letteratura
per ragazzi
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LETTERATURA PER RAGAZZI: AUTORI (A-C) |
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ALBIERI,
ADELE (1877 - 1964) Adele
Albieri
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ALCOTT,
LOUISA MAY (1832
- 1888) Nasce il 29 novembre 1832 a Germantown, un piccolo paese vicino a Philadelphia, ma a sei anni la famiglia si trasferisce a Boston, dove il padre Amos Bronson Alcott gestisce una scuola, Little Paradise, cercando di mettere in pratica gli insegnamenti pedagogici innovativi di Jefferson e di Pestalozzi. La scuola paterna ha una grande influenza sulla Alcott , anche per le frequentazioni eccellenti: Ralph Waldo Emerson, Henry Thoreau e Nathaniel Hawthorne. Ancora giovanissima si dedica alla letteratura, soprattutto a quella per la gioventù, innovando quello che era il panorama del periodo, ancora legato agli schemi tradizionali dickensiani. Fin dall'infanzia mostra passione per la letteratura: a otto anni scrive una poesia, "A una robinia", che la madre straccia dicendole ironicamente: "se seguiti così farai impallidire la gloria di Shakespeare". Louisa nondimeno legge tutta la letteratura inglese e tedesca, e a 16 anni si dilpoma maestra e comincia ad insegnare ai bambini, occupoazione che dura 15 anni. La prima pubblicazione è Flower fables, scritto per le sorelle e per gli amici, che passa inosservato. Compie per un periodo di un anno un viaggio in Europa, come dama di compagnia di una signora benestante, ed è un viaggio assimilabile al Grand Tour che compivano i giovani americani della classe superiore al termine dei loro studi. Nel 1868 pubblica Little Women, concepito inizialmente come una serie di racconti, che da un giorno all'altro la rende celebre. Il successo enorme raggiunto da Little Women si deve ricercare in diversi fattori: in parte per la nuova formula del "realismo educativo", in parte perchè ispira sentimenti nazionali e sociali, dopo la raggiunta unione degli Stati Uniti d'America. Il motivo pedagogico è più o meno dichiarato, e sta nell'ottimistica fiducia nelle risorse morali del prossimo, potenziate dalla libertà e condotte alla conquista della tolleranza e dell'amore. Nel 1862 Louisa lavora come infermiera volontaria in un ospedale di Boston per l'accoglienza ai feriti della Guerra di Secessione, e qui contrae il tifo, che all'epoca si curava con il mercurio: la probabile causa dell'avvelenamento che la porta alla tomba a soli 56 anni nel marzo 1888, a Boston. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Flower Fables (1855) Hospital Sketches (1863) Little Women (1868) Good Wives (1869) An Old Fashioned Girl (1870) Little Men (1871) York: a Story of Experience (1872) Eight Cousins or the Aunt-hill (1875) Rose in Bloom (1876) Under the Lilacs (1877) Jack and Jill, a Village Story (1880) Jo's Boys (1886)
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Capolavori Stranieri per la Gioventù Bemporad. Da sin: Piccole donne, Le buone mogli, I figli di Jo
Luisa Alcott, Gli ultimi racconti, Treves, 1889 |
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ANDERSEN,
HANS
CHRISTIAN (1805
- 1875)
Nasce ad
Odensee il 2 aprile 1805 da famiglia umile, rimane orfano a undici anni,
a quattordici fugge dalla madre alcolizzata e si reca a Copenaghen attirato
dal teatro, dove ha l'opportunità di studiare grazie all'aiuto
di Jonas Collin, direttore del Teatro reale. Fin dal 1822 comincia a pubblicare
volumi di prosa e poesia e a comporre opere teatrali, ma il successo gli
arride soltanto con il romanzo L'improvvisatore (1835),
composto durante un suo soggiorno a Roma, in via Sistina, durato sei mesi;
a Roma torna più volte, affermando di sentirsi a casa propria.
Compie lunghi viaggi in Europa, Asia e Africa ed è autore fecondo,
anche di resoconti di viaggio, come Il bazar di un poeta
(1842). La sua fama si fonda però sugli oltre 150 racconti per
l'infanzia, che appartengono ormai ai classici della letteratura mondiale.
Muore a Rolighed (Copenhagen) il 4 agosto 1875. La
statua della Sirenetta a Copenhagen
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ill. di Attilio Mussino
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ANGUISSOLA,
GIANA (1906 - 1966) Giannina Anguissola nasce a Travo (Piacenza) il 14 gennaio 1906, da Angelo (6/1/1868-15/7/1944) e Clementina Perazzoli (2/9/1870-22/10/1951). La famiglia è antica, dislocata fra Cremona e il piacentino, e conta fra gli antenati anche la nota pittrice Sofonisba Anguissola (1532-1625 ca.). Ottiene il diploma magistrale e inizia la collaborazione con giornali e riviste: Il Corriere dei piccoli (all'epoca diretto da Silvio Spaventa Filippi), e in seguito anche La vispa Teresa, Enciclopedia del ragazzo italiano, La domenica del Corriere, La lettura, Amica di cui è titolare di una rubrica di corrispondenza con i lettori. Esordisce nella narrativa con Gli animali (per ragazzi) e l'autobiografico Il romanzo di molta gente, ambientato a Piacenza, che vince nel 1931 la medaglia d'oro al Premio Viareggio (gestito dal MinCulPop). Inizia a pubblicare consistentemente a partire dal nel 1933. Comprende la vocazione alla scrittura per ragazzi, soprattutto per le ragazzine. Nel 1935 scrive un testo teatrale per ragazzi, Tino e Tina nel paese delle bugie, fiaba in due atti e un epilogo musicata dal M° Cesare Brero. Nel 1937 ottiene ancora la medaglia d'oro al Premio dell'Accademia d'Italia a Viareggio, e nel 1950 il secondo Premio a Venezia. Il 3 aprile 1933 sposa lo scrittore Rinaldo Kufferle, russo da parte materna, traduttore e critico letterario, figlio dello scultore Pietro Kufferle, famiglia rientrata in Italia dopo la rivoluzione d'ottobre. La coppia ha un figlio, Riccardo, nato nel marzo 1943, e vive a Milano, in via Melzi d'Eril. Qui Giana Anguissola frequenta Ada Negri e Olga Visentini, Virgilio Borcchi e Annie Vivanti; amica intima diviene Lina Schwarz, con la quale condivide la passione per racconti e novelle dedicate all'infanzia. Per la TV vengono ridotti due suoi sceneggiati tratti da: Farai un viaggio (1951) e Il diario di Giulietta (1954). Rinaldo Kufferle muore nel 1955, Giana Anguissola il 13 febbraio 1966, dopo una malattia. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Il romanzo di molta gente (1931) Trovar marito ! (1933) Una ragazza (1935) La moglie e le altre (1935) Per ragazzi: Gli animali (1930) Gli eredi del Circo Alicante (1933) I tre (1934) Chi sarà il nuovo re dei leprotti? (Bibliotechina de "La Lampada", 1935) Nel bosco (1935) La polizia indaga (1936) Pensione Flora (1937) Il carretto del mercante (1942) L'età acerba (1953) Una ragazza (1953) Seguendo una lira (1953) Giulietta se ne va (1958) Priscilla (1958) La ragazza vestita d'oro (1959) Marilù (1960) Violetta la timida (1962) Il diario di Giulietta (1962) Gli animali al principio del mondo (1963) Le straordinarie vacanze di Violetta (1964) Giana
Anguissola
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La polizia indaga, UPA, 1936 Il testo è corredato da tavole a colori e vignette (capilettera) dell'Autrice, che risentono dell'influenza dei cartoons del Corriere dei Piccoli La firma di Giana Anguissola: una G e una faccetta espressiva a commento della vignetta Giana Anguissola, Un uomo non ama più, Cino Del Duca, 1956 (courtesy Anna Rigoni) |
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ANNESI
KLITSCHE DE LA GRANGE, DANIELLA (1880 - 1972)
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Daniella Annesi Klitsche de la Grange, Non c'era più la mamma, Ed. Paoline, 1952 (courtesy Donatella L.) |
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ANTONA
TRAVERSI, CAMILLO (1857 - 1934) Nasce a Milano il 27 novembre 1857, si laurea nel 1880 in lettere all'Università di Napoli. Qui si innamora di una napoletana ma il padre, ricco latifondista lombardo, è contrario al matrimonio e lo lascia privo di mezzi. E' dunque costretto a provvedere da sé al sostentamento e si mette ad insegnare letteratura italiana al collegio militare di Roma. Nel 1881 inizia l'attività di commediografo con Il matrimonio di Alberto, atto unico che incontra il favore del pubblico, per cui si dà alla scrittura teatrale. E' vittima di una truffa ed è costretto ad emigrare per evitare un mandato di cattura, vicenda che racconterà egli stesso in: Per l'onore e la verità, memoria defensionale innanzi alla Corte s'Assise di Bologna, pubblicato a Londra nel 1899. Nel 1907 si stabilisce a Parigi, dove è segretario del teatro di Gabrielle Réjane fino al 1918. Entra poi al Théâtre du Grand Guignol dove fa rappresentare parecchi suoi atti unici con successo, unico italiano a far questo. Ha un'intensa attività di critico teatrale, è redattore di memorie e biografia di attrici sue contemporanee. Da Parigi è anche corrispondente per diverse testate italiane. Muore il 30 agosto 1934 a Saint Briac (Ile et Vilaine) dove è sepolto. Come alcuni altri letterati di cui rendiamo conto nel nostro sito, nulla ha a che vedere con la letteratura per l'infanzia, eppure - come un gioco forse - scrive quattro commediole per i più piccoli insieme con Rina Maria Pierazzi. ANTONA TRAVERSI, GIANNINO (1860-1939) Fratello di Camillo, nasce a Meda in Bianza l'8 marzo 1860; anche lui studia a Napoli dove si lega di amicizia con Salvatore Di Giacomo. Si laurea in Giurisprudenza nel 1882 ma non essendo venuto in contrasto con il padre gode della di lui generosità e si permette di non far nulla. Frequenta l'ambiente mondano milanese finché segue l'esempio del fratello e si mette a scrivere commedie. L'esordio è nel 1892 con La mattina dopo, atto unico rappresentato al Teatro dei Filodrammatici. L'attività da quel momento è intensa. Durante la Prima Guerra Mondiale si arruola, nonostante l'età, guadagnandosi una medaglia d'argento. Cessato il conflitto si dedica all'organizzazione dei cimiteri di guerra, attività per cui nel 1929 viene nominato senatore. Muore a Verona il 27 dicembre 1939. Le sue opere complete vengono pubblicate in sette volumi. |
pubblica con il suo solo nome in copertina La guerra, e insieme con Rina Maria Pierazzi Prima del concerto. Altre due commediole per bambini scritte insieme con Rina Maria Pierazzi: Per la patria (Vallardi, 1915) Gli ultimi giorni di Goffredo Mameli (Brugnoli, 1919) |
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ANTONELLI
CALFUS LUCILLA (1886 - 1975)
Nasce a Milano
il 10 ottobre 1886 da Luigi Calfus, garibaldino e patrota, tuttavia di
origine straniera e Ada Oldini, aristocratica. Ha diversi fratelli e sorelle.
Studia in collegio a Venezia e poi alla Guastalla di Monza, celebre convitto.
Frequenta corsi di pedagogia e filosofia a Pavia. Ha viva
attitudine alla musica e alla recitazione. Giovanissima
sposa il commediografo e letterato Luigi Antonelli (1882-1942), artista
inizialmente senza soldi, il che la spinge verso l'impegno letterario.
Il marito otterrà il giusto successo solo più avanti, caratterizzato
dal gusto della commedia grottesca: il primo vero successo è L'uomo
che incontrò se stesso, dato a Milano nel 1918, che segna
l'inizio di quella storia del teatro di prosa del gruppo che fu detto
degli "innovatori" (M. Bontempelli, E. Cavacchioli, L. Chiarelli,
P. M. Rosso di San Secondo). E' buon amico di Pirandello, che cura la
regia di una trasposizione cinematografia della commedia Il maestro,
e di cui Antonelli scrive la biografia Maschera nuda di Pirandello
nel 1935. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Asina di
Galilea - racconti per ragazzi (Sonzogno, 1922, ill. Baldo)
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Lucilla Antonelli Calfus, Vita e miracoli di una vecchia madia, Bemporad, s.d. |
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BACCINI,
IDA (1850 - 1911)
BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE
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Ida
Baccini, Memorie di un pulcino, Bemporad, 1920
nella Biblioteca Bemporad per i Ragzzzi. Sovracoperta di Ezio Anichini. Alla pagina Biblioteca Bemporad per i Ragazzi COVERS 1-52 è riportata la cover dell'edizione successiva. Il titolo ha avuto numerosissime ristampe in varie edizioni e collane. ill, interne di Giuseppe Anichini
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BANFI
MALAGUZZI DE VALERI, DARIA (1883 - 1979) Nasce a Reggio Emiliia il 28 novembre 1883 da un'antica e aristocratica famiglia di letterati (una sua antenata dallo stesso nome diede i natali a Ludovico Ariosto). Dal padre, conte Ippolito, e dalla madre Anna nascono anche Giulia ed Emanuela, e infine Rodolfo. Daria si trasferisce a Milano nel 1904 per frequentare gli studi universitari, e si inserisce nell'ambiente accademico letterario meneghino entrando in relazione con personalità come Angelo Monteverdi, Clemente Rebora e Antonio Banfi (Vimercate, 1886 - Milano, 1957) che sposa il 4 marzo 1916; il 15 novembre 1919 nasce il figlio Rodolfo, al quale da' il nome del fratello prematuramente scomparso in guerra. Collabora a riviste e quotidiani. Scrittrice prolifica, pubblica diversi romanzi dove pone particolare attenzione alle tematiche pedagogiche e alla cultura femminile, ma i suoi non sono certo capolavori: trame prevedibili prive di colpi di scena, la Banfi Malaguzzi sembra quasi più legata alle descrizioni del quotidiano di ambienti borghesi o aristocratici, che indubbiamente conosce. Inizia ad essere nota con Marina d'Italia (1929) il primo tra i numerosi titoli patriottici. Nessun accenno politico del periodo tuttavia, anche se pubblica sotto il Fascismo al quale il marito è iscritto fin dal 1933, senza dubbio controvoglia, dato che in seguito egli partecipa alla Resistenza, milita nel PCI, e qui viene eletto senatore nel 1948. Miglior fortuna le riconosce la critica per la produzione, vastissima, per bambini e ragazzi, anche se gran parte di questa produzione non è originale bensì rielabora temi e personaggi preesistenti. Pubblica ben 15 volumetti della serie "Il piccolo italiano" dell'editore Paravia dei quali 4 dedicati al ciclo dell'Orlando Furioso e 4 al ciclo della Gerusalemme Liberata. Nella collana "I bei libri" sempre di Paravia pubblica diversi titoli tra i quali Jagul e Palì, al quale viene assegnato il 15 novembre 1939 il "Premio Bologna" istituito dall'Ente Nazionale delle Biblioteche Popolari e Scolastiche per il miglior libro per ragazzi, ex aequo con Pina Ballario. Dopo la morte del marito si dedica alla valorizzazione dell'opera del coniuge, curando anche la pubblicazione del volume biografico Umanità (1967) e donando l'archivio e la biblioteca personale di Antonio Banfi alla Provincia di Reggio Emilia. Daria Banfi Malaguzzi Valeri muore a Milano il 23 luglio 1979. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Inquietudini (Casa d'arte Ariel, 1926) Storia di Messer Tristano e dei buoni Cavalieri di Brettagna (All'insegna dell'Alpes, 1926) Femminilità contemporanea (Alpes, 1928) Lia: Romanzo (Paravia, 1928) Marina d'Italia (con prefazione del grande ammiraglio Thaon Di Revel, Treves, 1929) Cielo d'aprile: Romanzo (Libr. Edit. Vesc. Queriniana, 1932) Storie incredibili (collana I Bei Libri, Paravia, 1934) Jagul e Pali (collana I Bei Libri. Paravia,1938) Chichin e la sua banda collana I Bei Libri, Paravia,1940) Un ragazzo in gamba (Genio, 1941) Publio Valerio in Gallia con Giulio Cesare (Paravia, 1943) La grande ricchezza: romanzo per giovanetti (Genio, 1944, ill. A. Bianchi) Pippo e Claretta: romanzo (SEI, 1946, ill. A. Mairani) Storie di pollicino e di Guerrin Meschino (Paravia, 1946, ill. Minni Tomasini) Gli sperduti del Piave: Romanzo per giovanetti (Genio, 1947, ill. Giorgio Tabet) Vele sul Mare, ali nel Vento (Paravia, 1947, ill. Carlo Biscaretti di Ruffia) Orsetto dei lupi: romanzo storico (Genio, 1948, ill. Gustavino) Frac, somaro screanzato (Genio, 1950, ill. A. Da Passano) Pum, cagnolo indemoniato (Genio, 1950, ill. A. Da Passano) Per la serie Il Piccolo Italiano: Zampette Gentili (1930) Bimbi al Mare (1932) Cinematografo allegro (1932) Guerrino il Meschino (1932) Volare (1934) Ciclo "Orlando Furioso": 1. Orlando Furioso (1933) 2. Bradamante, l'invitta guerriera (1933) 3. Il prodigioso Astolfo (1933) 4. Angelica regina del Catai (1933) Ciclo "Gerusalemme liberata": 1. Verso Gerusalemme (1935) 2. I diavoli e i cavalieri (1935) 3. La foresta incantata (1935) 4. Rinaldo il vincitore (1936) |
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BARBONI,
LEOPOLDO (1848 - 1921) Nasce a San Frediano a Settimo (frazione di Cascina, LI) il 5 febbraio 1848. Terminati gli studi si dedica all'insegnamento delle lettere nei licei tra le province di Pisa e Livorno. In questa parte di Toscana egli si sente a proprio agio, per temperamento e formazione è vicino ad altri letterati toscani come Renato Fucini e Ferdinando Martini, con i quali condivide non solo il territorio ma anche un certo gusto per l'aneddotica, il bozzetto, il racconto di paese, di personaggi particolari, e soprattutto il linguaggio vivace, non scevro da toscanismi. Esordisce come saggista con opere di soggetto storico o biografico. Il suo idolo letterario è il Carducci, al quale dedica Col Carducci in Maremma (Giusti, 1885), descrizione di una sua visita a Bolgheri dove incontra il poeta, ormai anziano, che apprezza molto l'omaggio. Pubblica inoltre ritratti di personaggi celebri e rievocazioni aneddotiche riguardanti Carlo Collodi, Guelfo Civinini, Pietro Fanfani, e altri personaggi toscani a lui contemporanei. Purtroppo deve lasciare questa sua tranquilla vita in Toscana perché la moglie, molto amata, si ammala gravemente, ed egli si fa trasferire a Trapani, città originaria di lei, tal che le sue sorelle possano confortarla. Barboni a Trapani ci passa tutta la vita, prima come insegnante al liceo Ximenes, poi Preside, infine Provveditore agli studi. La coppia abita una graziosa villetta, dove Barboni muore il 2 febbraio 1921. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Ricordi di Firenze Capitale: Fra matti e savi (in Narratori Toscani dell'Ottocento, n.d.) Fra matti e savi: ricordi intimi e divagamenti (Livorno, Tip. di R. Giusti, 1898) Col Carducci in Maremma (Giusti, 1885; rist. Bemporad, 1906) Bozzetti e novelle: pagine divertenti (letture raccolte e annotate da Leopoldo Barboni, Bologna, Zanichelli, 1911) Geni e capi ameni dell'Ottocento: ricerche e ricordi intimi (Bemporad, 1911) Per ragazzi: Sul Vesuvio: ascensione tragicomica al cratere in eruzione (ill. del pittore Angiolo Tommasi, Livorno, Tip. di Raff. Giusti (1892) Antologia ricreativa della prosa e della poesia italiana (per le scuole, Giusti, Livorno, 1894) Patria: Viaggio in automobile traverso l'Italia (nella Biblioteca Azzurra Bemporad, 1906; rist. 1913, ill. Gualtiero Piattoli) Mucillaggine in Sicilia: Viaggio in automobile traverso l'Italia (continuazione di "Patria", Bemporad, 1908, con 20 acquarelli di G. Piattoli e 34 fotoincisioni) A frullo per l'Alta Italia (continuazione di "Patria" e Mucillagine in Sicilia, nella Biblioteca Azzurra Bemporad, 1909, con otto acquerelli di G. Piattoli e 96 fotoincisioni) Patria in Libia. Racconto per la gioventù (Bemporad 1914, nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi, con otto ill. di G. Piattoli)
Leopoldo Barboni, A frullo per l'Alta Italia, Bemporad, 1909 nella versione economica della Biblioteca Azzurra |
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BARRIE,
Sir MATTHEW JAMES (1860 - 1937) Nasce il 9 maggio 1860 a Kirrie Muir, Forfarshire, terzo maschio dei nove figli di David Barrie e Margaret Ogilvy. Frequenta l'Accademia di Glasgow, dove insegna il fratello maggiore Alexander, e si laurea all'Università di Edinburgo nel 1882. Nel 1883 è redattore del Nottingham Journal; due anni dopo si trasferisce a Londra dove collabora a diverse testate; il suo primo libro, Better Dead, è del 1887, pubblicato a proprie spese. When a Man's single, a Tale of Literary Life esce sul British Weekly con lo pseudonimo di Gavin Ogilvy; nel 1890 My Lady Nicotine suscita molti commenti sul tipo di umorismo impiegato. Si interessa al teatro, tnato che sul British Weekly esce un supplemento illustrato di ben 16 pagine dal titolo "J.M. Barrie, a Literary and Biographical Portrait". La notorietà è già arrivata. Nel 1891 esce il suo primo vero romanzo, The Little Minister, un successo immediato, che viene trasposto per il teatro. Per una compagnia operistica collabora con Sir Arthur Conan Doyle. Nel 1894 Barrie sposa Mary Ansell, una giovane attrice che aveva interpretato una sua pièce teatrale. La coppia si stabilisce in Gloucester Road in South Kensington. I famosi giardini sono poco lontani. Nel 1901 la commedia Quality Street viene rappresentata a New York e interpretata da Maud Adams, e poi tradotta in tedesco. Barrie si trasferisce in una casa stile Reggenza nei pressi di Bayswater Road, di faccia ai giardini di Kensigton, di cui ottiene la chiave. La commedia The Admirable Crichton (1902) viene rappresentata per ben 328 volte (nel cast anche Gerald Du Maurier) e finalmente vede la luce il testo di Peter Pan, rappresentato per la prima volta il 27 dicembre 1904. Tuttavia è un po' troppo fantasioso, e viene criticato: Sir H. Beerbohm Tree ritiene che Barrie sia pazzo e lo dice pubblicamente; l'impresario vuole sospendere le rappresentazioni; lo stesso Barrie pensa che sia adatto solo durante il periodo natalizio. Finchè, misteriosamente, il teatro si riempie ogni sera sempre di più, fino a tutto Aprile del 1905. Barrie continua a scrivere satire e commedie, tra cui ha grande successo What Every Woman Knows. Nell'ottobre 1909 Barrie ottiene il divorzio e si trasferisce in un appartamento con vista sul fiume, in Adelphi Terrace. Nel 1912 fa eseguire da Sir George Frampton una statua di Peter Pan, che fa mettere, sempre a sue spese, nei giardini di Kensington. Nel 1913 viene nominato baronetto. Diverse pièces vengono rappresentate (Rosalind, The Adored One, Seven Women, Rosy Rapture, A Kiss for Cinderella, Dear brutus, Mary Rose, Shall We Join the Ladies? quest'ultima un atto unico, 1921). Nel 1936 scrive l'ultima pièce, un dramma biblico, The Boy David, che tuttavia non ha grande successo. Barrie muore a Londra il 19 giugno 1937, lasciando erede universale la sua segretaria, l'americana Cynthia Ozick, in seguito divenuta scrittrice. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Margaret Ogilvy (1896) Sentimental Tommy (1896) Tommy and Grisel (1900) The Little White Bird (1902) Peter Pan in Kensington Garden (1906) Peter Pan and Wendy (1911) |
Bemporad, Capolavori Stranieri per la Gioventù n° 6 e 7, 1929 Ill. di Ezio Anichini e Attilio Mussino |
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BARZINI,
LUIGI (1874 - 1947) Nasce a Orvieto il 7 febbraio 1847; giornalista e scrittore, esordisce collaborando al Capitan Fracassa, al Fanfulla, e infine approda al Corriere della Sera nel 1899, per il quale inizia le sue famose corrispondenze di guerra e dall'estero. Nel 1900 è in Cina per la ribellione dei Boxer; nel 1906 è a Tokyo per la guerra russo-giapponese. Nel 1907 insieme con il principe Scipione Borghese compie la traversata automobilistica Pechino-Parigi e arrivano primi: ne scrive un resoconto, corredato di fotografie, che diviene famoso in tutto il mondo. Dal 1923 al 1931 si trasferisce negli Stati Uniti per dirigere il quotidiano italo-americano Corriere d'America. Tornato in Italia, dirige Il Mattino dal 1932 al 1933. Nel 1934 viene nominato senatore del Regime (nel 1925 aveva già firmato il Manifesto degli intellettuali fascisti). Attivo anche nella Repubblica di Salò, dopo la guerra viene emarginato. Lo prende la malinconia, anche dovuta alla morte del figlio Ettore e della moglie Mantica. Dimenticato da tutti, muore a Milano il 6 settembre 1947. Il figlio Luigi Barzini jr. (1908-1984), anch'egli famoso giornalista e corrispondente da New York del Corriere della Sera, pubblica nel 1964 il suo libro più famoso, The Italians, disincantata rappresentazione della realtà nazionale. Dalla moglie Giannalisa ha le figlie Ludovica e Benedetta, che è stata negli Anni Sessanta una famosa top-model. Nel 1990 viene istituito a Orvieto il premio giornalistico "Luigi Barzini", che vede tra gli assegnatari Demetrio Volcic, Indro Montanelli, Enzo Biagi, Arrigo Levi, Tiziano Terzani. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE L'Argentina vista com'è (1902) Dall'impero del Mikado all'impero dello zar (1904) Nell'Estremo Oriente (1904) Dai campi della strage: la guerra russo-giapponese (1905) La battaglia di Mukden (1907) Nel mondo dei misteri con Eusapia Paladino; preceduto da uno studio di C. Lombroso e seguito da molte illustrazioni medianiche (1907) Sotto la tenda: impressioni d'un giornalista al Marocco (1907) La metà del mondo vista da un'automobile: da Pechino a Parigi in sessanta giorni; con 126 illustrazioni originali, 13 tavole, una carta itineraria ed introduzione del Principe Scipione Borghese (1908) Le avventure di Fiammiferino (Bemporad, 1909; ristampe 1913, 1918, 1924,1930, 1935) Il libro dei viaggi (Istituto Editoriale Italiano, 1914) Scene dalla Grande Guerra viste da Luigi Barzini (1915) La Guerra d'Italia (gennaio-giugno 1916): sui monti, nel cielo e nel mare (1916) Qua e la per il mondo: racconti e ricordi; con 40 incisioni e 33 tavole (1916) I delitti dei tedeschi a Lilla (1918) Impressiomi boreali (1921) Quello che non t'aspetti: commedia in tre atti di Luigi Barzini e Arnaldo Fraccaroli (1922) Luigi
Barzini
(Archivio Corriere della Sera) |
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BARZINI,
MANTICA (1882 - 1941)
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Mantica Barzini |
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BEECHER
STOWE, HARRIET (1811 - 1886) Harriet Elizabeth Beecher nasce il 14 giugno 1811 a Lichtfield (Conn). Figlia del pastore presbiteriano Lyman Beecher, insieme con la sorella Caterina dirige una scuola femminile ad Hartford; nel 1832 la famiglia si trasferisce a Cincinnati, una città fortemente abolizionista, dove il padre diviene il primo presidente del Lane Theological Seminary. Harriet sposa nel 1836 Calvin Stowe, un pastore vedovo che le dà ben sette figli, insegnante di Letteratura Biblica. Nel 1850, persegutati come abolizionisti, si trasferiscono nel Maine. Harriet scrive allora, a puntate su un giornale locale, quello che nelle sue intenzioni era solo un grido di rivolta contro lo schiavismo, Uncle Tom's Cabin, che attira l'attenzione di tutti a causa della Fugitive Slave Law (1850); un editore pubblica il racconto in volume e subito le vendite salgono alle stelle: per il suo contenuto emotivo e avventuroso, diventa un testo che ebbe un immediato e straordinario successo sia negli USA sia in Europa (mezzo milione di copie entro il 1857). In nome delle leggi ancora in vigore, le viene intentato un processo, poi finito in nulla di fatto. L'anno seguente, con il marito e il fratello, compie un viaggio in Europa e in Inghiltera, dove le tributano ottima accoglienza. Tornati in patria, si trasferiscono a Boston dove inizia a scrivere e pubblicare qualunque cosa, al ritmo di un libro all'anno dal 1862 al 1884, ma rimane nota sostanzialmente solo per il primo. Muore il 1° luglio 1886. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE The Mayflower, or Sketches of Scenes and Characters among the Descendants of the Puritans (short-story collection, 1843) Uncle Tom's Cabin (1852) A Key to Uncle Tom's Cabin (1853) Sunny Meroirs of Foreign Lands (1854) Dred: A Tale of the Great Dismal Swamp (1856) The Minister's Wooing (1859) The Pearl of Orr's Island (1862) Little Foxes (1866) Religious poems (1867) The Chimney Corner (1868) Oldtown Folks (1869 ) Woman in Sacred History (1873) Palmetto Leaves (1873) We and Our Neighbours (1875) Captain kidd's Money and Other Stories (1876) Poqanuc people (1878) A Dog's Mission (1881) The Writings of Harriet Beecher Stowe: With Biographical Introductions, Portraits and Other Illustrations (Cambridge, Printed at the Riverside Press, 1896, ed. limitata in 250 copie firmate dall'autrice) Harriet
Beecher Stowe in un ritratto giovanile
Il titolo è stato pubblicato da tutti gli editori ed è ancor oggi ristampato
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BELTRAMELLI,
ANTONIO (1879 - 1930) Nasce a Forlì l'11 gennaio 1879; inizia a scrivere come giornalista (dal 1907 al 1910 è corrispondente estero del Corriere della Sera), ma è più noto come autore di poesie, libri per ragazzi, commedie, novelle, romanzi; è dotato di grande senso umoristico: si firma Il Cavalier Mostardo per la sua rubrica su Il Popolo d'Italia, e si firma Belt per i raccontini e le filastrocche per i più piccini. Il Cavalier Mostardo (1921) è anche un romanzo dove rappresenta il romagnolo tipico, eroe di cappa e spada, pittoresco e manesco. Beltramelli infatti non abbandona mai completamente la sua terra, tornandovi spesso, buon amico dei letterati suoi conterranei; è Corrado Ricci, all'epoca Direttore dell'Istituto Italiano d'Arti Grafiche di Bergamo, che pubblica i suoi resoconti di viaggi tra il 1905 e il 1907; è Domenico Baccarini, pittore e scultore faentino, che illustra alcuni suoi volumi. Collabora ai giornali per bambini Girotondo e Il Romanzo dei Piccoli, periodici pubblicati tra il 1912 e il 1915 a Forlì e illustrati da Francesco Nonni. Trasferitosi a Roma, frequenta i salotti letterari della capitale; conosce Ezio Maria Gray per il quale scrive la prefazione a Lo smeraldo di Nerone, firmato come Niuska (1911). E' interventista durante la Grande Guerra, in seguito aderisce al fascismo e assume grande notorietà per la biografia di Mussolini L'uomo nuovo (Mondadori, 1923); nel 1925 è tra i firmatari del "Manifesto degli intellettuali fascisti" redatto da Giovanni Gentile; ottiene in seguito il grado di console della milizia e nel 1929 è nominato all'Accademia d'Italia. Nel 1925 sposa una cantante lirica giapponese. Ma il suo esprit trova il suo picco più alto nell'incontro con Marinetti e le sue bizzarrie futuriste, facendo parte dei Dieci. Muore a Roma il 15 marzo 1930. La sua biblioteca e tutto l'archivio privato fanno ora parte del Fondo Beltramelli conservato nella Biblioteca di Forlì. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE L'antica madre (Cappelli, 1900) Gli uomini rossi (1904) Anna Perenna (Treves, 1904) L'albero delle fiabe (con 17 illustrazioni di U. Brunelleschi, Bemporad & figlio, n.d.) Ravenna la taciturna (Alinari, 1907) Bambini e reginelle: girotondo (ill. di B. Angoletta, Mondadori, n.d.) Il gufo che mangiava a ufo: filastrocche (firmato BELT, ill. di B. Angoletta, Mondadori, n.d.) Il Natale che si smarri: filastrocche (firmato BELT, ill. di B. Angoletta, Mondadori, n.d.) La signorina Zesi (ill. di A. Rubino, Mondadori, n.d.) Le gaie farandole (ill. di C. Simonetti, Bemporad, 1908), al n° 5 della Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Le novelle del bosco e della palude (ill. di Francesco Nonni, Sandron, 1910) Le novelle di Ceppo (A. Quattrini, 1911) Le novelle della guerra (Treves, 1913) Il piccolo Pomi: romanzo per la gioventù (Bemporad, 1915; ristampa 1921 ill. da Gustavino), al n° 4 della Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Le novelle del bosco e della palude (Sandron, 1916) La sementa: Novelle, bozzetti e aneddoti (Sandron, 1916) Tre bimbe a vendere (Vitagliano, 1920) La Gaia Cachipoli (Mondadori, 1920). Una successiva edizione (Mondadori, 1933) ill. da Angoletta, è nella collana Il romanzo dei ragazzi diretta da Olga Visentini. La grande Diana (Libreria del Littorio, 1930)
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Bibliotechina de "La lampada", Mondadori, n.d., ill. di Antonio Rubino (courtesy Alberto P.) Ds: La signorina Zesi rieditata nella Bibliotechina della G.I.L. (ed. fuori commercio, 1942), ill. di Pinochi
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BENCIVENNI,
ILDEBRANDO (1852 - 1923) Nasce a Mondolfo (Pesaro) nel 1852. Professore di italiano, esercita a Firenze, poi a Urbino, Pisa, Palermo, a Torino nelle Regie Scuole Elementari. Collabora a vari giornali delle città dove risiede: a Firenze con Il Corriere e La Nazione, a Palermo con Il Giornale di Sicilia, dove cura la rubrica "Giorno per giorno" con lo pseudonimo di Geb. Nel 1880 a Torino fonda il periodioco Il maestro elementare. E' anche pedagogista e storico, autore di testi scolastici e sillabari, e scrittore per ragazzi. Per questi ultimi utilizza uno pseudonimo, IOBI, costituito dalla prima ed ultima lettera del suo nome e cognome. Per la sua attività gli viene conferito il titolo di Cavaliere. Muore a casa sua, a Mondolfo, nel 1923. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Vita di Giuseppe Mazzini apostolo e profeta della liberta italiana narrata al popolo dal prof. Ildebrando Bencivenni (1872) Cento proverbi del nonno, illustrati con favolette, dialoghi e racconti morali offerti ai fanciulli (1874) Dita di fata: romanzo (1875) Non mi riesce!: commedia in un atto per soli bambini (1876) Rita: memorie di una donna (1878) Bianca Cappello: racconto storico (1878) Arnaldo da Brescia Ad un giovane normalista: norme e consigli pratici di un vecchio maestro (1882) Francesca da Rimini: racconto storico (1883) Pietro Micca, ovvero l'assedio di Torino (1888) Vita e viaggi di Cristoforo Colombo (1892) Cristoforo Colombo: Racconto storico ed altri raccontini (1892) Eugenio lo spazzacamino Pia de' Tolomei: racconto storico (1894) Piccoli drammi (Iobi, 1900) Piccoli amici e piccole amiche Il viaggio di Trottolino: Libro di Lettura per i ragazzi (1902) Novellino (1904) Quando Berta filava (fiabe, 1892) Bagolino e Bagolone: storia di due burattini (Iobi, ill. di driano Minardi, 1912) Il libro delle scoperte (1914) Duccio e Gughi: Storia di due ragazzi (1915) nella COLLEZIONE SALANI PER I RAGAZZI Pappafredda nel mondo della Luna: Racconto inverosimile per ragazzi (1916) Le avventure di Compare Grillo
BENCIVENNI, JOLANDA (1880? - 1965) Figlia di Ildebrando, nasce a Torino nel periodo in cui il padre insegnava in questa città, poi si sposta seguendo la famiglia di origine: la troviamo iscritta e poi laureata alla Facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, vive a Firenze, a Roma. Sposata Monaci, ha ben cinque figlie, per le quali scrive fiabe e novelle. Ma l'attività della penna le era congenita sin da bambina: a soli nove anni vince un concorso col racconto "L'uomo di ferro" e la novella "Qui le trovi", ne vince un altro a quindici, ed inizia prestissimo la collaborazione a riviste e giornali, tra cui Cordelia. Per Bemporad pubblica una fiaba sul Giornalino della domenica nel 1908. E' anche conferenziera, e nel 1907 e segg. stampa a Modena diversi testi di conferenze da lei tenute anche precedentemente, sull'educazione della donna, sul lavoro femminile, etc. ma anche discorsi tenuti in ricorrenze, per i militari, per le scuole medie, etc., discorsi che tiene un po' qua e un po' là in tutta Italia. Scrive diversi testi per le scuole, infatti è insegnante ella stessa alla Scuola Normale Femminile di Modena: compila antologie, scrive riassunti storici, e traduce Honoré de Balzac. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Duemila anni fa... romanzo fantastico, Palermo, Sandron, 1906 Canzoniere, Poesie educative, Palermo, Sandron, 1908 Una fiammella, Ascoli Piceno, Tip. G. Cesari, 1915 Ombra di un fiore, Cappelli, 1919 Lontani dal nido, Ferrara, Taddei, 1920, ill. di A.M. Nardi L'ometto del lago, serie 1 e 2, Taddei, 1921 L' Erede dell'ombra, Salani, 1930 Patria e amore, Salani, 1930 L'albero al cancello, Milano, Gastaldi, 1959 Jolanda
Bencivenni
Jolanda
Bencivenni, L'ometto
del lago, Taddei, 1921
illustrazioni di Vespasiano Bignami Si tratta di una serie di favole e novelle composte dalla giovane Jolanda che non videro la luce se non dopo la Grande Guerra, quando ella le pubblicò presso la casa editrice Taddei di Ferrara, di proprietà di Alberto Neppi, in una Biblioteca del Girotondo che comprese pochi titoli; i volumi tuttavia sono molto curati, illustrati da V. Bignami, A.M. Nardi, M. De Paoli Bellusi. |
Bagolino e Bagolone, Salani, 1912 ill. interne di Adriano Minardi. Il libro è dedicato "alla mia piccola Teresina", detta "Pupetta Pupì", figlia dell'Autore. Cover e ill. interna di Giovanni Crotta |
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BERSANI,
MARIA (1883-1971) Pseudonimo:
Maribé. Nasce a Milano il 29 ottobre 1883 da Vittorio e Margherita
Tagliabue. Diplomata maestra elementare, trova la sua strada nell'ambito
della promozione della lettura. Nei primi anni del '900 affianca Ettore
Fabietti nel consorzio per la costituzione di una rete di biblioteche
popolari, poi dal 1908 Federazione italiana delle biblioteche popolari.
All'interno di tale sodalizio di tendenze socialiste, ma aperto anche
ad altri apporti e sensibile in particolare al movimento modernista, la
Bersani può appieno esprimere sia i propri sentimenti cattolici
sia le proprie competenze magistrali. In questo contesto si situa la sua
infaticabile attività, in specie rivolta alla promozione delle
bibliotechine di classe e scolastiche collegate alle biblioteche popolari.
Del crescente impegno profuso in questa direzione rimangono tracce nel
"Bollettino della Federazione italiana delle biblioteche popolari"
e dal 1917 al 1926 nel periodico "La Parola e il libro" in cui
la Bersani cura la rubrica "Il libro del fanciullo" con brevi
recensioni sulle nuove accessioni della sezione bibliotecaria popolare,
"La biblioteca del fanciullo", che dirige dalla fondazione (1912)
fino al 1926, nella sede di via Ugo Foscolo, a fianco della più
nota Biblioteca circolante per i maestri italiani (1915-1994). L'esperienza
maturata nell'ambito della lettura per l'infanzia confluisce nell'opuscolo
La biblioteca dei fanciulli: note e catalogo ragionato (s.d.,
ma prima del 1920). Dal 1919 la Bersani è anche attiva collaboratrice
del "Gruppo d'azione" per le scuole del popolo con l'incarico
di "segretaria del Comitato per le biblioteche magistrali della Lombardia".
In questa veste esamina il patrimonio librario in dotazione alle scuole
e contribuisce ad orientare direttori didattici e maestri nella selezione
di nuove opere. Per il "Gruppo d'azione" cura fino al 1926 le
informazioni bibliografiche di letteratura per l'infanzia del "Bollettino"
e delle Guide Bibliografiche, intessendo relazioni con Adelaide Coari,
con le sorelle Errera, con Giovanni Boine e con Clemente Rébora,
sulla cui conversione religiosa pare che la spiritualità di Maria
Bersani abbia avuto un ruolo non secondario. La pluralità di impegni
nel settore delle biblioteche milanesi si interrompe bruscamente nel 1926
quando, insieme con Fabietti, viene rimossa dagli incarichi per incompatibilità
con il fascismo. In questo momento fa tesoro delle nozioni acquisite e
inizia la produzione letteraria per ragazzi (ca. dal 1930) con testi per
fanciulli e giovinetti. Dal 1930 intensifica il lavoro editoriale presso
la casa editrice Paravia, di cui inaugura la collana "Il piccolo
italiano" con Storie di angeli, collana di cui è
anche l'ideatrice. Per Paravia collabora già dal 1918 - quando
aveva curato il progetto editoriale delle prime collane di libri per piccoli
lettori "Fiorellini" e dal 1920 "La piccola ghirlanda"
- ma ora il compito si intensifica e decide per questo di trasferirsi
a Torino, anche se non risulta che abbia mai spostato la propria residenza
da via Procaccini 41 (Milano) dove fino al 1951 la madre risiede con lei.
Maria rimane nubile, e muore a Milano il 3 marzo 1971. BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE |
Ill. di Luigi Melandri
Maria Bersani, Il cavaliere di Rodi: Fiabe e novelle d'ogni tempo e paese Paravia, 1939 frontespizio |
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BERTA,
EDOARDO AUGUSTO (1855 - 1923) Figura nota a cavallo tra Otto e Novecento, anche se non di eccelsa levatura, è comunque uno dei protagonisti del vivace ambiente letterario torinese di quel tempo. Giornalista, critico teatrale e critico musicale per il più importante quotidiano torinese, La Gazzetta del Popolo; direttore della Gazzetta del Popolo della Domenica Letteraria, il supplemento letterario settimanale del quotidiano, nota come Gazzetta Letteraria. Il settimanale annoverava fra i suoi collaboratori nomi come De Amicis, Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio, Giovanni Verga, Onorato Fava, Silvio Novaro, Felice Cavallotti, la Marchesa Colombi, e tanti altri noti autori. Berta spazia tra i generi, è all'occorrenza poeta, paroliere per brani musicali, rimaneggiatore di testi teatrali. Torino gli dedica una via e una scuola. Tuttavia non è sempre apprezzato. Antonio Gramsci, che redige le Cronache teatrali per l'Avanti!, gli dedica feroci stroncature alquanto divertenti e varrebbe la pena di cercarle tutte. Ve ne presentiamo solo due (dal blog di Raffaele Di Florio). All'uscita di Le tre pene di Pierrot riscritto dal Berta al Teatro Carignano nel febbraio 1917, dove recitava anche Lyda Borrelli, Gramsci lo appella "letterato mancato e deficiente", "melenso", attribuendogli un "pruriginoso sentimentalismo in versi martelliani in cui di poesia non c'è che l'affermazione sazievolmente ripetuta di esser poesia". E ancora, nel 1918, Gramsci recensisce Una sentimentale, opera del nostro peraltro non nuova (e mai stampata), data al Carignano per la compagnia di Irma Gramatica: "situazioni inerti drammaticamente", "dolore espresso come uggioso belato pecorile", "informe accozzo di parole biascicate" "egli [il Berta] si aggira tra i personaggi come uno scarafaggio nella stoppa". Quanto a stima, non gli va meglio nell'ambiente della lirica. La prima della Bohème venne data al Regio di Torino il 1° febbrario 1896, ma ciò che angustiava il Mestro era "quell'autorevole gruppo di musicologi" che avevano recensito con ostilità la Manon Lescaut qualche anno prima, tra i quali alquanto ostile spiccava il nostro Berta, "profondamente offeso per aver il Maestro affidato a Illica e Giacosa il libretto dell'opera, dopo aver incautamente proposto la cosa al Berta stesso". Il risultato fu di applausi del pubblico in sala e di stroncature dei critici... (Giorgio Magri, Puccini e Torino, Torino, Daniela Piazza, 1983). Le ultime opere il nostro se le pubblica da solo, facendosi editore di se stesso. Per i ragazzi scrive diverse fiabe e raccontini che non devono essere dei capolavori dal momento che non sono citati in nessuna letteratura per l'infanzia. BILIOGRAFIA ESSENZIALE Alla Levanna serenatrice. Versi (fa parte di: Nuova antologia di lettere, scienze ed arti, n.d.) Iunck, Benedetto (musica di), Serenata (poemetto lirico per soprano - tenore e quartetto d'archi, parole di E. Augusto Berta, Milano, proprietà dell'autore, n.d.) Faccio, Francesco Antonio (musica di), Cantata d'inaugurazione (parole di E. Augusto Berta, Milano, Ricordi, 1884) Ettore Fieramosca: dramma lirico in quattro atti, musica di Carlo Adolfo Cantù (Torino : Officine Grafiche della S.T.E.N., n.d.) copertina di Giorgio Ceragioli. Il dramma fu rappresentato al Regio di Torino il 5 maggio 1921. L'ordine è di russare (Farsa in un atto, Milano, Ditta G. Agnelli, 1915) Parei del '59: commedia vaudeville in 4 quadri (musica di Giocondo Fino, Torino, Tip. Gioia, 1915) Cadenze (Torino, F. Casanova, 1883) Passiflora (Torino, Brero, 1887) Le stigmate (Torino, E. Augusto Berta Edit., 1894, Tip. Pirola e Cella) Il più forte: Romanzo (Torino, E. Augusto Berta Edit., 1896, Tip. Pirola e Cella) poi rist. Voghera In volata (Romanzo ciclistico, Torino, E. Aug. Berta Edit., 1898, Tip. Pirola e Cella) Le due case: libro per le giovani spose e per le giovinette (Sandron, 1901) Idee al Vento: Istantanee psicologiche (Torino, E. Augusto Berta Edit., 1902, Tip. Pirola e Cella) PER I RAGAZZI: Fiabe e storielle (illustrate dagli artisti Ducci e Rossotti, Paravia, 1896; rist. 1902, 1914, 1922) Nonna Bianca (fiabe, con 68 disegni di Edoardo Dalbono, Treves, 1891) E va.... E va.... : nuove fiabe (Milano, Galli, 1896) Per l'anima di un bottone... (racconto, con acquerello di Pietro Scoppetta, Sandron, n.d.) I tre gigli (fiaba, con acquerello di Pietro Scoppetta, Milano, Sandron, n.d.) Misterio d'alberi: novelle impossibili (Sandron, 1901, Palermo, Tip. F. Andò) Le sette strade: fiabe (Milano, Sandron, 1902; rist. 1923) Le sette spade: fiaba in sette giornate, con un prologo ed un epilogo (illustrata da A. Bastianini, Bemporad & figlio, 1906) Le sette imprese della nuvola bianca: fiabe moderne (Paravia, 1907) La spola: racconto giapponese (con acquerello di P. Scoppetta, Sandron, n.d.) |
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BIASOTTI,
GIOVANNA (1907 - 1993) |
Giovanna Biasotti, Il cofano d'argento, Valsecchi, bl (courtesy Libreria Millennium, Milano) nelle collezioni Salani |
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BINDI
SENESI, LEA Livornese, figlia di Ugo e Ida Ramacciotti, è sorella del più famoso Ivo Senesi (Livorno, 4/8/1893); c'è anche una sorella minore, Ada. Nel 1919 Lea sposa a Livorno Galileo Bindi. In occasione del matrimonio, Ivo dedica agli sposi una sua monografia di sette pagine "Figure dimenticate dell'Ottocento musicale: i Tartini", una compilazione di notizie aneddotiche su Vincenzo Sbrana, tenore e maestro di canto. Ivo Senesi è scrittore, giornalista, critico, poeta e autore drammatico. Scrive anche con lo pseudonimo di ISIS, ed è professore di lingua e letteratura italiana per stranieri. Già prima del matrimonio Lea Senesi pubblica alcuni testi, e in seguito si firmerà con il doppio cognome. Scrive saggistica ma anche narrativa, soprattutto per l'infanzia, romanzi, racconti e scene teatrali scritte appositamente per le giovanette: ciò fa pensare che fosse legata al mondo dell'istruzione, anche se non risulta tra il corpo insegnante. Traduce da francese Sans Famille di H. Malot (1955). TITOLI Ragazzi del porto (1940) nella Biblioteca dei Miei Ragazzi Avventura con Alì (Roma, Società Apostolato Stampa, 1946) La fortuna del terzetto, commedia in due quadri per burattini (Milano, Serafino Majocchi, 1947) Lo strano tesoro dei Ma-Gi (1947) nella Biblioteca dei Miei Ragazzi Il cavaliere di S. Stefano (1948) nei Libri della Festa Vita di Leonardo (Milano, Ed. Dell'aquilone, 1952, Disegni e tavole di zat) Villino streghe: commedia comica in tre atti per sole attrici : scena fissa. La nonna d'America : farsa in un atto per bambine e giovanette / di Mario Scotti Milano : S. Majocchi, 1952 Sono di scena i ragazzi: tre commedie in uno e due tempi (Milano, Ancora, 1952) Le segretarie di Milady: tre atti (Milano, Àncora, 1952) Ragazzi in palcoscenico: quattro commedie in uno e due tempi (Milano, Ancora, 1952) Cuore di bimbi: Raccolta di poesie, racconti e lavori per l'infanzia. Guida alle maestre d'asilo (Milano, Majocchi, 1952) Arlecchino servitore ghiottone: commedia in due quadri per burattini (Milano, Majocchi, 1952) Piccole Donne: Dramma in tre atti e sei quadri per sole attrici, dal celebre romanzo omonimo di Louisa May Alcott. Scena fissa (Milano, Majocchi, 1953) Il tesoro di Leprotto (Milano, F.lli Fabbri, 1954) Piumadicigno e il principe (Milano, F.lli Fabbri, 1954) Il pesciolino d'oro (Milano, F.lli Fabbri, 1954) L a farfalla aladiseta (Milano, F.lli Fabbri, 1954) Neroccio della tartuca (EI, 1955, ill. Dario Gobbi) Il legno ( Milano, Editrice "Le Stelle", 1958) Le galere del Gran Diavolo (Vicenza, Paoline, 1958) Casa del vento (SEI, 1958, ill. Gastone Regosa) Mistero sul campeggio (Milano, Piccoli, 1959, ill. M. Castellani) Santa Agnese da Montepulciano (Roma, Presbyterium, 1960) Le galere del gran diavolo (Vicenza, Paoline, 1963) Giulio II: un papa con l'archibugio (Milano, De Vecchi, 1967) Sempre con noi Maria: la Madonna di Montenero nel culto e nella storia del suo Santuario (Premio Mariano Montenero 1965, ed. n.d., 1968) Romanzi: Cappuccetto azzurro (1941) Sorridi (1947) Madrigale a fresca fonte (Milano, Paoline, 1958) Due capinere (Bietti, 1966) |
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BISI
ALBINI, SOFIA (1856 - 1919) Nasce il 26 febbraio 1856 a Milano da Antonio, proprietario terriero della Brianza, che raccoglie nella sua villa di Robbiate una ricca biblioteca di classici. Sofia ha dunque tutto l'agio di istruirsi in casa, ma è anche allieva di Giovanni Rizzi e di Luigi Rossari, amico del Manzoni. E' terza di dieci tra fratelli e sorelle. Letterata e pedagogista, a soli 17 anni pubblica la novella Nel vano di una finestra per i tipi del Brigola, seguita da La scacchiera della rosa; con lo pseudonimo di Donna Conny invece pubblica Donnina forte, che ha un grande successo. Collabora a L'Illustrazione Italiana, La Nuova Antologia, Perseveranza, Il Corriere della Sera, Natura ed Arte, Vita Italiana. Su Cordelia (di cui è collaboratrice fin dal primo numero) pubblica Una nidiata, in seguito edita da Treves e poi da Bemporad. E' sua la prefazione al primo libro di Ada Negri. Nel 1883 sposa lo scultore e pittore Emilio Bisi, dal quale avrà quattro figli: Gigino e Masino, i quali andranno al fronte durante la Prima Guerra Mondiale; Antonietta, che diventerà una pittrice; e Camilla, che diventerà giornalista. Fonda nel 1891 un giornale per ragazzi, Il Corriere dei Bambini, durato pochi numeri, mentre invece lunga vita ottengono la Rivista delle Signorine (1894-1911), periodico mensile che ottiene la Medaglia d'Oro, e Vita femminile italiana (1907-1913), riccamente illustrata dal marito; nel 1914 le due testate si fondono nella Nostra Rivista (che dirige fino alla morte nel 1919). Donnina forte "confidenze di Donna Conny", esce nel 1879; le ed. successive godono della prefazione di Antonio Fogazzaro. Donna Conny è lo pseudonimo che usa di preferenza nelle rubriche dei giornali. Tiene conferenze e traduce libri per l'infanzia per diverse case editrici, come Misanderstood della Montgomery. Nel 1907 organizza a Como il primo Congresso di educazione femminile, e il secondo a Venezia due anni dopo. Fonda a Milano il Circolo Rossari, dove mette le signorine di buona famiglia al 'servizio' delle fanciulle del popolo, dove le prime insegnano alle seconde ciò che sanno senza dubbio far bene: ricamare, dipingere, sonare, cantare, conversare ... La Regina Margherita la tiene in gran conto (nella biblioteca del Quirinale è tuttora conservata la prima edizione del volumetto Aprile (1897) con dedica autografa alla Regina). La Regina Elena, invece, le concederà l'unica intervista italiana: accadde nel 1909, parlarono di bambini e di puericoltura (La Regina Elena concederà nella sua vita soltanto una seconda intervista, nel 1947 durante l'esilio in Egitto, ad un giornalista inglese). Ha anche l'idea di fondare a Milano i primi "nidi dei bambini", subito imitati anche in altre città: ancora oggi gli asili per bambini piccoli si chiamano "asili nido". E' ispettrice degli asili e delle scuole elementare milanesi. Nel 1898 consegue il "Premio Giannina Milli" destinato alla miglior scrittrice della regione lombarda. E' ammirata da tutti; Grazia Deledda la definisce "colei che fu a tutte noi donne d'Italia maestra di fede e di bontà". Muore a S. Michele di Pagano, vicino a Rapallo, il 17 luglio 1919. Ada Negri detta l'epigrafe per la lapide che viene apposta sull'esterno della casa da lei abitata in via Guastalla, a Milano. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Una nidiata (1890) Voci di campanili (ill. di Emilio Bisi, 1896) Il figlio di Grazia (1898) Il libro dell'avvenire, al n. 40 della Biblioteca dei Ragazzi (Istituto Editoriale Italiano, s.d.) Le nozze d'argento La scacchiera della rosa Omini e donnine Nel vano di una finesra Impressioni di Venezia L'amico Camillo
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Anno XI, N° 11, Novembre 1904, Milano, Editore A. Solmi Sin: cover; ds: frontespizio
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BISI,
MASO (1887 - 1945) Figlio
dello scultore Emilio Bisi e della scrittrice Sofia Albini, Maso (nato
l'11 novembre 1887) e il fratello si arruolano volontari nella Grande
Guerra, e combattono nel battaglione degli Alpini. Ciò lo segna
per la vita, non solo perchè ritorna dal fronte con il grado di
Capitano, ma è gravemente ammalato, tanto che lo sistemano nella
camera della madre, in pena per lui, e molto sofferente (morirà
nel luglio 1919), ma anche perchè con gli Alpini instaura un rapporto
indelebile. Scriverà accorate parole sulla morte degli Alpini,
che per essere morti in alto sulle vette sono più vicini al Paradiso
che li attende. Comanda la sezione che si costituisce nel 1920 a Torino
(Bisi ha il grado di Maggiore); assumerà poi la presidenza della
sezione romana dell'Associazione Nazionale Alpini. Nel dopoguerra aderisce
al Fascismo di cui diviene un gerarca; è deputato per il collegio
del Pavese, sottosegretario all'Economia Nazionale dal 1926 al 1928, Presidente
dell'Ente Nazionale per la Cinematografia nel 1928, Presidente della sezione
romana del CAI. Non è uno scrittore di vocazione, anche se ha la
tessera di giornalista. Fa parte di un folto gruppo di autori che scrivono
i profili biografici degli "Artefici della Vittoria", collana
ideata dall'editore Porta di Piacenza, insieme con Tomaso Monicelli ed
altri nomi noti: suoi i profili di Cesare Battisti e del Comandante Cantore
(pubblicato nel 1922). Pubblica dei racconti su varie riviste, come La
Lettura (1908) e scrive due libri per bambini: il delizioso Libro
delle oche, illustrato da Gugù, al quale inviò timidamente
(aveva 22 anni) il primo racconto che si vide restituire pienamente illustrato,
e un testo di racconti a tema guerra/pace (non una novità), pubblicato
da Bemporad nel 1918 e mai più ristampato. Occasionalmente collabora
a vari giornalini per l'infanzia; al Corriere dei Piccoli collabora
con regolari contributi tra il 1910 e il 1916 con diverse novelle; si
firma Mabi o anche Mario Bisi. Muore a Milano il 20 marzo 1945.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Il libro delle oche (1910) Il violino di zio Bruno (su Il Giornalino della Domenica, n° 20, 4 /11/1906) I ceri d'argento, (su La Lettura, 1908) Racconti di guerra e di pace (Biblioteca per i Ragazzi Bemporad, 1918) Sin:
Maso Bisi in una fotografia scattata in occasione della nomina al
Ministero dell'Economia Nazionale (fonte: L'Illustrazione Italiana) Dx: Sofia Bisi Albini in una foto giovanile |
Il libro delle oche, Bmeporad, 1910, illustrazioni di Gugù |
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BISTOLFI, GIAN (1886 - 1962) Figlio dello
scultore e medaglista Leonardo Bistolfi (1859-1933) e Maria Gusberti,
porta il nome del nonno paterno, Giovanni. Nasce a Torino il 16 agosto
1886, è giornalista e redattore della Tribuna e della Tribuna
illustrata, autore di libri per ragazzi, novelle, filastrocche. Compone
il libretto (in versi) per la favola in tre atti La bella addormentata
musicata da
Ottorino Respighi, che viene rappresentata a Roma al teatro Odescalchi
il 13 aprile 1922 e l'anno successivo alla Scala con una rappresentazione
in aprile e due in maggio. La particolarità è che i personaggi
sono marionette e i cantanti lirici eseguono le cantate nascosti alla
vista del pubblico. Dal 1919 si occupa di cinema sia come regista sia
come soggettista (collabora alle sceneggiature - tra gli altri - per Gallone,
Campogalliani e Blasetti). La fine dell'amore è forse il
suo titolo migliore, diretto nel 1921 per la D'Ambra-film, con Lia Formia
(attrice di punta della casa di Lucio D'Ambra), Riccardo Bertacchini,
Achille Vitti e Maurice de Grunewald. Risiede
a Roma ma muore a Scansano (Grosseto) per un malore improvviso, dopo un
periodo di vacanza trascorso nella Maremma, il 13 settembre 1962. Gian
Bistolfi, La cronaca impossibile di Caterino Tutù,
Mondadori, 1917, ill. di G. Giani (courtesy Michele Nocera) |
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BONTEMPELLI,
MASSIMO (1878 - 1960) Nasce a Como il 12 maggio 1878 da Alfonso e Maria Cislaghi. Al liceo di Milano è allievo di Alfredo Panzini; all'Università di Torino di Arturo Graf e Giuseppe Fraccaroli (qui si laurea in Lettere e Filosofia nel 1903); si trasferisce dapprima a Firenze, poi a Milano, infine a Roma; esordisce come giornalista sul Marzocco, La Nazione e La Nuova Antologia (dove è titolare della rubrica di narrativa) e collabora alla rivista La Voce sotto lo pseudonimo di Minimo Maltempelli. Nel 1915 si stabilisce a Milano, dove Umberto Notari gli affida l'attività culturale dell'Istituto Editoriale Italiano. Durante la Grande Guerra, a cui partecipa anche come corrispondente di guerra de Il Messaggero, è ufficiale d'artiglieria al fronte, e si guadagna due medaglie e tre croci di guerra. Al ritorno scrive articoli sull'esperienza passata sul Secolo ed inizia un'intensa attività letteraria; scrive su Ardita, supplemento de Il Popolo d'Italia, e partecipa alla fondazione del Fascio Politico Futurista di Milano, collaborando alle riviste futuriste. Nel 1921 cessa la collaborazione al Secolo per iniziare quella al Tempo e tra il 1921 e il 1922 è a Parigi. Notari gli commissiona un servizio per La Fiera del Navigante nei porti del Mediterraneo; al ritorno si stabilisce a Roma. Nel 1924 entra a far parte del Teatro degli Undici, con Orio Vergani e Stefano Landi (il figlio di Pirandello). Nel 1925 compone Nostra Dea, interpretata dal una giovanissima Marta Abba. Conosce Curzio Malaparte con il quale fonda nel 1926 la rivista 900, ma già l'anno seguente quest'ultimo se ne dissocia (la rivista chiuderà nel 1929). Nel 1928 inizia la collaborazione con la Gazzetta del Popolo di Torino, che durerà sino al 1943. Sempre nel 1928 diviene segretario nazionale del Sindacato Fascista Autori e Scrittori (era già entrato nel 1924 nel PNF, vedendo nel Fascismo il mezzo politico più adatto a sostenere la nascita di una società moderna in Italia), e nel 1930 è nominato all'Accademia d'Italia. Si trasferisce a Frascati (Roma) e dal 1933 dirige con Pier Maria Bardi la rivista di architettura razionalista Quadrante. Nel 1909 aveva sposato la scrittrice Amelia Della Pergola (detta Meletta, 1886-1977) che collaborava a 900 con lo pseudonimo di Diotima, dalla quale aveva avuto una figlia morta in fasce e nel 1911 il figlio Massimo (detto Mino, al quale dedica nel 1922 La scacchiera davanti allo specchio), ma dalla quale si separa presto. Bontempelli conosce nel 1927 la scrittrice Paola Masino (1908-1989), che sarà la sua compagna fino alla morte, ed inizia con lei una collaborazione per scrivere insieme il dramma Il naufragio del Titanic (rimasto inedito), come scusa per potersi frequentare (Paola è ancora minorenne). I due viaggiano insieme, abitano a Parigi, Firenze, Roma (Paola scrive romanzi che vincono a Viareggio il primo premio nel 1931 e il secondo nel 1933). Gradatamente si allontana dal Regime; rifiuta la cattedra del Momigliano, perseguitato dalle leggi razziali, e durante la commemorazione di D'Annunzio a Pescara nel 1938 pronuncia un discorso chiaramente contrario alla dittatura. Nel 1939 viene espulso dal PNF e mandato al confino, a Venezia, dove negli anni della Seconda Guerra Mondiale ribalterà la propria ideologia fino ad iscriversi nel 1948 nelle liste del Fronte Popolare. E' autore fecondo di romanzi, novelle, racconti e testi teatrali, nonchè opinionista affermato. La critica gli riconosce una sua formula di scrittura denominata "realismo magico", i cui principi estetici egli stesso aveva teorizzato nei cahiers di 900. Nel 1953 vince il Premio Strega con il suo ultimo libro, L'amante fedele. Una grave malattia gli impedisce di proseguire il lavoro negli ultimi anni, lasciandolo isolato. Muore a Roma il 21 luglio 1960. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Socrate moderno (racconti, 1908) I sette savi (1912) La guardia alla luna (1920) La vita operosa (1921) Viaggi e scoperte (1922) La scacchiera davanti allo specchio (1922) Eva ultima (1923) La donna dei miei sogni e altre avventure moderne (1925) L'eden della tartaruga (1926) Donna nel sole e altri idilli (1928) Minnie la candida (1928) Il figlio di due madri (1929) Il neosofista (1929) Vita e morte di Adria e dei suoi figli (1930) La famiglia del fabbro (1932) Valoria (1932) Galleria degli schiavi (1934) Gente nel tempo (1937) Giro del sole (1941) Le notti (1945) L'acqua (1945) L'ottuagenaria (1946) L'amante fedele (1953) Massimo
Bontempelli
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M. Bontempelli, La scacchiera davanti allo specchio, Biblioteca Bemporad per i Ragazzi, 1922 M. Bontempelli, Siepe a Nord-Ovest, commedia con attori, marionette e burattini pubblicata su La Lettura, novembre 1919. Ill. di Sto (titolo e ill. interna al testo) (courtesy Donatella Legnani) |
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BORDIGA
AMADEI, AMALIA (1890 - n.d.) Nasce a Portici il 26 ottobre 1890. Storiografa, inizia la collaborazione giornalistica nel 1932. Pubblica su Il Mattino illustrato biografie di personaggi notevoli e avventurosi della storia italiana, ma scrive anche di critica teatrale, cinematografica, e di argomenti pedagogici. Pubblica novelle sui maggiori periodici, alcuni romanzi brevi su una rivista di mode. Al concorso per un saggio storico bandito dalla Nuova Antologia nel 1933 presenta uno studio su Maria Carolina d'Austria Regina delle Due Sicilie, che ottiene una "segnalazione con lode". BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Io, Lorenzo, nella collana I Libri della Gioventù Salani Romanzi: Miele e assenzio Galatea
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BORSI,
GIOSUE' (1888 - 1915)
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BOSCHI
ETTORE (NONNO EBE, 1874 - 1955) Nasce a Moneglia (GE) il 23 novembre 1874 da Costantino, ferroviere. Trasferito a Monza, nel 1899 sposa Stella Villa dalla quale ha i figli Beatrice, Luigi e Lorenzo. E' attivo socialmente e politicamente, è iscritto al Partito Socialista ed è anche consigliere comunale. Ovviamente militarista, partecipa alla campagna d'Africa nel 1895-96, si arruola volontario nella Grande Guerra, partecipa alla guerra in Etiopia nel 1935 quando è già parecchio anziano, e infatti ha bisogno del permesso speciale del Duce in persona per salpare da Napoli. Ardito, Alpino e Legionario, riporta nel corso delle sue esperienze belliche quattro ferite, guadagnandosi due medaglie d'argento, una di bronzo e una al valor militare, e una promozione per meriti di guerra. E' anche sansepolcrista e centurione volontario nella 2a Divisione 28 Ottobre. Aderisce alle idee fasciste: oltre ad avere la tessera del PNF è anche segretario a Monza e nei primi Anni Trenta vice segretario a Milano, dove si è trasferito. Nel 1926 fonda la Casa Editrice Cartoccio delle Arti Grafiche (comunemente nota come Cartoccino), che produce giocattoli e libri per l'infanzia. E' pensando ai propri nipotini che Boschi scrive fiabe e racconti con lo psedudonimo di Nonno Ebe, dove trae spunto dalle fiabe classiche e dal mondo delle fate e dei folletti, pubblicati non solo dalla propria Casa nelle collane Bibliotechina Balilla, Bibliotechina Bimbi d'Italia, ma anche da Salani nella Biblioteca per Tutti e da altri. La sua produzione è immensa, con all'attivo centinaia di titoli che spaziano dalla reinterpretazione delle fiabe classiche ai raccontini originali per bambini, tra i quali diversi racconti ambientati nell'Africa italiana. Ettore Boschi muore a Milano il 18 maggio 1955. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Cartoccino volontario di Guerra (Monza, Cartoccino, 1926) Zoologino e i suoi amici (Monza, Cartoccino, 1927) L'orso bianco e la tenda rossa (Monza, Cartoccino, 1928) Graziella, la crocerossina (Milano, Casa Ed. Carroccio di Gino e Renzo Boschi, 1933) Tredicino (versione di Nonno Ebe, Milano, Casa Ed. Carroccio di G. e R. Boschi, 1933) L'alfabeto del giovedì (Milano, Carroccio, 1934) Avventure e birichinate di burattino (Milano, Carroccio, 1934) Bersaglierino (Milano, Carroccio, 1934) Una casetta in aria (Milano, Carroccio, 1934) Un castello incantato (Milano, Carroccio, 1934) Che bei fiori (Milano, Carroccio, 1934) Dall'asilo alla scuola (Milano, Carroccio, 1934) Due bravi orfanelli (Milano, Carroccio, 1934) Due soldi di castagne (Milano, Carroccio, 1934) Fate e maghi dal cuor d'oro (Milano, Carroccio, 1934) Lillo e gli animali (Milano, Carroccio, 1934) Mago Stampella (Milano, Carroccio, 1934) Piccoli sportivi (Milano, Carroccio, 1934) Poliziotto in erba (Milano, Carroccio, 1934) Rino è in Africa (Milano, Carroccio, 1934) Sono un balilla (Milano, Carroccio, 1934) Tre fatine e un principino (Milano, Carroccio, 1934) Tre maghi e una principessina (Milano, Carroccio, 1934) Alì l'ascaro (Milan, Carroccio, 1935) L'asinello che vola (Milano, Carroccio, 1935) La barba del nonno (Milano, Carroccio, 1935) Un piccolo alpino (Milano, Carroccio, 1935) Tonino e le camicie nere (Milano, Carroccio, 1935) Tre figli della lupa (Milano, Carroccio, 1935) Cocò, Chechè, Chichì (Milano, Carroccio, 1936) I figli di fata campagnola (Milano, Carroccio, 1936) Un morettino di Adigrat (Milano, Carroccio, 1936) La rondinina di Macallè (Milano, Carroccio, 1936) Brunella dorme (Milano, Carroccio, 1937) Marinaretto (Milano, Carroccio, 1937) Aneddoti e vita di Shirley temple Milano, Carroccio, 1937 Un nanetto allo zoo (Milano, Carroccio, 1937) Un nano sul campanile (Milano, Carroccio, 1937) Zitti bimbi, parlano gli animali (Milano, Carroccio, 1937) La pervinca azzurra (Milano, Carroccio, 1939) Cuori italiani (Milano, Carroccio, 1940) Sogni di bimbi (Milano, Carroccio, 1942) |
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BOSSI,
ELDA (1901 - 1996)
Elda
Bossi traduce l'Alice di Lewis Carroll e ne pubblica diverse versioni
per la Casa Editrice Ofiria. Da sin: Alice nel Paese delle Meraviglie (1945) e Alice nello Specchio (1951) entrambe le cover sono di Piero Bernardini (courtesy Piero Pacini) |
Elda Bossi
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BROCCHI,
VIRGILIO (1876 - 1961) Nasce a Orvinio (Rieti) il 19 gennaio 1876 da Ippolito ed Emilia Lanza, una nobile famiglia originaria di Bassano del Grappa. Studia al liceo di Cremona, poi si laurea in lettere a Padova. Vinti alcuni concorsi diviene professore di storia a Vicenza, e per lungo tempo passa da un incarico all'altro, in Sicilia, nelle Marche, a Bologna, e infine a Milano, dove trova per collega Alfredo Panzini. Assume contemporaneamente l'assessorato della Istruzione superiore e delle Belle Arti, e, per tutta la durata della Grande Guerra, la presidenza dell'Ufficio di assistenza morale ai soldati malati e feriti. Ma è la narrativa la forma d'arte che più gli si attaglia. Inizia giovanissimo con Il fascino (Catania 1899), e nel corso della lunga esistenza arriva a pubblicare una cinquantina di romanzi; tuttavia la sua carriera prende avvio solo a partire dal 1912, a Milano, ad opera di Emilio Treves, ma sarà in seguito Mondadori il suo editore di riferimento. Abbandona l'insegnamento nel 1924 quando si ritira con la moglie e la figlia nella sua villa detta "La Serenetta", a Nervi, da dove si sposta saltuariamente per viaggi all'estero. E' qui che Brocchi scrive quasi tutti i suoi libri: romanzi, novelle, ricordi, ed è qui che muore il 7 aprile 1961. Oltre alla narrativa, Brocchi si dedica anche alla compilazione di antologie, testi scolastici, libri di lettura per bambini e ragazzi. come queste letture scolastiche, che fanno parte della novelle di Allegretto e Serenella, elaborate insieme con Andrea Gustarelli. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Le aquile (Treves, 1906) I romanzi dell'isola sonante (Treves, 1911) I sentieri della vita: novelle (reves, 1913) Il labirinto (Treves, 1914) Il lastrico dell'inferno ossia Le buone intenzioni (Mondadori, 1920) Il destino in pugn : romanzo, (Mondadori, 1923) Il poco lume ed il gran cerchio d'ombra (Mondadori, 1925) La bottega degli scandali: romanzo comico (Treves, 1926) Il destino in pugno: romanzo (Mondadori, 1928) La giostra delle illusioni (Mondadori, 1929) Per ragazzi: La trilogia di Allegretto e Serenella, con vari titoli e varie edizioni Mondadori, nota anche come I piccoli amici L'alba (Mondadori, 1920, ill. di Duilio Cambellotti, musiche di Renzo Bianchi) Santa natura (Mondadori, 1921, ill. di Vsevolod Nicouline) L'alba (Mondadori, 1929, ill. di Vsevolod Nicouline) I piccoli amici (Mondadori, 1929, ill. di Vsevolod Nicouline) Il posto nel mondo (Mondadori, 1921) Virgilio
Brocchi, da sin: La bottega degli scandali, Treves (1917);
L'amore beffardo, Treves (1919); La rocca sull'onda, Mondadori (1926) Il volo nuziale (1932) che rappresenta Virgilio Brocchi nel giardino della sua villa "La Serenetta" a Nervi (courtesy Edizioni MILLECARTOLINE di Roma) |
sin: Duilio Cambellotti (p. 14); dx: una tavola fuori testo di Domenico Natoli (p. 33) Il trafiletto recita: "Si può dire di Brocchi quel che fu detto per Balzac: ha fatto concorrenza allo Stato Civile, ha creato un mondo di persone vive. Terminata la lettura di un suo libro le vediamo e le ricordiamo come se le avessimo conosciute nella realtà". (courtesy Tesori di carta, Bologna) |
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BURNETT,
FRANCES ELIZA HODGSON (1849 - 1924) Nasce a Manchester in Gran Bretagna ma nel 1865 si trasferisce negli U.S.A., di cui assimila la natura e i problemi sociali, che in alcune opere si contrappongono alla rigida tradizione britannica. Pubblica i primi racconti su riviste femminili (Godey's Lady's Book, Scribner's Monthly, Peterson's Ladies' Magazine). Il primo vero successo è That Lass o' Lowrie's: a Lancaster Story (in it. Giovanna Lowrie, trad. 1945), seguito da varie raccolte di racconti, di stampo popolare. Il suo romanzo più famoso, Little Lord Fauntleroy, appare dapprima a puntate, e solo l'anno seguente in volume (prima edizione illustrata da Reginald Birch). Nel 1893 dà alle stampe una sua autobiografia: The One I Knew the best of all: a Memory of my Mind of a Child, dove racconta la sua vita privata, inclusa la storia del suo secondo fallito matrimonio. Muore a Plandome, N.Y., nel 1924. Scrive anche per gli adulti, ma la notorietà le giunge soprattutto per i romanzi per l'infanzia, dove tuttavia non apporta nulla di nuovo alla leziosaggine dell'epoca. E' una letteratura di intimismo pedagogico, di intimità domestica, di tenerezze romanticheggianti e borghesi, in una parola: convenzionale; essa gode del consenso del pubblico, tanto che diverse opere vengono ridotte con successo per il teatro (Sarah Crewe come Little Princess, lo stesso titolo che avrà anche nella riduzione cinematografica con Shirley Temple). In Italia vengono tradotti solo i titoli più famosi, e la prima edizione è di Treves, nella collana "Biblioteca Illustrata del Mondo Piccino": Il piccolo lord nel 1987 e La povera principessa nel 1889, mentre per il tardo Il giardino segreto la prima edizione è di Bempoad nel 1926 mentre per la dizione Il giardino misterioso la prima edizione è di Paravia nel 1930. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Surly Tim's Trouble (1872) That Lass o' Lowrie's: a Lancaster Story (1877) Pretty Polly Pemberton: a Love Story Kathleen: a Love Sotry (1878) Lousiana (1880) A Fair Barbarian (1880) Little Lord Fauntleroy (1886) al N° 6 della collana I libri della Festa, Salani Sarah Crewe (1888) Little Elisabeth and Other Stories (1890) The Captain's Youngest and Other Stories (1894) A Lady of Quality (1896) The Shuttle (1907) The Secret Garden (1909) al N° 45 della collana Capolavori straneri per la gioventù, Bemporad
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London, Frederich Warne & Co., 1891 cover e ill. in antiporta Frances
Burnett, The One I Knew the Best of All
Frederick Warne, London, n.d., immagine in antiporta e frontespizio |
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CANTU',
CESARE (1804 - 1895) Cesare
Cantù
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cover e ill. interna di S. Guastalla |
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CAPODIVACCA,
GIOVANNI (GIAN CAPO, 1884-1934) Gian Capo (Giovanni Capodivacca) Farfarello e Luccioletta, nella collana "I racconti meravigliosi" Modernissima, 1922 |
La
caricatura di Gian Capo (Giovanni Capodivacca)
realizzata da Umberto Onorato (disegno originale, courtesy Ferraguti) |
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CAPPELLI,
ELISA (1845 - n.d.) BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE
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CAPUANA,
LUIGI (1839 - 1915)
Nasce a Mineo
in provincia di Catania il 28 maggio 1839 da una famiglia di proprietari
terrieri; da giovane si infiamma per Garibaldi e l'unità d'Italia
ma è comunque un moderato. Tra il 1864 e il 1868 è a Firenze
come attività di critico teatrale per La Nazione, poi a
Milano (1877-1882) per Il Corriere della Sera e infine a Roma (1882-1884)
dove dirige Il Fanfulla della domenica. Frequenta la scapigliatura
a Milano, insieme con Giuseppe Verga; ma decisivo è il suo incontro
con Pirandello a Roma: è quest'ultimo che ne scopre la vena e lo
spinge a darsi alla letteratura. E' in contatto epistolare con diversi
letterati italiani. Rimane a Roma come professore di letteratura italiana
sino al 1884, in seguito si trasferisce all'Università di Catania,
città nella quale si stabilisce definitivamente e dove muore il
29 novembre 1915. Seguace del verismo verghiano e del naturalismo francese,
lascia racconti e novelle, ed un capolavoro, Il marchese di Roccaverdina,
ma anche racconti per l'infanzia ed importanti studi di critica letteraria,
ed inoltre un'opera teatrale, Malìa (1891), musicata
da Francesco Paolo Fortini e rappresentata con successo nei maggiori teatri
italiani. Sposato nel 1908 con Adelaide Bernardini (vedi), Luigi Capuana
è un autore di letteratura alta, un classico studiato a scuola,
e pertanto la biografia è reperibile in qualunque testo e/o sito
internet. Consigliamo quella sul Dizionario Biografico degli Italiani
della Treccani. Giacinta
(1879) Le paesane (raccolta di novelle) C'era una volta...Fiabe (1882) Il regno delle fate (1883) Il Raccontafiabe (1894) Re Tuono (seguito del Raccontafiabe) Le nozze di Primpellino Re Bracalone (1895) Schiaccianoci ed altre novelle Chi vuol fiabe, chi vuole? (sei novelle, 1908)
CAPUANA BERNARDINI, ADELAIDE (1876-1946) Nasce a Narni il 12 maggio 1876. Pubblicista, poetessa, arrampicatrice. Cura l'edizione postuma di due raccolte di novelle per ragazzi, che lo scrittore elaborò in tarda età, basandosi su appunti lasciati dal marito, e apponendovi anche il proprio nome. Tralasciamo la biografia della Bernardini, facilmente reperibile in internet. Illuminante della figura di questa donna è l'articolo a cura di Annamaria Andreoli sul Corriere della Sera del 12/5/1999. Altre informazioni e una bella fotografia nel sito a cura di Christian Armadori: http://www.narnia.it/bernardini.html BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE La bambola rubata/Guerra in tempo di...uva/Pittore in erba/Regalucci a Betty (novelle, n.d.) Rivelazioni (un atto) n.d. Fulvia Tei: dramma in un atto in prosa (Catania, Niccolò Giannotta, 1898) Nuove intime: Versi (Catania, Niccolò Giannotta, 1898) Flos animae: versi (Trieste, Ferretti, 1900) Prime novelle (Catania, Niccolò Giannotta, 1900) Le spine delle Rose: novelle (Torino/Roma, Casa Edit. Nazionale Roux e Viarengo, 1905) La vita urge: novelle (Napoli, F. Bideri, 1907) Marionette da salotto: novelle (Milano, Vitagliano, c.1920) La Signora Vita e la Signora Morte ... : novelle (Milano, Treves, 1920) Contessina: novella (con acquerello di Pietro Scoppetta, Palermo/Roma, R. Sandron, 1926) Tottòra: novella per bambini (con acquerello di Lazzaro Pasini, Palermo/Roma: R. Sandron, 1926) E, allora, che babbo sei?: novelle e fiabe (Torino, Paravia, 1931) Il figlio di Scurpiddu - di Luigi Capuana e Adelaide Bernardini (Milano, Mondadori, 1933) Quattordici novelle - di Luigi Capuana scelte da A. Bernardini Capuana (prefazione di Lucio D'Ambra, Torino, SEI, 1938) |
Luigi Capuana, La primavera di Giorgio, nella collana Bibliotechina de La Lampada, Mondadori, 1914 ill di Antonio Rubino
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CARROLL,
LEWIS (1832 - 1898) Charles Lutwidge Dogson, figlio di un arcidiacono, è pastore anglicano. Vive ad Oxford, dove insegna matematica conducendo vita da eremita. Il direttore del college dove insegna ha tre figlie in età scolare, le tre sorelle Liddel, di cui la seconda si chiamava Alice. Pare che a lei Dogson raccontasse una favola che fu il nucleo da cui in seguito sortì il testo della più celebre fiaba inglese. La prima versione portava come titolo Alice's Adventures in Undergrood ed era illustrata dallo stesso Dogson, che, rielaborando il testo, ne cambiò il titolo in Alice's Adventures in Wonderland, che uscì con le splendide illustrazioni di Sir John Tenniel, e per la prima volta usò lo pseudonimo di Lewis Carroll. Dato il grande successo del testo, fece seguire una seconda parte chiamata Alice through the Lookinglass, che non è accattivante come la prima; i testi seguenti poi non ebbero alcun successo. Sembra dunque che l'exploit del reverendo Dogson sia stato un unicum letterario dovuto sostanzialmente alla bambina Alice; sembra anche che al reverendo Dogson Alice piacesse un po' troppo, ma su questo aspetto della questione rimandiamo ad altri siti. Il testo di Alice appartiene sicuramente al fantastico, ma non è legato ad un filo conduttore, come avviene in altri testi per bambini dove si descrive un mondo immaginario popolato di animali o cose parlanti, anzi è disomogeneo e infarcito di divagazioni e soprattutto di filastrocche, che rimandano alle vecchie e care nursery rhymes della tradizione inglese. Forse è proprio questa caratteristica a farne un libro per bambini unico e inimitabile. Con il suo vero nome, il reverendo Dogson pubblicò anche diversi trattati scientifici e matematici. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Alice's Adventures in Wonderland (1865) Phantasmagoria and other Poems (1869) Alice through the Lookinglass (1872) The Hunting of the Snark (1876) A Tangled Tale (1885) Sylvia and Bruno (1889) Sylvia and Bruno Concluded (1893) Three Sunsets and other Poems (1898) Sin:
Lewis Carroll nel ritratto di Herkomer.
Dx: Humpty Dumpty in un disegno di John Tenniel per la prima edizione di Alice through the Lookinglass |
Il frontespizio reca come titolo Le avventure di Alice, che sono suddivise nella prima parte "Nel paese dello specchio " e nella seconda parte "Nel paese delle meraviglie" ill. int. di Arthur Rackham FILMOGRAFIA DI ALICE |
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CATANI,
TOMMASO (1858
- 1925)
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Tommaso Catani, L'omino di ferro, nella collana I Libri dei Ragazzi Salani, n.d. |
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CAUSA,
CESARE (1836 - 1890)
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: I preti al concilio di Roma e la confessione di Vittorio Emanuele (Salani, 1869) La donna reale e la donna ideale: studi e riflessione (Milano, Tip. Dante Alighieri, 1873) Gino Capponi: ricordi storico-biografici, raccolti e ordinati per cura di Cesare Causa (Ortolani Raffaello, 1876) Giuseppe Garibaldi: Storia della sua vita narrata al popolo (Salani, 1882) I racconti delle fate, 1884 Vita di Ciro Menotti, impiccato a Modena il 26 Maggio 1831: Narrazione storica (Salani, 1888) Il mondo nuovo: Strenna illustrata per l'anno 1889, contenente bozzetti, novelle, amenità, poesie varie, curiosità, ecc. , pubblicata per cura di Cesare Causa (Tip. Giuseppe Passeri Edit., 1888) Giordano Bruno, bruciato vivo in Roma il 16 febbraio 1600 (Salani, 1889) Storia della rivoluzione francese narrata al popolo (Salani, 1890) Vita dei fratelli Bandiera fucilati a Cosenza il 25 luglio 1844: narrazione storica (Salani, 1895) Il segretario degli amanti per imparare a scrivere lettere e biglietti amorosi nonchè lettere di discordia e di accomodamento, aggiuntovi la scuola d'amore e molti segreti infallibili per gli innamorati (Salani, 1895) Vita e viaggi di Cristoforo Colombo: narrazione storica (Salani, 1898) Magia, prestigio e giuochi di famiglia: raccolta universale dei giuochi di magia e prestidigitazione eseguiti dai celebri professori cav. Bosco, Pinetti, Alberti, Destefani, Frizzo, Poletti, Donato, Mercipinetti, a cura di C. Causa (Salani, 1902) La fata risplendente: racconto fantastico (Salani, 1905) La guerra italo-turca e la conquista della Tripolitania e della Cirenaica (Salani, 1912) Cesare
Causa, Vita e viaggi di Cristoforo Colombo: narrazione storica,
Salani, 1898. In antiporta: una china rappresentante Cristoforo Colombo |
nuovamente ridotta da Cesare Causa Stamperia Adriano Salani, 1880 nuovamente ridotta da Cesare Causa Stamperia Adriano Salani, 1881 Salani, 1884. In antiporta: una china rappresentante Garibaldi e la firma autografa |
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CERVANTES
SAAVEDRA, MIGUEL de (1547 - 1616) Nasce nel 1547 nel paese di Alcalà de Henares, dal padre Rodrigo, cerusico, e Leonor de Cortinas; in seguito la famiglia si trasferisce a Valladolid, poi a Siviglia, infine a Madrid, nel 1566. Nel 1568 Miguel si pone al servizio del nunzio apostolico Aquaviva, e l'anno seguente, sempre al servizio del Papa, entra nell'armata contro i Turchi e partecipa alla battaglia di Lepanto nel 1570, dove perde la mano sinistra. Di ritorno in patria, la nave sulla quale viaggia insieme col fratello Rodrigo viene catturata dai pirati algerini e tradotta in Africa. Nel 1577 la madre riesce a riscattare il figlio minore, e successivamente anche Miguel, grazie all'intervento di un monaco; ma il riscatto è di ben 300 ducati. Ritorna così in Spagna nel 1580 e subito si arruola in un reggimento che combatte in Portogallo, ma nel 1583 è costretto ad abbandonarlo a causa della sua mutilazione. E' miope e balbuziente, con corte gambe arcuate, ma nel 1584 prende moglie: Catalina de Salazar y Palacios de Esquivias, assai più giovane. Trova impiego nella pubblica amministrazione, ma viene accusato di malversazione e si trova senza un lavoro; si metta allora a fare l'autore drammatico. E' di ques'epoca la prima stesura del Don Quixote. Porta il manoscritto a corte, nella speranza di un segno di benevolenza da parte di Filippo III, ma il suo mecenate è invece il duca di Bejar. Nonostante il successo dell'opera, Miguel si trova sempre oberato dai debiti, tanto che deve cambiar casa ben sette volte. Però continua a scrivere: novelle, poesie, drammi. Uno sconosciuto gli pubblica la seconda parte del Don Quixote e lui si affretta a concludere il testo, dedicando il rimanente al conte di Lemos. Ma soffre di idropisia e sente avvicinarsi la fine. Muore a Madrid il 23 aprile 1616. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Galatea (1584) Don Chisciotte della Mancia (1605)
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CIOCI,
ALBERTO (1867 - 1925) Nasce a Prato nel 1867, allievo del poeta livornese Giovanni Marradi (1852-1922, del quale esegue un ritratto nel 1886 e al quale dedica uno studio poetico affiancandolo a Carducci e Pascoli), poeta egli stesso, diviene insegnante elementare e pubblica testi scolastici e libri di lettura per ragazzi. Definito uno dei tanti collodiani di fine Ottocento, va ben oltre la "pinocchiata" poichè prende a proprio personaggio principale un personaggio minore del Collodi, Lucignolo, e ne fa il proprio eroe, affiancandolo ad altre due figure di "monellacci" con cui compone la trilogia di Lucignolo, Moccolo e Fioretto, per la quale è passato alla storia nelle letterature per l'infanzia, tuttavia rimanendo un autore minore, legato all'eloquio toscano, e profondendo nei racconti anche satira di costume e ironie di non facile comprensione da parte di un pubblico infantile. Il racconto Bambola, prima della pubblicazione in volume, appare a puntate sul Giornalino della Domenica del 1908 di Vamba, al quale collabora fattivamente. Dalla moglie Ida ha solo una figlia. Muore nel 1925. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Il frutto delle veglie: Letture pei giovinetti, con prefazione di Paolo Mantegazza (Paravia, 1893) Myosotis: piccolo canzoniere (1895) Lucignolo, l'amico di Pinocchio (con 63 incisioni di C. Chiostri, Bemporad, 1896) nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Moccolo, l'amico di Lucignolo (con 16 figure, Bemporad, 1897) Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Fioretto, l'amico di Lucignolo e di Moccolo (incisioni di C. Chiostri, Bemporad, 1898) Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Birichinate: novelle per ragazzi (Sandron, 1900) Odi sabaude: Ai Reali d'Italia per la morte di Umberto il buono (1900) I tamburini (incisioni di C. Sarri, Bemporad, 1900) Canzone a Giuseppe Verdi (1901) Fiaccolino (ill. di Gerty, Bemporad, 1901) Befanino, Paoluccio e Asciuttino: Trilogia per i ragazzi (Bemporad, 1904) Menelicche: Avventure d'un Moretto. Libro per I ragazzi che vogliono ridere (Bemporad, 1907) Bambola: racconto per la gioventù (con 56 illustrazioni di Carlo Chiostri, Bemporad, 1909) Frottolino (novella, Biondo, 1909) Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Dal solaio al soffitto e viceversa (novella, con acquerello di P. Scoppetta, Sandron, 1914) Cipollaccio e Zampettina (Zoppelli, 1921) Per la casa editrice Sandron nella serie Per il mondo piccino: Birichinate Il Capitan Picchiasodo Un fiore di virtù L'invidia fiodrammatica Il topo sdentato Dal solaio al soffitto e viceversa Alberto
Cioci, Bambola
ill. di Carlo Chiostri (dal Giornalino della Domenica, Anno III, n°37, p.6) |
Alberto
Cioci, tre librini per la casa ed. Sandron
(serie Per il mondo piccino con acquerello di Pietro Scoppetta) |
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COLOMBO ANGELO (1885 - 1966) Nasce nel 1885 a Castelfranco Veneto (Treviso); poeta, scrittore. E' maestro elementare nelle scuole di Milano, dove risiede, e dove si adopera come pedagogista cattolico. Nell'ambiente conosce Ettore Fabietti, all'epoca impegnato nella gestione delle biblioteche popolari e scolastiche, con il quale collabora per testi didattici per diverse case editrici. Nel 1913 fonda la rivista "La nostra scuola", edita da Giuseppe Prezzolini. E' autore di numerosi testi scolastici quali sillabari, testi di religione, di storia, letture per le classi elementari, anche insieme con Maria Scolari; perfino un testo di esercizi di aritmetica insieme con Eugenia Graziani Camillucci (anch'essa molto attiva in questo settore), e anche di racconti per bambini. Muore a Caloziocorte (Bergamo) nel 1966. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Letture religiose
per la seconda classe con facile musica sacra e riproduzioni d'arte (Bemporad,
nd) |
Angelo Colombo, Voci tra gli alberi, Paravia, rist. 1947 |
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COLLODI
(CARLO LORENZINI, 1826 - 1890)
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A sin: cover; a ds: illustrazione interna di E. Mazzanti
Italia Centrale e Italia Meridionale. Successivamente il Viaggio viene ridotto ad un unico volume: Il viaggio per l'Italia di Giannettino
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COLLODI
NIPOTE (PAOLO LORENZINI, 1876 - 1958)
Il titolo venne continuamente ristampato. A sin. la prima edizione del 1902, in seguito venne incluso neilla Biblioteca Azzurra (VEDI), e successivamente nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi: qui a dx. la sovracoperta; nella ristampa della Biblioteca Bemporad per i Ragazzi degli Anni Trenta, con rilegatura bodoniana e copertina cartonata rigida, si mantiene la stessa immagine ma cambia tutto il lettering (VEDI) |
Collodi
Nipote, Sussi e Biribissi, Salani.
Il titolo viene rieditato nel dopoguerra nella Biblioteca dei Miei Ragazzi al N° 39, copertina di Fiorenzo Faorzi.
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CONTESSA
LARA (1849 - 1896) Evelina Cattermole nasce a Firenze nel 1849 da Guglielmo Cattermole ed Elisa Sandusch. Sposa Francesco Saverio Eugenio Mancini, ufficiale, figlio di quel Pasquale Stanislao Mancini di cui si parla poco ma di un'importanza, per l'unità d'Italia, pari a quella di Garibaldi e di Mazzini: grande giurista, diede le basi dottrinali all'idea di "nazione", e fu il fondatore degli studi di diritto internazionale. Pubblica una prima raccolta di poesie nel 1883, Versi, che rivela una voce sincera capace di rendere le emozioni senza retorica. Pubblicherà molte altre raccolte di versi, e alcune liriche verranno anche musicate. I contemporanei la osannano ma Carducci la stronca e Croce addirittura la dileggia. I posteri possono rendersi conto che la poesia per lei è solo un gioco elegante, l'occupazione di una donna di mondo che teneva salotto. Nei romanzi, dove traspare la propria autobiografia, trasfonde le violente passioni della sua vita intima, ma non scrive capolavori. Ben presto la sua fama decade e la poetessa è oggi totalmente dimenticata.
TITOLI Poesie: Canti e ghirlande, (Le Monnier, Firenze, 1867: l'unico titolo pubblicato con il suo vero nome); Versi (Sommaruga, Roma, 1883); Ancora Versi (Sersale, Firenze, 1886) Senza baci!... (musica di G. Troiani, versi della contessa Lara, Napoli, Ferdinando Bideri, 1893); Novelle e romanzi: Raccolta di novelle (1877); Così è (novelle, Triverio, Torino, 1887); L'innamorata (romanzo, Giannotta, Catania, 1892); Storie d'amore e di dolore (novelle, 1893); La Madonna di Pugliano; La fiera di Montelupo; Sic vos non vobis; Storie intime; Primo temporale; La Regina del Rame. Per ragazzi: Una famiglia di topi (Bemporad, 1891); Compagni di sventura (1892); Il romanzo della bambola (Hoepli, 1896, ill. di G. Pierantoni, il suo assassino). Pubblicati postumi: Nuovi Versi (Galli, Milano, 1897) Storie di Natale (novelle, Cappelli, 1897) Opuscolo di lettere intime a cura di E. Bottini (Tipografia della Camera dei deputati, Roma 1897) |
Contessa Lara, Una famiglia di topi, Biblioteca Azzurra Bemporad, 1891 ill. int. di Enrico Mazzanti Evelina Cattermole Mancini, alias Contessa Lara |
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COOPER,
JAMES FENIMORE (1789 - 1851) Nasce il 15 settembre 1789 a Burlington nel New Jersey, undicesimo di dodici fratelli, ma la famiglia si trasferisce a Cooperstown, nello stato di New York, ai tempi luogo di frontiera con le terre dei nativi. Viene mandato a Yale ma si fa espellere, dopo di che trascorre un po' di tempo per mare e infine si ritira a far la vita del possidente e inizia a scrivere. Il primo titolo, Precaution (1820) fu un fiasco, ma già col secondo gli arride il successo: The Spy (1821) è un racconto patriottico sulla Rivoluzione Americana. Dal 1826 al 1833 vive all'estero con la moglie, ma al suo ritorno in patria acquisisce una visione conservativa e aristocratica e si rende impopolare. Imitatore di Sir Walter Scott, narratore prolifico e abile di letteratura d'avventura, è autore di romanzi che per la prima volta mettono in scena gli Indiani d'America. Nel 1823 pubblica The Pioneers con il quale dà l'avvio al suo genere particolare, denominato "racconti di frontiera", dove genera il personaggio del rude boscaiolo che deve vedersela con pericoli di ogni genere. Natty Bumpo, l'eroe dei racconti "Leatherstocking", sarà molto amato dai ragazzi di ogni paese anche negli anni a seguire. La sua produzione letteraria conta oltre 30 titoli. Cooper muore a New York il 14 settembre 1851. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE The Last of the Mohicans (1826) The Deerslayer (1840) The Pathfinder (1841) The Pioneers (1823) The Last of the Mohicans (1826) The Prairie (1827) The Red River (1827) The Bravo (1831) The Pathfinder (1840) The Two Admirals (1842) Jack O'Lantern (1842) The Redskins (1846) J.
Fenimore Cooper
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CROCE,
GIULIO CESARE (1550 - 1609) Nasce a San Giovanni in Persiceto (BO) nel 1550 e rimane ben presto orfano; raccolto da uno zio di Castelfranco Emilia, fabbro e povero, viene mandato a scuola perchè dimostra di essere sveglio e promette di "diventare dottore". Tuttavia, il maestro impiega gli alunni nel suo orto e così viene messo a bottega dallo zio fabbro. Ma sveglio lo è davvero: improvvisa con estrema facilità delle strofe, tanto che viene chiamato alle fiere dove improvvisa accompagnandosi al colascione (una specie di liuto). La nobile famiglia dei Fantuzzi si accorge di lui e lo prende in casa, dove il poeta cantastorie si sfama con gli avanzi dei copiosi banchetti. Questa società crassa e poco intelligente verrà in seguito descritta sotto le sembianze della corte nel Bertoldo. A 18 anni si trasferisce a Bologna, dove continua a fare sia il fabbro sia il poeta, e legge tutto ciò che gli capita: per tutta la vita non lascerà mai né il martello né la penna. Si sposa due volte e in tutto mette assieme ben 14 figli. Stampa da sé le sue composizioni su fogli volanti che va a vendere nelle fiere. Muore ancora in povertà, forse dedito al bere, senza aver potuto godere del successo immediato (e duraturo) che ebbe il Bertoldo, stampato da pochi mesi, il quale non è precisamente tutta farina del suo sacco, poichè si tratta di un rifacimento con varianti del Marcolpho, personaggio del dialogo latino, tradotto in italiano come El dialogo de Salomon e Marcolpho, che fa parte di un antichissimo ciclo di leggende, di cui ritiene persino il titolo, chiamando Marcolfa la moglie di Bertoldo. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE La Canzone della casa nova e de' tortelli per i putti che vanno cantando la sera di natale e la sera dei Ceppi in Bologna, nuovamente riformata e data in luce, di Giulio Cesare Croce (1573) è il suo primo testo a stampa conosciuto. Vi sono tre o quattrocento di queste canzonette o poesiole; testi più seri sono una commedia, una favola di genere elegiaco, vari scritti religiosi. Nel 1608 appaiono Le sottilissime astuzie di Bertoldo, sorta di rifacimento di un testo latino più volte stampato nel Quattrocento, il Dialogus Salomonis et Marcolphi, e Le piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino. ADRIANO BANCHIERI (1573 - 1634) Nasce e muore a Bologna, frate olivetano e organista nel convento di San Michele in Bosco dove compone parecchi lavori musicali; con lo pseudonimo di Camillo Scaligeri della Fratta. Nel 1620 scrive il seguito del Bertoldo, aggiungendovi La novella di Cacasenno, figlio del semplice Bertoldino. Da allora le tre novelle vengono comunemente stampate assieme, come fossero un'opera unica.
Giulio
Cesare della Croce,
Astuzie sottilissime di Bertoldo, Salani, 1929 cover di Ezio Anichini |
Il
pittore Giuseppe Maria Crespi (1665-1747)
incide 20 rami all'acquaforte per illustrare episodi della saga di Bertoldo Bertoldino e Cacasenno, che però si logorano ben presto dall'uso; Ludovico Mattioli (1662-1747) realizza a sua volta nuove incisioni ispirandosi a quelle del Crespi (ca. 1730). L'edizione del Bertoldo nella collana Le strenne della BUR (Rizzoli, 1973) riproduce fedelmente dette incisioni. Giulio Cesare della Croce, Astuzie sottilissime di Bertoldo, Salani, 1920, piccole ill. nel testo, anonime, di antiquata fattura Giulio
Cesare della Croce, Bertoldo e Bertoldino
Istituto Editoriale Italiano, n.d. , ill. interne di Enrico Sacchetti |
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CUMAN
PERTILE, ARPALICE (1876 - 1958) Nasce a Marostica il 12 maggio 1876 da Sebastiano e Angelica Cuman. Studia al convitto normale di Verona e in seguito al Magistero di Firenze, dove viene abilitata all'insegnamento delle lettere nelle scuole medie. Ritorna poi nel Veneto, dove insegna a Vicenza nelle scuola normale femminile. Nel 1904 sposa Cristiano Pertile ma non avranno figli; abitano in una bella proprietà a Monte Bérico. Si dedica a molteplici attività culturali, è Presidente della Casa di Cultura Popolare di Vicenza, e redattrice della pagina "Per i più piccini" del Giornalino della Domenica. Scrive poesiole e filastrocche per bambini, che ad inizio secolo sono incluse in tutte le antologie scolastiche, e rimangono per anni nelle espressioni colloquiali ("indovinala grillo"); lei stessa compila antologie e libri di letture per le scuole elementari. Non rinuncia ad una pinocchiata: La commedia di Pinocchio: scene, visioni e melologhi tratti dalla fiaba meravigliosa di C. Collodi (riduzione e cori di A. Cuman-Pertile con musica di E. Oddone e figurini e scenari di A. Mussino; Bemporad, 1926). Pubblica anche novelle e racconti, libri di ispirazione religiosa, ma soprattutto testi musicati, filastrocche e ballate da far recitare ai piccoli alunni; prossima alla fine, pubblica la propria autobiografia (Memorie di due cuori, 1954). Muore nel 1958. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Per le vie del mondo (libro di lettura per le classi elementari, Bemporad, n.d.) Il teatro di Bengodi (Mondadori, n.d.) Primi voli (libro di lettura per la scuola popolare, Bemporad, 1911) Il trionfo dei piccoli (ill. di A. Ramorino Ceas, Bemporad, 1918) Fragoletta (disegni di A. Camerini, Paravia, 1919) Ninetta e Tirintin (Bemporad, 1920) nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Il piccolo emigrante (ill. di Gustavino, Paravia, 1920) Mascherino (Paravia, 1922) Fra canti, balli, fiori e ghirlandelle (Vallardi, 1922) I racconti di Nonno Proverbio (ill. di Pinochi, Paravia, 1923) La carovana dei ventuno (Cartoccino, 1930) La cicala, la formica e il passerino (letture per la classe seconda, Bemporad, 1930) Un indovinello, una sorpresa, una storia (Cartoccino, 1930) Fiorin fiorello: un fiore puoi trovar per tutto l'anno, in questo libro tuo giocondo e bello: racconti e fiabe, poesie e indovinelli per allietare i giorni di vacanza (Bemporad, 1932) Le rose di Natale per gli angioli senz'ale: novelle e poesie per Natale, Capodanno ed Epifania (ill. di L. Edel, Societa Editrice Internazionale, 1932) La vita di Dante narrata ai piccoli Italiani (Bemporad, 1932) Alla tomba del Milite ignoto: Il piccolo emigrante (Paravia, 1934) Il giorno dei piccoli (Paravia, 1934)
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Ved. anche: DALLE FAVOLE AI ROMANZI: BREVE STORIA DELLA LETTERATURA PER RAGAZZI DALLE ORIGINI ALL'OTTOCENTO comprendente i ritratti degli Autori home page |