, dove risiede per 4 anni e successivamente passa un anno e mezzo in Italia; a Roma, dove si reca con tutta la famiglia, moglie e figlie, abita in un grande appartamento in via Pinciana da dove gode di un fantastico panorama e dove scrive il suo ultimo romanzo, The Marble Faun (1860), dove l'elemento di mistero e di peccato giunge al suo massimo grado. Muore il 19 maggio 1864 a Plymouth, New Haven, durante una scalata con l'amico Pierce. Sebbene il suo romanzo più famoso sia The Scarlet Letter Hawthorne ha complessivamente prodotto più per l'infanzia che per gli adulti. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Twice-told Tales (1837 e 1842) Famous old People (1841) Liberty Tree (1841) Grandfather's Chair (1841) Biographical Stories for Children (1842) The Scarlet Letter (1850) The Snow Image, and Other Stories (1851) The House of the Seven Gables (1851) A Wonder Book for Girls and Boys (1851) The Blithdale Romance (1852) Tanglewood Tales for Girls and Boys (1853) Racconti e leggende dell'antica Grecia Il libro degli eroi Racconti del Far West The Marble Faun (1860)
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a sin: frontespizio; a ds: la bellissima guardia in seconda e terza di copertina Nella COLLEZIONE SALANI PER I RAGAZZI vi sono due titoli di Nathaniel Hawthorne: n° 16 Il Libro delle Maraviglie (sotto a sin) n° 18 Il Mondo delle Maraviglie Le medesime storie dei miti e leggende della Grecia classica sono pubblicate dall'Istituto Editoriale Italiano al n° 12 della Biblioteca dei Ragzzzi (sotto a ds) con illustrazioni di Duilio Cambellotti |
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HOHLER,
VENETIA (1870-1933)
Venetia Hohler pubblica alcuni libri per bambini nello stile della zia Mrs. Molesworth, ai posteri assai più nota di lei. Viene pubblicata anche come Mrs. Edwin Hohler. The bravest of them All of Honour not Honours (1899, ill. di Charles E. Brock) viene tradotto dall'inglese da Carolina Isolani come Meglio l'onore che gli onori e pubblicato da Bemporad nel 1908, senza ristampe. E' l'unico titolo italiano della scrittrice, e viene elencato tra le novità letterarie nella Gazzetta Ufficiale del 15/10/1909 n°243, p. 5640. Venetia Hohler Muore il 19 luglio 1933 a Westhampnett (Sussex). BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE: Mrs.
Edwin Hohler, The Picture on the Stairs, ristampa
Dx: una versione anteriore in hard cover |
Venetia Hohler, Meglio l'onore che gli onori, ill. int. di Filippo Marfori Savini (courtesy Lia Madorsky) |
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INVERNIZIO,
CAROLINA (1851 - 1916) Sia chiaro, noi consideriamo Carolina Invernizio una scrittrice per adulti, prima esponente italiana di quel noto tipo di romanzi che va sotto il nome di feuilletons, che nacque in Francia attorno al 1830, ebbe grandissimo successo - rivolto com'era ad un pubblico di tipo popolare - ed ebbe lunga vita sino ai primi decenni del Novecento, sia pure variando le modalità e le tematiche. Per un breve excursus sul feuilleton ved. la pagina web IL FEUILLETON. Tuttavia, Carolina Invernizio ebbe la ventura di scrivere anche qualche testo per ragazzi, racconti di fate, e quel romanzo, Spazzacamino, che Salani, suo storico editore, inserì nella Biblioteca dei Miei Ragazzi. Per questo, e solo per questo, abbiamo elencato Carolina Invernizio tra gli autori di testi per ragazzi, anche se questa non era affatto la sua vocazione. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE I sette capelli d'oro della Fata Gusmara (1909) Spazzacamino (1912) La villa delle fate (1912) Cuori di bimbi (1915)
Anna Levi, Si pecca ad ogni pagina - Le due vite di Carolina Invernizio,
Bibliografia&Informazione, 2014 NUOVA BIOGRAFIA DI CAROLINA INVERNIZIO Carolina Invernizio, Rina, Salani, 1890 |
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KASTNER,
ERICH (1899 - 1974) Nasce il 23 febbraio 1899 a Dresda, si laurea in lettere nel 1925 all'università di Lipsia; inizia l'attività di giornalista ma pubblica raccolte di poesie che hanno un enorme successo, Herz auf Taille e Larm im Spiegel. Si trasferisce a Berlino sin dal 1927, dove collabora a diverse testate, anche con vari pseudonimi. I suoi pezzi giornalistici tuttavia si discostano assai dalla vena poetica, infatti sono assai critici verso il nazionalismo spinto della Germania e conditi di ironie a volte anche pesanti. Dopo l'avvento di Hitler le sue opere vennero pubblicamente bruciate e messe al bando, e nel 1943 gli fu proibito di scrivere. Nel dopoguerra si stabilisce a Monaco di Baviera, dove per anni tiene la rubrica letteraria sul Neue Zeitung, e qui muore il 29 luglio 1974. E' autore di diversi fortunati testi per ragazzi, di cui famoso rimane Emilio e i detectives (1928). Kästner pubblica anche diversi romanzi per adulti, testi teatrali, e un'autobiografia nel 1958. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Fabian (1931) Drei Manner in Schnee (1934) Doktor Erich Kästner Lyrische Hausapotheke (1936) Till Eulenspiegel (1938) Die Konferenz der Tiere (1949) Die Schule der Diktatoren (1957) Per ragazzi: Emil und die Detektive (1928) trad. it Emilio e i detectives Punkten und Anton (1931) trad. it. Antonio e Virgoletta Emil und die drei Zwillinge (1934) trad. it. Emilio e i tre gemelli Die fliegende Klassenzimmer (1934), trad. it. La classe volante Das doppelte Lottchrn (1949), trad. it. Carlotta e Carlottina Der kleine Mann (1963) trad. it. Il piccolo uomo Erich
Kästnerr,
Avventure di ragazzi, Bompiani, 1947, ill. di
di W. Trier
A destra, l'Autore
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KIENERK,
VITTORIA (1920 - 2013) Nasce a Firenze l'11 gennaio 1920 da Giorgio, famoso pittore, e Margherita Marcacci. Studiosa e storica dell'arte, insegna questa materia al Liceo Galilei di Pisa; al contempo pubblica novelle su La Settimana dei Ragazzi diretta da Laura Orvieto e testi sull'arte dedicati ai ragazzi. Per Salani pubblica I figli del "San Giorgio" , e per Vallecchi le monografie dedicate a Giotto, Donatello e Michelangelo, nella collana Fontelucente per ragazzi. Trascorre gli ultimi anni nella villa di famiglia a Fauglia, dove conserva i quadri e le memorie del padre (v. KIENERK GIORGIO alla pagina ILLUSTRATORI della Biblioteca delle Signorine Salani), poi donati al Comune di Fauglia che ha realizzato il Museo Giorgio Kienerk. Vittoria Kienerk muore il 4 marzo 2013. La biografia completa e dettagliata si trova in: Anna Levi, Storia della Biblioteca dei Miei Ragazzi, ed un ritratto particolare si trova in La casa e il tempo - un ritratto di Vittoria Kienerk a cura di Eugenia Querci. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE I figli del "San Giorgio" (Salani, 1951, ill. Gastone Rossini), al n. 83 della Biblioteca dei Miei Ragazzi Il maestro dei pittori: Giotto (Vallecchi, 1951, ill. G. Castellani) Il grande picchiapietre: Donatello (Vallecchi, 1953, G. Paszkowski) Il gigante dell'arte: Michelangelo Buonarroti (Vallecchi, 1958) Un bambino e un artista (La Scuola, 1962, ill di Carlo Galleni) Un ragazzo nel mondo dell'arte (Brescia, La Scuola, 1966, disegni di Gaspare de Fiore) Vittoria
Kienerk insieme con Loredano Ugolini
a Firenze nel 2012, alla presentazione del libro di Anna Levi Storia della Biblioteca dei Miei Ragazzi, dove entrambi compaiono Photo: © Lia Madorsky |
La casa e il tempo - Un ritratto di Vittoria Kienerk, Livorno, MP, 2021 in copertina: "Margherita e Vittoria" di Giorgio Kienerk, 1925 |
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KIPLING,
RUDYARD K. (1865 - 1936)
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KONOPNICKA,
MARIA (1842 - 1910) Maria
Konopnicka, a ds. in un francobollo commemorativo
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LA
FONTAINE, JEAN de (1621 - 1695) Nasce a Château-Thierry nel 1621; di origini borghesi, compie qualche studio di diritto, poi subentra al padre nella carica di ispettore delle acque e delle foreste. Nel 1647 sposa la giovanissima Marie Héricart, ma nel 1658 si trasferisce a Parigi e lascia la moglie a casa. Parigi all'epoca gravita attorno alla corte di Luigi XIV e per fare qualcosa occorre un protettore: quello del giovane La Fontaine è il ministro delle finanze Fouquet, e una volta caduto questi in disgrazia, per La Fontaine le cose si mettono male. Sopravvive poichè i suoi versi delicati, che reinterpretano le novelle di Boccaccio, di Ariosto, di Esopo e di Fedro, erano piaciuti alle dame salottiere, la duchessa di Orléans, la duchessa di Bouillon, madame de Sévigné. Frequenta naturalmente i letterati dell'epoca: Racine, Molière, Boileau, madame de La Fayette, e infine riesce a farsi apprezzare anche dal Re Sole in persona. Muore a Parigi nel 1695. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Les amours de Psyche et de Cupidon Adonis (1669) Contes et nouvelles en vers (1664-1671) Fables (1668 libri 1-6, 1679 libri 7-11, 1694 libro 12). Le favole di La Fontaine sono pubblicate da tutte le case editrici, anche nelle riduzioni per bambini, e a tutt'oggi ristampate. |
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LARY,
CIA (1920 - 2016) BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Il serpente di giada, nella collana I Grandi Romanzi Salani (1942) I sette paladini, nella collana I Romanzi della Rosa (1944) Tre sulla traccia, nella collana Biblioteca delle Giovinette (1953) Il settimo aquilone, nella collana I Romanzi della Rosa (1954) E c'eran tre donzelle ..., nella collana I Romanzi della Rosa (1956) |
Cia Lary, Tre sulla traccia, Salani, 1953 cover di Remo Squillantini |
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LICHTENBERGER,
ANDRE' (1870 - 1940) Nasce a Strasburgo il 29 novembre 1870 da Paul Emile e Mathilde Stotz. Ha un fratello maggiore e una sorella minore morta in tenera età. La famiglia, alsaziana, dopo il passaggio della regione alla Prussia si trasferisce in Francia, a Biarritz. André studia al liceo e si laurea alla Sorbona di Parigi nel 1891. Nel 1898 pubblica Mon Petit Trott e il seguito La pettite soeur de Trott con l'dea di ricordare la sua infanzia dorata nelle regioni basche, e con sua sorpresa il titolo ebbe grande successo (sarà ristampato fino a tutti gli anni Settanta del Novecento, anche se l'eloquio è datato e la storia abbastanza banale). Sposato con due figlie, si dedica quindi alla letteratura e a studi storici e sociopolitici. Riceve incarichi politici e militari e viaggia molto. Sull'eco del successo costante di Mon Petit Trott riceve il premio Montyon dell'Accademia francese; riceve inoltre diverse altre onorificenze. Oltre a numerosi saggi critici e romanzi, scrive qualche altro testo per bambini e collabora a numerose riviste tra le quali la Semaine de Suzette. Muore a Parigi il 23 marzo 1940. (Biografia completa nel volume di Anna Levi Storia della Biblioteca dei Miei Ragazzi). BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Mon petit Trott (Paris, Plon, 1898) La petite soeur de Trott (Paris, Plon,1898) Le petit roi (Paris, Plon, 1910) Le petit chaperon vert: suivi d'autres contes (dessins de Joseph Hémard, Paris, Cres, 1922) Poupette, fille d'Allah: roman (Paris, Baudinière, 1924) Notre Minnie (Paris, Libr. Plon, 1925) Des enfants dans un jardin (Paris, Plon, 1927) Les contes de Minnie: histoires de bêtes, d'enfants, de fées et de bonnesgens (Paris, Plon, 1928) L'elephant houndji-poundji (illustrations de Henry Morin, Paris, Editions Gautier-Languereau, 1928) L'oncle d'Afrique (ill. di H. Morin, Gautier&Languereau, 1938) La dompteuse des Tamanoirs (ill. di H. Morin, Gautier&Languereau, 1939) TRADOTTI: I segreti delle signorine (trad. di Emilia Nevers, Torino, Giornale delle donne, 1902) Il piccolo re (trad. di Matilde Capello; ill. Ninon ed Edina Altara, Bemporad, 1930), al n° 53 della collezione Capolavori stranieri per la gioventù Lo zio d'Affrica (trad. di Marina Grazzini, Salani, 1941), al n° 66 della Biblioteca dei Miei Ragazzi Gli avventurosi Tamanoir (ill. di U. Signorini, Salani, 1965) LE TRADUZIONI DI MON PETIT TROTT: Trottolino mio (trad. di Mario Calo, ill. Dino Tofani, Bemporad, 1911 e rist. 1932 al n° 25 della collezione Capolavori stranieri per la gioventù) Trot e la sorellina (Milano, Il Corriere Della Sera, 1929: Il romanzo mensile) Il piccolo Trott (disegni di Tita, Milano, Carroccio, 1945) Il mio piccolo Trott ( Edizioni Paoline, 1943) La sorellina di Trottolino (trad. di Leopoldo Cassis, Edizioni Paoline, 1947) La sorellina di Trott (cover di Corbella, disegni di Tita, trad. di Attilio Rovinelli, Carroccio, 1949) Il piccolo Trott e la sua sorellina (ill. Italo Orsi, Corticelli, 1956; rist. Mursia 1962) Trottolino mio (Carroccio-Aldebaran, 1957)
(courtesy Lia Madorsky)
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A.
Lichtenberger, Trottolino mio, Bemporad,
1911, frontespizio
ill. Dino Tofani (prima edizione italiana) (courtesy Libreria S. Agostino, Firenze) A. Lichtenberger, Il piccolo Trott, Carroccio, 1949 cover di Ferdinando Corbella, ill. interne di Tita (courtesy Donatella Legnani)
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LOMBROSO,
PAOLA (ZIA MARIU', 1878 - 1954) Nasce a Pavia il 14 marzo 1878, figlia dello psichiatra e antropologo Cesare Lombroso (Verona 1835 - Torino 1909) e Nina De Benedetti, ma cresce a Torino. E' sorella di Ugo e di Gina (1875 -1944, sociologa, antropologa e scrittrice, moglie di Guglielmo Ferrero). La forte personalità paterna e la sua fama portano tutti e tre i figli ad occuparsi dei medesimi studi e a continuare l'opera paterna (Paola e Gina cureranno anche una biografia del padre). Paola inizia a studiare i bambini e pubblica nel 1895 Saggio sulla psicologia dei bambini al quale seguiranno altri saggi consimili, tra i quali Nella penombra della civiltà insieme con il marito Prof. Mario Carrara (1866-1937), allievo di Cesare Lombroso, sposato nel 1900 e dal quale ha due figli. A fine secolo è molto vicina ad Anna Kuliscioff. Nel 1896 fonda insieme con la sorella un'istituzione di assistenza pubblica, "Scuola e famiglia" per alunni delle scuole elementari. Collabora a Per l'Idea, supplemento de Il grido del popolo, organo ufficiale del PSI torinese e, in seguito alla crisi politica del 1898, viene arrestata. Per lei il socialismo è una scelta umanitaria e un'occasione per relizzare delle indagini sociologiche. Collabora con Il Giornalino della domenica e a lei si deve l'idea di un supplemento del Corriere della Sera, che nel 1908 diventerà il Corriere dei piccoli, ma per la direzione della nuova testata le si preferisce Silvio Spaventa-Filippi. Ciò nonostante rimane come collaboratrice e titolare della rubrica Piccola Posta, che firma come Zia Maria. Presto tuttavia lascia la testata e inizia a pubblicare fiabe e racconti per bambini, firmandosi come Zia Mariù. Durante la Grande Guerra crea le "Ville per i figli dei soldati", che trasforma in seguito nelle "Case del sole" per bambini tubercolotici figli di soldati; sua anche è la costituzione delle "Bibliotechine rurali di Zia Mariù" che distribuiscono gratuitamente i volumi nelle più sperdute piccole scuole italiane. Nel 1925 la Paravia & C. vara le prime due serie di 6 volumetti illustrati della "Collana Zia Mariù". Poichè è antifascista, viene controllata; nel 1936 viene arrestato il marito, che poi l'anno dopo muore, e dal 1938 è costretta all'isolamento dalle leggi razziali. Nel 1942 muore anche la figlia Maria Gina e nel 1943 Paola Lombroso deve lasciare l'Italia e si rifugia in Svizzera presso la sorella, la quale muore poco dopo. Rientrata in Italia dopo la guerra, si stabilisce a Torino, dove viene eletta Presidente del Centro di Letteratura Infantile e nel 1950 le viene assegnata la medaglia d'oro dei benemeriti della Pubblica Istruzione. Muore nel 1954. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Briciolina e Musoduro (Bibliotechina de "La lampada", ill. di Angoletta, nd) Zia Mariù (fiabe, 1912; ristampa 1921, Bemporad, ill. di Mussino) Storia di una bambina e di una bambola (1914; ristampa "Collana Zia Mariù", 1925) Un reporter nel mondo degli uccelli (Bemporad, 1917; ristampa 1921, ill. di Finozzi) Storie vere di Zia Mariù (Bemporad, 1916, ill. di Bona Gigliucci; ristampa 1921) La vita è buona ("Biblioteca delle Giovani Italiane", Le Monnier, Firenze, 1910 Storie di bambini che conosco ("Collana Zia Mariù", Paravia, 1924, ill. di Edina e Ninon)
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sin: Bemporad, 1921, ill. di Ugo Finozzi ds: al n° 75 della Biblioteca Bemporad per i Ragazzi, ill. di Attilio Mussino |
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LUCATELLI,
LUIGI (1877
- 1915)
Nasce a Roma nel 1877 da Annibale Lucatelli, patriota difensore della Repubblica Romana (come il fratello Cesare, decapitato dal governo papale nel 1861) liberato dopo il 20 settembre 1870 e di mestiere mosaicista. Pubblicista, grande umorista, autore di romanzi, novelle, bozzetti, è anche corrispondente di guerra; diventa molto popolare con lo pseudonimo di Oronzo E. Marginati, sulle pagine della testata statirica Il Travaso delle idee di Filiberto Scarpelli. Scrive anche alcuni testi non eccelsi per ragazzi, sul genere buffonesco come andavano di moda a cavallo tra Ottocento e Novecento, nella tradizione italica derivata dal Collodi e presto virata nella produzione di pure scempiaggini di autori molto prolifici ma di poca sostanza (tutti padri di personaggi dai nomi improbabili, e tra questi citiamo Ernesto Nuccio, Ildebrando Bencivenni, Ettore Boschi, Alberto Cioci, Augusto Piccioni, per non citare tutti gli autori di pinocchiate). Ammalatosi gravemente, muore a Roma nel 1915.
illustrazioni interne di A. Del Senno |
Come ti erudisco il pupo, Il Travaso Editore, 1915, cover e front vignette interne di Scarpelli, Finozzi e Guasta Si tratta del testo di una sua conferenza, con in appendice un campionario dei suoi "pezzi" usciti con lo pseudonimo di Oronzo E. Marginati, una macchietta che divenne assai popolare perché incarnava lo spirito anarcoide pronto a protestare di fronte a un'ingiustizia, il tutto fatto con bonomia e umorismo. Il volume fu pubblicato a cura dei suoi amici dopo la sua morte.
Luigi
Lucatelli, alias Oronzo E. Marginati
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