letteratura
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I ROMANZI DELLA ROSA SALANI (seconda edizione de I Grandi Romanzi Salani: cover blu e seconda edizione della Biblioteca delle Signorine Salani: cover rosa) AUTORI E ILLUSTRAZIONI |
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ALANIC,
MATHILDE (1864-1948) Mathilde Alanic nasce l'11 novembre 1864 ad Angers (Maine-et-Loire) da una famiglia di commercianti. Compie studi regolari alla scuola superiore di lettere (corrispondente al ns. Magistrale) ed è attratta dalla scrittura da subito. Pubblica alcune novelle con lo pseudonimo di Miranda nella Revue de l'Anjou e anche su alcune riviste parigine. Il suo primo romanzo, Le Maître du Moulin Blanc, è pubblicato nel 1898 (su La Petite Illustration). Il suo genere è quello sentimentale, ed ha al suo attivo una trentina di titoli. Muore il 20 ottobre 1948 ad Angers, da dove non si è mossa per tutta la vita. La città le intitola una via. note biografiche maggiori alla pagina AUTORI e TITOLI del sito Bibliothèque de Suzette (in alto a dx nella homepage) Premi e riconoscimenti: nel 1903 il premio Montyon dell'Académie Française per Ma Cousine Nicole, nel 1913 il premio Jules Favre dell'Académie Française per Petite Miette, nel 1920 il premio Sobrier-Arnould dell'Académie Française per Les roses refleurissent nel 1920 il premio Sobrier-Arnould dell'Académie Française a motivo delle sue opere morali, nel 1929 la décoration de Chevalier de la Légion d'honneur. TITOLI Le maître du Moulin-Blanc (1898) Norbert Dys (1899) Le Devoir d'un fils (1906) La Gloire de Fonteclaire (1907) La Fille de la Sirène (1909) Petite Miette (1911) Et l'amour dispose (1912) Au Soleil couchant (1913) Ma cousine Nicole (1913) Les roses refleurissent (1919) Le Sachet de lavande (1924) L'Aube du coeur (1925) A chacun sa chimère (1930) Aime, et tu renaîtras! (1930) Anne et le Bonheur (1930) Étoiles dans la nuit (1932) Les Espérances (1933) La Fenêtre sur la route (1939) La Cinquième Jeunesse de Mme Ermance (1944) Tradotti in italiano: La cugina Nicoletta (Milano, G. Mantegazza, s.d.) La figlia della sirena (Milano, Tip. del Corriere della Sera, 1911) Al Mulino bianco (Milano, G. Mantegazza, 1919) Il miracolo delle perle (Milano, G. Mantegazza, 1930 - Salani, 1933 - Sonzogno, 1935)) La zia Tinetta (Milano, A.R.A., G. Gasparini, 1932) A ciascuno la propria chimera (Roma, Società San Paolo, 1944) Ma l'amor mio sei tu! (Salani, 1947 e 1950) |
Mathilde Alanic en 1911. Photographie, cliché Cauville. Arch. mun. Angers source photo: www.angers.fr |
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BAUMGARTEN, HARALD (1890-1975) Nasce a Tubingen il 4 febbraio 1890; studia storia dell'arte, filosofia e tedesco a Tubinga e Berlino, ma non si laurea perché nel 1913 riceve un'offerta di impiego come comparsa dal teatro Neues Schauspielhaus di Lepizig. Vi rimane, diviene attore professionista e poi regista fino al 1927, quando decide di diventare scrittore. Le sue interpretazioni, che includono un Peer Gynt di Ibsen (Augustusplatz, Leipzig, 12 febbraio 1916, per la stagione 1915-1916 del Küstrin Sommertheater) sono elencate annualmente dal 1913 nel Neuer Theater Almanach: Die deutschen Theater, ihre Vorstände und Mitglieder (Nuovo Annuario del Teatro tedesco: registi attori soci). Dal suo debutto letterario nel 1928 fino alla morte scrive 194 libri, nel genere letteratura di intrattenimento. Alcuni di questi sono stati scritti dalla moglie Johanna, usando il nome del marito, altre volte volte la coppia scrive a quattro mani. Baumgarten usa anche lo pseudonimo Felix Johns. In letteratura debutta con Tarantella: Ein exot Abenteuer (Tarantella, un'avventura esotica) Georg Müllers Kriminalromane, n° 34, 1928. I suoi romanzi vengono pubblicati nelle collezioni tascabili economiche come Kelter-romane (1952-1957, dell'editore Martin Kelter, "i romanzi a 60pfenning per passare una serata allegra"), Kriminal-romane, Güldensee-Romane. Continua a pubblicare durante la Seconda Guerra Mondiale; non essendo un autore "impegnato" durante gli anni nazisti non incorre nelle attenzioni della censura. Anzi i suoi romanzetti, come Fünf Millionen suchen einen Erben (Cinque milioni in cerca di un erede), un "melodramma con un buffet assortito di elementi divertenti", rappresentando una Germania spensierata e allegra erano benvisti dal Ministero della Propaganda, che ne approvò le versioni cinematografiche: se ne conoscono sei, molto ben accolte dal pubblico (v. box). Collabora al Berliner Illustrierte Zeitung, Allgemeine Zeitung (Mainz), Frankfurter Zeitung. Questi ultimi due sospesi dalle forze di occupazione, si fondono nel Frankfurter Allgemeine Zeitung nel 1949. Baumgarten è uno dei redattori-fondatori. Visse principalmente ad Amburgo a vari indirizzi, poi si trasferì a Berlino nel 1939, Kufsteiner Strasse 45, che rimase nel settore americano alla fine della guerra. Qui muore il 29 maggio 1975. TITOLI Tarantella (München, Georg Müller, 1928) Der Weg der Greta Heldien (Leipzig , Munz & Co., 1930) Tapfere kleine Nelly (Niedersedlitz, Münchmeyer, 1931) Mädchen, warum fährst du nach Berlin? (Niedersedlitz, Münchmeyer, 1931) Die Frau, die man übersah (Niedersedlitz, Münchmeyer, 1931) Das Neu des Chinesen Tschang (Dresden, Moewig & Höffner, 1931) Fünf Millionen suchen einen Erben (Berlin, Ullstein, 1932) Es geht um Fanny (Leipzig, Rothbarth, 1933) Alle für Einen! (Berlin, Zeitschriftenverl., 1934) Wasserdroschke "Junge Liebe" (Berlin, Scherl, 1935) Fahrlehrer auf Sommerwegen (Bern, Goldmann, 1935) Das entzauberte Schiff (Berlin, Ullstein, 1935) Kinderherz in Not (Leipzig, Rothbarth, 1936) Gefahr um Bianca (Leipzig, Rothbarth, 1936) Blenker spekuliert in Liebe (Leipzig, Rekord-Verl., 1936) Mädchen, warum fährst du nach Berlin? (Berlin, Aufwärts-Verl., 1937) Die Frau, die man übersah (Berlin, Aufwärts-Verl., 1937) Der blonde Hans und seine kleine Jo (Dresden, Seyfert, 1937) Liebe kleine Nell (Leipzig, Rothbarth, 1938) Der Sohn der Ruvidarte (Leipzig, Janke, 1938) Regina fährt nach Hoppegarten (Berlin, Deutscher Verl., 1939) Es war die Himmelblaue (Berlin, Deutscher Verl., 1939) Die große Liebe der kleinen Gissi (1939, 2 voll.) Flucht in die Jugend (Leipzig, Lipsia-Verl., 1941) Alle Liebe für Sybill (Leipzig, Lipsia-Verl., 1941) Abenteuer in Algier (Dresden, Franz Müller, 1944) Liebe kleine Nell (Lübeck, Antäus-Verl., 1948) Das Lied der Manege (Berlin, Verl. Das Neue Berlin, 1953) Das grosse Spiel um Michaela (Hannover, Lehning, 1953) Ein Lächeln kehrt zurück (Papenburg, Goldring-Verl., 1956) Tradotti in italiano: La piccola Nelly (Tip. del Corriere della Sera, 1932, serie Il romanzo mensile) Piccola, perche' vai a Berlino? [seguono sette novelle di vari autori] (Tip. Del Corriere Della Sera, 1933, serie Il romanzo mensile) Greta vince il destino (Tip. del Corriere della Sera, 1934, serie Il romanzo mensile) Bianca in pericolo (Tip. Corriere della sera, 1934, serie Il romanzo mensile, copertina e disegni di Giorgio Tabet) Seconde nozze (Tip. del Coriere della Sera, 1938, serie Il romanzo mensile, copertina di G. Tabet, disegni di A. Terzi) L'amore lontano (Salani, 1940) Piegati, cuore superbo (Salani, 1940) Chi ami tu? ... (Salani, 1941)
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I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. di Alberto Micheli I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. di Gastone Rossini (courtesy Elisabetta Filippetti) Harald Baumgarten, L'amore lontano, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. di Alberto Micheli
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BEDENDO,
MARIA PIA (1917-2001) Maria Pia Bedendo nasce a Roma il 1° febbraio 1917 da Emilio, che proviene da una famiglia con origini tra Adria e Rovigo. (1) Compie studi classici ed approfondisce da sé le materie che più l'appassionano, la storia, le lingue straniere, la geografia intesa come méta di possibili viaggi, viaggi che non compì mai con il corpo ma con la mente. Parla correntemente il francese e dapprima è la storia di Francia che la interessa, poi quella dell'Albania. Siamo negli anni Trenta e questa terra è di interesse nazionale, lei studia con impegno anche la lingua, oltre che la storia. Il Paese le ispira uno splendido romanzo storico, Lo scettro sulle onde, che Salani buonanima pubblicherà con il titolo di Amore azzurro allo scopo di vendere il testo nella collana per signorine dei Romanzi della Rosa. (2) Per questo interesse per la storia e le vicende del suo tempo pensa addirittura di intraprendere la carriera diplomatica, e si iscrive alla facoltà di Scienze Politiche, ma non raggiunge la laurea. Per un certo periodo insegna religione, ma la sua passione è la scrittura: dotata di vero talento letterario, scrive altri 15 romanzi, tutti rimasti nel cassetto. Datano tutti a prima della Seconda Guerra Mondiale, quando cioè aveva tempo di scrivere. Dopo il tempo non l'avrà più: il 21 giugno 1947 sposa Giuseppe D'Angelo (1917-1992), ingegnere, nato a Roma ma di origini siciliane; dopo il servizio militare (espletato in guerra) viene assunto al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, dove sale tutti i gradini della scala aziendale fino ad occupare posti di alta dirigenza. Maria Pia si dedica alla famiglia: Antonella (n. 1948) e Maurizio (n. 1952). L'estate la passano a Viserba (Rimini), dove D'Angelo già andava fin da ragazzo. Conduce una vita regolare da casalinga borghese, semmai più colta delle sue conoscenti/amiche della sua stessa classe sociale e quindi spiritualmente più lontana da loro; con la mente sempre agli amati studi, trascorre un'esistenza serena. Non ha tuttavia la costanza di bussare alle porte degli editori e presentare i suoi manoscritti (forse Salani glieli rifiutò dopo i primi due), e così da quasi un secolo giace un buon numero di romanzi (manoscritti) tra i quali potrebbero esserci dei capolavori. Perché Maria Pia sicuramente sa come scrivere. Amore azzurro è un testo accattivante, pieno di pathos, scritto con profondo sentimento di italianità, che prende il lettore sin dalla prima pagina. L'azione si svolge a partire dall'assedio di Famagosta da parte dei Turchi e termina con la battaglia di Lepanto. LEGGI LA STORIA Tra il 1959 e il 1960 collabora con l'editrice AMZ (il marchio De Agostini per la prima infanzia) riscrivendo per i più piccini alcune novelle e fiabe famose, ma poi cessa del tutto l'attività letteraria. Maria Pia Bedendo muore a Roma il 2 marzo 2001. (1) Emilio Bedendo ha molti fratelli, uno emigrato in Argentina; oggi alcuni Bedendo sono stabiliti a Padova. (2) A dire il vero il romanzo è pubblicato nei Grandi Romanzi Salani, collana che, pur avendo come target le fanciulle, comprende testi più spirituali, a volte appunto romanzi storici, lasciando i romanzi più sdolcinati e sentimentali alla Biblioteca delle Signorine. La Redazione ringrazia Maurizio D'Angelo per le informazioni cortesemente fornite. TITOLI Amore azzurro (Salani, 1947, 1954 1955) Fuochi sulle vette (Salani, 1955 Il brutto anatroccolo e Il soldatino di stagno (raccontate da Maria Pia Bedendo D'Angelo, ill. Willy Schermele, Bologna, Editr. AMZ, 1959) Le novelle meravigliose di H. C. Andersen (presentazione di Maria Pia Bedendo D'Angelo, ill. G. Nidasio, C. Ruffinelli e W. Schermele, Milano, Editr. AMZ, 1959) I cigni selvatici (Bologna, AMZ, 1960) La fiaba Il brutto anatroccolo (raccontata ai bimbi italiani da Maria Pia Bedendo D'Angelo, Bologna, Editr. AMZ, 1960) La principessa sul pisello (raccontata ai bimbi italiani da Maria Pia Bedendo D'Angelo, Milano, Editr. AMZ, 1960) |
M.P. Bedendo, Amore azzurro, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu), ill. non firmata (courtesy Elisabetta Filippetti) Maria Pia Bedendo nel 2000 (courtesy Maurizio D'Angelo) |
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BERG,
AJA (1906-1986) |
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BOTTOME,
PHYLLIS (1884-1963) Nasce il 31 maggio 1884 a Rochester, Kent, da un pastore americano, il Rev. William MacDonald Bottome, e da madre inglese, Mary Leatham. Durante la Prima Guerra Mondiale è attiva, come molte sue conterranee, per il soccorso al Belgio. In Francia conosce Alban Ernan Forbes Dennis, che nel 1917 sposa a Parigi, un diplomatico che lavora sotto copertura, in realtà un agente dell'MI6. Abitano prima a Marsiglia e poi a Vienna, dove lei frequenta un corso di psicologia. Nel 1924 la coppia dà origine ad una scuola di lingue presso Kitzbühe, in Austria, frequentata anche da Ian Fleming (ma che coincidenza). Alla fine degli Anni Trenta si stabiliscono in Germania dove Phyllis Bottome riesce a fare una certa propaganda antinazista. Muore il 22 agosto 1963 a Londra. Pubblica una trentina tra romanzi e racconti, ma anche saggi, biografie e resoconti. E' anche conferenziera. I suoi romanzi hanno un discreto successo, tanto che ben quattro danno origine ad alrtettanti film. Il romanzo del 1937 The Mortal Storm è un'anticipazione delle conseguenze del nazismo; la MGM ne trasse un film con James Stewart che venne proiettato per la prima volta nel 1940, in concomitanza con l'entrata delle truppe hitleriane a Parigi. TITOLI The Dark Tower (1916) Kingfisher (1922) The Perfect Wife (1924) Strange Fruit: Stories (1928) The Advances of Harriet (1933) Private Worlds (1934) The Mortal Storm (1937) Danger Signal (1939) Masks and Faces (1940) The Heart of a Child (1942) Innocence and Experience (1947) Search for a Soul (1947) The Goal (1962, autobiography) Tradotti in italiano: Mondi segreti (Salani, 1940) Corsa alla vita (Periodici Mondadori, 1952)
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BRADSHAW,
NINA (n. 1893) |
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BRAUN,
OTTO HANS (1879-1945) Otto Hans Braun nasce il 13 dicembre 1879 a Halle (Saale) nell'Est della Germania. Nel 1906 sposa a Berlino Lucie Marie Schülke. Vive in quella che divenne Germania Est e vi muore in un lasso di tempo compreso tra il 1945 e il 1949. Nel 1917 risulta sottotenente di riserva nella marina imperiale tedesca. E' autore di qualche romanzo di genere avventuroso e/o poliziesco e sentimentale (frauen-roman/romanzi per signorine). TITOLI Zweimal verspielt, Lubeck 1938 e 1941. La sua bibliografia ufficiale va dal 1935 (Der Bräutigam von Uebersee, Leipzig, Hans Müller, 1935) al 1942 (Zu treuen Händen, Wehnert, 1942) Ein Mädel mit Herz, Dresden 1937, Spiel des Schicksals Dresden 1937 e Der Bräutigam von Uebersee, Leipgiz ,1935 furono pubblicati con lo pseudonimo Fritz Steinemann. Tradotto in italiano un unico titolo: Achtung, Terry, die grosse Chance (Scacco matto, Salani, Biblioteca delle signorine, n° 60, 1939, 1947, 1954, 1956) |
Otto Hans Braun, Scacco matto, I Romanzi della Rosa Salani (cover rosa), ill. di Gastone Rossini (courtesy E. Samarelli) |
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BURNS,
SHEILA (1892-1984) Ursula Harvey Bloom nasce l'11 dicembre 1892 a Springfield, Chelmsford (Essex) da Mary Gardner e dal Reverendo James Harvey Bloom, Rettore di Castle Acre, di cui traccerà il ritratto nel romanzo biografico Parson Extraordinary. Nel romanzo The Rose of Norfolk tratteggerà invece la figura della nonna, Frances Graver (nata nel 1809), che era una zingara di sangue misto. Inizia da bimba a scrivere (naturalmente legge moltissimo e ovviamente ama molto Dickens): bambina prodigio, produce un suo giornaletto all'età di 10 anni e suona il pianoforte tanto da prodursi nei cinema (come accompagnamento dal vivo durante le proiezioni del cinema muto). Abita con la famiglia a Stratford-upon-Avon, che è il soggetto del romanzo Rosemary for Stratford-upon-Avon. La madre tuttavia lascia il marito e con i due figli, Ursula e il fratellino Joscelyn, si trasferisce a St. Albans (Hertfordshire). Dopo pochi anni, nel 1916, Ursula sposa Arthur Brownlow Denham-Cookes (1890-1918), un ricco avvocato, Capitano nel 24° Battaglione del London Regiment, dal quale ha un figlio, Philip detto Pip. L'anno seguente il marito muore per le conseguenze dell'influenza detta spagnola, che decimò la popolazione europea. Ursula rimane sola col bimbo nella bella casa di Frinton (una località esclusiva sul litorale, dove soggiornavano i benestanti negli anni Venti, un po' come a Deauville in Francia). Qui si dà al giornalismo mondano, poi conosce quello che diventa nel 1925 il suo secondo marito, Charles Gower Robinson, comandante della Royal Navy. Coglie ogni occasione per scrivere: saggi, biografie resoconti, libri a soggetto religioso, di lavori femminili come il ricamo o la cucina, ma soprattutto romanzi. Usa diversi pseudonimi: Sheila Burns, Mary Essex, Rachel Harvey, Deborah Mann, Lozania Prole, Sara Sloane. Lavora anche alla BBC e la sua esperienza giornalistica viene raccontata in The Mightier Sword. Oltre a questa incessante attività, in cui è sicuramente dotata, tanto da scrivere un intero romanzo in tre settimane, trova il tempo per ricamare e cucinare, insomma, incarna il prototipo della brava mogliettina. E difatti il matrimonio resiste felicemente per 50 anni. Negli anni Quaranta la famiglia vive a Malta, dove il marito è di stanza, e qui Ursula soffre di emicrania tanto da essere ricoverata in ospedale per lunghi periodi: anche questa esperienza troverà il suo racconto nel romanzo No Lady in Bed (1944) e la sua pratica ospedaliera le suggerirà l'ambientazione per numerosi romanzi pubblicati con lo pseudonimo di Sheila Burns e Rachel Harvey. Complessivamente scrive 560 testi, il che la fa entrare nel Guinness Book of Records come la più prolifica autrice inglese, in diretta concorrenza con Barbara Cartland (che ne scrisse solo 395); la differenza tra le due è che la Cartland, che pubblica esclusivamente col proprio nome, ha un unico genere, quello rosa, che la rende famosissima, mentre Ursula Bloom coltiva generi diversi, affidati a diversi pseudonimi: come Mary Essex pubblica romanzi moderni, come Lozania Prole pubblica romanzi storici (come Our Dearest Emma (1949) sulla vita di Emma Hamilton). Con il suo vero nome pubblica commedie per il teatro e per la radio, i resoconti giornalistici, alcune biografie (come quella del duca di Windsor nel 1972), testi di vario genere e ben sette autobiografie. Ursula Bloom muore il 29 ottobre 1984 in una casa di riposo a Nether Wallop (Hampshire) dove viveva dal 1980 dopo la morte del marito (1979). TITOLI (come Sheila Burns) Week-end
bride |
Sheila Burns, Sposerò lei I Romanzi della Rosa Salani (cover rosa), ill. di Ugo Signorini The Age - Literary Supplement, March 20th, 1948 |
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BREHM,
BRUNO (1892-1974)
Tradotti
in italiano: |
Bruno Brehm, Se il tuo cuore non fosse impegnato, I Romanzi della Rosa Salani (cover rosa), ill. di Alberto Micheli
(photo: courtesy Wolf Oschlies © Zukunft-Braucht-Erinnerung - November 5th, 2006) |
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CARENZI
GALLESI, VINCENZO Nobile di Albenga TITOLI Lo stagno dei serpenti (Sonzogno, 1934) Il lago incantato (Sonzogno, 1940, con 8 illustrazioni di Domenico Natoli) Due cuori un destino (Salani, 1943) |
Carenzi Gallesi, Vincenzo, Due cuori un destino, I Romanzi della Rosa Salani (cover rosa), ill. di Alberto Micheli |
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COOK
ELIOT, ETHEL (1890-1972) Ethel Cook nasce a Pittsfield, Massachusetts, da Cornelius C. Cook (1852-1929) e Carrie Holton (1857-1933), nata a Bennington, Vermont. Cornelius Cook è un ministro del culto presbiteriano dal 1878 al 1898, dopo di che esercita nel ramo delle assicurazioni, e lui e la moglie divengono Christian Scientists. Hanno cinque figli di cui Ethel è la quarta. Sposa Samuel Atkins Eliot, Jr, che fa parte di una famiglia di letterati (lontano parente è T.S. Eliot). Il nonno di Sam, Charles William Eliot (1834-1926) nato a Boston, Massachusetts, è il 22° Presidente della Harvard University, carica che detiene per ben cinquant'anni; il padre, Samuel Atkins Eliot (1862-1950), è un ministro del culto Unitario. Samuel Atkins Eliot, Jr, (nato nel 1893 a Denver, Colorado) è direttore del teatro Americano e insegnante di recitazione; studia ad Harvard, nel 1914-15 è a New York come manager teatrale poi diventa assistente di inglese allo Smith College dove infine insegna teatro fino alla pensione nel 1961; publica una raccolta teatrale dal titolo Little Theater Classics (3 vols, 1918-1921). Ethel e Sam hanno tre figli: Frances Torka Eliot (1916-1996); Alexander Eliot (1919-2015); and Patience Anne Eliot (1930-2011). La famiglia torna a vivere nel Massachusetts, a Northampton. Anche da parte della sua famiglia di origine vi sono tradizioni letterarie: la nonna Mary Trimble, di origine scozzese-irlandese, è nota in famiglia per essere una brava narratrice, e probabilmente Ethel eredita da lei questo talento; anche il padre Cornelius scrive occasionalmente poesie di ispirazione religiosa che vengono pubblicate nei giornali locali. Ethel tutavia è l'unica della famiglia a pubblicare romanzi. Fratelli e sorelle fanno tutt'altro: Velma studia fashion design, Maurice è avvocato, Harold è insegnante di letteratura francese all'Università di New York ed Helen è designer d'interni. Due dei figli di Ethel seguono invece le sue orme: Alex pubblica diversi romanzi e lavori letterari, e Patience Anne pubblica diversi libri per bambini e romanzi con il nome di Anne Eliot Crompton. La figlia di Alex, Winslow Eliot, è oggi un'affermata e nota scrittrice. Ethel Cook Eliot scrive deliziose storie per bambini a vent'anni e mystery stories per adolescenti a trenta. Uno di suoi titoli più popolari è The Wind Boy (1923), un classico tema di amicizia e coraggio, protagonisti due bimbi che scoprono come passare attraverso il mondo visibile per arrivare a Clear Land, sorta di paese modello dove gli adulti sono più comprensivi, l'amicizia è più facile e imparare è piacevole. A quarant'anni Ethel scrive romanzi per adulti dove tratta argomenti spirituali e morali, e dove indaga i misteri del cuore e della mente dei personaggi, sempre interessanti per l'intreccio delle relazioni. Il primo di questi romanzi è Ariel Dances (1931) seguito da Green Doors (1933). Ethel a quest'epoca è convertita al cattolicesimo e nel romanzo Her Soul to Keep (1933) una madre, Lucia, prende le parti della figlia Jane e la difende nella sua gravidanza illegittima, contro le aspettative della società che la vorrebbero vedere mandata lontano dove potrebbe dare in adozione il piccolo e tornare come se fosse stata in gita di piacere; Lucia vive in una piccola città dove il pettegolezzo è facile, ma si sforza di vivere secondo i suoi valori spirituali e la fede in Dio. Dopo scrive altri due romanzi: Angel's Mirth (1936), che tratta delle emozioni di una giovane lasciata per un'estate con degli estranei, e Roses for Mexico (1946), che racconta la storia miracolosa di Juan Diego, un povero contadino che costruisce una chiesa intitolata a Nuestra Señora de Guadalupe. Il titolo viene subito acclamato come un classico della letteratura religiosa per la presentazione lirica della leggenda. Per molti anni i titoli di Ethel Cook Eliot non sono stati in commercio, ma di recente si è verificato un rinnovato interesse per la sua opera e alcuni titoli vengono ristampati, soprattutto quelli per bambini. In Italia è stato tradotto un unico titolo, Her Soul to Keep, pubblicato da Salani nel 1940 con il titolo La Grande Offerta. TITOLI |
Ethel Cook Eliot, La grande offerta, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. Alberto Micheli (courtesy Elisabetta Filippetti) Ethel Cook Eliot, The House Above the Trees, Paperback, ristampa 2003, cover di Anne Anderson ripresa dall'originale del 1921 (An orphan girl child is rejected by the human world and undertakes a journey through a magical forest. A wonderful fantasy written first published in 1921. The illustrations include line drawings along with five color plates from Anne Anderson). Sin.:
Ethel Cook Eliot nel 1923, dx: in un ritratto del 1930
(courtesy Carrie Crompton) © all rights reserved |
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COSTANZI
MASI, EUGENIA (1877 - n.d.) Eugenia Masi nasce ad Ancona il 23 novembre 1877 da padre marchigiano e madre di origine polacca. Compie gli studi liceali e universitari a Firenze; collabora al Giornale dei Fanciulli diretto all'epoca da Achille Tedeschi a soli 13 anni con lo pseudonimo di ZEA MAIS. Sposa Alberto Costanzi dopo il 1902. Pubblica Le novelle di Valerio (dal nome del figlio) in un'edizione di lusso illustrata da Eduardo Ximenes. TITOLI Giacomo Costantino Beltrami e le sue esplorazioni in America (1902) Io credo che tu esageri (Cappelli e Salani, 1928) Velocità ridotta (1940) Traduce per Salani 5 romanzi di Berta Ruck: Il ponte di baci / Signore e Signora? / Se ti sposerai... / La fidanzata ufficiale / Le lettere d'amore di Rosamund Fayre (titoli derivati dal titolo originale: Salani li pubblicherà diversamente) Eugenia
Costanzi Masi
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CSATHO,
KALMAN (1881-1964) TITOLI Pensa solo alla tua pipa, Ladanyi! (Milano, Corbaccio, 1929) Quando gli orologi cominciano a suonare (Treves, 1937), Quando gli orologi cominciano a suonare (Garzanti, 1941) Prima classe (Caregaro, 1945) Il cielo non è sempre grigio (Salani, 1955)
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Csatho, Kalman Il cielo non è sempre grigio, I romanzi della rosa Salani (cover rosa), ill. non firmata N.B. Salani, come altri, non capì che in unghrese il cognome precede il nome, e sulla copertina l'autore risulta C. Kalman come se fosse quest'ultimo il cognome, ma è un errore: il cognome è Csatho e Kalman il nome proprio. |
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DA
PERSICO, ELENA (1869-1948) Nasce a Verona il 17 luglio 1869, primogenita del conte Carlo da Persico e Maria Barbara Gravellona. Compie normali studi, prima a Verona poi a Milano presso le Orsoline, e consegue il diploma di maestra elementare; in seguito si perfeziona nelle lingue straniere e nel 1891 consegue il diploma di lingua francese. L'anno dopo muore il padre e un po' per necessità inizia a collaborare al alcune testate tra le quali il Azione Muliebre - periodico mensile delle donne cattoliche, di cui poi sarà direttore. Donna del suo tempo, si interessa fattivamente per la protezione della donna e dei suoi diritti, si intende quelli delle classi lavoratrici, all'epoca sottopagate e sfruttate. E' patronessa onoraria del "Mutuo Soccorso" per le giovani. Si iscrive al partito popolare di Don Luigi Sturzo e diviene una sorta di militante ante litteram, tenendo presente che la sua posizione non è affatto femminista, caso mai è cattolicamente legata alla concezione della donna come "angelo del focolare", tuttavia si occupa di patronati e unioni professionali, istituzioni importanti socialmente in un'epoca in cui mancano gli interventi pubblici. Fa parte dell'Unione Donne Cattoliche Italiane. Ha una sorta di vocazione religiosa ma non entra in un ordine, preferisce essere attiva nel mondo, dove serve; vede la necessità di dar vita ad una istituzione di anime votate all'apostolato e fonda così l'istituzione "Figlie della Regina degli Apostoli", che si occupa di sostenere le donne di ogni condizione sociale. Pur nel suo conformismo, esorta nel 1946 tutte le donne a recarsi alle urne. Viene ella stessa eletta nel Consiglio Comunale di Affi, dove muore il 15 luglio 1948. Il suo impegno nel sociale e nella politica ha dato vita alla "Fondazione Elena Da Persico" (presso Villa Elena ad Affi). Il processo per la sua beatificazione si è aperto nel 1969; Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile nel 2014. Fonti: A. Rossetti, Una vita apostolica: profilo della contessa Elena da Persico di Verona, Scuola Tip. Nigrizia, 1954 M. Ricci Curbastro, Elena da Persico operaia di Cristo, Scuola Tip. Nigrizia, 1956 A. Passoni, Elena da Persico una donna nella storia, AVE, 1991 D. Castenetto, Elena da Persico una intuizione spirituale, Centro Ambrosiano, 2006 www.santiebeati.it www.villaelenadapersico.it TITOLI Nobili poveri, poveri Nobili! (Milano, Agnelli, 1900) S. Antonio da Padova: Vita, miracoli, culto e devozioni (Milano, Tip. S. Lega Eucaristica, 1901) Il ritratto della Madre (dramma in cinque atti, Roma, Tip. Salesiana, 1906) Santa Lucia (dramma in quattro atti, Roma, Tip. Salesiana, 1906) Attraverso le tenebre (Milano, Agnelli, 1907) Carola da Sabbioneta La questione femminile in Italia e il Dovere della donna cattolica (Lezione letta nella settimana sociale di Brescia, settembre 1908, Siena, Tip. S. Bernardino, 1909) Emigrate (dramma storico in tre atti, del principio della Guerra europea. Per Sole Donne. Roma, Libr. Salesiana, 1916) Moda e carattere femminile (conferenza tenuta in Genova il 9 febbraio 1916, Torino, Libr. del sacro cuore, G.B. Berutti, 1916) Civiltà latina e civiltà cristiana (conferenza, Torino, Libr. del S. Cuore, G. B. Berruti, 1917) Per la nostra stampa (conferenza tenuta a Modena il 7 aprile 1919, Modena, Tip. L. Dondi, 1919) Letteratura filellenica italiana, 1787-1870 (Roma, Tip. Bondì e C., 1920) Nella via ardua (Milano, R. Ghirlanda, 1923) Vita villica: Novelle (Mantova, Libr. Ed. A. Begnozzi, 1923) Attraverso le tenebre (Milano, G. Agnelli, 1927) Nella tormenta (Milano, Ghirlanda, 1939) Le assenti (Trento, Artigianelli, 1941) Il messaggio materno (Firenze, Salani, 1944) La figura sul monte (Mantova, Gruppo Buona Stampa,1946) |
Elena da Persico, Il messaggio materno, I romanzi della rosa Salani (cover rosa), ill. non firmata (courtesy Lia Madorsky) Liviana Gazzetta, Elena da Persico, Cierre, 2005 in copertina una foto risalente ai primi del Novecento |
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DEEPING,
GEORGE WARWICK (1877-1950) |
Warwick
Deeping
(source photo: wikisource) |
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De
ICAZA, CARMEN (1899-1979) Carmen de Icaza y de León, VIII Baronessa de Claret, nasce a Madrid il 17 maggio 1899, seconda figlia del poeta Francisco Asís de Icaza e doña Beña y Beatriz de León y Loynaz. Il padre è messicano e a Madrid è Ambasciatore, la madre appartiene ad una famiglia marchionale spagnola. I figli sono sei: Beatriz, Carmen, Ana María, Francisco, María Luz e María Sonsoles. Destinato il padre a Berlino, qui Carmen studia lingue e letteratura classica. Nel 1930 sposa Pedro Montojo Sureda dal quale nel 1932 ha la figlia Paloma. Nel 1935 lancia una campagna a favore delle vedove disagiate e dei bambini invalidi a causa della guerra civile, e durante la stessa partecipa ad un'organizzazione di aiuti. Il marito muore nel 1978 e lei, a Madrid, il 16 marzo del 1979. Pubblica una decina di romanzi sentimentali che in patria riscuotono un discreto successo (nel 1945 viene eletta "autore più letto dell'anno"). Debutta nel 1935 con La boda del Duque Kurt con lo pseudonimo Valeria de León, ma poi usa il suo vero nome. Il secondo titolo, che è anche il più famoso, Cristina de Guzmán, profesora de idiomas, appare sulla rivista Blanco y Negro e dopo la guerra diviene una commedia radiofonica assai popolare. TITOLI Cristina Guzmán, profesora de idiomas (1936) Quién sabe...! (1939) Soñar la vida (1941) Vestida de tul (1942) El tiempo vuelve (1945) La fuente enterrada (1947) Yo, la Reina (1950) Las horas contadas (1953) La casa de enfrente (1960
Carmen
de Icaza
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DE KEYSER,
EDOUARD (1883-1974)
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E. De Keyser, L'agguato è pronto, (Romanzi della Rosa, cover rosa), ill. non firmata |
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DHAEL,
PIETRO (1884-1937) Pierre Dhaël sarebbe lo pseudonimo di Henriette (1884-1937) (1), Mme Henri Gibert, scrittrice francese di novellette sentimentali attiva negli anni Trenta. Pubblicata in collezioni tascabili a poco prezzo il suo principale editore fu Tallandier. Nel catalogo della BNF al nome Pierre Dhaël si trovano tredici prime edizioni dal 1936 al 1954. Secondo gli archivi della Société des Gens de Lettres, Pierre Dhaël è invece lo pseudonimo di Henri Gibert (1874? -1943) (2) socio aderente fin da un improbabile 1896. Per poterlo diventare Gibert avrebbe già dovuto pubblicare e depositare alla BNF almeno quattro libri di cui non esistono tracce. Inoltre Gibert con tutti i suoi pseudonimi diventa attivo nel 1932, cioè 36 anni dopo la sua iscrizione! In ogni caso, nel 1931, Henri o Henriette sono sicuramente soci della Société des Gens de Lettres poiché oltre a Pierre Dhaël, alla SDGL sono depositati gli pseudonimi (usati da Henri) Pierre Lavaur e Claude Syrvall. Altri pseudonimi di Henri sono: Paul/Pol Ternoise(autore prolifico di polizieschi), Jocelyne, Gille Cordouan, William Karliston (come "traduttore" di William Karliston, autore inesistente) riportati nei cataloghi dei copyrights. Inoltre il Catalogue of Copyrights 1938 riporta Pierre Dhaël (per L'Honneur avant) come pseudonimo di Henri Gibert. Un altro pseudonimo, Paul de Calonges, non è confermato. Dopo le rispettive presunte morti dei coniugi Gibert, appaiono nuovi romanzi a nome Dhaël (Mon Genêt d'or /Pierre Dhaël, feuilleton in La Liberté 1947 in volume, Tallandier 1949), Jocelyne ("Les Bonnes Soirées": Des mots d'amour, 1947 e La Rose des sables, 1948 ) e Lavaur (Les Bonnes Soirées: Dites-moi tout/Pierre Lavaur, 1947), e in riviste canadesi (es. "Action Catholique"). Se le date di morte dei coniugi Gibert sono corrette, resta da presumere che questi titoli siano "manoscritti rimasti nel cassetto" degli editori, recuperati dopo la guerra. Il romanzo più popolare di Dhaël sembra sia stato Les Ailes brisées, romanzo d'amore pubblicato a puntate in Les Veillées des Chaumières nel 1936 e in volume presso Gautier Languereau, 1937; e infine in Le Confédéré giornale di Martigny (Valais, Svizzera) in versione feuilleton nel marzo 1955. E' l'unico titolo di questo autore che Salani pubblicò nel 1939 come Le ali infrante, Biblioteca delle Signorine n° 78. Per amore di cronaca citiamo anche Pierre Gibert (18 - 19 ) [anche lui pseud. Paul Ternoise (3)] commediografo, autore di commediole e monologhi dal 1934 al 1949 in collaborazione con Albert Verse, e due romanzi: Les Naufragés de l'oued tragique, Tallandier 1931 e Coeurs torturés, Tallandier 1933. Se Pierre Gibert non è un congiunto di Henri, potrebbe essere un ennesimo pseudonimo di Henri/Henriette. (1) Biblioteca
Nazionale del Canada © Testo e ricerca di Anna Levi, gennaio 2016.
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Pietro Dhael, Le ali infrante, I Romanzi della Rosa Salani (cover rosa), ill. di Gastone Rossini (courtesy Elisabetta Filippetti) pubblicato a puntate su Les Veillées des Chaumières, Gautier & Languereau, 1936 |
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DIETRICH,
BEATRIX (1898-1947) Pseudonimo di Olga Elisabet Heymann. TITOLI: Hella setzt sich durch (1934) Liebe unter Wolkenkratzern (1935) Die Sehnsucht nach dem großen Glück (1935) Leb wohl, Jonny! (1936) Ein Herz fährt Karussell (1936) Das unruhige Herz (1936) Ausflug ins Glück (1937) Über plastischen Ersatz des Seitenbandes beim Wackelknie (1942) Fräulein Doktor (1958) Zwischen Liebe und Ruhm (1959) |
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DROZE,
CLAIRE e LINE TITOLI E' tornata primavera Salani pubblica solo questo titolo, ristampato più volte (1941, 1942, 1943, 1948, 1954 e 1956) |
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EDSCHMID,
CASIMIRO (1890-1966) Pseudonimo di Eduard Schmid. TITOLI Bilder lyrische Projektionen (1913) Die sechs Mundungen (novellen, 1915) Das rasende Leben: zwei Novellen (1916) Timur (novellen, 1916) Die Fürstin (mit sechs Radierungen von Max Beckmann, 1918) Die doppelköpfige Nymphe (aufsätze über die Literatur und die Gegenwart, 1920 Frans Masereel (1920) Die Fürstin (1920) Die neue Frau (1927) Feine Leute, oder Die Grossen dieser Erde (1931) Deutsches Schicksal (1932) Der liebensengel (1944) tradotto da Salani come Un cuore del nord.
Kasimir
Edschmid
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C. Edschmid, Un cuore del nord, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. non firmata (courtesy Elisabetta Filippetti) |
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ENGAU,
WALTHER (1898-1972) Pseudonimo di Otto Kreig. Sembra che questo sia il suo unico titolo pubblicato (tit. or. Uber allen Gipfeln ist Ruh!, Leipzig, Rekord -Verlag, 1938). Il titolo è un chiaro riferimento ad una celebre poesia di Goethe: un giorno del 1780 il grande autore tedesco si trovava sulle montagne di Ilmenau, in Turingia; giunto vicino alla cima del Kickelhahn pernottò da solo in un rifugio e, affascinato e commosso dall'assoluto silenzio, al calar della sera incise sul legno una poesia passata poi alla storia col titolo "Wanderers Nachtlied": "Über allen Gipfeln / ist Ruh' / In allen Wipfeln / Spürest Du / Kaum einen Hauch: / Die Vögelein schweigen im Walde / Warte nur, balde / Ruhest du auch" (Su ogni cima / è pace / In ogni chioma / senti appena un alito: / Nel bosco anche gli uccelli tacciono. / Aspetta: presto / anche tu avrai pace). Salani lo traduce e lo pubblica nel 1942. |
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FAIRLIE,
GERARD (1899-1983) Nasce nell'elegante quartiere di Kensington a Londra il 1° novembre 1899 e proviene da famiglia benestante, come si evince dal curriculum: prima la Downside School (nel Somerset) e successivamente è interno al famoso Royal Military College di Sandhurst da cui passa al servizio delle Scots Guards. E' campione di boxe nei concorsi militari e fa parte della squadra inglese di bobsleigh nei campionati che si tennero in Francia nel 1924. Nel 1923 sposa Joan Roskell e inizia a scrivere, dapprima come giornalista e sceneggiatore, poi come autore. Il suo genere è quello preponderante negli anni Trenta: giallo/noir, poliziesco. E' amico fraterno di un altro autore inglese, Herman Cyril McNeile, (28/9/1888-14/8/1937) che pubblica con lo pseudonimo di Sapper, poiché in quanto in forza all'esercito britannico non gli era permesso di pubblicare con il proprio nome. Sapper scrive novelle, che vengono pubblicate sul Daily Mail, basate sulle sue esperienze durante la Prima Guerra Mondiale; ma i testi che hanno maggior successo sono i polizieschi che pubblica a partire dal 1920 con il personaggio principale di Bulldog Drummond, investigatore gentiluomo, basato su se stesso e sul suo amico Gerard Fairlie. Sapper scrisse dieci romanzi da cui furono tratti tre commedie e una sceneggiatura per lo schermo. Nel 1937 Sapper muore per cancro alla gola, attribuito ai danni postumi di un attacco durante la guerra a base di gas: Fairlie allora prosegue la serie di Bulldog Drummond, pubblicando a sua volta altri sette titoli. Muore a East Lavington il 31 marzo 1983. TITOLI Serie Malcolm: Shot in the Dark (1932) Men for Counters (1933) Mr. Malcolm Presents (1934) Serie Drummond: Bulldog Drummond on Dartmoor (1938) Bulldog Drummond Attacks (1939) Captain Bulldog Drummond (1945) Bulldog Drummond Stands Fast (1947) Hands Off Bulldog Drummond (1949) Calling Bulldog Drummond (1951) The Return of the Black Gang (1954) Serie Johnny Macall: Winner Take All (1953) No Sleep for Macall (1955) Deadline for Macall (1956) Double The Bluff (1959) Macall Gets Curious (1959) Please Kill My Cousin (1961) Fuori serie: Scissors cut paper (London, 1927) The man who laughed (London, 1928) The exquisite lady (London, 1929) The muster of the vultures (London, 1929) Suspect (London, 1930) The man with talent (London, 1931) Unfair lady (London, 1931) Birds of prey (London, 1932) The rope which hangs (London, 1932) The Treasure Nets (London, 1933) That man returns (London, 1934) Copper at sea (London, 1934) Moral holiday (London, 1936) The pianist shoots first (London, 1938) Approach to happiness (London, 1939) tradotto da Salani Verso la felicità Tradotti in italiano: Il segreto nella Perla (Sonzogno, 1939, con 8 illustrazioni di Domenico Natoli) Verso la felicità (Salani, 1953) La casa sul Tamigi (Roma, Ed. Gialli del secolo, 1958) |
Gerard Fairlie, Verso la felicità, I romanzi della rosa Salani (cover rosa), ill. non firmata Gerard Fairlie, With Prejudice - Almost an Autobiography London, 1952 in copertina la foto dell'Autore |
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FERRERO,
FLORA |
F. Ferrero, Cuore di diciott'anni, I romanzi della rosa Salani (cover rosa), ill. non firmata di Lionello Neppi (courtesy Lia Madorsky) |
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FUZIER
DU CAYLA, SARA Nasce da una famiglia aristocratica il cui patronimico Cayla deriva da un toponimo latino del Mezzogiorno (Rossiglione): nel tempo la famiglia passò alla costa e infine a Genova, dove si italianizza. Sara Fuzier (che abita a Milano) con lo pseudonimo di zia Betta pubblica un galateo intitolato I consigli di Zia Betta - il libro della perfetta padrona di casa che ha un grande successo, come tuii i manuali di genere di quell'epoca. TITOLI Jessy commessa di negozio (Mani di fata, 1947) Due rose bianche (Cappelli, 1952) Ritrovarsi un giorno (Stampa Sportiva, 1953) Anche lui sorrise (Salani, 1955) Un miracolo per Guglielmo Dois (Piccoli, 1955, illustrazioni di Marino) Assunta: mamma di Santa Maria Goretti (Ediz. Librarie Italiane, 1956) Consigli di zia Betta: Il libro della perfetta padrona di casa (Ed. Paoline, 1957) Aspettar l'amore (Cappelli, 1958) Domenico Savio (Editrice Le Stelle, 1958) Le belle maniere: galateo illustrato (Ed. Paoline, 1964) La notte del diavolo (Ed. Paoline, 1966) La ragazza che voleva il mondo (Ed. Paoline, 1967) Ci sono io accanto a te (Ed. Paoline, 1968) A tavola in tutto il mondo: le migliori ricette di cucina (Ed. Paoline, 1971) |
Sara Fuzier du Cayla, Anche lui sorrise, I romanzi della Rosa Salani (cover blu), 1955 |
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GIACHETTI,
CIPRIANO (1877-1951) TITOLI La fantasia: studii psicologici (Torino, Bocca, 1912) La bugia patologica e costituzionale: relazione letta e discussa al Circolo di studi psicologici di Firenze nella seduta del 18 maggio 1913 dedicata alla bugia (Bologna, Stab. Poligrafico Emiliano, 1913) La medicina dello spirito: principi di psicoterapia razionale (Milano, Hoepli, 1913) Notti d'agosto: Melodia per canto e piano, musica di Riccardo Zandonai, v ersi di Cipriano Giachetti (Firenze: V. Petrelli, 1913) Civiltà francese e civiltà germanica (Roma, Athenaeum, 1915) I caratteri e la guerra (Bologna, Stab. Poligrafici Riuniti, 1916) Ragazzate (Bemporad, 1919, illustrazioni di Mussino) nella Biblioteca Bemporad per i Ragazzi Fascismo liberatore: storia, biografie, profili; con 175 ritratti disegnati da Brivido (Bemporad, 1922) L'uomo in catene (Vallecchi, 1926) Doretta e l'illustre zio (Cappelli, 1931) Le volpi e le galline: commedia brillantissima in 3 atti (Firenze, Stab. Graf. Commerciale, 1931) Un uomo pacifico: commedia in tre atti (Firenze, Ed. Teatro nostro, stampa 1933) La tabacchiera dell'imperatore (Mondadori, 1935) ristampato da Salani, 1940 Bianca Cappello: la leggenda e la storia (Bemporad, 1936) Viaggio nel paese della fortuna (Firenze, Scena illustrata, 1938, illustrazioni di Walter Molino, copertina di Lucio Venna) La principessa senza nome: romanzo d'avventure (Milano, Corriere della sera, 1939) Amori e congiure alla Corte dei Medici (Firenze, Nerbini, 1943) Cuori giovani (Firenze, Nerbini, 1944) Le parole non contano (Salani, 1944) Il talismano (Milano, Tip. del Corriere della Sera, 1944) La vera storia di Bertoldo: romanzo per ragazzi (Firenze, C. Cya, 1947, illustrazioni di Costanzo) Articoli: L'ultimo rifugio di un'imperatrice in La lettura: Rivista mensile del Corriere della Sera (1919) I pittori che dipinsero se' stessi in La lettura: Rivista mensile del Corriere della Sera (1925) Firenze: gli indigeni, i forestieri, le signore, in La lettura: Rivista mensile del Corriere della Sera (1931) Firenze e la sua stagione in La lettura: Rivista mensile del Corriere della Sera (1931) Acque D'Arno e acque di fontane in La lettura: Rivista mensile del Corriere della Sera (1933) Cipriano
Giachetti, Doretta e l'illustre zio, Cappellim 1931
cover di Arturo Bonfanti (courtesy Donatella Legnani) |
Cipriano Giachetti, Le parole non contano, I romanzi della rosa Salani (cover blu) ill. non firmata di Lionello Neppi (courtesy Lia Madorsky)
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GIORDANI,
IGINO (1894-1980) Nasce a Tivoli il 24 settembre 1894, primo di sei figli, da Mariano, muratore, e Orsola Antonelli. Studia al Seminario diocesano di Tivoli poi si laurea in Lettere all'Università di Roma. Durante la Prima Guerra Mondiale è sottotenente in fanteria e nel 1916 viene ferito sull'Isonzo. Il resto della guerra lo terminerà in ospedale. Ristabilito, inizia ad insegnare e contemporaneamente a collaborare ai giornali. Il 2 febbraio 1920 sposa a Tivoli Mya Salvati dalla quale ha quattro figli: Mario, Sergio, Brando e Bonizza. La famiglia si trasferisce a Roma. Conosce Luigi Sturzo e aderisce al Partito Popolare, poi scrive articoli politici per Il Popolo Nuovo del quale diviene direttore nel 1924. Antifascista, perde il posto di insegnante. Dal 1928 è Bibliotecario della Biblioteca Apostolica Vaticana. Assume la direzione de Il Popolo (1946-1947) ma collabora anche all'Osservatore Romano, e viene eletto consigliere comunale. Conosce Chiara Lubich e ne condivide gli ideali del "Movimento dei Focolari", da lei fondato nel 1943, svolgendo importante attività all'interno del movimento; alla morte della moglie e col consenso dei figli, vive gli ultimi sette anni della sua vita in un "focolare". Muore a Rocca di Papa il 18 aprile 1980. La sua attività intellettuale è vasta, come vasta è la bibliografia (testi di mistica, agiografia, ascetica, polemica, sociologia e narrativa). Nel 2014 è stata presentata la sua biografia realizzata da Tommaso Sorgi: "Igino Giordani. Storia dell'uomo che divenne Foco", pubblicata da Città Nuova. TITOLI L'America quaternaria (La Cardinal Ferrari, 1930) La prima polemica cristiana: gli apologeti greci del secondo secolo (Torino, Marietti, 1930) I protestanti alla conquista d'Italia (Milano, Vita e Pensiero, 1931) Segno di contradizione (Brescia, Morcelliana, 1933) La citta murata: storia del tempo d'Ildebrando (Roma, L'Illustrazione Vaticana, 1936) Il sangue di Cristo (Brescia, Morcelliana, 1937) Cattolicità (Brescia, Morcelliana, 1938) Il messaggio di Gesù (Milano, Vita e Pensiero, 1938) Noi e la Chiesa (Roma, AVE, 1939) Paolo apostolo martire (Firenze, Salani, 1939) Ignazio di Loiola generale di Cristo (Firenze, Salani, 1941) Maddalena di Canossa la marchesa serva dei poveri (Roma, Casa generalizia Figlie della Carità canossiane, 1942) Maria di Nazareth (Firenze, Salani, 1942) San Pietro, primo papa (Roma, Editrice libraria Verbum del Gruppo del Cenacolo, 1943) Dall'orda all'ordine (Roma, Coletti, 1945) Dio (Firenze, Salani, 1945) I grandi convertiti (Roma, Apollon, 1945) Il messaggio sociale di Gesù (Milano, Soc. Ed. Vita e Pensiero, 1945) La leggenda di Lutero: 1546-1946, un centenario (Roma, 1946) Giovanni di Dio Santo del popolo (Firenze, Salani, 1947) La divina avventura (Milano, Garzanti, 1953) L'inutilità della guerra (Pinerolo (Torino), Tip. G. Alzani, 1953) Caterina da Siena: fuoco e sangue (Torino, SEI, 1954) © Testo e ricerche di MEC
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I romanzi della rosa Salani (cover blu) ill. di Gastone Rossini I. Giordani, La citta murata: storia del tempo d'Ildebrando L'Illustrazione Vaticana, 1936 (1a ed.) LEGGI LA CRITICA |
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HOCKING,
ANNE (1890-1966) Mona Naomi Anne Hocking è figlia d'arte: il padre Joseph è scrittore, come il fratello e la sorella, e le due sorelle di Anne, Elizabeth e Joan, sono pure scrittrici. Nasce a Londra, dove passa gran parte della vita. Sposa A. Messer e firma qualche titolo come Mona Messer, ma la maggioranza dei titoli sono firmati Anne Hocking. E' prolifica autrice di romanzi gialli, molti con protagonista il Chief Superintendent William Austen. Solo uno, The Wicked Flee (1940) diviene un film nel 1957. Muore a Wokingham (Berkshire) il 20 marzo 1966. TITOLI Death duel (1933) Cat's paw (1933) The end of the lane (1933) A dinner of herbs (1933) Wife of Richard (1934) Playing Providence (1934) Walk into my parlour (1934) The Hunt is up (1935) Without the option (1935) Cuckoo's Brood (1935) Life owes me something (1936) Stranglehold (1936) Tomorrow also (1937) What a tangled web (1937) Marriage is like that (1938) Ill deeds done (1938) The little victims play (1938) Old Mrs Fitgerald (1939) Strangers vineyard (1939) The gift of a daughter (1940) The wicked flee (1940 Miss Milverton (1941) Night's Candles (1941) One shall be taken (1942) Nile Green (1943) Six green bottles (1943) The vultures gather (1945) Death at the Wedding (1946) Prussian Blu (1947) At "The Cedars" (1949) Death disturbes Mr Jefferson (1951) The best laid plans (1952) And no one wept (1954) Poison in Paradise (1955) The simple way of poison (1957) Tradotti in italiano: Delitto perfetto (Milano, C. Brighenti, 1949) Avventura sul lago (Salani, 1950 e 1952)
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Anne Hocking, Avventura sul lago, I romanzi della rosa Salani (cover rosa), ill. non firmata |
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LARY,
CIA (1920-2016)
Cia
Lary, Il serpente di Giada,
I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. non firmata |
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LIENHART,
ERMANNO (1886-1961) Pseudonimo di Hermann Gerstmayer ((Koblenz 16 ottobre 1886 - Berlino 25 maggio 1961). Hermann Gerstmayer è uno scrittore tedesco, che divenne attivo attorno al 1911 come eclettico autore di novellette (dime novel in USA o heftroman in tedesco), per riviste di lettura a poco prezzo, romanzi di avventure esotiche, romanzi gialli e romanzi sentimentali, nessuno particolarmente memorabile. La sua bibliografia raggiunge 160 titoli accertati. Gerstmayer visse a Stoccarda e poi Berlino. Usò numerosi pseudonimi secondo il genere letterario: Leo Harald, Hermann Lienhart, Ralph Doyan, Ralph Hardy, Nicolai Gösch, e Freddy Weller. Il suo primo libro catalogato è Auf der Flucht durch Borneo, 31 pagine, Berlino 1912 , Vol. 46 della serie Den Erdball/Il Globo (1911-1916) ed. Verlagshaus für Volksliteratur und Kunst, editrice che pubblicava settimanalmente libriccini d'avventure di 30-32 pagine venduti a 10 pfennig. Di Im Kampfe mit den Atjehers (Alle prese con gli Acehnesi, Berlino 1911), che lo precederebbe, probabilmente edito nella stessa serie, invece, non esistono tracce. La Verlagshaus, nella serie "Mit fliegenden Fahnen"( A pieni voti, 1914-1917, letteralmente "A colori volanti") pubblicò altri titoli di Gerstmayer che celebravano le battaglie e gli eroi tedeschi della Grande Guerra. Gli anni Trenta sono il periodo dei romanzi sentimentali pubblicati a puntate sui settimanali, come Das grüne Wrack (Il relitto verde) fra il 1935-1936 in Modenzeitung fürs deutsche Haus (La rivista per la donna tedesca moderna), nel 1938 in Familienfreund (L'amico della famiglia), e persino ristampato non solo nel 1956 tascabile nella collezione Roland Roman, ma anche nel 1995 in una collezione nostalgia. Gerstmayer mostrò le sue simpatie per il nascente regime nazista sin dall'inizio dell'ascesa al potere di Hitler con il suo romanzo SA-Mann Peter Müller/Storm Trooper (Peter Müller), Langensalza 1934, seguito da Baltikumkämpferf (Combattenti Baltici) Langensalza, 1934. Nel dopoguerra l'Amministrazione Tedesca per l'Educazione Nazionale nella zona sovietica di occupazione e nella Germania Est incluse i due titoli nella lista (quattro volumi 1946, 1947, 1948, 1952) di opere letterarie proscritte (auszusondernden literature), le cui copie esistenti dovevano essere distrutte. Gerstmayer, che pubblicava quattro/cinque titoli, all'anno rimase inattivo dal 1941 al 1945 quando riprese a scrivere romanzetti sentimentali nelle collezioni dei heftroman settimanali come Die Grosse Roman, Diamant-Roman, Erika Roman-Rosen Roman. Nel 1949 come Freddy Weller fu il principale autore di Jack Morlan, der Meisterdetektiv - in una serie di tascabili settimanali dal titolo omonimo durata fino al 1952 - le cui avventure furono pubblicate anche in volume. Oltre a Gerstmayer sotto allo pseudonimo di nascondevano Otto Bruno Burkhardt, Fritz Klein, Helmut Nolte. Jack Morlan, un detective inglese che fumava la pipa, ebbe un successo incredibile (10.000 copie settimanali) anche se effimero e fu ristampato negli anni Novanta. Al giorno d'oggi è diventato un cult. Il figlio di Gerstmayer, Alfred, fu anch'egli scrittore (anche lui un Freddy Weller) ma nessun suo libro è catalogato nelle Biblioteche consultate. Der Schickfalsweg der Hanne Link di Ermanno Lienhart fu pubblicato da Salani col titolo Un vero amore, 1943 e 1956, nella Biblioteca delle signorine n° 93. Fonti: |
Lienhart, Un vero amore, I romanzi della rosa Salani (cover rosa), ill. di Fiorenzo Faorzi (courtesy Lia Madorsky) Hermann Gerstmayer, alias Hermann Lienhart (source photo: Rheinische Illustierte) |
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LINARES-BECERRA,
CONCHA (1910-2009) Maria de la Concepción Linares-Becerra y Martín de Eugenio nasce il 25 maggio del 1910 a Madrid, figlia di Luis Linares-Becerra, drammaturgo e pubblicista, e Maria Concepción Martín de Eugenio. Ha due sorelle, Luisa Maria e Maria del Carmen, la prima delle quali anche lei scrittrice. Il padre muore nel 1931 e la giovane Conchita inizia a scrivere, pubblicando la sua prima novella nel 1933 e diviene nota fino alla Seconda Guerra Mondiale; in seguito vi sono altri nomi emergenti in Spagna e viene un po' dimenticata, tuttavia seguita a pubblicare (nel tempo, una trentina di romanzi). Nel 1955 sposa Mario Gonçalves Ramos y Gomes de Mota. Due romanzi vengono adattati per il cinema: Diez días millonaria (1934) e Una chica de opereta (1944). Muore il 30 dicembre del 2009, quasi centenaria, a Madrid. TITOLI Por qué me casé con él... (1933) Diez días millonaria (1934) Esfinge dorada (1934) La novia de la Costa Azul (1935) Opereta (1935) Sanatorio de amor (1935) Siete mujeres y un beso (1935) La conquista del hombre (1936) Vendrá por el mar (1936) A sus órdenes, mi Coronel (1938) Mientras llega la primavera (1939) Cita en el Paraíso (1940) Como las estrellas (1940) La escalera de plata (1940) Eva emperatriz (1940) La luna y yo (1940) Memorias de una "geisha" (1940) El hombre de aquella noche (1942) Muchachas sin besos (1943) Como los hombres nos quieren (1944) Tradotti in italiano: Il sorriso della sorte (Salani, 1954) La fidanzata della Costa Azzurra (Salani, 1954) Verrà dal mare (Salani, 1954) Avventura a Granada (Salani, 1981) |
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LORING,
EMILIE (1864-1951) Emilie Baker Loring nasce a Boston nel 1864 da George Baker ed Emily Frances Boles. Il padre è autore di testi per il teatro ed editore. Emilie sposa l'avvocato Victor J. Loring dal quale ha due figli, Selden e Robert. Comincia a scrivere in tarda età, nel 1914, romanzi di tipo sentimentale, dove le eroine, pur avendo personalità e coraggio, non disdegnano di apprezzare la vita casalinga; oltre al sentimento, nei suoi testi si trovano accenni ad altri argomenti, quali il patriottismo, la libertà, e la religione. Scritti in maniera semplice, senza il minimo accennno al sesso né comprendenti una parola men che corretta, si fatica a credere che abbia venduto oltre un milione di copie dei suoi primi 30 libri (al momento della sua morte), tuttavia deve aver goduto di ampia popolarità in patria poiché i suoi testi sono molto descrittivi e danno una buona idea di come potesse essere l'ambiente politico e sociale dell'epoca, di come fossero le abitudini e le convenienze sociali e anche l'abbigliamento dei personaggi è sempre descritto minuziosamente. In Italia tuttavia vengono tradotti solo quattro testi. Emilie è soggetta ad un lungo periodo di malattia invalidante, durante la quale continua a pubblicare indefessamente, e infine muore il 13 marzo 1951 nella sua casa di Wellesley (Massachusetts). Dopo la sua morte i suoi beni vengono gestiti dai due figli i quali, basandosi su una gran quantità di materiale e di bozze, pubblicarono con il nome della madre altri 20 libri a partire dalla data della sua morte fino al 1972; Elinore Denniston è la scrittrice che fece da ghost-writer (una storia già vista con i figli e i ghost-writer di Emilio Salgari). Il figlio Selden pubblica a sua volta due testi nel 1954 e nel 1964 ma non raggiunge molta notorietà. TITOLI Mi sposo (Milano, La Sorgente, 1955) Missione segreta (Roma, Ed. Mediterranee, 1955) Conquisto la vita (Salani, 1957) Io e te (Milano, La sorgente, 1960) |
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MAGALI'
(1898 - 1986)
© R. Breuillin
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MARAGHINI,
LUISA (1885-1958) Livia Vittoria Alessandrina Maraghini nasce il 12 luglio 1885 a Sanremo, terzogenita di Edoardo (n. 1853, professore) e Repanai Maria (benestante). La coppia ha numerosi figli: Giotto Giovanni Battista Filippo (Sanremo 16/11/1878 - Roma 10/4/1946), Bianca Debora Maria (Sanremo 16/7/1884 - Roma 18/3/1967), Francesco Luigi Edoardo (Sanremo 24/4/1888 - n.d.), Dante Luigi Vittorio, sposato con Elena Maschio in Bergamo nel 1920 (Sanremo 13/1/1890 - Roma 5/11/1967), Mario Gino Alessandro (Sanremo 10/6/1891 - n.d.). Di Livia, che per ragioni a noi sconosciute assume il nome di Luisa, non si evince nulla perché la sua vita fu solitaria e pensiamo anche un po' triste. Il padre deve aver avuto il modo di far istruire i figli decentemente, poiché Luisa di professione è insegnante di francese. La troviamo infatti a Grosseto, presso il Regio Istituto Magistrale "Teresa Ciamagnini Fabroni" (ca. dal 1920), dove viene citata per aver contribuito all'Annuario del suo Istituto nell'anno 1922/23 con una cronaca della cerimonia per a consegna dei distintivi agli allievi che si sono segnalati per meriti particolari di studio e di condotta, le "guardie d'onore", incaricate di "vigilare nelle ricorrenze solenni della Patria i monumenti della nostra gloria nazionale, le tombe dei nostri morti gloriosi", mentre alle singole classi vengono consegnati i gagliardetti, che devono ricordare ai ragazzi "la pratica delle virtù scolastiche, modeste virtù, eppure altissime ed importantissime." (L. Maraghini, "Per le Guardie d'onore", Annuario del R. Istituto Magistrale "Teresa Ciamagnini Fabroni", anno 1922/23, pp.139-143). Testo in virgolette dell'annuario riportato in: Giornali di donne in Toscana. Un catalogo, molte storie (1770-1945), II, 1900-1945 a cura di Silvia Franchini, Monica Pacini e Simonetta Soldani, Olschki, 2007. Luisa non sembra aver avuto la vocazione letteraria, di lei vengono citati solo altri due saggi: uno in preparazione su "La Rassegna della Stampa Italiana" diretta da Francesco Flamini e Achille Pellizzari (Serie III Volume II Numero 1 Firenze, febbraio 1917, p.57): ["Il sentimento religioso nello spirito e nelle opere di Giacomo Leopardi" è uno studio al quale attende Luisa Maraghini ]; il secondo pubblicato sempre nell'Annuario del suo Istituto nell'anno 1929/30: "Francesco Villon nel suo Testament" (Grosseto, Tip. "Etruria nuova", 1929). Ad aprile del 1943 Luisa Maraghini vende a Salani il manoscritto di Jacobina che però rimane nel cassetto a causa della guerra e viene pubblicato solo nel 1948, al n° 140 nella Biblioteca delle Signorine - l'unica memoria letteraria della dolce Luisa Maraghini - che deve aver avuto un certo successo perché gode di una ristampa nel 1958. Per quale motivo pubblica presso Salani un unico romanzo? riteniamo che sia stato un modo piacevole per lei, modesta letterata, di trascorrere il tempo della pensione, e che abbia rinunciato a proseguire l'attività di romanziera forse per motivi di salute, se non di tristezza. Perché senza dubbio questa donna ha trascorso la vita nella tristezza. Da Grosseto, dove abita in via Mazzini al n°1, viene trasferita il 17/11/1930 a Imperia. Questo trasferimento era desiderato, come rileva Marianna Montale, che di Luisa ci lascia un ritrattino breve ma significativo: "....Ho visto anche la Luisa Maraghini: ora ha chiesto di essere trasferita a Lodi o a Spezia. Avrà una quarantina d'anni, ha già molti capelli grigi, è intelligente e seria, eppure ha un tal rimpianto della sua giovinezza, di quello che avrebbe potuto essere! Aveva un vestito troppo giovanile, colle maniche troppo corte (le stava anche male perché ha le braccia con la crusca) e pareva un'espressione di tutto il resto. Mi disse: "Pensa un po' anche a te, non far troppo la difficile (?!), poi viene il momento della reazione, in cui si fatica a foggiarsi una maschera di serenità sotto cui si nasconde tanta amarezza e tanto rimpianto! Sei giovane, sana, intelligente, hai tutto quello che occorre per una famiglia, pensa un po' anche a te stessa, io te lo dico per affetto". Sentivo una tal pena e una tal tenerezza nelle sue parole!" (Lettere da Casa Montale (1908-1938), a cura di Zaira Zuffetti, Ancora, 2006, p.551. La lettera di Marianna Montale è datata 6 agosto 1923.) E' lei che, nei consigli a Marianna, ci fa inconsciamente sapere che forse fece in passato la "difficile" e perse l'occasione per farsi una famiglia, e che al momento, quarantenne e per l'epoca ormai irrimediabile zitella, non riesce del tutto a mascherare l'amarezza per una vita sprecata. Da Imperia viene poi trasferita a Livorno, dove vive sempre sola, e qui muore il 4 marzo 1958. |
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MAYA
(PERUGI GONFIANTINI IVA, 1889-1967) TITOLI Maya: Versi (Cappelli, 1918) Bartolomeo Capecchi: note storiche (Pacinotti Edit. Tip., 1927) Volontà di donna (Cappelli, 1928) Gli umiliati (Milano, Solmi, 1930) Il Trionfo dell'amore (Milano, Ediz. Contemporanea, 1932) Vita pistoiese: Libro fascista (Pistoia, G. Grazzini Edit. Tip., 1933) Il canto della G.I.L. femminile: Versi di Maya (per canto e pianoforte, Lucca : R. Bianchini, 1937 (Firenze, Stamp. G. E P. Mignani) musica di Roberto Bianchini) Ballotte... Bruciate... Mondine...! (Roma : S. A. L. E. S., 1939) La sete estinta (Salani 1942 e 1944) Io volo e canto...: liriche (Milano, Gastaldi, 1958) Nel mattino della vita (Ed. Paoline, 1964) Maya
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I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) Sin: ill. di Giorgio Tabet, 1942; dx ristampa 1955 |
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MERRELL,
CONCORDIA (1886 - 1962) Mary Phyllis Joan Logan nasce il 9 settembre 1886 a Visakhapatnam - Andhra Pradesh - in India, dove il padre è funzionario governativo britannico, Preside del Bellary College nella regione di Madras e inoltre è Ispettore per le scuole per l'Indian Educational Service. I genitori, Thomas Tweddle Logan (1855-1936) e Beatrice Maude Pattenden (1860-1938), si separano poiché lei non tollera il clima e nel 1891 fa ritorno in Inghilterra, con i quattro figli. Quando lui la raggiunge, la trova che vive insieme con un altro uomo, sicché divorziano nel 1899. Mary Phyllis frequenta l'ambiente dello spettacolo, che l'attrae molto, e sposa l'attore Franklin Dyall nel 1907, da cui ha il figlio Valentine Dyall (1908-1985), anch'egli attore. Presto lei inizia una relazione con l'attore e fotografo Cavendish Morton, che sposa nel 1935, dal quale tuttavia aveva già avuto i gemelli Cavendish Morton e Concord Morton nel 1911. Dopo un periodo durante il quale si spostano da un luogo all'altro, infine si sistemano nell'isola di Wight, dove istruiscono in casa i figli. Cavendish Morton muore nel 1939, lei il 18 maggio 1962 ad Eye, nel Suffolk. La carriera inizia ben presto, e sceglie lo pseudonimo di Concordia Merrel, con il quale è meglio conosciuta. Già nel 1910 fa la modella per studi fotografici, infatti la fotografia è un'arte in via di sviluppo; Cavendish Morton realizza una foto di lei che diventa un poster per una campagna pubblicitaria molto nota per la Kodak (è la 'Kodak Girl'). Nel 1913 inizia la carriera teatrale (ottiene la parte di Mrs. Leighton in The Cormorant, e Giulia Verlaine in Greater Love Than This!, rappresentati a Londra). Dal teatro al cinema il passo è breve: è Pauline in A Smart Set (1919), Joan in The Lost Chord (1917), Margaret in Ave Maria (1918) e Mrs. Fleeter in My Sweetheart (1918). Nel 1920 cambia completamente la sua vena artistica e diventa scrittrice di romanzi sentimentali, che diventano best-sellers e vengono tradotti in quattro lingue (incluso l'italiano); l'ultimo è pubblicato nel 1956. TITOLI Julia takes her chance (1920) Love Courageous (1922) Heart's Journey (1924) Jacqueline and Love (1925) Love in Fetters (1925) The Girl with No Name (1925) Ordeal by Marriage (1925) The Fanshawe Family (1925) Married for Money (1925) John Gresham's Girl (1926) Two Men and Sally (1926) Love and Diana (1926) The Unconquerable Girl (1927) The Marriage of Anne (1927) The Seventh Miss Brown (1927) The Miracle Merchant (1928) The Man without Mercy (1929) His Lucky Star (1929) Sally among the Stars (1930) The Shadow of Red Mason (1930) Consequences (1931) The Savage (1931) The Surprising Marriage (1932) The House of Yesterday (1932) Introducing Terry Sloane (1933) Love's Hazard (1934) Storm Comes to Stay (1935) In Pursuit of Happiness (1956) In italiano per Salani: Roberta stella novizia (1940) Gianna ha fortuna (1946) L'illusione di Lucia (1946) Amore coraggioso (1947) A una sola andrà il mio cuore (1952) Finalmente (1952) La bella rimase (1953) Amiche e rivali (1982) Non ti amo, ma ti sposerò (1982) La rivolta di Lucia (1982) Il successo o l'amore? (1982) |
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MYRTHA
(1901-1981) Pseudonimo di Rachel Varinot (anche Claude Jaunière e Rachel Laude). TITOLI Lo sposerò (Salani, 1952) Azzurro e oro (Salani, 1953) 7 lettere d'amore (Salani, 1954) Andante con brio (Salani, 1955) Il Giardino dell'alhambra (Cino Del Duca, 1955) Un mistero d'amore (Salani, 1955) Romanzo in Italia (Salani, 1955) Vista e presa (Salani, 1955) Un amore a Parigi (Salani,1956) Una francese a Istambul (Salani, 1956) Il nodo segreto (Salani, 1956) Nell'uragano (Salani, 1957) Il castello delle ombre (1957) Nel sogno l'amore (Salani, 1958) Se l'avessi saputo! (Salani, 1958) Amore, puoi tornare? (Cino Del Duca, 1961) Eana (Cino Del Duca, 1960) Orgoglio e passione (Cino Del Duca, 1962) Il nodo segreto (Salani, 1965) Il castello delle ombre (Salani, 1970) Romanzo in Italia (Salani, 1971) Io la chiamavo Dolcezza (Fratelli Fabbri, 1976) Cara nemica (Fratelli Fabbri, 1978) Io ti salvero (Fratelli Fabbri, 1978) Il vento della sera (Fratelli Fabbri, 1978) Il mare nei tuoi occhi (Fratelli Fabbri, 1982) Amore sul Bosforo (Cino del duca, 1983) Quando fugge una farfalla (Fratelli Fabbri, 1983) Dolce Romina (Cino del Duca, 1984) L'amore è giovane (Cino Del Duca, 1986) |
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MORROW,
HONORE' WILLSIE (1880-1940) Nora Bryant McCue nasce il 19 febbraio 1880 a Ottumwa, Iowa, da William Dunbar e Lily Bryant Head McCue. La famiglia si trasferisce a Madison, Wisconsin, quando è ancora piccina. Frequenta la Madison Central High School e successivamente la University of Wisconsin, dove si laurea in storia. Ha un cane danese di nome Cedric. Nel 1904 sposa Henry Elmer Willsie (1875-1948), un ingegnere minerario nonché inventore che brevetta una maschera antigas poi utilizzata durante la Prima Guerra Mondiale. Trasferiti in Arizona Nora inizia a pubblicare novelle di argomento western ma anche articoli di vario genere su Collier's magazine and Harper's Weekly. E' anche redattrice de The Delineator, una rivista femminile di moda e cultura varia. Si firma "Honoré Willsie". Il suo primo romanzo viene pubblicato nel 1913, Nel 1922 divorzia dal marito e l'anno dopo sposa a New York l'editore William Morrow (1872-1931) di origini irlandesi. Si dedica alla ricerca storica e diviene una dei maggiori esperti di Abraham Lincoln sul quale pubblica diversi titoli: Forever Free (1927), With Malice Toward None (1928), The Last Full Measure (1930), Benefits Forgot: A Story of Lincoln and Mother Love (1917), Forever Free (1927) e Mary Todd Lincoln: An Appreciation of the Wife of Abraham Lincoln (1928). La coppia adotta tre bambini, Richard, Felicia e Anne. Hanno una proprietà nel Devon in Inghilterra dove Nora e i suoi figli si stabiliscono definitivamente quando resta vedova. E' di nuovo in America in visita ad una sorella quando si ammala di influenza e muore all'ospedale di New Haven, Connecticut, il 12 aprile 1940. TITOLI Still Jim (1915) Lydia of the Pines (1917) The Forbidden Trail (1919) The Enchanted Canyon(1921) Judith of the Godless Valley (1922) The Devonshires (1924) The Exile of the Lariat (1925) The Father of Little Women (1927), a biography of Bronson Alcott; Splendor of God (1929), a biography of Baptist missionary Adoniram Judson Tiger Tiger (1930), a biography of temperance leader John B. Gough Black Daniel: The Love Story of a Great Man (1931), a story about Daniel Webster Judith of the Godless Valley (1931) Yonder Sails the Mayflower (1934). Demon Daughter (1939) Tradotti in italiano: Argonauta (Salani, 1939) I pionieri del "Mayflower" (Salani, 1957) Le verdi colline dell'Oregon (Salani, 1970) John il piccolo conquistatore (Ed. La Sorgente, 1954) La pista solitaria (Ed. La sorgente, 1959) |
H. Morrow, Argonauta, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. non firmata (courtesy E. Samarelli) H. Morrow, I prigionieri del Mayflower, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. non firmata |
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ORCZY,
BARONNE
La serie della Primula Rossa della Baronessa Orczy è stata ripubblicata per intero nei Grandi Romanzi Salani (Romanzi della Rosa cover blu) con nuove illustrazioni. Per l'edzione originale si rimanda alla pagina dedicata:
Da sin.: La Primula Rossa, ill. di Luigi Cavalieri; La
banda della Primula Rossa,
ill. di Gastone Rossini; La lega della Primula Rossa, illl. di Luigi Cavalieri. |
I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. non firmate |
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PEREZ
Y PEREZ, RAFAEL (1891-1984) Rafael Perez y Perez è considerato il Delly spagnolo: religioso, conservatore, prolifico autore di romanzi rosa a lieto fine matrimoniale, venduti a milioni, denigrato dai letterati accademici. Al contrario di Delly, però Perez y Perez era istruito, si impegnò politicamente (a destra), fu coinvolto di persona nella storia del suo Paese e non visse da eremita. Nacque, secondo di cinque fratelli, il 18 settembre 1891 a Cuatretondeta (Alicante), all'epoca un villaggio di 500 abitanti dove "el tiempo pasa de puntillas" il tempo passa in punta di piedi. I suoi genitori don Jose Perez Molla e la madre Josefa Perez Molla sono cugini primi appartenenti a una famiglia benestante ("muy acomodata"). Il padre frequentò l'Accademia militare di Toledo e divenne poi Secretario de Ayuntamiento (Segretario Comunale). Dopo varie postazioni nella regione di Alicante potè stabilirsi a Cuatretondeta. La zia Matilde Pérez Mollà, vedova Blanes, fu una donna eccezionale, ricca, colta e intelligente che viaggiò anche all'estero. A 66 anni divenne, per nomina, la prima donna sindaco spagnola (dal 1924 al 1936). Durante il suo mandato fece installare la luce elettrica nelle case e le strade di Cuatretondeta e fece costruire la prima carreggiabile (cinque chilometri) che connetteva Cuatretondeta a Ogra. Il nipote ne fece la protagonista del suo primo romanzo La señora del 1914. Fu la cugina, Matilde Blanes Pérez (Matilde come la madre) a farlo stampare a suo spese. Si pensa che essa sia stata il grande amore di Rafael, il quale, a quanto risulta, rimase scapolo. Compie gli studi superiori all'Instituto General y Técnico di Alicante proseguendo alla Escuela Normal del Magisterio, dove ottiene il titolo di Maestro Nacional. Inizia a scrivere con l'incoraggiamento del suo insegnante di letteratura e nel 1909 con Las Germanías de Valencia, monografia storica, vince il Premio della Biblioteca Patria (1904-1930) - casa editrice fondata dal vescovo di Jaca sotto il patrocinio della autorità religiose e dell'aristocrazia per promuovere i "buoni libri", che bandiva ogni anno un concorso per nuovi autori publicando i vincitori nella collezione "Biblioteca Patria de obras premiadas". Il premio apre a Perez le porte del quotidiano Diario di Alicante con cui collabora fino al 1917 quando comincia a insegnare. E' trasferito da un villaggio all'altro nelle zone rurali del Sud della Spagna, minuscoli "pueblos" in cui i "pueblerinos" gli abitanti vivono in condizioni abbiette che egli denuncia in due romanzi Levántate y anda e El último cacique pubblicati sulla rivista Magisterio Español. Ma negli articoli che scrive per i giornali - autocensurandosi - non accusa il governo delle loro condizioni. Da idealistico socialista evangelico, reazionario e conservatore, figlio del suo ambiente, ritiene che sia il dovere delle classi privilegiate di occuparsi dei meno abbienti e inveisce contro i benestanti che lasciano i loro beni alla Chiesa. Finalmente vince una cattedra permanente vicino ad Alicante. Scrive i suoi romanzi anche in cattedra, mentre i suoi alunni sono impegnati nei compiti in classe. Oltre al Magisterio, svolge l'attività di giornalista pere El Heraldo de Alcoy, El Eco dee Cartagena, La Nueva Marina. Nel 1925 arriva il successo con il romanzo Inmaculada, vincitore del premio Juana y Rosa Quintana. Da questo momento è una vertiginosa produzione di libri, di ristampe e di vendite. La sua bibliografia non è mai stata redatta ma pare che alla metà degli anni Trenta avesse già scritto 200 romanzi. I suoi libri si sono venduti a milioni. Si calcola che in totale ne abbia venduti ventidue, incluse numerose traduzioni, non contando le edizioni pirata latino americane. Allo scoppio della guerra civile deve fuggire gli "energúmenos rojos" rifugiandosi via Nordafrica nella Spagna franchista (vola ad Oran con un volo della Air France). A Siviglia nel 1937 riesce di nuovo a insegnare e nel 1939 viene nominato da Franco Ispettore della Pubblica Istruzione. Riprende a scrivere con lo stesso successo di vendite anteguerra. Pubblica la trilogía Dos Españas che conferma le sue ideologie conservatrici. Muñequita (Bambolina, Salani 1946, Biblioteca delle signorine n° 133) e Cuando pasa el amor sono adattati per lo schermo, ma il risultato non piace al nostro che proibisce altri adattamenti. Nel 1958 va in pensionamento volontario anticipato e si ritira a Cuatretondeta dove scriverà fino agli Settanta, quando deve smettere colpito da cecità progressiva, e vi resterà per sempre. Non ha problemi economici: i diritti di autore fioccano in migliaia di pesetas. Scrisse sempre con una stilografica ricopiando poi i testi con una Olivetti del 1932, come raccontò in una intervista della TV spagnola nel programma "Esta es su vida" nel 1977. Morì il 24 aprile 1984 nella sua abitazione della calle de San Blas e fu sepolto nel cimitero locale. Nel "pueblecito" il tempo non avanzava più, nemmeno a piccoli passi. Semmai tornava indietro: alla sua morte a Cuatretondeta erano rimasti cento abitanti. Fonti: Mª Dolores Azorin Fernández, La obra novelistica de Rafael Pérez y Pérez, Instituto d'Estudios Alicantinos, Alicante, 1983. Consuelo Espinós Ferrándiz, Rafael Pérez y Pérez: hacia un análisis estructural de su novela, Caja de Ahorros Provincial de Alicante, 1983. El Pais, 31 luglio 1981 e 25 aprile 1984. © Testo e ricerche di Anna Levi |
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RAIMONDI,
ROBERTO (1877-1958)
Arte antica:
dall'Egitto al Cristianesimo (Milano, Dante Alighieri, 1934) |
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REGIS,
PIERRE (1893-1974) TITOLI Pouck. Vie et aventures d'un petit garçon pendant la guerre (1919) Le Reflet dans la mare (1926) La victoire de Micheline (1926) L'Erreur (1927) De la falaise à la plage (1928) Le coin du feu (1929) Huguette chez les Calanquois (1929) Le phare et la Veilleuse (1930) Le Lac mystérieux (1931) Un héritage embarrassant (1931) La Folle Poursuite (1932) Charmanteville (1932) Ma petite Manou, roman illustré par Savitry Déby (1932) Miette et son parrain (1933) Françoise ou l'Étrangère (1936) La Petite Gazelle des sables (1936) Manou grandit (1937) Qu'as-tu fait de ton frère? (1942) Alerte sur le monde (1946) Per ragazzi: La Victime expiatoire (nouvelle, La Petite Illustration, 1926, ill. de Georges Scott) L'Histoire du sous-marin "Gnome" (Collection "Aventures pour enfants", Librairie Saint-Charles, Bruges Années 30, ill. Jean de Chastellus) Dans les poches des autres (pièce en un acte pour garçonnets, 1937) Le Mystère du château maudit (Hachette, coll. Bibliothèque rose illustrée, 1945, ill. André Pécoud) Teddy chez les cheftaines (Hachette, coll. Bibliothèque rose illustrée, 1946, ill. André Pécoud) Mariselle aux yeux clos (1948, ill. Etienne Le Rallic) Drôle de fille (1949) Cinq enfants dans une île (Hachette, coll. Bibliothèque rose illustrée, 1949, ill. André Pécoud) Le Lac sans fond (Fleurus, coll. Jean-François, 1950) La Percée des Mammouth's Mountains (Fleurus, coll. Jean-François, 1950, ill. Frédéric-Antonin Breysse) Dix filles dans une île (1951) L'Affaire des pétroles sous-marins (Fleurus, coll. Jean-François, 1952, Illustrations Frédéric-Antonin Breysse) La Petite Fille de Nouméa (Fleurus, coll. Jean-François, 1952, ill. Noël Gloesner) Atoll 72 (Fleurus, coll. Jean-François, 1953, ill. Noël Gloesner) Le Mystère du gouffre (Fleurus, coll. Jean-François, 1954, ill. Pierre Brochard) |
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RICHARD,
GASTON CHARLES (1875-1953) TITOLI Josiane, roman d'amour (1924) La Cigogne d'argent, dramatique roman d'amour (1925) Le Châtiment d'Ortrude, dramatique roman d'amour (1925) La Chiquita, roman du pays basque (1926) La Jeune fille à la rose (1927) L'Ingénue de Montmartre (1927) Rosario, danseuse espagnole (1928) Les Ailes de l'amour (1928) La Maison des trois marches noires, dramatique roman d'amour (1929) Amants d'outre-tombe (1929) La Galante aventure (1929) La Justice de l'Empereur, dramatique roman d'amour (1929) Rolande, roman de drame et d'amour (1930) Dans la jungle humaine (1930) La Rédemption de Véra, roman de drame et d'amour (1930) La Bible du pirate, roman dramatique (1931) Le Mariage de Chonchon (1933) Ouragan ! (1934) À coeur perdu (1934) L'Oiseau de tempête (1934) Sara Balkhis, danseuse nue (1934) L'Épervier de Kaâli (1935) L'Étoile volée (1935) Le Crime du château de Plohars (1935) Les Jeux de la mort et de l'amour (1935) La Nuit de sang (1935) Le Temple du lac amer (1936) Le Dieu de jade rouge (1936) Tradotti in italiano: L'amazzone dell'aria (La chevalière de l'air, 1932) Salani, 1947 Il costume di Lady Elmoor (La belle robe de Lady Elmoor, 1928) Il romanzo mensile, Milano, Corriere Della Sera, 1928 |
G. C. Richard, L'amazzone dell'aria I romanzi della rosa Salani (cover rosa) ill. di Alberto Micheli |
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SABATINI,
RAFAEL (1875 - 1950) Rafael
Sabatini
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Rafael Sabatini, Sangue sul Fiordaliso, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. non firmata (courtesy Elisabetta Filippetti) |
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SICCARDI,
BARBARA (1881-1962) Barbara Maria Siccardi nasce a Verzuolo (Cuneo), figlia del conte Emilio e di Virginia Borbonese. Il nonno paterno è il conte Giuseppe Siccardi (1802-1857), integerrimo magistrato e ministro della Giustizia del Regno di Sardegna, autore della legge nota come "Legge Siccardi" che abolì i privilegi ecclesiastici. Per quanto i Siccardi siano un'antichissima famiglia piemontese, Giuseppe non nasce nobile: otterrà il titolo di conte nel 1846 per i servizi resi alla Corona. Verzuolo e Torino gli dedicano una strada. Dal primo matrimonio di Emilio, quarto e ultimo figlio di Giuseppe, con la nobile torinese Camilla Borbonese nasce Irene; dalle sue seconde nozze con Virginia Borbonese nascono Barbara e Vittorio. Emilio è ingegnere e scienziato, progettista ferroviario, inventore di "un nuovo tenditore, ossia sistema d'attacco per l'esercizio delle vie ferrate" per cui ottiene un brevetto di un anno nel 1884. Dopo varie prove, inclusa una sul treno reale, il sistema viene applicato ai treni della linea Palermo-Porto Empedocle. I suoi riusciti esperimenti sulla luce elettrica nel 1882 fanno di Verzuolo il primo comune italiano dotato di elettricità. I Borbonese, proprietari alla fine dell'Ottocento di una villa nella borgata di Lingotto, sono filantropi attivi, fondano l'asilo infantile e la "Pro Lingotto". Danno il nome a una piccola bottega di gioielli e accessori di alta moda in via Bogino, che viene gestita (1910) da una affermata modista torinese la quale poi la rileva e fonda il marchio "Borbonese", accessori di lusso, tuttora esistente. I Siccardi, una famiglia molto numerosa, fanno parte della nobiltà piemontese: un'amicizia particolare è quella con i marchesi d'Azeglio. Possiedono nel centro di Torino un antico palazzo (palazzo dei Medici), noto in seguito come Palazzo Siccardi, sede (1906) della Prefettura e poi della Camera del Lavoro; incendiato dai fascisti nel 1921, cadrà in abbandono. La residenza di Verzuolo è la settecentesca Villa Siccardi dove nasce Barbara. La vita di Barbara si svolge semplice e modesta, dedita alle cure della famiglia e alla beneficenza: è quella di una signorina Felicita della Torino bene fine Ottocento, descritte dal coetaneo Guido Gozzano. Arriva tardi alla letteratura, a giudicare dalle date della sua limitata bibliografia. Infatti a suo nome si trovano solo quattro titoli usciti fra il 1943 e il 1952, È evidente la sua ottima istruzione, come prova l'accuratezza storica de La Vindice trionfa, che narra la difesa di Torino nel 1706 contro l'invasione francese sventata dal sacrificio di Pietro Micca. Bella, intelligente e colta, conversatrice arguta, Barbara rimane tuttavia nubile. Il suo notevole patrimonio si svaluta alla fine della Grande Guerra, e dopo una giovinezza agiata, vive in ristrettezze, aiutata dalla famiglia. Trascorre gli ultimi anni della sua vita all'Istituto dei poveri infermi cronici a Pinerolo (Torino) dove muore il 5 maggio 1962. Testo parzialmente riprodotto dal volume di Anna Levi Storia della Biblioteca dei Miei Ragazzi. © Anna Levi TITOLI Il grande nemico (1943) Vince chi sfida La Vindice trionfa (1948) nella Biblioteca dei Miei Ragazzi Il volo della Fortuna (1951) nella Biblioteca dei Miei Ragazzi |
Barbara Siccardi, Il grande nemico, I romanzi della rosa Salani (cover rosa) ill. non firmata |
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SNORRASON,
IDA (1882-1950) Inger Ida Mathea de Chabert nasce il 1° settembre 1882 da Charles Christian de Chabert, militare di carriera che all'epoca della nascita della figlia era capitano del 17° Battaglione a Copenhagen, e di Amalie Wilhemine Augusta Rasmussen. Ha tre sorelle: Vilhemine Charlotte (1886-1975), Alice Rastrup (189 -1967), e Harriet Anna Marie (1884-1962). Nel 1909 sposa Jørgen Snorri Egil Snorrason (1876-1940) che diviene Direttore della Borsa di Copenhagen. Dalla coppia nasce il figlio Egill Snorri Hrafn (1915-1996). Ida Snorrason è scrittrice e traduttrice dall'inglese (Agatha Christie ) e dal francese (Les âmes du Purgatoire e Don Juan di P. Merimée), autrice di 22 volumi (catalogati) di storia e romanzi pubblicati dal 1940 al 1946 con varie riedizioni. Muore a Copenhagen il 15 maggio 1950. Il figlio Egill divenne un clinico di fama mondiale, ricoprì importanti cariche quale Professore e Direttore del Dipartimento di Reumatologia e di Psichiatria all'ospedale Universitario di Copenhagen, autore di pubblicazioni scientifiche e di storia della medicina. Alla sua morte fu sepolto con i genitori nel cimitero di Holmen di Copenhagen. FONTI: Dizionario degli Autori Danesi, 1900-1950. Vol 1-3, 1959-64 Dansk medicinhistorisk årbog - Volumes 13-15, 1984 TITOLI |
Ida Snorrason, E comparve l'amore, I romanzi della rosa Salani (cover rosa) ill. di U. Signorini |
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SPADACCINI,
ALBA BIANCA Nessuna biografia, citata in: Gastaldi, Donne luce d'Italia (1930 e successive), risulta abitante in Corso Imbriani 51, Trani ( Bari ) TITOLI Voglio dirti chi sono (Trani: Tip. Ed. Paganelli, 1938) Nudismo in amore: novelle per adulti (Trani: Tip. Ed. Paganelli, 1940) Casacca ocra (Firenze: A. Salani, 1942) POESIA Casa a Palese: liriche (Frascati: Tip. laziale, 1964) Quanto di terra: liriche (Roma: Associazione internazionale di poesia, 1967) Ruscelli alla mia sete: liriche (Roma: Associazione internazionale di poesia, 1971) |
Spadaccini, Casacca ocra, I romanzi della rosa Salani (cover rosa) ill. di Gastone Rossini |
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SPINELLI,
BIANCA MARIA (1906-n.d.) Bianca Maria Spinelli nasce a Firenze il 28 settembre 1906 da Ferdinando e Alda Tossani. Laureata in Lingue straniere, è soprattutto una traduttrice e (occasionalmente anche una delle traduttrici dei libri della Bibliothèque de Suzette per Salani). Sembra aver avuto una carriera molto breve, forse interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale: la sua produzione letteraria si limita a quattro titoli e si interrompe nel 1942, quando da Firenze si trasferisce a Siena. Bianca Maria Spinelli, probabilmente insegnante, esordisce nel 1934 da Sansoni con la traduzione di The New Background of Science di James H. Jeans con prefazione di Giovanni Gentile. Segue nel 1936 da Bemporad quella di Queen Elizabeth di J. E. Neale. Nel 1943 esce nella Biblioteca delle Signorine il secondo e ultimo romanzo della Spinelli, Le stelle portan fortuna. Il 21 ottobre 1949 sposa a Forte dei Marmi Giovanni Muratori. Nella città versiliese è ambientata la vicenda de Il sentiero di Casa Rossa, un piacevole racconto nello stile dei Suzette, pubblicato da Salani nel 1942 e successivamente ristampato. Testo parzialmente riprodotto dal volume di Anna Levi Storia della Biblioteca dei Miei Ragazzi. © Anna Levi TITOLI Il sentiero di Casa Rossa (1942) nella Biblioteca dei Miei ragazzi Le stelle portan fortuna (1943) |
Bianca Maria Spinelli, Le stelle portan fortuna, I romanzi della rosa Salani (cover rosa) ill. di Alberto Micheli |
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VAN DER
MEERSCH, MAXENCE (1907-1951)
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H. Van Der Meersch, La via della salvezza, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. di G. RossinI |
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VON
SAZENHOFEN, ALEXANDRA (1906-1984) TITOLI Sylvia wird gesucht (1937) Morgen fahren wir (1939) Verbrechen im Echatten (1949) Tradotti in italiano: Il Pappagallo verde, Il romanzo mensile, Corriere Della Sera, 1937 In cerca di Silvia (Sylvia wird gesucht) Salani, Grandi Romanzi Salani n° 115, 1941 |
Alexandra Sazenhofen, In cerca di Silvia, I Romanzi della Rosa Salani (cover blu) ill. non firmata (courtesy Elisabetta Filippetti) |
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VON
UHDE, SOFIA (1886 - 1956) TITOLI Egon steigt auf die Berge (1929) Deutsche unterm Kreuz des Südens (1934) Farbenspiele des Lebens (1937) Jahr der Reiterin (1941) Der Blaue Diamant (1941) Sommer in Haus Ulmenhöh (1942) Arne (1942) Die Rieders (1944) |
Sofia von Uhde, Approdo fatale, I romanzi della rosa Salani (cover rosa) ill. non firmata (courtesy Laboratorio Arti Visive © Salani) |
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WEIRAUCH,
ANNA ELIZABET
(1887-1970) Quella di Anna Elizabet Weirauch è la vita di una donna omossessuale in una epoca in cui "l'amore che non osa chiamarsi col suo nome"(1) era considerato una perversione. Nasce in Romania, a Galati, città sul Danubio, il 7 agosto 1887, ultima delle quattro figlie di un alto funzionario della Banca Nazionale di Romania fondata nel 1880 da Eugeniu Carada. Sia il padre che la madre, entrambi luterani, discendevano da comunità tedesche che si erano trasferite e avevano vissuto in Romania sin dal XIII secolo e continuarono ad arrivare nei secoli seguenti. Nel cimitero della chiesa evangelista luterana St Jakob di Rupea (Brasov) esiste ancora la pietra tombale di Emeretia Weirauch, vedova di David Weirauch, morta nel 1631. In seguito alla morte improvvisa del padre nel 1891, la madre (anch'essa scrittrice) decide di tornare in Germania, sistemandosi nel 1893 a Berlino, dove Anna Elizabet frequenta il prestigioso Victoria Lyceum, una scuola secondaria per ragazze (Höhere Töchterschule) che preparava anche per l'Università. In seguito prende lezioni di canto e di recitazione. Debutta nel 1903 dimostrando gran talento e dal 1906 al 1914 fa parte della compagnia teatrale del Deutsches Theater di Berlino diretta da Max Rheinardt, diventando nota come attrice. Alla fine della Grande Guerra inizia la sua carriera letteraria dapprima come commediografa. Ha un limitato successo: le sue commedie sono rappresentate alle matinée del Deutsches Theater e nel 1918 viene elencata nell'Annuario degli autori teatrali come residente a Berlino. Nel 1918 esce Die kleine Dagmar (La piccola Dagmar) che viene bene accolto e la spinge a continuare nella narrativa con i romanzi Sogno: Das Buch der Träume (Sogno: Il libro dei sogni) e con Der Tag der Artemis (Il giorno di Artemide), romanzo omoerotico fra due giovanetti del 1919. Lo stesso anno pubblica l'opera d'avanguardia che la rende famosa: Der Skorpion (Lo scorpione), una storia d'amore spirituale e fisico fra due donne, un Entwicklungsroman (un romanzo di evoluzione personale). Una generazione prima la scrittrice Elisabeth Dauthendey (1854-1943) aveva scritto di amore fra donne ma non in termini fisici. Il romanzo non suscitò nessuno scandalo, inserendosi perfettamente nell'atmosfera intellettuale della neonata (1919) Repubblica di Weimar, dove tutto finì per essere permesso in un'indifferente decadenza morale ben descritta da Christopher Isherwood in Farewell to Berlin (1930). Ottiene un grande successo, tale che il pubblico richiede un seguito che Anne Elizabet scrive nei due sequel (1921, 1931) con cui Der Skorpion diviene una trilogia. Naturalmente all'ascesa del Nazismo viene messo al bando come letteratura degenerata. Negli anni Venti Anna Elizabet conosce l'attrice olandese Helena Geisenhainer, che aveva dieci anni meno di lei, con cui ha una relazione stabile per tutta la vita. Per quanto Der Skorpion non sia autobiografico perché, al contrario dell'autrice, la protagonista vive una serie di amori sfortunati e osteggiati, di certo il loro rapporto le servì da ispirazione, soprattutto nel presentare il punto di vista psicologico dei suoi personaggi femminili. Durante il nazismo vive a Gastag, in Bavaria. Per poter pubblicare si iscrive alla Reichsschrifttumskammer, l'associazione degli artisti voluta da Goebbels ma non si iscrive al partito nazista. Un viaggio in Olanda con la compagna le ispira Mynheer Corremans und seine Töchter (Il signor Corremans e le sue figlie, 1940) un fine studio di vita sui rapporti fra un vedovo che ha risposato una donna giovanissima e le sue figlie. Durante la Seconda Guerra Mondiale continua a scrivere e a pubblicare. Alla fine della guerra, Anna Elizabet e la sua compagna vivevano a Monaco. Ritornano a Berlino nel 1961 e si stabiliscono nella casa di riposo Käte-Dorsch per ex attrici. La nostra scrisse un totale di 66 volumi fra commedie, novelle e romanzi lavorando fino alla morte, avvenuta il 21 dicembre 1970. Helena Geisenhainer morì vent'anni dopo. Entrambe sono sepolte al cimitero Reinickendorf di Berlino. Der Skorpion fu tradotto in varie lingue (sette edizioni in inglese), ma non risulta in italiano. Fu riscoperto negli anni Settanta dalla comunità gay tedesca e anglosassone, divenne un libro cult ed è stato ristampato in tempi recenti. In italiano di Anna Weirauh fu tradotto soltanto Das haus in der veenestraat (Berlino, 1936) come Le sorelle Van Vlet nella Biblioteca delle signorine Salani, 1952. (1) "The love that dare not speak its name" nel poema "Two loves" di Lord Alfred Douglas 1894 a Oscar Wilde Testo a cura di Anna Levi adattato dall'articolo di Claudia Schoppmann: Anne Elisabet Weirauch (1887-1970), Berlin, 2005, on line. |
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YAMBO
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